COMUNE DI MONTEMARCIANO Provincia di Anocna
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1 COMUNE DI MONTEMARCIANO Provincia di Anocna V SETTORE LAVORI PUBBLICI e MANUTENZIONE Progetto per l adeguamento strutturale e la messa a norma del nido di infanzia il colibri PROGETTO ESECTIVO Relazione tecnica impianto elettrico RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Luciano Bolli Dirigente V settore LLPP PROGETTO E DIREZIONE LAVORI ARCHITETTONICO Dott. Ing. Fabio GRASSUCCI PROGETTO E DIREZIONE LAVORI STRUTTURE Dott. Ing. Fabio GRASSUCCI PROGETTO E DIREZIONE LAVORI IMPIANTI Dott. Ing. Fabio GRASSUCCI PROGETTO ACUSTICA Dott. Ing. Giovanni BRUNETTI PROGETTO IMPIANTI ELETTRICI Studio Kappa PROGETTO GEOLOGICO Dott. Geol. Marco MANFREDI CERTIFICAZIONENERGETICA Dott. Ing. Angelo COPPARI COORDINATORE PER LA SICUREZZA (prog. e esec.): Dott. Ing. Fabio GRASSUCCI COLLABORATORI Geom. Maria Enza DE GISI Geom. Alessandro QUATTRINI Geom. Lorenzo ROMEO Consalvo FERRUCCI Montemarciano, giugno 2012
2 2
3 RELAZIONE TECNICA Il presente progetto è relativo all impianto elettrico di distribuzione luce e forza elettro motrice in locali adibiti ad asilo nido. L impianto è alimentato con tensione di 400V. (sistema trifase + neutro), derivata dalla rete di distribuzione in bassa tensione. L impianto risulta quindi essere eseguito con sistema TT. Il presente progetto tiene conto delle disposizioni dettate dal D.L. n. 37 del Si è provveduto a dimensionare: - linee di alimentazione quadri e sottoquadri - dorsali linee luce e luce emergenza e forza motrice - protezioni linea luce e f.e.m. - impianto di terra Sono compresi nel presente lavoro: - Protezione contro i contatti diretti e indiretti - descrizione tipologica e impiantistica del materiale da utilizzare - schemi elettrici e disegni planimetrici Sono esclusi dal presente elaborato, in quanto costituenti apparecchiature a bordo macchina: -impianti a bordo macchina ovvero equipaggiamenti di apparecchi utilizzatori. 2) NORMATIVA DI RIFERIMENTO La normativa di Legge di riferimento per la progettazione degli impianti elettrici in oggetto e per la successiva realizzazione è quella in vigore alla data di redazione della presente con particolare riferimento a: - norme Cei 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a V. in c.a. e a 1.500V. in c.c. e relative sezioni; - D.M. 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica - D.M. n. 37 gennaio 2008 Riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici 3
4 - D. L. n 81 aprile 2008 Attuazione dell art. 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro 3) ELEMENTI DI PROGETTO - potenza utilizzatori asilo, considerato un eventuale incremento: 30 kw - coefficiente di contemporaneità coefficiente di utilizzazione 1 - potenza impegnabile 24 kw - tipo di distribuzione: sistema TT I locali, oggetto del presente lavoro, risultano essere luoghi classificati a Maggior rischio in caso d'incendio", (luogo MA.R.C.IO) essendo i locali destinati ad uso scolastico e con strutture in legno. Nell ambiente non dovranno essere installati componenti relativi all adduzione del GAS che costituiscano centri di pericolo (ad esempio saracinesche). In eventuali luoghi compartimentati, dopo il passaggio delle conduttore elettriche che li attraverseranno, sarà indispensabile ripristinare la resistenza al fuoco che la struttura muraria presentava in assenza della conduttura. Occorrerà quindi otturare gli eventuali fori di passaggio nella struttura muraria e l interno della conduttura stessa. Entrambe le otturazioni possono essere realizzate mediante barriere tagliafiamma e devono comunque avere una resistenza al fuoco almeno uguale all elemento costruttivo del compartimento. I cavi unipolari e multipolari saranno di tipo FG7OM1- FM9 non propaganti l incendio e a bassissima emissione di fumi e gas tossici AFUMEX HALOGEN FREE come pure le condutture che li ospiteranno. La temperatura ambiente ai fini del calcolo della portata dei cavi è stata considerata pari a 30 C. Gli impianti a valle dei quadri elettrici sono dimensionati tenendo conto, in armonia con i dispositivi di limitazione dell ente di distribuzione, delle sezioni (indicate negli schemi unifilari allegati) e lunghezze dei cavi. Vista la caratteristica della struttura di essere di tipo combustibile, le apparecchiature elettriche dovranno essere di tipo idoneo all installazioni su strutture di questo tipo. 4
5 4) PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA Comando di emergenza E stato previsto un comando di emergenza a lancio di corrente con segnalazione luminosa dell integrità del circuito, collegato alla bobina di sgancio con cavo resistente al fuoco. Ciò consentirà di interrompere l alimentazione al quadro generale e quindi di tutti i circuiti. Il comando di emergenza deve essere onnipolare e posto all esterno del locale, in posizione visibile e facilmente raggiungibile in caso di necessità, installato in una custodia sotto vetro e adeguatamente segnalato. Sistema di allarme E stato previsto un sistema di allarme in grado di avvisare tutti i presenti nel complesso del pericolo di incendio o di altro genere. Tale sistema verrà realizzato con delle suonerie a badenia posizionate come da schemi planimetrici. Il comando dell allarme verrà inviato da un pulsante a fungo che, vista l inesistenza di un locale costantemente presidiato, verrà posto lungo la via di uscita principale essendo il posto che verrà frequentato maggiormente. Protezione contro i contatti diretti La protezione contro i contatti diretti sarà realizzata mediante isolamento delle parti attive o mediante involucri o barriere (Cei ). La protezione mediante isolamento sarà utilizzata solo sui componenti costruiti in fabbrica (tipicamente i cavi, che saranno rispondenti alle relative norme). Pur essendo le prese a spina dotate di alveoli schermati, anche se non obbligatoria, l altezza delle prese nei locali con presenza dei bambini anche se non obbligatoria è consigliata a 1,15m. Protezione contro i contatti indiretti La protezione sarà realizzata mediante interruzione automatica dell alimentazione a mezzo di interruttori automatici differenziali in maniera tale che sia comunque soddisfatta la relazione Ra.Ia 50, come imposto dalla norma Cei
6 Saranno realizzati collegamenti equipotenziali di eventuali tubazioni metalliche di acqua, gas, riscaldamento e di eventuali altre masse estranee presenti I relativi conduttori equipotenziali saranno collegati al conduttore di protezione. Protezione contro le sovracorrenti La protezione contro le sovracorrenti sarà realizzata mediante interruttori automatici. I dispositivi di protezione saranno coordinati con i conduttori (vedi schema allegato) in modo che siano soddisfatte le seguenti relazioni: Ib In Iz e If 1,45.Iz (Cei ) Per il calcolo della portata dei cavi è stata considerata la posa in tubazioni rigide o flessibili in PVC. Si avrà comunque cura di non posare le condutture in prossimità di fonti di calore. Protezioni contro i corto circuiti. La protezione contro i corto circuiti è assicurata dagli stessi dispositivi (interruttori automatici) utilizzati per la protezione contro i sovraccarichi, in quanto gli stessi hanno un potere di interruzione non inferiore al valore della corrente di corto circuito presunta nel loro punto di installazione ( Cei ). Sezionamento Le linee elettriche saranno sezionabili mediante gli interruttori di protezione posti sul quadro elettrico. I circuiti saranno chiaramente identificabili. Pulsanti a tirante Eventuali pulsanti a tirante alloggiati dentro i bagni saranno serviti da un alimentazione a bassa tensione e comunque non superiore ai 24V. 5) ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA L illuminazione di emergenza sarà realizzata con plafoniere a lampade fluorescenti in quantità e con ubicazione tali da consentire, in caso di necessità, l evacuazione dei locali in condizioni di sicurezza (vedi planimetria allegata). Le apparecchiature dovranno avere autonomia minima di 1h dopo una ricarica di 12h. 6
7 6) TIPOLOGIA IMPIANTISTICA E DEI MATERIALI Nell esecuzione dell impiantistica elettrica l'installatore farà riferimento alle prescrizioni normative e legislative di cui al paragrafo 2 e alla documentazione tecnica allegata alla presente relazione. Le marche e i tipi indicati sono da considerarsi puramente orientativi e potranno essere sostituiti con altri, di primaria casa costruttrice, con caratteristiche equivalenti. Tutti i materiali e i componenti utilizzati dovranno essere realizzati secondo le norme Cei. Eventuali cavi relativi a impianti ausiliari (telefono, Tv, diffusione sonora, computer, antintrusione e ecc.) dovranno essere alloggiati in apposite condutture distinte da quelle utilizzate per i circuiti di energia. L'illuminazione di emergenza prevede l installazione di plafoniere a lampade fluorescenti autonome autoalimentate dotate di autotest, in grado di funzionare, al mancare della tensione di rete, per il tempo di un ora con ricarica di 12H. L illuminazione di sicurezza prevede l installazione di plafoniere a bandiera dotate di pittogramma con visibilità minima 24m di tipo SA in grado di segnalare i percorsi per le vie di fuga. L illuminazione di emergenza dovrà essere integrata da apposita cartellonistica catarinfrangente per l individuazione delle vie di fuga. I quadri di distribuzione, con portello trasparente ad apertura mediante attrezzo e grado di protezione minimo IP40 per gli ambienti ordinari e IP55 per la centrale termica, saranno equipaggiati con interruttori magnetotermici e differenziali di caratteristiche adeguate a garantire la protezione delle linee in partenza e ad assicurare la protezione da contatti diretti e indiretti come previsto negli schemi unifilari allegati. 7
8 7) IMPIANTO DI TERRA L impianto di terra dovrà essere unico e sarà realizzato, nel rispetto delle norme 64-8, mediante infissione nel terreno di uno o più dispersori ramati che, mediante collegamento con cavo di rame sez. 25 mmq. rivestito in PVC Giallo/verde, farà capo al collettore principale di terra a cui saranno connessi i conduttori di protezione e i conduttori equipotenziali principali. Saranno eseguiti collegamenti equipotenziali delle masse estranee e, se in metallo, delle tubazioni acqua calda, fredda e adduzione gas. Per i conduttori di protezione si utilizzeranno cavi in rame con le sezioni previste nella tabella 54F della norma Cei 64-8 art , di seguito riportata, o superiori. SEZIONE DEI CONDUTTORI DI FASE DELL IMPIANTO SEZIONE MINIMA DEL CORRISPONDENTE S (mmq) CONDUTTORE DI PROTEZIONE Sp (mmq) S 16 Sp = S 16 < S S > 35 Sp = 25 IL TECNICO Oscar Per.Ind. SARTARELLI 8
9 VERIFICA DELLA PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE 9
10 RELAZIONE TECNICA Protezione contro i fulmini Valutazione del rischio scelta delle misure di protezione Dati del progettista / installatore: Ragione sociale: STUDIO ASSOCIATO KAPPA Per. Ind. Oscar Sartarelli Indirizzo: VIA BRODOLINI, 37 Città: JESI CAP: Provincia: AN Albo professionale: COLLEGIO PERITI INDUSTRIALI Numero di iscrizione all'albo: 335 Partita Iva: Committente: Committente: COMUNE DI MONTEMARCIANO Descrizione struttura: Asilo Nido Indirizzo: Via Abruzzo, 1 Comune: MONTEMARCIANO Provincia: AN 10
11 SOMMARIO 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra. 4.2 Dati relativi alla struttura. 4.3 Dati relativi alle linee esterne. 4.4 Definizione e caratteristiche delle zone 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI 6.1 Rischio R 1 di perdita di vite umane Calcolo del rischio R Analisi del rischio R 1 7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE 8. CONCLUSIONI 9. APPENDICI 10. ALLEGATI 11
12 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO Questo documento contiene : - la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine ai sensi del DLgs 81/08, art. 29; - la scelta delle misure di protezione da adottare ove necessarie come richiesto dal DLgs 81/08, art NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme CEI: - CEI 81-10/1 (EN ): "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi Generali" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-10/2 (EN ): "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-10/3 (EN ): "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-10/4 (EN ): "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-3 : "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d'italia, in ordine alfabetico." Maggio INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE L 'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta. La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da altre costruzioni. Pertanto, ai sensi dell'art. A della Norma CEI EN , le dimensioni e le caratteristiche della struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso. 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra Come rilevabile dalla Norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel comune di MONTEMARCIANO in cui è ubicata la struttura vale : 4.2 Dati relativi alla struttura N t = 1,5 fulmini/km² anno 12
13 Le dimensioni massime della struttura, approssimate per eccesso come un quadrilatero che contenga la struttura sono: A (m): 37 B (m): 27 H (m): 4,1 Hmax (m): 6,1 La destinazione d'uso prevalente della struttura è: scolastico In relazione anche alla sua destinazione d uso, la struttura può essere soggetta a : - perdita di vite umane In accordo con la Norma CEI EN per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve pertanto essere calcolato : - rischio R1; Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell adozione delle misure di protezione, non sono state condotte perché espressamente non richieste dal Committente con firma sotto apposta. Il Sottoscritto In qualità di Dichiaro di essere al corrente che la presente verifica della protezione dalle scariche atmosferiche è stata effettuata, solo per il rischio R1 (perdita di vite umane) richiesto obbligatoriamente dalle normative e che la valutazione per il rischio R4 (perdite economiche), se ritenuto opportuno, verrà effettuato su specifico incarico affidato a tecnico abilitato. Timbro e Firma 4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche: - Linea di energia: Energia - Linea di segnale: Telefonica Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'appendice Caratteristiche delle linee elettriche. 4.4 Definizione e caratteristiche delle zone Tenuto conto di: - compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare; - eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il LEMP (impulso elettromagnetico); - i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa e l'eventuale presenza di persone; - le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le misure di protezione esistenti; sono state definite le seguenti zone: Z1: Interna Z2: Esterna Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti sono riportate nell'appendice Caratteristiche delle Zone. 13
14 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE L'area di raccolta Ad dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata analiticamente come indicato nella Norma CEI EN , art.a.2. L'area di raccolta Am dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti interni per sovratensioni indotte, è stata valutata analiticamente come indicato nella Norma CEI EN , art.a.3. Le aree di raccolta Al e Ai di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come indicato nella Norma CEI EN , art.a.4. I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all anno (N) sono riportati nell'appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi. I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono riportate nell'appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta. 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI 6.1 Rischio R1: perdita di vite umane Calcolo del rischio R1 I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati. Z1: Interna RB: 2,86E-07 RU(Elettrico): 1,66E-11 RV(Elettrico): 2,07E-08 RU(Telefonico): 1,66E-09 RV(Telefonico): 2,07E-06 Totale: 2,38E-06 Z2: Esterna RA: 9,81E-08 Totale: 9,81E-08 Valore totale del rischio R1 per la struttura: 2,48E Analisi del rischio R1 Il rischio complessivo R1 = 2,48E-06 è inferiore a quello tollerato RT = 1E SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE Poiché il rischio complessivo R1 = 2,48E-06 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05, non occorre adottare alcuna misura di protezione per ridurlo. 8. CONCLUSIONI Rischi che non superano il valore tollerabile: R1 SECONDO LA NORMA CEI EN LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI. In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si può ritenere assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le scariche atmosferiche. 14
15 Data 13/06/2012 Timbro e firma 15
16 9. APPENDICI APPENDICE - Caratteristiche della struttura Dimensioni: A (m): 37 B (m): 27 H (m): 4,1 Hmax (m): 6,1 Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza uguale o inferiore (Cd = 0,5) Schermo esterno alla struttura: assente Densità di fulmini a terra (fulmini/km² anno) Nt = 1,5 APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche Caratteristiche della linea: Energia La linea ha caratteristiche uniformi lungo l intero percorso. Tipo di linea: energia - interrata Lunghezza (m) Lc = 1000 Resistività (ohm x m) = 500 Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza maggiore Coefficiente ambientale (Ce): suburbano (h <= 10 m) SPD ad arrivo linea: livello II (Pspd = 0,02) Caratteristiche della linea: Telefonica La linea ha caratteristiche uniformi lungo l intero percorso. Tipo di linea: segnale - interrata Lunghezza (m) Lc = 1000 Resistività (ohm x m) = 500 Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza uguale o inferiore Coefficiente ambientale (Ce): suburbano (h <= 10 m) APPENDICE - Caratteristiche delle zone Caratteristiche della zona: Interna Tipo di zona: interna Tipo di pavimentazione: linoleum (ru = 0,00001) Rischio di incendio: ordinario (rf = 0,01) Pericoli particolari: difficoltà di evacuazione (h = 5) Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5) Schermatura di zona: assente Protezioni contro le tensioni di contatto: nessuna Impianto interno: Elettrico Alimentato dalla linea Energia Tipo di circuito: Cond. attivi e PE con stesso percorso (spire fino a 10 m²) (Ks3 = 0,2) Tensione di tenuta: 1,5 kv Sistema di SPD - livello: II (Pspd = 0,02) Impianto interno: Telefonico Alimentato dalla linea Telefonica Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1) Tensione di tenuta: 1,5 kv Sistema di SPD - livello: Assente (Pspd =1) Valori medi delle perdite per la zona: Interna Perdita per tensioni di contatto (relativa a R1) Lt = 1,00E-02 Perdita per danno fisico (relativa a R1) Lf = 5,00E-03 16
17 Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: Interna Rischio 1: Rb Ru Rv Caratteristiche della zona: Esterna Tipo di zona: esterna Tipo di suolo: erba (ra = 0,01) Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna Valori medi delle perdite per la zona: Esterna Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) Lt = 4,29E-03 Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: Esterna Rischio 1: Ra APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi. Struttura Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura Ad = 3,05E-03 km² Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura Am = 2,29E-01 km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura Nd = 2,29E-03 Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura Nm = 3,41E-01 Linee elettriche Area di raccolta per fulminazione diretta (Al) e indiretta (Ai) delle linee: Energia Al = 0, km² Ai = 0, km² Telefonica Al = 0, km² Ai = 0, km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (Nl) e indiretta (Ni) delle linee: Energia Nl = 0, Ni = 0, Telefonica Nl = 0, Ni = 0, APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta Zona Z1: Interna Pa = 1,00E+00 Pb = 1,0 Pc (Elettrico) = 1,00E+00 Pc (Telefonico) = 1,00E+00 Pc = 1,00E+00 17
18 Pm (Elettrico) = 2,00E-02 Pm (Telefonico) = 1,00E+00 Pm = 1,00E+00 Pu (Elettrico) = 2,00E-02 Pv (Elettrico) = 2,00E-02 Pw (Elettrico) = 2,00E-02 Pz (Elettrico) = 2,00E-02 Pu (Telefonico) = 1,00E+00 Pv (Telefonico) = 1,00E+00 Pw (Telefonico) = 1,00E+00 Pz (Telefonico) = 1,00E+00 Zona Z2: Esterna Pa = 1,00E+00 Pb = 1,0 Pc = 1,00E+00 Pm = 1,00E+00 18
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