PAGE 1 SMITH CORONA LE MIGLIORI MACCHINE PER SCRIVERE AUTORE: MATTEO LOCANE

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Sebastiano Mattei
8 anni fa
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1 PAGE 1 SMITH CORONA LE MIGLIORI MACCHINE PER SCRIVERE AUTORE: MATTEO LOCANE

2 PAGE 2 INTRODUZIONE L'ottavo giorno, Dio creò Smith Corona. Così recitava, fino a qualche anno fa, la homepage del sito Internet di Smith Corona, un'azienda che si vantava di produrre le migliori macchine per scrivere del mondo. Fondata nel 1886, Smith Corona aveva fatto della capacità d'innovare il proprio punto di forza: dalla prima macchina per scrivere portatile al primo dizionario elettronico, passando per la prima cartuccia ricaricabile, l'azienda era sempre stata attenta alle evoluzioni tecnologiche del mercato. Nel 1989, il fatturato raggiunse $500 milioni, una cifra di assoluto rispetto. Il mercato, tuttavia, stava per cambiare in modo definitivo. L'azienda sarebbe riuscita a rimanere sulla cresta dell'onda?

3 PAGE 3 COMPUTER Storicamente, la principale concorrente di Smith Corona era sempre stata la Remington. Negli anni '50, quest'ultima decise di entrare in un mercato diverso, ma molto attraente: quello dei computer. Si era, ovviamente, ben lontani dai computer che conosciamo ed utilizziamo: si trattava di elaboratori enormi e molto costosi, pensati per essere utilizzati da centri di ricerca ed installazioni governative e militari. Si riteneva, tuttavia, che il potenziale di questo nuovo prodotto fosse altissimo, e Remington ritenne opportuno anticipare la concorrenza ed immettersi per prima sul mercato. Come andò? Non bene: l'azienda andò in crisi a metà degli anni '70, e dichiarò bancarotta nel Quello che un tempo era un gigante del settore delle macchine per scrivere non esisteva più, ed i dirigenti di Smith Corona avrebbero fatto di tutto per impedire alla loro azienda di fare la stessa fine. Questa paura di sbagliare li avrebbe, presto, portati alla rovina.

4 PAGE 4 IL COMMODORE Nel 1985, un nuovo prodotto fece il suo ingresso sul mercato: il Commodore 128. Di dimensioni decisamente più ridotte rispetto ai maxi-calcolatori in uso presso i centri di ricerca, aveva 128kb di memoria e ben due lettori di floppy disk. Al tempo, il prodotto di punta di Smith Corona era la PWP 40: una macchina per scrivere elettronica compatta, dotata di una stampante integrata e di un hard disk su cui salvare i testi. La PWP 40 era anche dotato di una funzione cerca e sostituisci e di un correttore ortografico. In parole povere, si trattava di un computer portatile anni prima che il primo computer portatile venisse immesso sul mercato. Quale prodotto scelsero aziende ed uffici pubblici? Il Commodore 128, che domande. Ma Smith Corona aveva ancora qualche carta da giocare.

5 PAGE 5 TRANSIZIONE L'azienda aveva i capitali per investire su nuove tecnologie ed un management in grado di riconoscere le opportunità; nel 1991, Smith Corona formò una partnership con Acer, un produttore di computer. Le due aziende, insieme, concepirono una linea di prodotti chiamata Simply Smart e pensata per una clientela meno sofisticata. I prodotti Simply Smart avevano un prezzo basso, un'interfaccia intuitiva e programmi semplici da utilizzare. La transizione sembrava alle porte; lo stesso CEO (amministratore delegato) G. Lee Thompson dichiarò: [I computer] sono una logica estensione della nostra linea di prodotti. L'anno dopo, tuttavia, la partnership fu cancellata. Perché?

6 PAGE 6 TRACOLLO Nel 1992, Smith Corona decise di trasferire le proprie infrastrutture di produzione in Messico. Secondo le stime, questa mossa avrebbe ridotto i costi del 12%: un'enormità per un'azienda che fatturava $500 milioni. Il progetto-trasferimento divenne la priorità assoluta del management di Smith Corona, e tutti i progetti considerati secondari vennero accantonati... inclusa la partnership con Acer. Tre anni dopo, nel 1995, Smith Corona dichiarò bancarotta per la prima volta. Nel 2000, dopo la seconda bancarotta, l'azienda fu acquisita da un gruppo di privati, abbandonò il mercato delle macchine da scrivere (se non altro perché non esisteva più) e passò alla produzione di carta termica per etichette, attività che svolge tuttora.

7 PAGE 7 RIFLESSIONE 1) Qual è stato il grande errore di Smith Corona? 2) Come avrebbe potuto l'azienda conciliare la volontà di trasferire la produzione in Messico con la necessità di innovare il prodotto? 3) Possiamo dire che l'analisi del mercato di Smith Corona non fu ottimale?

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