Tecnologie e tempo: cambiamento culturale e normativo Giuseppe Memoli

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1 Tecnologie e tempo: cambiamento culturale e normativo Giuseppe Memoli

2 Le nuove tecnologie Uno dei temi in discussione e il tempo necessario alla gestione della persona con diabete che utilizza tecnologie avanzate, e se è vero che l utilizzo di tecnologie richiede più tempo, questo comporta un inevitabile allungamento delle già lunghe liste di attesa. Esiste una soluzione?

3 Le nuove tecnologie Le nuove tecnologie sono una risorsa o un problema? Sono gestibili da tutti o solo da poche strutture? Van Gogh, Fiori di Mandorla

4 Normative di riferimento

5 Liste di attesa

6 Liste di attesa Liste d'attesa, a che punto siamo? Molto si è tentato di fare negli ultimi anni per risolvere questo grave problema, ma i risultati restano schizofrenici. L'attesa per ottenere una prestazione sanitaria è spesso troppo lunga, e la pubblicazione delle liste sui siti web di regioni e Asl è spesso male organizzata o inadeguata. Eppure il monitoraggio web è previsto dal ministero della Salute Per quanto riguarda i tempi, il Piano nazionale di governo delle liste d attesa per il triennio stabilisce classi di priorità che il medico deve indicare nella prescrizione: urgente, entro 72 ore; differibile, entro 60 giorni; programmata, entro 180 giorni. Da garantire ad almeno il 95% dei primi accessi.

7 Liste di attesa Quasi impossibile trovare online dati sui tempi d'attesa delle visite, quando sono disponibili, si limitano ai tempi d'attesa per le prime visite non urgenti, e mai per le visite di controllo. Grande difformità non solo tra regioni e regioni ma tra ASL ed ASL della stessa Regione e spesso tra distretti della stessa ASL,in realtà non esiste un dato certo dei tempi di attesa.

8 Gestione integrata

9 Gestione integrata Il Piano Sanitario Nazionale sulla Prevenzione e Cura della Malattia Diabetica individua nella GI un momento fondamentale nel percorso di cura di una persona con diabete. L integrazione con il MMG consentirebbe anche di recuperare tempo da dedicare ad attività specialistiche.

10 Gestione integrata Non esistono dati nazionali pubblicati sull adesione al modello di GI,anche qui si procede a macchie di leopardo con zone virtuose e aree dove non è mai partita. La gestione integrata è sicuramente una risorsa importante ma in molte aree geografiche non esiste sul territorio.

11 Gestione integrata Regione Piemonte Le persone con diabete inseriti nel programma di GI sono progresssivamente aumentati raggiungendo il 30% dei pazienti inseriti nel Registro Regionale. I MMG attivi (con almeno un paziente in GID è progressivamente aumentato raggiungendo nel 2011 il 70%) Gruppo di studio Epidemiologia Costi e Qualità Società Italiana di Diabetologia 2012

12 Gestione integrata L esperienza a Reggio Emilia Provincia Reside nti N Diabe tici % N Diab in GI N MM G CNM Correggio Guastalla Montecchio Scandiano Reggio Emilia ,6 8,1 8,9 6,5 5,4 4, , , , , ,2 53 Totali Prov RE ,0 Valeria Manicardi Reggio Emilia 17 Febbraio , ,5 339

13 Nessuna certezza Abbiamo la necessità di gestire una patologia complessa che richiede competenze specialistiche specifiche,percorsi di educazione,gestione delle complicanze (multispecialistica),utilizzo di tecnologie avanzate e non abbiamo un riferimento certo delle risorse utilizzabili e dei tempi di attesa

14 Normative sui tempi visita

15 ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE PER LA DISCIPLINA DEI RAPPORTI CON I MEDICI SPECIALISTI AMBULATORIALI INTERNI art. 48 della legge n.833/78 e dell art.8 del d.lgs. n. 502 del 1992 con modifica il 09/05/2005 Il numero di prestazioni erogabili per ciascuna ora di attività' è determinato sulla base della tipologia e della complessità della prestazione Relativamente alle prestazioni erogabili dagli specialisti ambulatoriali per ogni ora di attività, fermo restando che il loro numero e' demandato alla scienza e coscienza dello specialista, esso non puo' di norma essere superiore a quattro. La media delle prestazioni erogate dallo specialista ambulatoriale e dal professionista e' soggetta a periodiche verifiche da parte dell'azienda sulla scorta dei dati relativi alla casistica clinica (e non numerica) ed in relazione alla dotazione tecnico-strumentale e di personale esistente nel presidio.

16 Contrattazione del budget Prestazioni e tempi di attesa in strutture pubbliche dell'art. 65, comma 6 del CCNL 5 dicembre 1996 Art 65 regola la contrattazione del budget che collega l obiettivo all incentivo economico nell assegnazione degli obiettivi annuali,ai dirigenti di ciascuna unità operativa, stabilendo la previsione oraria per la realizzazione di detti programmi. In tale ambito vengono individuati anche gli strumenti orientati a ridurre le liste di attesa.

17 Nuovo modello Le normative vigenti consentirebbero la realizzazione di un nuovo modello organizzativo con visite diabetologiche più Lunghe senza incidere in maniera significativa sulle liste di attesa ma solo se si utilizzano tutte le risorse presenti sul territorio dalla gestione integrata alla telemedicina La possibilità di recuperare del tempo per la gestione delle persone con diabete è legata alla possibilità di integrazione tra i tre livelli di assistenza.

18 Il Tempo Quello che manca in Diabetologia è il tempo a disposizione dello specialista. Il numero di specialisti non cresce in misura proporzionale al numero di persone con diabete, anzi non cresce affatto,occorre quindi modificare il modo di fare le visite diabetologiche e allungare gli intervalli fra una visita e l altra. Ma occorre anche chiedersi qual è lo scopo della visita Colori toscani

19 la vita quotidiana della persona con diabete Nella visione moderna della diabetologia la visita è il momento in cui la persona con diabete discute con il team i problemi che ha incontrato nel mettere in atto la terapia concordata. Il fine della visita, così come di tutto il progetto terapeutico, è il raggiungimento di determinati obiettivi clinici ma l oggetto della visita è la vita quotidiana del paziente Altrimenti l incontro è vuoto Odilon Redon Meditation

20 cambiamento culturale Abbiamo, la necessità,come diabetologi, di affrontare un cambiamento culturale profondo che porti ad una trasformazione nella gestione del paziente con diabete,ed è aspicabile,oggi,un cambiamento delle strategie di cura passando dalla visione di un ambulatorio solo biomedico,spesso generalista ad ambulatorio completo che risponda alle richieste di una persona con diabete e che affronti tutte le componenti cliniche-educative-sociali che sono sempre presenti in questa patologia.

21 Nessun atto di cura è risolutivo. Percorso diagnostico terapeutico significa, in grande sintesi,che nella terapia di una malattia cronica nessun atto di cura è risolutivo. I risultati, in termini di durata e qualità della vita, sono dati dalla somma di tanti atti di cura, svolti in modi e tempi diversi,da figure diverse. direttore responsabile ELIA ZAMBONI coordinatore editoriale Roberto Turno Allegato al n. 4,del 1-7 febbraio 2011

22 Nessun atto di cura è risolutivo. Diversi atti di cura successivi consentono di completare il percorso di formazione alla gestione del diabete rendendo le persone con diabete autonome ed in grado di autogestirsi.

23 Nuove tecnologie Le nuove tecnologie sono una risorsa ma necessitano di un nuovo percorso educativo per la persona con diabete e una diversa formazione del team diabetologico Van Gogh, Seminatrice

24 opportunità Le nuove tecnologie sono una grande opportunità da cogliere per frenare la deriva generalista della diabetologia e trasformarla in una branca Specialistica gestita da specialisti. Estate

25 Nuove tecnologie Le Strutture Sono gestibile solo da strutture in possesso di requisiti minimi di formazione,competenza,organico e logistica allo scopo di formare una rete di strutture territoriali e non che abbiano le competenze necessarie Van Gogh, ponte a Arles

26 Nuove tecnologie Il Tempo Richiedono più tempo soprattutto nella fase iniziale della formazione ma spesso anche nelle verifiche successive ( scaricare un monitoraggio,verificare il sito,le bolle,le ostruzioni,etc) Van Gogh, barche a Saint Maries

27 fenotipizzare i tempi Non tutte le persone con diabete necessitano dello stesso tempo le troppe differenze non consentono di standardizzare il tempo necessario a completare il percorso educativo-terapeutico. Un nuovo modello di cura con un percorso iniziale più lungo e controlli successivi di verifica più brevi e a distanza di tempo. Solo rendendo le persone con diabete autonome e in grado di autogestirsi possiamo essere più efficaci in un tempo più breve. Controlli a distanza in telemedicina.(riconoscimento amministrativo)

28 Conclusioni Il tempo è una risorsa preziosa solo se viene utilizzato per la formazione della persona con diabete allo scopo di renderlo autonomo ed in grado di autogestirsi,il tempo utilizzato nel percorso educativo viene restituito come miglior compenso glicemico,riduzione delle complicanze e qualità di vita.

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