INCONTRO ANNUALE SPISAL - MEDICI COMPETENTI Vicenza, 30 novembre Piano Regionale Prevenzione Progetto Regionale SPISAL (Obiettivo 2.
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1 INCONTRO ANNUALE SPISAL - MEDICI COMPETENTI Vicenza, 30 novembre 2016 Piano Regionale Prevenzione Progetto Regionale SPISAL (Obiettivo 2.7) Ricerca attiva delle neoplasie professionali, mappatura e contenimento del rischio cancerogeno negli ambienti di lavoro Dr. Roberto Bronzato SPISAL A.ULSS 6 - VICENZA
2 SCOPI 1. Dare attuazione di quanto previsto dal Piano di Prevenzione Regionale Costituzione di un un gruppo di lavoro con i rappresentanti provinciali degli SPISAL 3. Articolazione del progetto su 2 linee distinte: Linea 1: individuazione delle patologie neoplastiche da ricercare attivamente, per favorire l emersione del fenomeno Linea 2: mappatura e contenimento del rischio cancerogeno negli ambienti di lavoro
3 COMPONENTI DEL GRUPPO DI LAVORO N. De Marzo ( ULSS 2 Prov. BL ) R. Agnesi ( ULSS 9 Prov. TV ) G. Moro ( ULSS 7 Prov. TV ) L. Ros ( ULSS 9 Prov. TV ) G. Gardiman ( ULSS 13 Prov. VE ) L. Vianello L. Ferrarin - G. Dalla Pietà ( ULSS 16 Prov. PD ) O. Gottardo ( ULSS 15 Prov. PD ) R. Bronzato ( ULSS 6 Prov. VI ) M. Michele ( ULSS 4 Prov. VI ) M. Gobbi A. Zedde ( ULSS 20 Prov. VR )
4 AZIONI a. promozione nelle aziende finalizzata alla conoscenza degli obblighi di istituzione del registro esposti a cancerogeni in funzione del tipo di attività produttiva b. incremento del flusso informativo dalle aziende agli SPISAL, contenente dati di rischio (registri) e sanitari (art.40) relativi alle aziende in cui i lavoratori sono esposti a cancerogeni, anche in funzione di quanto emerge dall attività a. c. verifiche sulle condizioni di esposizione e sulle misure di prevenzione e protezione d. prescrizione di misure di prevenzione e protezione e. promozione di azioni di miglioramento e buone prassi
5 ATTIVITÀ PRINCIPALI 1. definizione dei profili del rischio cancerogeno nei comparti produttivi in cui si verifica esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni in funzione del tipo di lavorazione 2. programmazione di specifici interventi di prevenzione in comparti produttivi selezionati in base alla rilevanza del rischio cancerogeno e al numero stimato di esposti 3. attività di formazione specifica per gli operatori SPISAL
6 ATTIVITÀ NEI COMPARTI SELEZIONATI a. promozione presso le aziende per l individuazione dei cancerogeni e l istituzione del registro degli esposti, ove previsto b. attivazione di un flusso informativo continuo dalle aziende agli SPISAL, di dati di rischio e sanitari, anche attraverso il coinvolgimento del medico competente c. definizione delle modalità di invio del registro agli SPISAL d. realizzazione di una registrazione informatizzata degli esposti uniforme a livello regionale
7 ATTIVITÀ IN UN CAMPIONE SELEZIONATO DI AZIENDE 1. verifica dell adeguatezza delle misure di prevenzione e protezione adottate: DVR aziendale misure di prevenzione collettiva misure di protezione individuale procedure di lavoro formazione dei lavoratori risultati della sorveglianza sanitaria e monitoraggio biologico 2. diffusione anche tramite INTERNET e promozione nelle aziende di buone prassi e soluzioni tecniche per la riduzione dell esposizione a cancerogeni nei luoghi di lavoro
8 CONCLUSIONI RAGGIUNTE DAL GRUPPO DI LAVORO 1. Indicazioni relative al progetto di mappatura del rischio le azioni previste sono impostate seguendo il modello elaborato dallo SPISAL di Vicenza, aggiornando e in parte modificando i materiali prodotti dallo stesso SPISAL l obiettivo generale è quello di: a. mappare il rischio cancerogeno occupazionale nel territorio della regione veneto in modo coordinato e il più possibile completo b. promuovere misure di prevenzione per evitare o contenere il più possibile l esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni e/o mutageni
9 CONCLUSIONI RAGGIUNTE DAL GRUPPO DI LAVORO 2. Obiettivi Specifici 1. ottenere la Mappa del rischio cancerogeno occupazionale coinvolgendo in modo coordinato gli SPISAL della Regione Veneto e attivando l invio del registro degli esposti da parte delle aziende 2. verificare in un campione di aziende: la valutazione del rischio cancerogeno l adeguatezza delle misure di prevenzione e protezione per ridurre l esposizione dei lavoratori al minor livello possibile 3. verificare l entità dell esposizione dei lavoratori in collaborazione con i Servizi di Igiene Industriale dell UNIPD e UNIVR
10 CONCLUSIONI RAGGIUNTE DAL GRUPPO DI LAVORO 3. Priorità Galvaniche: cromo esavalente, cloruro di nichel, composti di cadmio la mappatura del rischio cancerogeno in questo comparto è proposta come primo obiettivo da estendere a tutta la regione prevede l attivazione di un intervento coordinato con le indicazioni degli altri programmi del P.R.P. sul rischio chimico, cancerogeno e sul REACH vengono utilizzate le modalità operative e la modulistica definite dal gruppo di lavoro del progetto Rischio chimico e cancerogeno negli ambienti di lavoro, miglioramento e coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza l intervento prevede attività di assistenza e verifica sull applicazione del regolamento REACH in relazione all utilizzo di cromo esavalente
11 CONCLUSIONI RAGGIUNTE DAL GRUPPO DI LAVORO 3. Priorità Aziende del legno e del cuoio: Polveri di legno duro e Polveri di cuoio Anche questo obiettivo è proposto venga esteso progressivamente a tutta la regione in quanto correlato all attività di emersione dei tumori naso sinusali e in quanto già affrontato in passato da molti SPISAL come indagine di comparto
12 CONCLUSIONI RAGGIUNTE DAL GRUPPO DI LAVORO 3. Priorità Saldatura INOX: Cromo, Nichel, Cadmio Questo Obiettivo coinvolge nella fase iniziale soprattutto le UU.LL.SS. di Vicenza e di Verona, con estensione progressiva dell attività a tutta la regione
13 CONCLUSIONI RAGGIUNTE DAL GRUPPO DI LAVORO azioni proposte per attuare questa linea del programma regionale. 1. realizzazione di una mappa grezza sulla base delle informazioni raccolte attraverso la banca dati INAIL o della Camera di Commercio, e sulla base delle conoscenza del territorio dei servizi 2. invio alle aziende selezionate di un questionario e di modulistica specifica che ne faciliti la compilazione, per realizzare una mappa grezza aggiornata il questionario ha la finalità di attivare l azienda, raccogliere informazioni che potranno essere utili anche per la selezione del campione di aziende da ispezionare 3. ispezioni effettuate dagli SPISAL, mirate alla valutazione del rischio cancerogeno per verificare la mappa grezza
14 CONCLUSIONI RAGGIUNTE DAL GRUPPO DI LAVORO azioni proposte per attuare questa linea del programma regionale. In alcune aziende selezionate dagli SPISAL durante l attività di vigilanza sarà possibile richiedere all Università di Padova e Verona indagini ambientali e monitoraggio biologico di approfondimento che contribuiranno alla verifica della mappatura del rischio per un ulteriore aggiornamento della mappa delle aziende e degli esposti A conclusione del progetto è prevista la raccolta dei dati relativi alla mappatura e alla attività effettuata dagli SPISAL per un report finale
15 SINTESI LINEA 2 DEL PROGETTO REGIONALE ANNO SOGGETTO AZIONE SPISAL SPISAL SPISAL UNIPD Prof. Bartolucci UNIVR Prof. Perbellini SPISAL UNIPD UNIVR individuazione delle aziende potenzialmente interessate dall utilizzo dei cancerogeni oggetto di verifica, utilizzando codici Ateco 2007 e Tariffa INAIL invio alle aziende di materiale informativo con invito ad inviare il registro degli esposti sopralluogo in un campione di aziende per la valutazione dell esposizione in relazione alle misure di prevenzione e protezione e per una verifica sul registro degli esposti; individuazione di un campione di aziende in cui approfondire la valutazione con indagine ambientale e monitoraggio biologico da concordare poi con le Università di Padova e Verona indagini ambientali e monitoraggio biologico in aziende prevalentemente del settore Galvanica e Legno prevalentemente monitoraggio biologico in aziende del settore Saldatura Inox, indagini ambientali negli altri settori selezionati - valutazione dei dati e realizzazione di un documento finale che descrive l esperienza, presenta i dati raccolti e riporta le conclusioni sulla mappatura del rischio nella nostra regione
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