Gli strumenti per favorire l accesso al credito delle Pmi
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- Guglielmo Rosi
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1 Gli strumenti per favorire l accesso al credito delle Pmi Dott. Claudio Orsini Arcadia Consulting Srl Bologna Finanza d impresa e Consulenza di direzione
2 Sintesi dei principali strumenti Gli strumenti per favorire l accesso al credito delle Pmi si possono suddividere nelle seguenti categorie: Contributi in c/interessi erogati principalmente da Enti locali e Camerali Garanzie rilasciate da Consorzi Fidi Garanzie e assicurazione credito e contributi in conto interessi a supporto dell attività di internazionalizzazione, rilasciati da Sace e Simest Garanzie rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia 2
3 Lo schema Garanzia-Contributo Contributi in c/interessi Garanzie erogate Consorzi Fidi Normalmente sono interventi strettamente connessi: l Ente eroga un contributo in c/interessi a fronte di un finanziamento bancario garantito da un Consorzio Fidi L azienda riesce a ottenere il finanziamento con il contributo determinante del Consorzio Fidi, coprendo il costo della garanzia con il contributo in c/interessi, che viene applicato su un tasso normalmente convenzionato con la banca 3
4 Contributi CCIAA Rimini Si segnalano i seguenti interventi attualmente operativi presso la CCIAA di Rimini Contributi in conto interessi concessi alle imprese della provincia di Rimini che accedono a finanziamenti finalizzati/destinati: 1. a nuove imprese, imprese giovanili, imprese femminili; 2. allo sviluppo imprenditoriale attraverso l effettuazione di nuovi investimenti; 3. a operazioni di rafforzamento patrimoniale (aumento capitale prestiti partecipativi); Il contributo in conto interessi è pari a 2 punti percentuali su finanziamenti di durata massima di 60 mesi e, se lo stesso può risultare non appetibile in un contesto attuale di bassi tassi di interesse, può diventare molto interessante in prospettiva futura, nell ambito di un finanziamento a tasso fisso negoziato alle condizioni attuali. 4
5 Interventi Sace Assicurazione crediti all export Il credito assicurato permette di richiedere un anticipo sullo stesso ad una banca Garanzie su progetti di internazionalizzazione Sace garantisce dal 50% al 70% i finanziamenti erogati da banche convenzionate relativi a progetti di internazionalizzazione 5
6 Interventi Simest Finanziamenti per la patrimonializzazione delle Pmi esportatrici Finanziamento volto a stimolare, la solidità patrimoniale delle PMI che nell ultimo triennio abbiano registrato un fatturato estero pari, in media, ad almeno il 20% del totale e che al momento dell erogazione siano costituite in forma di Spa Crediti all esportazione Contributi in c/interessi su finanziamenti concessi da banche per consentire alle imprese esportatrici italiane di offrire agli acquirenti/committenti esteri dilazioni di pagamento a medio/lungo termine a condizioni e tassi di interesse competitivi 6
7 Il Fondo di garanzia Il Fondo di garanzia ha l obiettivo di favorire l accesso al credito delle Pmi, attraverso la concessione di una garanzia pubblica, a fronte di finanziamenti concessi dalle banche, anche per investimenti all estero. L impresa che necessiti di un finanziamento finalizzato all attività di impresa può chiedere alla banca di garantire l operazione con la garanzia pubblica. 7
8 Finalità del Fondo di garanzia L attivazione di questa garanzia è a rischio zero per la Banca che, in caso di insolvenza dell impresa, viene risarcita dal Fondo Centrale di Garanzia e in caso di eventuale esaurimento di fondi di quest ultimo, direttamente dallo Stato. 8
9 Finalità del Fondo di garanzia Rivolgendosi al Fondo centrale di Garanzia l impresa quindi non ha un contributo in denaro ma ha la concreta possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) sugli importi garantiti dal Fondo, che interviene fino al 60 (o all 80% in alcuni casi) del finanziamento richiesto, fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro (in regime de minimis ). 9
10 Finalità del Fondo di garanzia Il Fondo centrale di garanzia non interviene nel rapporto Banca/Impresa e quindi tassi di interesse, condizioni di rimborso, eventuale richiesta di garanzie aggiuntive sulla parte non coperta dal Fondo ecc., sono stabiliti attraverso la libera contrattazione tra banche e imprese. La normativa relativa all intervento del Fondo non detta, infatti, alcuna indicazione in proposito. 10
11 Modalità di intervento del fondo Garanzia diretta concessa direttamente alle banche ed agli intermediari finanziari (art.107 DL 385/93): la garanzia concessa è a prima richiesta, esplicita, incondizionata e irrevocabile e copre, nei limiti dell importo massimo garantito, l ammontare dell esposizione dei soggetti finanziatori nei confronti delle PMI. Controgaranzia su operazioni di garanzia concesse da Confidi ed altri fondi di garanzia (gestiti da banche e intermediari artt DL 385/93) 11
12 Quali operazioni possono usufruire della garanzia Qualsiasi tipologia di operazione finanziaria, purché direttamente finalizzata all attività d impresa: finanziamenti a medio-lungo termine a fronte di investimenti acquisizione di partecipazioni a fronte di investimenti prestiti partecipativi a fronte di investimenti altre operazioni (breve termine, consolidamento, fideiussioni, finanziamenti m/l per liquidità etc.) 12
13 Chi può beneficiare della garanzia Requisiti dimensionali Possono accedere alla garanzia del Fondo Centrale le PMI, comprese quelle artigiane, ubicate sul territorio nazionale (anche per investimenti all estero), che occupano meno di 250 persone, e con un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure il cui totale annuo di bilancio non sia superiore a 43 milioni di euro 13
14 Chi può beneficiare della garanzia Esclusione per alcuni settori agricoltura, pesca, trasporti, industria automobilistica, costruzione navale, fibre sintetiche, industria carboniera e siderurgia (i cosiddetti settori sensibili esclusi dall Unione Europea). 14
15 Chi può beneficiare della garanzia Requisiti economici e finanziari il Fondo di Garanzia per le PMI è destinato alle imprese valutate economicamente e finanziariamente sane sulla base di criteri di valutazione che variano a seconda del settore di attività e del regime contabile dell impresa beneficiaria. La valutazione del merito di credito ha generalmente ad oggetto i dati di bilancio (o delle dichiarazioni fiscali) degli ultimi due esercizi. 15
16 Valutazione dei dati economici e finanziari I dati vengono inseriti in modelli standardizzati di calcolo (scoring) che permettono di misurare i principali indicatori economico-finanziari e il relativo scostamento dai valori ottimali. In base ai risultati l impresa è inserita in una delle tre fasce di valutazione: A: proposta positiva al Comitato (previa valutazione del rapporto tra ammontare del finanziamento e cash flow dell impresa); B: necessità di valutare l ammissione caso per caso sulla base, ad es., oltre che del cash flow dell impresa, di una situazione di bilancio aggiornata, di un bilancio previsionale redatto secondo un modello specifico, di eventuali progetti di investimento, delle prospettive di mercato e di crescita dell impresa, ecc...; C: proposta negativa al Comitato. 16
17 Valutazione dei dati economici e finanziari: Scoring Industria Nuovi valori in vigore dal Indicatori Mezzi.Prop.+ Deb.M.L./Immobiliz. M.Propri / Tot. Passivo Oneri Finanziari / Fatturato MOL/Fatturato Valori ottimali >= 1 >= 10% <= 5% >= 0,15 17
18 Un caso pratico di scoring Industria STATO PATRIMONIALE FINANZIARIO 31/12/07 % 31/12/08 % 31/12/09 % 31/12/10 % Attività immobilizzate ,5% ,8% ,8% ,7% Attività correnti ,5% ,2% ,2% ,3% TOTALE ATTIVITA' ,0% ,0% ,0% ,0% 31/12/07 % 31/12/08 % 31/12/09 % 31/12/10 % Patrimonio netto ,1% ,0% ,7% ,9% Passività a medio lungo termine ,5% ,8% ,0% ,5% Passività a breve termine ,4% ,2% ,3% ,6% TOTALE PASSIVITA' E NETTO ,0% ,0% ,0% ,0% 18
19 Un caso pratico di scoring Industria CONTO ECONOMICO 31/12/07 % 31/12/08 % 31/12/09 % 31/12/10 % Fatturato ,0% ,0% ,0% ,0% Proventi ordinari diversi 392 0,0% ,1% ,9% 0 0,0% Acquisti +/- Variazione magazzino ,6% ,2% ,6% ,3% Capitalizzazioni interne ,0% ,1% 0 0,0% 0 0,0% Servizi/God. Beni di terzi/oneri div. di gestione ,2% ,7% ,5% ,2% Valore aggiunto ,3% ,3% ,8% ,5% Costo del lavoro ,9% ,3% ,0% ,6% Accantonamenti per rischi 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0% MOL (EBITDA) ,3% ,0% ,8% ,9% Ammortamenti e svalutazioni ,1% ,2% ,2% ,1% MON (EBIT) ,2% ,8% ,6% ,9% Proventi e oneri finanziari ,7% ,7% ,5% ,3% Proventi e oneri straordinari ,6% ,4% ,0% 0 0,0% Utile ante imposte ,9% ,5% ,1% ,6% Imposte correnti e differite ,8% ,4% ,1% ,2% Utile (perdita) netto ,1% ,0% ,0% ,4% Cash-Flow (Utile + amm.ti e svalutazioni) ,1% ,2% ,2% ,5% 19
20 Un caso pratico di scoring Industria 31/12/07 31/12/08 31/12/09 31/12/10 Principali indicatori Valore Scoring Valore Scoring Valore Scoring Valore Scoring (tra parentesi il valore "ottimale") M.Prop.+ Deb.M-L/Immobiliz. (>= 1) 1,38 3 1,20 3 1,87 3 3,51 3 M.Propri / Tot. Passivo (>= 10%) 5,10% 1 3,97% 1 3,67% 1 3,90% 1 Oneri Finanziari / Fatturato (<= 5%) 4,74% 3 2,72% 3 1,48% 3 1,28% 3 (per le imprese edili: Oneri Finanziari / Valore della produzione) MOL/Fatturato (>= 0,15) 0,11 2 0,05 0 0,06 1 0, Livello A B B B Legenda: livello A : scoring >= 9; livello B : scoring = 7 o = 8; livello C : scoring < 7. In realtà negli anni 2008, 2009 e 2010, il livello è C, in quanto i mezzi propri sono inferiori al 5% del totale del passivo. 20
21 Un caso pratico di scoring Industria Rendiconto finanziario per indebitamento netto a breve 31/12/08 31/12/09 31/12/10 + MON Ammortamenti /- Variazione CCNc /- Imposte dell'esercizio = Flusso di cassa operativo corrente (FCOC) /- Investimenti/Disinvestimenti in imm.ni materiali /- Investimenti/Disinvestimenti in imm.ni immateriali /- Variazione crediti/debiti per imm.ni /- Investimenti/Disinvestimenti in attività finanziarie Imposte da rivalutazione immobilizzazioni Proventi finanziari = Flusso di cassa operativo disponibile (Free cash flow) /- Proventi e oneri straordinari e accessori = Flusso di cassa al servizio del debito e dell'equity Oneri finanziari /- Incremento/decremento finanziamenti m/l termine /- Variazione patrimonio netto = Flusso di cassa netto del periodo Indebitamento netto a breve iniziale Indebitamento netto a breve finale
22 Un caso pratico di scoring Industria STATO PATRIMONIALE GESTIONALE 31/12/07 % 31/12/08 % 31/12/09 % 31/12/10 % Crediti commerciali ,4% ,0% ,2% ,7% (Debiti commerciali) ,7% ,7% ,1% ,7% Rimanenze ,6% ,5% ,7% ,2% (TFR e Altri fondi) ,2% ,5% ,8% ,2% Altre attività/(passività) a breve ,3% ,9% ,5% ,3% Capitale circolante netto commerciale ,9% ,3% ,5% ,3% Immobilizzazioni materiali nette ,9% ,5% ,4% ,7% Immobilizzazioni immateriali nette ,2% ,7% ,1% ,7% Immobilizzazioni finanziarie e titoli a lungo ,0% ,5% ,9% ,3% Capitale immobilizzato netto ,1% ,7% ,5% ,7% Capitale investito netto ,0% ,0% ,0% ,0% 31/12/07 % 31/12/08 % 31/12/09 % 31/12/10 % (Disponibilità liquide) ,1% ,8% ,4% 0 0,0% (Titoli a breve) 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0% Debiti finanziari a breve ,0% ,7% ,4% ,7% Posizione finanziaria netta a breve ,9% ,9% ,0% ,7% Debiti finanziari a medio lungo ,9% ,4% ,1% ,6% Posizione finanziaria netta a medio lungo ,9% ,4% ,1% ,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Posizione finanziaria netta totale ,8% ,3% ,1% ,3% Capitale netto ,2% ,7% ,9% ,7% Totale Fonti di finanziamento ,0% ,0% ,0% ,0% 22
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