Le professioni sociali nei sistemi di welfare regionali

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1 Le professioni sociali nei sistemi di welfare regionali di Emilia Presutti Bari, 12 Aprile 2006

2 Contesto nazionale Ricerche ed analisi sull offerta formativa professionale nel comparto sociale hanno evidenziato un quadro disomogeneo e farraginoso in cui la professionalità sociale risulta atomizzata in un numero eccessivo di qualifiche a cui corrispondono competenze, abilità e prospettive differenziate e difficilmente comparabili anche all interno dei medesimi contesti regionali.

3 Contesto nazionale La proliferazione delle qualifiche è riconducibile a diversi fattori: -mancanza di integrazione tra assessorati e uffici con competenza in materia di politiche sociali e analoghe strutture sul versante della formazione professionale; -introduzione di leggi di settore che hanno accompagnato le misure per nuovi servizi con fondi per la formazione di specifici operatori; servizi per l infanzia (L.285/97), inserimento dei disabili (L.68/99), accoglienza di immigrati (L.40/98) che hanno promosso nuovi interventi e contestualmente nuove figure; -discontinuità dei punti di raccordo tra domanda ed offerta, con eccessivo sovradimensionamento di quest ultima; -formazione di qualifiche ad alta occupabilità che spesso rispondono a nicchie di mercato che si saturano in breve.

4 Contesto nazionale Contesto nazionale In assenza di una regolamentazionequadro a livello nazionale sulle professioni sociali i sistemi di welfare regionali avvertono l esigenza di qualificare i servizi e gli interventi sociali assicurando standard operativi, funzionali e professionali in grado di garantire livelli uniformi delle prestazioni.

5 ELEMENTI COMUNI AI DIVERSI SISTEMI DI WELFARE REGIONALI Le esperienze regionali che hanno avviato percorsi di riordino delle professioni sociali individuano diverse aree professionali emergenti caratterizzate dalle seguenti funzioni: - accoglienza ad ampio spettro per tutti i cittadini, non solo per quelli che richiedono una presa incarico professionale - accoglienza di persone provenienti da paesi e culture diverse, per abbassare la soglia di accesso ai servizi pensati per la popolazione locale; - bisogno di cura delle famiglie; - Integrazione della cura (sociale e sociosanitaria) - sostegno alle risorse associative della comunità: interventi socio-educativi e servizi di mediazione familiare - inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati

6 AREA PROFESSIONALE EMERGENTE Rientrano in quest area tutte le funzioni legate alle innovazioni che caratterizzano il nuovo sistema di welfare locale, definito dalla L.328/200 dalle modifiche al Titolo V della Costituzione e che si riversano sui livelli di governo e di gestione (management Piani Sociali di Zona, comunicazione sociale, monitoraggio e valutazione delle politiche sociali, gestione dei servizi, gestione del sistema informativo sociale). In tale ambito, tuttavia, non si ravvisa l esigenza di nuove qualifiche professionali quanto di percorsi di specializzazione e di aggiornamento per l acquisizione di competenze specialistiche e capacità necessarie per: -programmare in modo partecipato, -attivare finanziamenti, -contrattare coi fornitori, -accreditare i servizi e incentivarne la qualità, -promuovere forme innovative di gestione sovracomunale -mettere a regime il sistema informativo sociale e gli strumenti per il monitoraggio e la valutazione delle politiche sociali

7 MACRO - FASI DEL PERCORSO DI DEFINIZIONE DEL REPERTORIO DELLE PROFESSIONI SOCIALI 1. Ricostruzione dei fabbisogni formativi e di competenza determinati dall attivazione di nuovi servizi sociali o da evoluzioni degli assetti organizzativi; 2. Ricostruzione dell offerta formativa erogata sul territorio regionale e analisi degli sbocchi occupazionali attuali; 3. Definizione dei profili rispondenti a concrete opportunità di sviluppo e qualificazione del sistema di welfare regionale; 4. Costruzione dei percorsi di aggiornamento e riqualificazione e delle misure compensative; 5. Stesura del regolamento regionale

8 CRITERI PER LA DEFINIZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI accorpare titoli e qualifiche simili, evitando sovrapposizioni e ridondanze che ostacolano la crescita di una identità professionale precisa mantenere uno stretto raccordo tra figure professionali e tipologie di servizi costruire figure dotate di polivalenza, per aumentare lo spazio occupazionale di ciascuna e la possibilità di interscambio nei servizi convergere su alcune piste di sviluppo seguite dalle altre Regioni italiane per assicurare agli operatori una professionalità spendibile su tutto il territorio nazionale o quanto meno comparabile con altre qualifiche regionali

9 VINCOLI E CRITICITÀ Condizioni necessarie per rendere praticabile proposte di riordino: a) costruire i percorsi di avanzamento professionale. Si tratta di elaborare il profilo, indicando: requisiti di accesso, durata, crediti formativi per la formazione ulteriore, riconoscimento della professionalità acquisita nel lavoro, misure compensative rispetto alle qualifiche attualmente riconosciute dalla Regione

10 VINCOLI E CRITICITÀ b) l attivazione di un programma formativo dedicato agli operatori attualmente in servizio, che sono in possesso di qualifiche deboli o incongrue rispetto al ruolo svolto; si tratta di costruire dei moduli formativi flessibili dedicati agli operatori che intendono conseguire le nuove qualifiche, valorizzando l esperienza e i titoli posseduti.

11 VINCOLI E CRITICITÀ c ) Definizione del profilo e ei criteri di progettazione formativa: - Descrizione profilo - Contesto operativo - Profilo competenze (di base, tecnico professionali, trasversali) - Requisiti di ingresso nella formazione - Modalità certificatorie in uscita dalla formazione - Durata del percorso formativo (aula + tirocinio espressa in aree disciplinari, ore, discipline)

12 PERCORSI DI LAVORO REGIONALI Recentemente molte Regioni hanno sviluppato un importante lavoro per la definizione delle professioni sociali: 1. Toscana, Emilia Romagna e Marche hanno avviato il percorso di regolamentazione delle professioni sociali, progettando alcune figure dal profilo netto (Assistente Familiare e Mediatore interculturale) a cui ricondurre le qualifiche formate negli ultimi anni; 2. Il Piemonte nella legge regionale (LR 2/2004, art.32) di riordino del settore, oltre alle figure nazionali, aggiunge l animatore professionale socio-educativo di cui definisce profilo e criteri di accesso; 3. L Umbria nel 2000 ha deliberato in merito al riordino complessivo delle figure professionali sociali. 4. La Campania nel 2003 con deliberazione della Giunta regionale ha introdotto un nuovo repertorio delle qualifiche sociali.

13 Certificazione Competenze Qualifiche di base(1 liv.) Qualifiche tecniche (2 liv.) Lauree Alta qualificazione REGIONE CAMPANIA Deliberazione n 2843/03 Assistente familiare (120 ore) Assistente socio assistenziale (600 ore); Assistente socio sanitario (1000 ore) Tecnico dell Accoglienza Sociale (1000 Ore);Mediatore Culturale (600 Ore); Operatore Infanzia(600 Ore); Animatore Sociale (1000 Ore); Tecnico Inserimento Lavorativo (1000 Ore) Assistente Sociale (4500 ore); Educatore professionale (4500 ore) Mediatore Familiare (220 ore)

14 PROPOSTA DI RICONVERSIONE Qualifiche riconosciute in Campania Accompagnatore turistico per disabili e anziani (600 ore) Assistente portatori di handicap e minori disabili (600 ore) Assistente geriatrico e servizi tutelari (600 ore) Proposta di riconversione OSA Operatore socio-assistenziale per disabili e anziani (1.200 ore) OSS Baby sitter (600 ore) Addetto ai servizi per l infanzia e l adolescenza (600 ore) Animatore minori ospedalizzati (600 ore) Animatore per l infanzia (600) Animatore di ludoteca (600) Educatore di strada (600 ore) Esperto in servizi alla famiglia e minori (600 ore) Operatore socio-culturale (600) Animatore di comunità (1.200) Animatore terza età (600) Operatore infanzia Educatore Animatore sociale

15 Nome REGIONE UMBRIA Requisiti di ingresso Formazione Qualifica di base Specializz azione di contesto Operatore sociosanitario Anziani Dipl. secondari a inferiore Totale ore Teoria Tirocin io Qualifica Disabili di base Dipendenza patologica esperienza Psichiatria Specializz azione gestionale Responsabi le unità di lavoro Qualifica di base + esperienza

16 Qualifiche tecniche Regione Puglia Animatore/Educa tore Operatore accoglienza sociale Mediatore sociale Infanzia adolescenza REGIONE UMBRIA Dipl. secondaria superiore Anziani e disabili Specializzazion e di contesto Dipendenze Qualifica tecnica Psichiatria Marginalità Intercultura Lavoro Specializzazion e gestionale Responsabile servizio semplice esperienza

17 Quadri Regione Puglia Educatore professionale Assistente sociale REGIONE UMBRIA Dipl. secondaria superiore Tre anni 4500 Specializza zione di contesto Mediatore familiare Laurea + esperienza Specializza zione gestionale Responsabile sviluppo sociale Responsabile servizio complesso Laurea + esperienza Alta qualificazio ne Lauree specialistiche Laurea 1 livello 2 anni

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