Riflettere sulla lingua dalla scuola dell infanzia. Lilia Andrea Teruggi
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- Serafina Caterina Di Giacomo
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1 Riflettere sulla lingua dalla scuola dell infanzia Lilia Andrea Teruggi
2 Grammatica, ma quale? Scuola di Port Royal nascita (1600) Ambiti diversi Linguistica: Grammatica Teorie della grammatica Livelli di grammatica Grammatica di una lingua
3 Grammatica non è lessico, sintassi, semantica, ma Luisa viene subito da te Grammatica e lessico Grammatica caratteristiche morfologiche delle parole Lessico scelta delle parole Grammatica e sintassi Grammatica le categorie che intervengono Sintassi l ordine e la combinazione delle parole
4 Grammatica non è lessico, sintassi, semantica, ma Grammatica: unione morfologia e sintassi morfosintassi Grammatica: tutto ciò che è riconducibile a regole esplicitamente formulabili fonologia morfologia sintassi semantica
5 Grammatica: sistema di opzioni obbligatorie Opzioni aperte, libere (lessicale/semantiche) Opzioni obbligatorie (fonologiche e morfo-sintatiche)
6 Dalla frase al testo Linguistica testuale (1960) Il significato di un testo non è la sommatoria di significati parziali bensì l integrazione di informazione tra i diversi elementi del testo e tra questi elementi e il contesto. Ogni testo coerenza e coesione componenti linguistici
7 Grammatica generativa Chomsky Struttura superficiale e profonda Maria sgrida Anna uguali elementi Anna sgrida Maria diversi significati Anna è sgridata da Maria diversi elementi, uguale significato Le trasformazioni a livello di struttura profonda dipendono: Dall uso, dagli scopi Le circostanze di tempo e di luogo I rapporti sociali tra gli interlocutori
8 Grammatica: sistema di conoscenze che una persona deve possedere per essere considerata linguisticamente competente 1. Capacità di pronunciare (REGOLE FONOLOGICHE) e di scrivere (REGOLE MORFOLOGICHE) parole 2.- Associare questa pronuncia (scrittura) a uno o più significati (REGOLE SEMANTICHE) 3.- Sapere come metterle in combinazione tra di loro nella costruzione di una frase (REGOLE SINTATTICHE) 4.- Saper coordinare le informazioni dei sintagmi/frasi per ottenere un testo (REGOLE TESTUALI)
9 Riflessione sulla lingua Riflessione grammaticale Aspetti semantici Aspetti morfo-sintattici Aspetti grafo-fonologici Riflessione sull uso Aspetti testuali e intertestuali Aspetti sociolinguistici Aspetti pragmatici
10 Didattica della grammatica: grammatica sì, grammatica no? Anni 70 accuse poste al fare grammatica Inaffidabilità scientifica del contenuti proposti Inefficacia rispetto agli obiettivi che si credeva di poter raggiungere
11 Fare grammatica a scuola: addestramento grammaticale Riconoscimento delle diverse categorie e sotto categorie Riconoscimento delle diverse possibilità di combinazione di tale categorie in strutture di varia complessità
12 La parola agli esperti Monica Berretta (1977): Nulla conferma, anzi molti indizi tendono a negare, che lo studio della grammatica tradizionale abbia un qualsivoglia influsso positivo sulla competenza linguistica degli allievi Guglielmo Cinque e Maria Teresa Vigolo (1977): La grammatica non serve né a migliorare né a dare un abilità linguistica ( ). È inutile ( ) cercare di favorire l apprendimento concreto dell italiano da parte del ragazzo attraverso lo studio della grammatica ( ). Rimane ( ) la necessità di cercare altrove i mezzi per far imparare la lingua al ragazzo, dato che la grammatica non offre soluzione valide a questo scopo Maria Luisa Altieri Biagi (1978): A comunicare se impara comunicando, quindi attraverso l attivazione in classe di processi comunicativi reali che nessun esercizio di grammatica potrà mai sostituire
13 Nuove frontiere della grammatica AMPLIAMENTO DEL CAMPO fonologia, morfologia e sintassi della frase competenza lessicale competenza semantica frasale competenza testuale competenza sintattica superiore competenza nelle varietà della lingua
14 Riflessione della lingua nella scuola dell infanzia Teoria linguistica: insieme delle idee e delle regole sulla lingua orale o scritta ricavate attraverso osservazioni, esperienze, confronti. Riflettere sulla lingua: riportare alla coscienza le teorie linguistiche
15 Approccio metodologico Pensare ad alta voce Lingua scritta Interazione e confronto
16 Teorie linguistiche Ipotesi di scrittura: scritture fisse Stefano, 3;10
17 Teorie linguistiche Ipotesi di quantità minima R PO TE RA Lorenzo (3;5): non ci sono abbastanza lettere non si leggono. Giuseppe (6;2): non si leggo. Questa (R) è una sola, e qui (RA, TE, PO) ce ne sono solo due. No, non si può leggere con così poco Valentina (5;11): questa no (RA), sono due. Questa (R) è solo una r, rrr e basta. Questa (PO) è una scritta corta e non si legge niente. Ilaria (6;0): sono solo due troppo poche per leggere (indicando tutti i cartellini con due lettere). E questa (R) è una sola, non dice proprio niente.
18 Teorie linguistiche Rispetto al tipo di carattere: «sono tutte rotonde, troppe, per leggere» «è sbagliato non si può scrivere così» «è scritto in inglese, e perciò non lo capisco" "questa parola si capisce è scritta bene, ma la leggono solo i grandi»
19 Teorie linguistiche Rispetto ai segni di puteggiatura E questo (indica?) cos'è? Ileana: Una lettera da leggere nella storia. Questo (indica -), questo lo mettono per capire cos'è. Come per capire? Ileana: Vuol dire...se no non riescono a capire allora metto quella righetta per fare capire cos'è. E questi (indica...)? Ileana: Anche quello perchè non hanno più cose da mettere per capire allora mettono un po' questi.... E questo (indica il punto) lo conosci? Eleonora: E' un puntino. Perchè pensi lo abbiano messo lì? Eleonora: Perchè serve. Serve per leggere? Eleonora: No, perchè così si capisce che è finito quello che si deve dire di scritto.
20 Teorie linguistiche L accento e non solo Sara: scriviamo mamma e papà Alessia: a capo, devi mettere due righette e invece la e un po più staccata ecco lì! Sra e Alesia: p a p a Alessia: devi mettere l accento sulla a. Sara: papà mamma e papà. Alessandro: doppia p diventa pappa e senza accento diventa papa. Sara: certo papa. Fabrizio: come il Papa. Sara: invece al contrario ppaap. Luca: si legge diventa apap. Fabrizio: e mamma all incontrario? Alessandro: mama Sara: mama amma. Fabrizio: mmama.
21 Teorie linguistiche Aspetti fono-morfologici Gruppo: bambini di 4 anni Situazione: sul tavolo sono sparsi i cartellini dei nomi. Francesco, e tu vuoi dire qualcosa? Francesco: anch io ho la a, questa (tocca la A del suo nome). Francesca: io ne ho due, eccole (tocca le A), il mio nome inizia con a, Fran ce sca Francesco: sono uguali, no, sì, quasi abbiamo il nome lungo. Lorenzo: Sara, invece, è corto. Il mio è abbastanza lungo. Alessandro: il mio nome è lungo. Lorenzo: perché non scrivi il tuo Giuse? Va bene, ecco questo è il mio nome (fa vedere il suo nome GIUSE). Lorenzo: G, i, u, s, e, sì, è giusto, è Giuse, è come Giuseppe, però è corto, Francesco: che nome corto hai! Lorenzo: Sara è più corto!
22 Teorie linguistiche: Aspetti lessicali-semantici Insegnante: chi aveva la parola colloquio? Nicolò: non lo sapeva però io penso che sia una visita all occhio. Carlo: io ma non mi ricordo Stefano: le maestre parlano con i genitori per come mi sono comportato. Matilde: sì, quando le mamme si fermano a parlare e dicono se fanno i bravi o i monelli. Andrea: a me ha detto dove c è tanta gente e si parla delle cose importanti.
23 Teorie linguistiche Componenti della testualità (Gruppo: 10 bambini di 3 e 4 anni) Che cosa devo scrivere per incominciare la lettera? Flaminia: scrivi, come va? Stai bene? Marta: hai fatto buon viaggio? Mirko: mi sa che non avete capito proprio niente! Intanto se non scrivi Caro Andrea non è neanche una lettera. Jacopo: è vero una lettera si comincia sempre con caro. Marta: però non è obbligatorio. Jacopo: e invece è proprio così. Io ho sentito anche nei cartoni che scrivevano così.
24 Teorie linguistiche Concetto di parola (prima classe) Siete tutti d accordo con Roberta? Alessandro : la «e» non è una parola perché non ci sono tante lettere. Anche nella mia (si riferisce a quanto scritto sul cartellino che ha in mano, cioè «il») ce ne sono poche. Per me non è una parola. Martina : è vero. La «e» è solo una lettera. Roberta : però «e il lupo» è una parola tutta insieme. Ludovica : non sono parole quelle due (indica E, IL) perché sono senza lettera.... Ma «e» e «la» sono parole? Ludovica : le parole sono quelle lunghe! Luca : no, ma servono anche le parole piccole, altrimenti non capiamo cosa c è scritto! Però non sono parole, ma servono (intende la E e la LA).
25 Teorie linguistiche Concetto di parola (prima classe) Penso di aver capito che tu vuoi dire che non sono parole ma servono per comporre un titolo comprensibile. Luca annuisce. Roberta : però se c è scritto «e la nave pirata», «e» è una parola. Martina : però la «e» se è da sola non è una parola. Marta : però la «e» non è una parola se è staccata! Roberta : se è da sola non è una parola, se invece la metti nel titolo allora diventa una parola. Celeste : sì perché è insieme alle altre. Francesca : la «e» se è da sola non è una parola, ma anche «la» non è una parola, se è da sola. Ludovica : anche alla fine delle parole può esserci una «e», ma se è da sola non è una parola. Celeste : se una parola è staccata, non può essere un titolo!
26 Teorie linguistiche Concetto di parola (prima classe) Simone: re è una parola, perché il si mette dappertutto, invece re no. Roberta: il è una parola da mettere nei titoli. Anche re si trova in un titolo. Alessandro: re è una parola anche se è fatta di due lettere, re è un nome giusto. È un nome fatto di due lettere. Martina M: re è un nome fatto di due lettere, ci sono dei nomi corti fatti di due lettere. Poi ci sono dei nomi fatti di tante lettere. Perché dite che re è un nome? Melba: re è proprio una parola. Alessia: per me re deve andare là (nel cartellone), non è una parola, solo quelle grandi sono parole! Antonino: re è una parola perché tutte sono parole! Luca: re è una parola perché re è un nome. Francesca: secondo me re è una parola perché non si può scrivere in un altro modo.
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