IL CASO DIOSSINE IN CAMPANIA
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- Mariano Bernasconi
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1 IL CASO DIOSSINE IN CAMPANIA L allarme Diossina ha rappresentato in Campania uno dei più diffusi motivi di preoccupazione tra i cittadini, in gran parte a causa delle implicazioni sulla salute e sulla qualità dei prodotti derivati dall industria lattiero casearia. Fin dalla primavera 2002, inizio della cosiddetta emergenza diossina, dovuta alle concentrazioni anomale di diossine riscontrate in alcuni campioni di latte ovino e ovicaprino, rilevate nell ambito di un programma nazionale di controllo realizzato dal Ministero della Salute, sono state avviate attività di analisi, controllo e monitoraggio su alimenti e matrici ambientali, finalizzate a indagare la causa di tale anomala presenza. I campioni di latte del 2002 risultati positivi provenivano da allevamenti ubicati in 3 comuni della provincia di Napoli (Marigliano, Mariglianella, Brusciano) e 3 della provincia di Caserta (Villa Literno, Castelvolturno e Casal di Principe). Successive indagini hanno confermato la presenza degli stessi microinquinanti in campioni di latte provenienti da altre greggi stanziate nei medesimi territori. Nel marzo 2003, sulla base dei risultati di ulteriori analisi effettuate dalle competenti AASSLL su campioni di latte (bovino, bufalino e ovicaprino) e su altre tipologie di alimenti (in particolare carne e uova), sono state poste sotto sequestro 38 aziende di cui 31 in provincia di Caserta (nei comuni di Caserta, Macerata Campania, Recale, San Marco Evangelista, Valle Maddaloni, Maddaloni, Casal di Principe, Villa Literno, San Cipriano d Aversa, Villa di Briano, S.Tammaro, San Prisco e Marcianise) e 7 in provincia di Napoli (nei comuni di Marigliano, Cercola, Acerra, Brusciano e Nola). Il piano di interventi per l emergenza diossine, approvato in quello stesso anno dalla Giunta Regionale della Campania, individuò, sulla base della localizzazione delle aziende zootecniche poste sotto sequestro, le zone a rischio entro le quali effettuare una nuova campagna di indagine su campioni di latte, ma anche sui mangimi e sulle matrici ambientali suolo ed erba. LE ZONE A RISCHIO INDIVIDUATE NEL 2003: Comuni totalmente interessati della provincia di Caserta: Recale, Marcianise, San Marco Evangelista, Portico di Caserta, Macerata Campana, Comuni totalmente interessati della provincia di Napoli: San Vitaliano. Comuni parzialmente interessati della provincia di Caserta: Villa Literno, Casal di Principe, San Cipriano d Aversa, Villa di Briano, San Tammaro, San Prisco, Caserta, Valle di Maddaloni, Maddaloni, Casapesenna, San Maria la Fossa, Cancello e Arnone. Comuni parzialmente interessati della provincia di Napoli: Acerra, Pollena Trocchia, Cercola, Nola, Marigliano. Alle sopraelencate zone a rischio, a scopo precauzionale, sono stati aggiunti altri due comuni del casertano: San Nicola la Strada e Capodrise. 1
2 I RISULTATI DELLE CAMPAGNE DI MONITORAGGIO AMBIENTALE SUL TERRITORIO REGIONALE L APAT (Agenzia per la Protezione Ambientale e per i servizi Tecnici) e l ARPAC (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania) sono state impegnate nelle attività di controllo e monitoraggio delle matrici ambientali, con l obiettivo di indagare la presenza e la distribuzione di diossine nelle matrici ambientali, e verificare un eventuale relazione di causa/effetto tra lo stato ambientale e le anomalie riscontrate nei prodotti lattiero-caseari. Fin dal 2002 il territorio campano è stato quindi monitorato, relativamente alle matrici ambientali, attraverso campagne successive di campionamento e analisi per la determinazione del contenuto in diossine in suolo, acqua, aria e sedimenti fluviali, lacustri e marini. I dati riscontrati da APAT ed ARPAC, su un numero complessivo di circa 1250 campioni analizzati, concordano nel delineare un quadro del territorio campano non dissimile da situazioni riscontrabili in altre regioni del paese, nel quale non si registrano situazioni di inquinamento al di sopra dei limiti normativi, se non in pochi punti isolati per i quali la situazione di contaminazione è nella maggior parte dei casi, correlabile a fenomeni di combustione locale incontrollata, ovvero al traffico veicolare Una sintesi delle campagne e dei relativi risultati è riportata nelle paragrafi successivi. I CAMPAGNA DI MONITORAGGIO ( ARPAC 2002) ARPAC realizza un primo programma di monitoraggio dei livelli di diossine (PCDD), furani (PCDF) e policlorobifenili (PCB) nelle matrici ambientali (suolo, vegetali e acqua) nelle aree di pascolo delle greggi i cui prodotti risultavano interessati da anomala presenza di diossine. Sono stati analizzati 53 campioni: 20 di terreno, 19 di erba e 14 di acqua. Per i valori di erba, non essendovi normativa, si è presunto un valore limite desunto dal foraggio per il quale è riportato il valore di 0,75 ng/ Kg di diossine e furani ( Direttiva 2001/102/CE) Tutti i valori ottenuti risultano al di sotto del valore limite desunto ad eccezione di un unico campione prelevato a Villa Literno. Nei campioni di terreno e acqua sono stati riscontrati valori sempre al di sotto dei limiti normativi con concentrazioni massime per il terreno di 7,37 ng/kg PCDD+PCDF e 1,98 microgrammi/kg PCB (a Mariglianella); per l acqua le concentrazioni massime risultavano pari a 0,07 pg/l PCDD+PCDF (a Brusciano) e 2,22 ng/l per i PCB (a Villa Literno). II CAMPAGNA DI MONITORAGGIO (ARPAC 2003) Questa campagna ARPAC ha interessato le aree individuate come a rischio dal piano di interventi per l emergenza diossine. Sono stati effettuati 210 campionamenti (151 di suolo e 59 di erba). 2
3 La matrice suolo presentava livelli di concentrazione di diossine al di sotto dei limiti normativi per suoli ad uso residenziale, ad eccezione di soli tre punti situati nei comuni di Marigliano, Pollena Trocchia e S. Vitaliano. Per quanto riguarda i campioni di erba, sempre considerando un valore limite desunto dal foraggio per il quale è riportato il valore di 0,75 ng/ Kg di diossine e furani ( Direttiva 2001/102/CE), in quindici campioni su 59 si riscontra il raggiungimento o il superamento di tale valore. I valori riscontrati per l erba risultano, peraltro, confrontabili con i valori di fondo riportati in bibliografia per aree rurali in USA e in Gran Bretagna. III CAMPAGNA DI MONITORAGGIO (APAT ) La campagna di monitoraggio condotta da APAT nel 2004 è stata indirizzata all individuazione dei livelli di contaminazione diffusa e del fondo ambientale antropico per PCDD, PCDF e PCB nelle matrici ambientali: suolo, sedimenti dei corpi idrici, acque superficiali ed aria. A tale scopo, per la scelta dei siti da indagare, sono state scelte aree teoricamente non condizionate da situazioni di contaminazione locali/puntuali (hot spot). Matrice suolo: complessivamente analizzati 269 campioni. In una prima fase 200 campioni.il confronto con i limiti normativi per i suoli ad uso residenziale ha evidenziato che 7 campioni mostrano concentrazioni superiori ai limiti di accettabilità per PCDD+PCDF. Per quanto concerne i PCB, poiché le analisi sono state effettuate in riferimento ai PCB dl, che rappresentano soltanto una quota dei PCB totali, cui si riferisce invece il limite di legge, non risulta possibile rilevare eventuali superamenti. Le aree in cui si sono evidenziati i superamenti sono state oggetto di una seconda campagna ( 12 siti per un totale di 60 campioni) che non ha mostrato superamenti ad eccezione di soli 3 siti risultati fuori norma ( finger print da traffico,caldaie, benzina al Pb). I siti erano in via Acton Napoli, località Fratte ( Sa) e Caivano. Per modifiche dello stato dei luoghi nei siti di Caivano e Fratte, è stata ulteriormente indagata ( 9 campioni) solo l area di via Acton con riconferma del dato. L analisi spaziale della concentrazione nei suoli ha permesso di individuare aree a basso o addirittura bassissimo livello di contaminazione, queste ultime comprendenti vaste aree delle province di Benevento e Avellino, oltre che porzioni delle province di Salerno e Caserta. Le aree a contaminazione piu elevata comprendono parte della provincia di Napoli, vaste aree della provincia di Caserta e lembi delle province di Benevento, Avellino e la parte nord-ovest della provincia di Salerno. Picchi di concentrazione sono stati evidenziati in prossimità di aree notoriamente contaminate quali i quattro siti di interesse nazionale ed in quelle ad alto tasso di urbanizzazione (Napoli, Caserta e Salerno). Le aree urbane, a causa del traffico veicolare, della presenza di impianti di combustione industriale e di altre fonti puntuali, mostrano concentrazioni di inquinanti decisamente superiori rispetto ad altre zone. Seguono i suoli agricoli (eccezion fatta per le zone a minor densità di popolazione), nei quali le concentrazioni sono più alte di quelle riscontrate nelle aree boschive e in quelle libere. La contaminazione diffusa presenta intervalli di variabilità e valori dipendenti dalle categorie di uso del suolo e dalla localizzazione geografica. 3
4 Matrice sedimenti: i punti di campionamento sono stati ubicati i corrispondenza dei principali bacini in termini di estensione ed importanza presenti sul territorio campano: Volturno, Sele, Sinistra Sele, Destra Sele, Regi Lagni e tre bacini minori non riferibili ad un asta fluviale principale. Il fiume Sarno non è stato campionato poiché le attività di caratterizzazione sono effettuate dal Commissario delegato all emergenza Sarno. Sono stati analizzati 200 campioni di cui circa il 30% presentano un ampio spettro di variabilità nelle concentrazioni e raggiungono valori molto elevati e proporzionalmente maggiori di quelli dei suoli sia per PCDD + PCDF che per PCB dl. La concentrazione è stata attribuita principalmente al dilavamento dei suoli o a scarichi diretti come rilevato essenzialmente nel Bacino dei Regi Lagni. I limiti considerati sono riferiti ai sedimenti di acque marino-costiere e lagune (D.M. 367/03). Per quanto riguarda i sedimenti marini (ulteriori 68 campioni) le concentrazioni risultano significativamente piu modeste rispetto ai sedimenti lacustri e fluviali. Matrice acque superficiali: i controlli hanno interessato i principali bacini in termini di estensione ed importanza presenti sul territorio campano: Volturno, Sele, Sinistra Sele, Destra Sele, Regi Lagni, Ofanto ed il canale Agnena. Anche in questo caso il fiume Sarno non è stato campionato poiché le attività di caratterizzazione sono effettuate dal Commissario delegato all emergenza Sarno. Sono stati analizzati in tutto 197 campioni di acque superficiali utilizzando la normativa prevista dal D.M. 367/03 in recepimento della Direttiva Comunitaria 2000/60/CE. Il confronto con i limiti normativi per le acque sotterranee e con gli standard di qualità fissati per le acque interne superficiali, ha evidenziato che 30 campioni mostrano almeno un superamento dei valori normativi. Le concentrazioni maggiori sia di PCDD+PCDF che di PCB sono state individuate nel Bacino dei Regi Lagni. Matrice aria: il rapporto riassume i risultati preliminari di un gruppo di 25 campioni di aria prelevati - 14 in aree urbane e 11 in aree rurali - con campionamento attivo realizzato tramite cartucce filtranti in poliuretano nelle province di: Avellino 4 campioni; Benevento 4 campioni; Caserta 5 campioni; Napoli 4 campioni; Salerno 8 campioni. In mancanza di specifici riferimenti normativi per l atmosfera, i dati sono stati confrontati con i limiti di emissione imposti per gli inceneritori (DM 124/00) e con i risultati riportati in letteratura nazionale ed internazionale. Le concentrazioni di PCDD e PCDF espresse come TE (Tossicità Equivalente) nei campioni di aria sono risultate comprese tra un minimo di 1,81x10-5 ng I-TEQ/m 3 e un massimo 2,88x10-4 ng I-TEQ/m 3 con un valore medio di 5,57x10-5 ng I-TEQ/m 3. Il raffronto con i dati internazionali evidenzia quindi valori in linea con quelli ricavati in altri paesi. Il campione che presenta la tossicità più elevata è stato prelevato nel territorio del comune di Caivano (NA) con il valore di 2,88 x10-4 ng I-TEQ/m 3 significativamente superiore rispetto a quanto misurato negli altri campioni di questa campagna. Tale valore è comunque comparabile con quanto descritto in letteratura internazionale per le aree urbane (fino ed oltre i 3,00 x10-4 ng I-TEQ/m 3 ). 4
5 IV CAMPAGNA DI MONITORAGGIO (ARPAC ) Nell ambito delle attività del progetto Sistema Informativo Rischio Diossina in Campania (SIRDIC), mirate alla realizzazione e al popolamento dato del Sistema Informativo Rischio Diossina in Campania ARPAC ha realizzato una campagna di monitoraggio nel corso della quale sono stati analizzati campioni di suolo e di aria. Per quanto riguarda il suolo sono stati prelevati 120 campioni, così distribuiti: n 40 per la provincia di Napoli n 40 per la provincia di Caserta n 20 per la provincia di Salerno n 10 per la provincia di Avellino n 10 per la provincia di Benevento In generale la distribuzione delle concentrazioni di PCDD+PCDF nei suoli risulta abbastanza omogenea nelle aree indagate e i valori delle concentrazioni risultano costantemente al di sotto dei limiti normativi. Anche per i PCB Totali tutti i campioni analizzati presentano concentrazioni di PCB al di sotto dei valori di legge. Per quanto riguarda l aria sono stati eseguiti 40 campionamenti per le deposizioni atmosferiche (massa/superficie/giorno), di cui: n 16 deposizioni per la provincia di Napoli n 12 deposizioni per la provincia di Caserta n 4 deposizioni per la provincia di Salerno n 4 deposizioni per la provincia di Avellino n 4 deposizioni per la provincia di Benevento nonché 56 campionamenti con l uso di campionatori attivi, di cui: n 24 campionamenti attivi di aria per la provincia di Napoli n 20 campionamenti attivi di aria per la provincia di Caserta n 4 campionamenti attivi di aria per la provincia di Salerno n 4 campionamenti attivi di aria per la provincia di Avellino n 4 campionamenti attivi di aria per la provincia di Benevento Le analisi effettuate sulla matrice aria, sia con depositori che con campionatori attivi, non evidenziano significative contaminazioni di PCDD, PCDF e PCB totali: le concentrazioni misurate sono assimilabili ai valori di fondo riportati nella letteratura internazionale per le aree soggette a pressioni antropiche. I risultati dell attività di monitoraggio SIRDIC evidenziano dunque che non ci si trova di fronte ad una situazione di particolare criticità ambientale nelle aree indagate in quanto i livelli di concentrazione di diossine non si discostano dai valori di contaminazione di fondo riportati nella letteratura internazionale per le aree soggette a pressioni antropiche. V CAMPAGNA DI MONITORAGGIO (ARPAC 2007) In ottemperanza delle prescrizioni della commissione VIA sul termovalorizzatore di Acerra, Arpac sta realizzando il piano di caratterizzazione dei suoli dell intero territorio comunale di Acerra, al fine di rilevare la situazione ex ante rispetto all entrata in funzione dell impianto. Il piano prevede l esecuzione di circa 270 campionamenti di suolo superficiale per la determinazione di diossine, furani, PCB dl, IPA e metalli pesanti. La campagna di campionamento è stata completata e i risultati delle analisi attualmente in corso saranno disponibili entro dicembre
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