Minoranze linguistiche stanziali e diffuse

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1 Linguistica Generale (cod ) Modulo 2, a. a Prof.ssa Federica Guerini Materiali 7 Minoranze linguistiche stanziali e diffuse (1) Le minoranze linguistiche storiche in territorio italiano. In territorio italiano esistono numerose aree che, dal punto di vista linguistico, costituiscono delle eccezioni alla situazione generale classificata come dilalía per quanto riguarda la relazione tra italiano e dialetti. Sono eccezioni per motivi diversi: a) aree nelle quali si parla una lingua e/o dialetti di una lingua che esiste anche fuori dall'italia o soprattutto fuori dall'italia; b) aree nelle quali si parla una lingua e/o dialetti senza che ci sia una lingua standard di riferimento ('lingua-tetto') neppure fuori dall'italia; c) aree nelle quali si parla un dialetto italoromanzo sensibilmente diverso da quelli circostanti, ma simile ad un'area dialettale distante. (2) Fino al 1999 le uniche lingue riconosciute oltre l italiano erano il francese in Valle d Aosta, il tedesco nella provincia di Bolzano e lo sloveno nelle province di Trieste e Gorizia. (3) Dal 1999, in base alla legge 482, le lingue riconosciute ufficialmente in Italia sono una quindicina (cfr. tabela 1 alla pagina seguente). Rimangono invece ancora prive di tutela piccole comunità storicamente determinate da immigrazioni medievali (es. colonie galloitaliche in Basilicata e Sicilia, tipo 3 elencato sopra), le minoranze diffuse, cioè senza sede territoriale (es. i rom) e le nuove minoranze (immigrati). 1

2 (4) Criteri che permettono di classificare con maggiore precisione le diverse minoranze linguistiche di antico insediamento in Italia: - genealogico, ovvero, relativo ai gruppi linguistici di appartenenza; - presenza o meno di una lingua-tetto (lingua elaborata alla quale fanno riferimento dei dialetti con essa imparentati) fuori dall'italia; - elaborazione di una propria lingua-tetto; - posizione geografica di confine; - compattezza territoriale. (5) Distribuzione delle minoranze sul territorio: 2

3 GRUPPI LINGUISTICI - indoiranico rom; sinti - slavo serbo-croato; sloveno - albanese - greco - germanico tedesco (alemannico; bavarese) - romanzo galloromanzo (francese, francoprovenzale, occitano, catalano); galloitalico; sardo; ladino e friulano LINGUA-TETTO FUORI DALL ITALIA sì: serbo-croato; sloveno; albanese; greco; tedesco; francese; catalano ELABORAZIONE DI UNA LINGUA-TETTO POSIZIONE DI CONFINE COMPATTEZZA TERRITORIALE no: rom; sinti; francoprovenzale; occitano; galloitalico; sardo; ladino e friulano sì: ladino sì/no: occitano; sardo; friulano; parlate arbëresh no: rom; sinti; alemannico; bavarese; francoprovenzale; galloitalico; grico sì: sloveno; francese; francoprovenzale; occitano; bavarese/tedesco sì/no: alemannico; bavarese no: rom; sinti; galloitalico; sardo; ladino e friulano; serbo-croato; albanese; greco; catalano sì: sloveno; francese; francoprovenzale; occitano; bavarese/tedesco; sardo; ladino e friulano; serbo-croato; catalano no: rom; sinti; galloitalico; alemannico; bavarese; albanese; greco Tabella 1. Minoranze linguistiche storico-territoriali in Italia. 1) endogeno (+) / esogeno ( ) 2) monocomunitario (+) / bicomunitario ( ) 3) + / giuridicamente riconosciuto 4) orizzontale (+) / verticale ( ) 5) + / entrambe Ausbausprachen 6) distanza strutturale alta (+) / bassa ( ) 7) contatto intensivo (+) / sporadico ( ) da coloniale minoritario veicolare migrazione nazionale l. standard/ dialetto + / + / + / / + + / + / + + / + + / + / + / / ( ) / Tabella 2. Tipi sociolinguistici di bilinguismo sociale (Fonte: Berruto 2007: 20-21). 3

4 (Tratta da C. Grassi, A.A. Sobrero, T.Telmon, 1997, Fondamenti di dialettologia italiana, Bari-Roma, Laterza). (6) Le lingue degli immigrati: minoranze diffuse. Etnoletto: varietà linguistica tipica dei gruppi di immigrati, detta anche varietà etnica. l etnoletto per eccellenza è probabilmente il black English vernacular, del quale Labov (1972) dà una bella definizione: by the «black English vernacular» we mean the relatively uniform dialect spoken by the majority of black youth in most parts of the United States today, especially in the inner city areas of New York, Boston [...]. 4

5 (7) Fremdarbeiteritalienisch: è un tipico esempio di varietà linguistica di contatto sviluppatasi a partire dalla lingua di uno dei gruppi immigrati (il più numeroso, il più antico, il meglio integrato, il più vicino geograficamente) e utilizzata come lingua di lavoro in sovrapposizione alle varietà di apprendimento del tedesco o dei dialetti svizzeri. si sviluppa dall incontro di parlanti che non condividono alcuna lingua e in assenza (o quasi assenza) di interlocutori nativi, così come è stato documentato in numerosi ambienti lavorativi (cantieri, fabbriche, alberghi e ristoranti, imprese di pulizia) dell area zurighese e utilizzato quasi esclusivamente in tali ambiti. Caratteristiche linguistiche generali: evidenti fenomeni di semplificazione linguistica; spiccata riduzione o impoverimento delle funzioni; presenza di una lingua lessicalizzatrice: il lessico del Fremdarbeiteritalienisch è in grandissima parte italiano, con un modesto apporto del tedesco, sotto forma di prestiti non adattati; assenza di sviluppo verso una lingua obiettivo, o meglio, lo sviluppo sembra essersi arrestato ad una fase molto precoce e non procede ulteriormente (fossilizzazione); Alcuni tratti linguistici (Esempi tratti da: Berruto Gaetano. 1991, Fremdarbeiteritalienisch: fenomeni di pidginizzazione dell'italiano nella Svizzera tedesca. Rivista di Linguistica 3(2): ). i) riduzione della morfologia flessiva nonminale e verbale, con incertezza nella terminazione di nomi e aggettivi, singolare pro plurale, assenza di acoordo, evitamento dell'allomorfia; (1) andare questi due uomi via (2) se no, mezza cantiera non capire niente (3) io stato, sì, io fatto una volta- una volta una vacanze de tre mese con un amigo de me, un italiano siamo andato insieme al viaggio. Mais il- la paese è troppo grande sì, sì la comunicazione non è bene. 5

6 ii) omissione di copula e ausiliari; (4) no, ma Turchia non c'è lavoro non c'è, tutte persone non lavoro (5) dopo non, non buono per me, non buono per lui, tutti no bene 'non va bene per me, non va bene per lui, non va bene per nessuno' (6) patre ancora forte 'Mio padre è ancora in pieno vigore' iii) omissione di articoli e proposizioni; (7) ultimo maggio viene pure figlio 'A fine maggio verrà anche mio figlio' (8) vado qualcuna volta con macchina, qualcuna volta con treno- come trovo, una volta con- parecchio ('in aereo') iv) tendenza all'omissione o all'evitamento dei pronomi clitici; (9) ottantadue siamo sposati ci siamo sposati nell'ottantadue (10) lei piace molto questo le piace molto (11) quello non sapevo non lo sapevo v) uso molto frequente di pronomi tonici soggetto e dei dimotrativi; (12) lui rabiato quando prendere piccola pachera ('scavatrice') per scavare calche cosa (13) quando io arrivato, io parlare solo francese (14) diciamo, venire un italiano col cinquanta anni qua, a Svizzera, lui avere troppi problemi per parlare vi) ricorso a perifrasi lessicali (15) ospetale, sì non proprio giusto, ospetale vecchio, ospitale dove abita vecchio 'Ospizio per anziani' (16) una signora, guardare la carta quando andare treno ' guarda l'orario dei treni' vii) estensioni semantiche di lessemi, spesso per influenza del tedesco: ad esempio, l'italiano buono occorre frequentemente in luogo di bene, sul modello del tedesco gut 'buono/bene'; (17) lui no avere problemi lavorare buono, quando non va lavoro buono subito rabbiato ' lavora bene, ma quando il lavoro non va bene si arrabbia subito' (18) tutta parte c'è male e buono Il male e il bene ci sono dappertutto 6

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