G3-GNRAC Quartiere Fieristico di Ferrara, 19 Settembre 2014
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- Floriana Nobile
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1 G3-GNRAC Quartiere Fieristico di MARINA DI PISA: RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA DELLE BARRIERE EMERSE Provincia di Pisa Ilaria Nieri
2 INTRODUZIONE Il litorale pisano si estende dalla foce del canale Scolmatore d Arno a Sud al fosso della Bufalina a Nord, per una lunghezza di 26 km, interamente compreso nel tratto che va dal porto di Livorno a quello di Viareggio. Tale litorale costituisce la parte meridionale di una unità fisiografica, lunga 65 km, delimitata a Nord da Punta bianca (ultima propaggine di Monte Marcello) e a Sud dal Porto di Livorno. Litorale oggetto di studio (ripresa aerea del luglio 2004)
3 EVOLUZIONE STORICA DEL LITORALE Il litorale analizzato si sviluppa a sud della foce del Fiume Arno e comprende tutto l abitato di Marina di Pisa. Il delta attuale dell Arno si è formato a partire dal 1606 quando la foce fu spostata artificialmente verso nord di 1550 m con il taglio ferdinandeo. L avanzamento delle spiagge alla foce fu un processo molto rapido alimentato dalle sabbie provenienti dal vecchio delta e da un forte incremento di trasporto solido del fiume dovuto all aumento della pendenza del tratto terminale che si era venuta a determinare a causa della deviazione. Da rilievi attendibili della linea di battigia risulta che il delta ha continuato ad avanzare fino al 1850; successivamente iniziò la scomparsa del lobo sinistro e, nel 1878, anche quella del destro: il processo erosivo del delta risultò ancor più rapido di quello evolutivo (come si può riscontrare dalla cartografia storica).
4 EVOLUZIONE DEI FONDALI ANTISTANTI
5 EVOLUZIONE DEI FONDALI ANTISTANTI Dal 1926 questo tratto di costa è difeso da due ordini di scogliere, una aderente alla strada litoranea (per circa 2500 m di sviluppo) ed una foranea distante m dalla prima. Evoluzione della Linea di riva tra il 1938 e il 1978 da Bocca d Arno lungo tutto l abitato di Marina di Pisa. L evidente arretramento della riva destra del Fiume Arno rispetto a quella di sinistra (ripresa aerea del luglio 2004)
6 Evoluzione della Linea di riva tra il 1938 e il 1997 nel tratto a sud di Marina di Pisa. Problematiche - Approfondimento dei fondali; - Abbassamento della quota max delle barriere emerse; - Aumento dell altezza delle onde incidenti e quindi maggiore trasmissione del moto ondoso; - In presenza di mareggiate intense le barriere non permettono una efficace dissipazione dell energia del moto del fondale.
7 Conseguenze - Instabilità delle scogliere; - Necessità di continue operazioni di ricarico con significativi oneri di manutenzione; - Maggiori incrementi dei livelli idrici nella zona on shore con conseguente tracimazione sulla strada litoranea. Intervento tra Piazza Baleari e Piazza Sardegna; Celle 4 5.
8 INFLUENZA DELLE OPERE SULL EVOLUZIONE DELLA LINEA DI RIVA
9 VOLUMI NECESSARI PER IL RIEQUILIBRIO DEI FONDALI Sviluppo trasversale della spiaggia sommersa interessata dai fenomeni erosivi: Sviluppo longitudinale del litorale protetto da dighe foranee: 750 ml 2400 ml Volume di sabbia necessario alla ricostituzione di un profilo di fondo naturale: (solo spiaggia sommersa, nessun arenile emerso) - unitario 1900 mc/ml - per uno sviluppo litoraneo di 500 ml (celle 4-5) mc - per uno sviluppo litoraneo di 2400 ml (abitato Marina di Pisa) mc NESSUNA GARANZIA DI CONSERVAZIONE GEOMETRICA
10 DIFESA ABITATO, MODIFICA OPERE ESISTENTI E RIPASCIMENTO ARENILE Lotto 1 Completamento interventi sperimentali.
11 INTERVENTI ATTUATI Intervento sulle celle 6 e 7 - Genio Civile Opere Marittime (Genova). Pennelli di confinamento
12 INTERVENTI ATTUATI La sperimentazione in canale bidimensionale Scenari progettuali analizzati: A) Stato attuale (precedente all attuazione delle opere) B) Elevazione delle scogliere parallele a quota +3,80 (costruttiva) Difesa con spiaggia di ghiaia D<30mm (Dmed 16mm) per consentire la balneazione e contemporaneo abbassamento a l.m.m. delle scogliere parallele: C1) Soluzione con versamento di 65 mc/ml di inerte C2) Soluzione con versamento di 100 mc/ml di inerte
13 INTERVENTI ATTUATI La sperimentazione in canale bidimensionale Caratteristiche del modello: Scala 1/25; Durata della prova 45 (rappresentativi secondo l equivalenza di Froude di 4h reali); Simulazione delle altezze d onda al largo: Hos 2,6 3,5 4,0 4,5 5,3 m; Parametro di controllo: portata di tracimazione (l / s ml) Riproduzione del materiale : - per la valutazione dell efficienza della soluzione: sabbia fine (non rispetta il volume dei vuoti voluto - risultati a favore di sicurezza) - per la valutazione della forma di equilibrio della spiaggia e della granulometria ottimale : sfere di PVC (riproducono l indice dei vuoti ottimale 0,35-0,40).
14 INTERVENTI ATTUATI La sperimentazione in canale bidimensionale Risultati : Scelta della soluzione: A) significative tracimazione già con Hos 4m B) tracimazioni assenti (si iniziano a rilevare per Hos >5,3m) C1) tracimazioni per Hos 4,5m con scogliera parallela s.l.m. tracimazioni per Hos 5,3 se realizzati varchi di -0,50m C2) tracimazioni assenti Forma di equilibrio e dimensione dei materiali: È stato possibile definire una forma di equilibrio; Non si hanno precise indicazioni sulla dimensione ottimale dei materiali per gli effetti di scala.
15 Scenari progettuali analizzati: INTERVENTI ATTUATI La sperimentazione in vasca tridimensionale A) condizioni attuali del tratto di litorale in oggetto (prove 1 e 2) (precedente all attuazione delle opere) B) simulazione della sistemazione di progetto (prove 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11) La prova in vasca ha permesso di tener conto anche della componente longitudinale di trasporto dei sedimenti.
16 Caratteristiche del modello: INTERVENTI ATTUATI La sperimentazione in vasca tridimensionale Il modello è stato realizzato in una vasca per studi di dinamica costiera avente una lunghezza di 90 m, larghezza di 50 m e profondità di 1,20 m. Tenendo conto del massimo fronte d'onda generabile (30 cm di altezza significativa), il modello è stato realizzato in analogia di Froude, con scala indistorta di 1/30. Altezze d onda al largo simulate: Nel modello per tener conto delle differenti direzioni del moto ondoso si sono simulare due condizioni meteomarine tali da avere al fondale di 24 metri fronti d'onda inclinati rispettivamente di 0 e 10 rispetto alla strada litoranea.
17 Caratteristiche del modello: Parametro di controllo: portata di tracimazione (l / s ml) rilevata in canaletta Riproduzione del materiale : INTERVENTI ATTUATI La sperimentazione in vasca tridimensionale - Il modello, fino alla batimetrica 8,0 m, è stato realizzato a fondo mobile, con sabbia silicea, opportunamente vagliata e lavata, del diametro medio di 0,185 mm. - il materiale granulare è stato riprodotto con ghiaietto di diametro medio in prototipo corrispondenti al reale di 48 mm e 60 mm.
18 Risultati
19 INTERVENTI ATTUATI La sperimentazione in vasca tridimensionale Conclusioni delle simulazioni sullo stato attuale delle opere di difesa Dai risultati delle prove si è dedotto che: - in presenza di mareggiate intense le scogliere mostrano segni di instabilità, non determinano un efficace dissipazione dell energia e vengono, per quasi tutti gli attacchi ondosi provati, sormontate dal moto ondoso; - le correnti di ritorno ai varchi sono molto intense, formando fosse d erosione di notevole profondità nella zona a largo delle scogliere; - a causa della scarsa efficacia delle scogliere, nella zona on-shore viene movimentata una notevole quantità di sabbia che si accumula nei pressi delle scogliere aderenti, favorendo in alcuni tratti, quale quello della scogliera n. 6, una consistente portata di tracimazione sulla strada litoranea; - si è notato la criticità del tratto tra le scogliere 5 e 6, sia a causa della minore distanza fra le scogliere aderenti e quelle emerse, che per i fondali maggiori nella zona off-shore.
20 Conclusioni sull efficacia della scelta progettuale (corrispondente alla prova n.8) Durante la prova in modello sono stati inviati gli attacchi ondosi di un ciclo e in più per 25 minuti un moto ondoso con d'onda significativa di 7,50 m reali, onda centenaria del paraggio. Detto attacco è stato inviato per un tempo maggiore per sollecitare al massimo il ripascimento. Al termine della prova il profilo presentava un arretramento della linea di riva variabile tra 8,40-10,20 m reali, con una berma ben conformata di altezza della cresta mediamente di 4,80 m reali. Ciò indica che cambiando il materiale di ripascimento, sostituendo cioè la ghiaia del tipo "2-3 cm" con quella del tipo "4-6 cm", non si ha più criticità.
21 INTERVENTO SPERIMENTALE Planimetria generale celle 6-7
22 INTERVENTO SPERIMENTALE Sezione tipo dei pennelli di contenimento della spiaggia in ghiaia Celle 6-7
23 INTERVENTO SPERIMENTALE Sezione tipo della spiaggia in ghiaia. Celle 6-7
24 INTERVENTO SPERIMENTALE Sezione tipo della spiaggia in ghiaia. Celle 6-7 Particolare spiaggia in ghiaia Particolare nuova scogliera sommersa
25 INTERVENTO SPERIMENTALE Ortofoto stato attuale stato futuro
26 INTERVENTO SPERIMENTALE Profilo versamento ghiaia Celle 6-7
27 EVOLUZIONE PROFILO DI SPIAGGIA CELLE 6 7 Cella 6 Mareggiata del 27 28/10/2012 Arretramento della linea di costa con formazione di una cresta di berma molto alta che ha ben assorbito l energia del moto ondoso Cella 7 Anche dopo le diverse mareggiate l arretramento delle spiagge è rimasto a una distanza di sicurezza dalla strada e dell abitato, non si sono verificati né tracimazione d acqua, né proiezione di ghiaia sulla strada confermando l efficacia delle opere.
28 INTERVENTI ATTUATI Intervento sud Comune di Pisa Pennelli di confinamento
29 INTERVENTO ATTUATI Planimetria generale spiaggia sud
30 INTERVENTI ATTUATI Incidenza ambientale in fase attuativa dell intervento Previsione sull impiego dei materiali Scogli di 1 cat. marittima (adeguamento scogliera) mc t Scogli di 2 cat. marittima (pennelli di confinamento) mc t Pietrisco 40/70mm mc t ( approvvigionamento 15 viaggi/g x cantiere) Apporto volumetrico di materiale di deposito
31 INTERVENTO SPERIMENTALE Salpamento dell'attuale scogliera portando la quota della cresta a -1.0 m s.l.m. Allungamento della larghezza della cresta fino a m. Pendenza del paramento lato mare 1:5 Pendenza del paramento lato terra 1:2 Spostamento dell'attuale scogliera fino a m dal muro radente Costruzione di una scogliera con lunga berma sommersa a quota -1 m s.l.m. Pendenza paramento lato mare 1:5, lato terra 1:2- Presenza di una parte emersa con larghezza della berma 3m posta a quota + 1-2m s.l.m Costruzione di una spiaggia larga mediante ripascimento di 250 mc/m
32 INTERVENTI ATTUATI Abbassamento alla quota -1 m s.l.m.m delle barriere emerse. Realizzazione di spiaggia in ghiaia in analogia a quanto già realizzato nelle celle 6 e 7
33 INTERVENTI ATTUATI - Traslazione asse di posizionamento delle scogliere emerse 4 e 5 verso mare allineandolo con l asse della scogliera 6 e ampliamento della cresta fino a 20 m. - Salpamento delle scogliere emerse 4 e 5 e chiusura dei varchi esistenti. - Realizzazione di nuovo pennello emerso di contenimento della spiaggia in ghiaia. - Versamento di materiale sabbioso per regolarizzazione del fondale. - Realizzazione di spiaggia in ghiaia nel tratto compreso tra le celle 4 e 5 in analogia a quanto già realizzato nelle celle 6 e 7. - Spostamento dell attuale scivolo di alaggio circa 100 m più a nord sul lungomare in corrispondenza di Piazza Baleari.
34 INTERVENTI ATTUATI Sezioni longitudinali di progetto Versamento di materiale sabbioso ( mc) per regolarizzare il profilo del fondale Ripascimento di materiale ghiaioso ( mc) per realizzazione spiaggia artificiale Salpamento scogliere emerse e rimodellamento ( mc scogli 3 cat.) Pennello (3.000 mc scogli 2 cat.)
35 INTERVENTI ATTUATI Ordine delle lavorazioni 1. Allestimento cantiere, recinzioni, etc. 2. Realizzazione di nuovo scivolo di alaggio in elementi prefabbricati con barriere di sicurezza laterali Mini New Jersey 3. Realizzazione di pista in corrispondenza del nuovo pennello per lavori di salpamento delle scogliere 4. Ripascimento in sabbia 5. Ripascimento in ghiaia a partire dalla zona di ingresso dei lavori in corrispondenza dell attuale scivolo di alaggio per transito dei mezzi e successiva formazione di spiaggia in ghiaia 6. Salpamento scogliere esistenti 7. Rimodellamento scogliere 8. Completamento pennello
36 LAVORAZIONI PISTA E PENNELLO
37 LAVORAZIONE PISTA ALLA BASE DEL PENNELLO PER LAVORAZIONE DI SALPAMENTO
38 RIPASCIMENTO SPIAGGIA IN GHIAIA
39 RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA CELLA 1 Ottobre 2012 Giugno 2013 Situazione ante opere
40 RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA CELLA 1 Ottobre 2012 Giugno 2013 Modificazioni introdotte alle opere di difesa
41 RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA CELLA 1 Ottobre 2012 Giugno 2013
42 RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA CELLA 1 Ottobre 2012 Giugno 2013
43 DATI REGISTRATI BOA ONDAMETRICA ISOLA DI GORGONA ottobre 2012
44 VERIFICA STABILITA BARRIERE SOFFOLTE E PENNELLI Altezza onda Tempo di picco Direzione Tempo di Studio significativa ritorno H s = 4,25 m T p = 9,63 s 245 N T r > 100 anni morfodinamico H s = 3,60 m T p = 10,5 s 225 N T r =100 anni meteo - marino H s = 2,25 m T p = 9,02 s 245 N T r =10 anni morfodinamico H s = 3,30 m T p = 9,5 s 225 N T r =10 anni meteo - marino Il plunging (cascata) è il tipo di frangimento che si ha generalmente per pendenze elevate del fondo: la rottura dell onda è brusca e si manifesta con il distacco dalla cresta di un getto liquido. Il surging (ondeggiamento) è una variazione del plunging: la cresta, però, non riesce a ricadere in avanti, ostacolata dal graduale aumento del livello del mare.
45 VERIFICA STABILITA BARRIERE SOFFOLTE E PENNELLI Suddetta verifica è stata effettuata attraverso due studi, (morfodinamico e meteo - marino), sulla base di tempi di ritorno di diverso ordine, ovvero T r 100 anni e T r = 10 anni. In via cautelativa, per entrambi, sono state esaminate le due situazioni più critiche. Da quanto sopra evince che la stabilità di suddetta struttura, in massi naturali, risulta verificata per il caso estremo eccezionale T r > 100 anni, con massi aventi D n50 = 1,05 m, M 50 = 3,11 t, ovvero, massi di III Categoria (secondo la classificazione del Ministero dei LL.PP). Inoltre si prescrive, per una più sicura stabilità, il rapporto D 85 / D 15 < 1,5. Tale limitazione assicura che i massi più piccolo impiegati abbiano dimensioni non troppo minori di D n50.
46 VERIFICA STABILITA BARRIERE SOFFOLTE E PENNELLI Per i pennelli, essendo strutture emerse, la verifica si effettua come segue. R c : Freeboard, ovvero, altezza della cresta rispetto al livello medio del mare (m) Per il dimensionamento delle opere a gettata di tipo emerso a cresta bassa il valore del D n50,ξ dei massi di mantellata deve essere ridotto in funzione del seguente fattore di riduzione: D n50 = D n50,ξ / (1,25 4,8 R p* ) valida per 0 < R p * < 0.052
47 VERIFICA STABILITA BARRIERE SOFFOLTE E PENNELLI Da quanto sopra evince che la stabilità della mantellata di suddetta struttura, in massi naturali disposti su due strati, risulta verificata, per il caso estremo eccezionale T r > 100 anni, con massi aventi D n50 = 0,965 m, M 50 = 2,42 t e spessore s man = 1,93m, ovvero, massi di II Categoria (secondo la classificazione del Ministero dei LL.PP). Si precisa che il nucleo del pennello verrà riempito con materiale di dimensioni anche più piccole, mentre la testa verrà realizzata soltanto con massi di II categoria (classificazione del Ministero dei LL.PP). Infine si prescrive per una più sicura stabilità della mantellata, il rapporto D 85 / D 15 < 1,5. Tale limitazione assicura che i massi più piccolo impiegati abbiano dimensioni non troppo minori di D n50.
48 RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA CELLA 1 Novembre 2012
49 RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA CELLA 1 Maggio 2013 Giugno 2013
50 RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA CELLA 1 Giugno 2013
51 G3-GNRAC Quartiere Fieristico di GRAZIE PER L ATTENZIONE! Provincia di Pisa Ilaria Nieri
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