Bacino imbrifero del Lago di Monate

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1 LAGO DI MONATE Latitudine ( N): Longitudine ( E): Altitudine (m s.l.m.) 266 Altitudine max bacino imbrifero (m s.l.m.) 457 Superficie lago (km 2 ) 2,5 Superficie bacino imbrifero naturale (km 2 ) 6,3 Rapporto areale bacino /lago 2,5 Lunghezza della costa (km) 7,7 Profondità massima (m) 34 Profondità media (m) 18 Volume d acqua (km 3 ) 0,045 Bacino imbrifero del Lago di Monate Tempo teorico di ricambio 7,9 (anni) Origine Emissario Glaciale sbarrato da morena Torrente Acquanera Lago maggiore Fiume Ticino Fiume Po Nonostante si trovi a pochi chilometri dal Lago di Comabbio ed il fatto che questi due laghi abbiano avuto un origine analoga, il Lago di Monate presenta caratteristiche estremamente diverse dal vicino Lago di Comabbio. Dal punto di vista morfometrico, occupa una superficie modesta ma, a differenza del Comabbio, raggiunge una profondità relativamente elevata. Come si vedrà in seguito, questa caratteristica è alla base di molte delle differenze che distinguono i due laghi. Il bacino imbrifero, che si estende su di un area pari a circa 2,5 volte la superficie lacustre è distribuita in una zona collinosa che declina verso la costa lombarda del Lago Maggiore: i punti più alti del bacino sono costituiti dalle colline presenti nei comuni di Comabbio e di Osmate, che costituiscono lo spartiacque tra i bacini drenati dal Lago di Comabbio e dal Lago di Monate. Viste le ridotte dimensioni del bacino imbrifero, si intuisce che il Lago di Monate non possiede immissari di particolare rilievo: le acque meteoriche raggiungono il bacino lacustre o direttamente per scorrimento superficiale, o attraverso piccole rogge non più lunghe di qualche centinaio di metri. Il Lago di Monate, a differenza del Comabbio e del Varese, presenta buone caratteristiche qualitative: dei tre laghi in questione, è, infatti, l unico le cui acque sono balneabili. I Comuni che si affacciano sul Lago di Monate sono: Cadrezzate, Travedona-Monate, Comabbio ed Osmate. 120

2 Caratterizzazione chimico-fisica delle acque In questa parte viene analizzato l andamento dei parametri chimico-fisici: è stata considerata l evoluzione temporale dei quattro parametri negli ultimi anni: per tutti i parametri sono disponibili i valori relativi a 1998 e 1999, per temperatura e ossigeno disciolto sono stati utilizzati anche i dati relativi al 1997, mentre per il fosforo totale si è considerato il periodo Dal grafico relativo alla termica del lago (Figura 100), si nota che: 1. il lago è interessato da un netto fenomeno di stratificazione estiva: nel periodo di massima stratificazione, il gradiente termico tra superficie e fondo raggiunge i 20 C. 2. il metalimnio si trova ad una profondità di circa 10m, al di sotto dei quali raramente vengono superati i 10 C di temperatura. 3. la circolazione termica avviene annualmente nel periodo dicembre marzo: durante questi mesi, la temperatura degli strati superficiali si abbassa fino ad essere equiparabile a quella ipolimnetica; grazie a questo stato di omeotermia, le acque lacustri sono in grado di miscelarsi lungo l intera colonna, anche in seguito a perturbazioni di piccola entità. In Figura 101 è riportato l andamento dell ossigeno disciolto a saturazione: confrontando l andamento dell ossigeno disciolto con quello della termica del lago, si nota chiaramente come la stratificazione chimica evolva in parallelo alla stratificazione termica. Durante tutto il periodo di stratificazione, gli stati profondi sono caratterizzati da condizioni di quasi anossia, mentre discrete concentrazioni di ossigeno si raggiungono solo in concomitanza della stratificazione termica. Entrambi i grafici, ad esempio, mostrano bene come il ricircolo nel 1999 sia stato più intenso di quello dell anno precedente: questa condizione, nel 1999, è ben evidenziata dall assenza di gradiente, sia nella temperatura che nella concentrazione di ossigeno, che dal periodo di stratificazione. È interessante notare che la carenza di ossigeno che caratterizza l ipolimnio nel periodo estivo raggiunge spesso anche gli strati intermedi: attorno ai 15 metri di profondità, alla fine dell estate, sono state raggiunte concentrazioni di ossigeno inferiori ai 5 mg/l (valore relativo al 1998). Analizzando l evoluzione temporale della concentrazione di ossigeno disciolto è possibile trarre un ulteriore considerazione: benchè si tratti di un campione ridotto nel tempo, dalla Figura 112 emerge una certa tendenza alla riduzione della fascia asfittica nell ipoliminio. Tra il 1997 ed il 1999, la fascia in cui la percentuale di ossigeno non superava il 20% rispetto alla saturazione ha interessato: * una profondità sempre minore, passando dagli ultimi 20 metri di colonna d acqua nel 1997, a poco più di dieci metri nel 1999; * un intervallo temporale sempre più ridotto, passando da 7 a 4 mesi. Per quanto concerne le concentrazioni estive in superficie, nel periodo analizzato non sono mai stati raggiunti valori particolarmente elevati: il fatto che in tre anni non sia mai stato superato il 120% rispetto alla concentrazione di saturazione, è indice di assenza di fioriture algali particolarmente imponenti. La trasparenza delle acque, analogamente ai parametri prima descritti, riflette le condizioni di buona salute in cui si trova il lago: nei due anni considerati, la trasparenza delle acque non è mai scesa sotto i quattro metri, il che conferma l assenza di particolari fioriture algali. 121

3 Figura 100: Andamento della temperatura nel periodo Figura 101: Andamento dell ossigeno disciolto (% di saturazione) nel periodo Figura 102: Andamento del fosforo totale nel periodo

4 Figura 103: Andamento della trasparenza nel periodo La concentrazione di fosforo totale, come sarà dimostrato nei successivi paragrafi relativi allo stato trofico, non evidenzia uno stato di alterazione del lago: nel periodo di osservazione è stato riscontrato un lieve trend decrescente sia in superficie che sul fondo: quest evoluzione non è da ritenersi significativa sia per il breve periodo in cui è stata rilevata, sia per la stessa entità del decremento. Il Lago di Monate secondo il Decreto legislativo n n 152/1999 La procedura di classificazione proposta dal Testo Unico sulla tutela delle acque dall inquinamento (Dlgs n 152/99) è stata applicata utilizzando: i valori riferiti al 1998, per quanto riguarda ossigeno disciolto, trasparenza e fosforo totale: per quest ultimo è stato però effettuato un unico campionamento in occasione del ricircolo primaverile; il valore massimo relativo al 1993 per la clorofilla a, non essendo disponibili dati più recenti. La valutazione dello stato ecologico del Lago di Monate, secondo la metodologia di classificazione considerata, lo pone in CLASSE 5. Nonostante la disomogeneità del pacchetto di dati attraverso i quali è stata applicata la metodologia proposta dal Testo Unico, il risultato ottenuto è piuttosto anomalo: escludendo il contributo alla classificazione dovuto alla concentrazione di ossigeno ipolimnetica, il lago risulterebbe essere in CLASSE 2: questo giudizio positivo è anche in sintonia con il giudizio qualitativo generale che è stato dato al lago analizzando l andamento spazio temporale dei macrodescrittori. L attribuzione della CLASSE 5 alle acque del Lago di Monate è dunque ascrivibile esclusivamente alle basse concentrazioni di ossigeno nell ipolimnio. Durante il periodo di stratificazione, l instaurarsi di condizioni di ipossia negli strati profondi è un fenomeno comune a tutti i laghi sub-alpini che superano una certa profondità, indipendentemente dal loro stato ecologico. Lo stato ambientale del Lago di Monate, secondo lo schema illustrato in Figura 104 è PESSIMO. Anche in questo caso, se non fosse per i valori relativi all ossigeno disciolto, il lago sarebbe caratterizzato da uno stato ambientale BUONO. 123

5 Figura 104: Stato ecologico del Lago di Monate (i valori di clorofilla sono riferiti all anno 1993, mentre il dato relativo al fosforo totale, è il risultato di un unico campionamento nel- l anno 1998) Livello trofico naturale del Lago di Monate e classificazione trofica delle sue acque È stata calcolata la concentrazione di fosforo naturale secondo le diverse metodiche descritte nel Capitolo 2, che fanno uso dell indice morfoedafico; analogamente è stato determinato il livello naturale e la concentrazione obiettivo, seguendo le indicazioni proposte da Piano Regionale di Risanamento delle Acque. I risultati sono riportati in Tabella 42. Per quanto concerne invece l andamento trofico delle acque lacustri negli ultimi anni, sono state applicate le metodiche OECD a valori fissi e probabilistica. In Tabella 43 sono riportati i risultati dell applicazione della classificazione a valori fissi secondo le classi riportate nelle metodologie. In Figura 105 è invece riportato il risultato della classificazione probabilistica secondo la concentrazione di fosforo totale. Dai risultati ottenuti applicando le metodologie di classificazione OECD e dal calcolo del livello trofico naturale del Lago di Monate, è possibile trarre le seguenti considerazioni: * La concentrazione naturale di fosforo, calcolata con la metodica MEI, risulta essere compresa tra 7 e 13 µg di P/l a cui corrisponde un livello trofico naturale di oligotrofia (Tabella 42); le attuali concentrazioni di fosforo nel lago si aggirano attorno al limite inferiore di detto intervallo (Figura 105); * La concentrazione obiettivo di fosforo, calcolata secondo la metodica proposta dal PRRA come concentrazione naturale aumentata del 25%, risulta invece di circa 14 µg di P/l (Tabella 42), a cui corrisponde uno stato di oligo-mesotrofia; tale obiettivo è stato attualmente abbondantemente raggiunto. * Secondo la classificazione OECD a valori fissi, applicata con un insieme di dati purtroppo incompleto (mancano ad esempio misure di clorofilla relative agli ultimi anni), il lago risulta essere attualmente oligotrofo: analizzando i dati pregressi si deduce che le condizioni del lago non sono sostanzialmente cambiate rispetto agli anni 70, mentre si è verificato un lieve peggioramento, ormai recuperato, alla fine degli anni 80 (Tabella 43). 124

6 * La classificazione probabilistica OECD relativa al fosforo totale (media annua) conferma quanto emerso dalla classificazione a valori fissi (Figura 105): il lago, nel 1998 si trovava con una probabilità maggiore del 90% in uno stato di ultraoligotrofia oligotrofia, mentre la probabilità che fosse eutrofico era praticamente nulla. Anche l evoluzione nel periodo è simile a quanto emerso al punto precedente: dopo la ricaduta alla fine degli anni 80, il lago si sta portando verso uno stato di sempre più definita oligotrofia. * È infine interessante evidenziare la discordanza emersa tra i risultati delle classificazioni proposte dall OECD e quelle proposte dal Testo Unico sulla tutela delle acque: le prime attribuiscono al lago un giudizio decisamente positivo, mentre lo stato ecologico secondo il Testo Unico è pessimo. Si ricorda che i diversi giudizi vengono attribuiti utilizzando gli stessi parametri con l aggiunta della concentrazione di ossigeno nell ipolimnio che è invece utilizzata solamente dal Testo Unico. Bisognerebbe definire meglio i criteri con cui utilizzare tale parametro per la caratterizzazione trofica di un bacino lacustre. Tabella 42: Livello trofico naturale secondo l indice MEI MEI DETERMINAZIONE DEL LIVELLO TROFICO NATURALE ATTRAVERSO L INDICE MEI Parametro Valore medio Indice MEI Livello trofico Intervallo di guida misurato [1998] naturale [µg/l][ variazione [µg/l][ Alcalinità 1,66 [meq / l] 0,029 9, Conducibilità 202 [µs[ S /cm] 3,67 10, DETERMINAZIONE DEL LIVELLO TROFICO NATURALE ATTRAVERSO LE INDICAZIONI DEL Valore naturale 111 [µg/l][ Valore obiettivo 13,7 [µg/l][ Tabella 43: Classificazione OECD a valori fissi DEL PRRA PARAMETROARAMETRO Fosforo totale Valore [µg/l][ media annua Classe trofica Mesotrofia Clorofilla Valore [µg/l][ 3 media annua Classe trofica Mesotrofia Clorofilla Valore [µg/l][ 2 5,46 massimo annuo Classe trofica Trasparenza media annua Trasparenza minimo annuo Ultra-oligotrofia Valore [m] 8,25 6,6 Classe trofica Valore [m] Classe trofica Ultra-oligotrofia 125

7 Figura 105: Classificazione probabilistica OECD attraverso la concentrazione media annua di fosfo- ro. Relazione tra stato trofico e carico di nutrienti In Figura 106 è rappresentata, sul grafico di Vollenweider, la condizione trofica del lago per i carichi in ingresso relativi a due momenti importanti nella storia del lago: * 1973: il dato relativo a questo anno considera una parte di carico diffuso, pari a 38 kg/anno di fosforo ed un contributo antropico pari a 954 kg/anno; * 1998: il contributo di nutrienti è dovuto al solo carico diffuso (precipitazioni sui terreni e precipitazioni sullo specchio lacustre) ed è stato considerato pari a 50 kg/anno. Gli interventi di collettamento e depurazione delle reti fognarie che sono stati effettuati negli ultimi anni, consentono di poter considerare il carico puntiforme (quello di origine antropica) nullo. I comuni rivieraschi si sono, infatti, dotati di impianti di depurazione comunali o di sistemi di collettamento intercomunali che raccolgono le acque reflue domestiche ed industriali. Dalla Figura 106 si vede come il carico attuale di fosforo versato annualmente nel lago lo mantenga ad un livello di oligotrofia. Figura 106: Applicazione del grafico di Vollenweider V per il Lago di Monate 126

8 La comunità ittica del lago La comunità ittica comprende una consistente popolazione di coregoni, che rappresenta l oggetto principale della pesca professionale. I coregoni rappresentano anche l unica specie del lago ad alimentazione prevalentemente zooplanctofaga, essendo scomparsa ormai da alcuni anni l alborella e non essendoci mai stati gli agoni. Oltre al coregone è presente con buona consistenza il luccio, che è in una fase di forte espansione in tutto il lago, presumibilmente in virtù dell abbondanza delle praterie di macrofite sommerse, che rappresentano per questa specie un habitat ottimale. Discreta è anche la presenza di pesce persico, che beneficia di attività ittiogeniche in suo sostegno, rappresentate dalla posa annuale di legnaie e dal mantenimento e rinnovo di quelle più vecchie. In netta crisi è invece la trota lacustre, nonostante i ricorrenti tentativi di ripopolamento con novellame e la ricerca dei ceppi più rustici di trota lacustre. Questo fatto è probabilmente collegato alla crisi anossica estiva degli strati lacustri più profondi e all abbondanza di predatori che possono in parte vanificare l attività di ripopolamento. Nel complesso il lago mantiene una comunità ittica pregiata, senza popolazioni di specie esotiche infestanti, e ricca invece di specie interessanti per la pesca professionale, come il coregone, e per la pesca sportiva, come il luccio e il persico trota. Tabella 44: la comunità ittica del Lago di Monate Nome comune SALMONIDI Trota lacustre Coregone lavarello ANGUILLIDI Anguilla CENTRARCHIDI Persico trota Persico sole CIPRINIDI Triotto Scardola Alborella Carpa Tinca COBITIDI Cobite comune ESOCIDI Luccio GADIDI Bottatrice GOBIDI Ghiozzo padano ICTALURIDI Pesce gatto PECILIDI Gambusia PERCIDI Pesce persico Nome scientifico Abbondanza Tendenza Salmo (trutta) trutta + Coregonus forma hybrida ++++ Anguilla anguilla ++ Micropter opterus salmoides ++ Lepomis gibbosus ++ Rutilus erythr ythrophthalmus + Scardinius erythr ythrophtalmus +++ Alburnus alburnus alborella + Cyprinus carpio ++ Tinca tinca ++ Cobitis taenia ++ Esox lucius +++ Lota lota + Padogobius martensi ++ Ictalurus us melas + Gambusia affinis holbrooki ooki ++ Perca fluviatilis

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