I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

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1 STANDARD MULTIREGIONALE DI DATI AMMINISTRATIVI I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Il biennio di crisi - a cura di Provincia autonoma di Bolzano: Osservatorio Mercato del Lavoro Provincia autonoma di Trento: Agenzia del Lavoro Regione Friuli Venezia Giulia: Agenzia Regionale del Lavoro Regione Liguria: Agenzia Liguria Lavoro-Osservatorio Regionale Mercato Lavoro Regione Marche: Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro Regione Piemonte: Agenzia Piemonte Lavoro Regione Veneto: Veneto Lavoro Osservatorio&Ricerca Marzo 211

2 Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 2/23

3 Indice Presentazione Le regioni esaminate nell insieme del mercato del lavoro italiano La domanda di lavoro dipendente: le assunzioni La variazione delle posizioni lavorative dipendenti La dinamica dei rapporti di lavoro intermittenti La dinamica dei rapporti di lavoro parasubordinati La dinamica degli ingressi in lista di mobilità per tipo di licenziamento...2 Nota metodologica...22 Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 3/23

4 Presentazione Con l attivazione, dal marzo 28, dell obbligo di inoltro per via telematica delle Comunicazioni delle imprese (in gergo CO) in materia di movimenti nei rapporti di lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni, proroghe) è stata implicitamente offerta una grande opportunità per l uso standardizzato di questi archivi amministrativi: si può disporre ora di informazioni tempestive sul mercato del lavoro omogenee per tutte le regioni quanto alle modalità di raccolta, a partire dal medesimo modello di comunicazione e dalle medesime regole sui tempi e sui modi dell inoltro. Molte esperienze locali - regionali e provinciali - erano già in atto da tempo per la valorizzazione di questi dati, gestiti localmente in maniera differenziata anche in relazione alle diverse soluzioni informatiche adottate. Tuttora, nonostante sia stato creato con CO uno standard nell input delle informazioni che confluiscono nei Sistemi informativi lavoro locali, altrettanto non si può dire per gli output, con le ovvie conseguenze per la produzione statistica in materia. A partire da questa condizione alcune strutture regionali hanno ritenuto di intraprendere, in modo informale e aperto ad altre che condividessero le medesime esigenze, un percorso finalizzato alla produzione di statistiche attendibili, confrontabili e quindi aggregabili, per valorizzare al meglio i caratteri di tempestività e dettaglio analitico della fonte, secondo un condiviso standard multiregionale. Si tratta di un work in progress di cui, con la presente pubblicazione, si mettono a disposizione i risultati relativamente al biennio -. Si ritiene in tal modo di fornire una iniziale base informativa utile per economisti, statistici, sociologi e studiosi in genere. La nota finale, successiva alla parte statistica, dà conto delle scelte metodologiche sulle quali si è concordato per definire standard comuni. Ciascuna Regione resta responsabile del trattamento dei dati elementari e quindi della qualità dei propri dati statistici e del loro progressivo affinamento. Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 4/23

5 1. Le regioni esaminate nell insieme del mercato del lavoro italiano Per consentire di valutare adeguatamente i dati amministrativi di seguito presentati si è ritenuto opportuno fornire preliminarmente, sulla base della rilevazione sulle forze lavoro dell Istat, alcune informazioni sul lavoro dipendente che consentano di valutare il peso delle regioni esaminate rispetto all intero contesto nazionale. Gli ambiti amministrativi considerati rappresentano il 28% degli oltre 17milioni di occupati in Italia. Tale percentuale sale al 29% rispetto alla componente femminile e al 35% per quanto concerne il settore industriale in senso stretto. Unica significativa sottorappresentazione (13%) è quella dell occupazione agricola. Tab Occupazione dipendente per genere e settore nelle regioni e province autonome considerate. Anno (val. in migliaia) Anno Femmine Maschi Agricoltura Industria s.s. Costruzioni Servizi Totale Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Italia Peso % Regioni e Prov. Aut. 29% 26% 13% 35% 24% 26% 28% Fonti: Istat, media annua Rfl Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 5/23

6 2. La domanda di lavoro dipendente: le assunzioni In questo paragrafo si prendono in considerazione i flussi di assunzioni relativi agli anni 28- (nelle tabelle sono forniti solo gli ultimi due anni). Si tratta di eventi che in numero plurimo possono essere in capo ad un medesimo soggetto. In riferimento al totale delle cinque regioni e delle due province autonome considerate, l andamento mensile descrive alcune regolarità stagionali: il picco di settembre, legato alla stagionalità agricola e alla ripresa del ciclo scolastico (reclutamento degli insegnanti), mentre gennaio e dicembre sono le due facce delle ricorrenze amministrative di apertura e chiusura di molti contratti a termine. Nel si sono registrate quasi 2 milioni di assunzioni, in leggera ripresa rispetto al ma ancora largamente al di sotto dei valori dell anno di esordio della crisi. Rispetto al 28 le assunzioni si sono ridotte soprattutto per quanto riguarda i giovani, i maschi e gli stranieri; a differenza dei primi, le ultime due categorie hanno evidenziato nella seconda parte del una più spiccata tendenza al recupero, trainato dall analogo andamento che contraddistingue il comparto manifatturiero. Dal punto di vista contrattuale mostra segnali di ripresa il lavoro somministrato, che presenta una più marcata sensibilità al ciclo, mentre i rapporti di lavoro a tempo determinato e, ancor più, quelli a tempo indeterminato hanno fatto registrare significative flessioni dei volumi di attivazione che non vedono ancora ripresa adeguata. Graf Flussi mensili di assunzione nelle regioni considerate. Anni Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 6/23

7 A - Distribuzione per cittadinanza 25. Italiani 25. Stranieri B - Distribuzione per genere 18. Donne 18. Uomini C - Distribuzione per classe d età 2. Giovani 2. Adulti Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 7/23

8 D - Distribuzione per settore d attività 21. Agricoltura 21. Industria manifatturiera Costruzioni 21. Servizi (escluso settore istruzione) E - Distribuzione per tipologia contrattuale 21. Tempo indeterminato 21. Tempo determinato Apprendistato/inserimento 21. Somministrazione Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 8/23

9 Tab Flussi di assunzione per genere, nazionalità, anno e trimestre. Valori assoluti e variazioni tendenziali Valori assoluti Var. tendenziali I II III IV I II III IV TOTALE Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut GENERE Femmine Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Maschi Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut N.d CITTADINANZA Italiani Piemonte Liguria n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Stranieri Piemonte Liguria n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut N.d Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 9/23

10 Tab Flussi di assunzione per classe d'età, anno e trimestre. Valori assoluti e variazioni tendenziali Valori assoluti Var. tendenziali I II III IV I II III IV TOTALE Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut CLASSE D'ETÀ Giovani (fino a 29 anni) Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Adulti (3-54 anni) Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Anziani (over 54 anni) Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut N.d Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 1/23

11 Tab Flussi di assunzione per settore, anno e trimestre. Valori assoluti e variazioni tendenziali Valori assoluti Var. tendenziali I II III IV I II III IV TOTALE Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut SETTORE Agricoltura Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Industria in senso stretto Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Costruzioni Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Servizi Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut N.d Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

12 Tab Flussi di assunzione per contratto, anno e trimestre. Valori assuluti e variazioni tendenziali Valori assoluti Var. tendenziali I II III IV I II III IV TOTALE Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut CONTRATTO Tempo indeterminato Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Apprendistato/inserimento Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Tempo determinato Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Somministrato Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut N.d Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

13 Tab Flussi di trasformazioni per contratto, anno e trimestre. Valori assoluti e variazioni tendenziali Valori assoluti Var. tendenziali I II III IV I II III IV TOTALE Piemonte Liguria* Bolzano Trento n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Veneto Friuli Venezia Giulia n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Da tempo determinato Piemonte Liguria* Bolzano Trento 3.63 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Veneto Friuli Venezia Giulia n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Da apprendistato Piemonte Liguria* Bolzano Trento 753 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Veneto Friuli Venezia Giulia n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Marche Tot. Regioni e Prov. Aut * Per la Liguria il dato dell ultimo trimestre è parziale. Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

14 3. La variazione delle posizioni lavorative dipendenti Per l insieme delle regioni e province autonome coinvolte il si era chiuso con un saldo annuo negativo tra assunzioni e cessazioni pari a 83mila posizioni di lavoro. Pur sempre contrassegnato da un segno negativo, il ha visto scendere il valore del saldo a -32mila, con un risultato in controtendenza solo per la manodopera straniera e i rapporti a tempo determinato. Le dinamiche complessive, misurate a cadenza trimestrale a partire dall esordio della crisi, indicano una tendenza alla contrazione convergente con quella registrata dall Istat con riferimento agli occupati dipendenti, seppure in presenza di una sfasatura temporale che risente anche delle modalità di misura adottate (per le quali si rinvia alla nota metodologica in appendice). Graf. 3.1 Variazione cumulata degli occupati dipendenti Istat(*) e delle posizioni di lavoro. Terzo trimestre 28 = (val. in ) 5 Istat - Rfl, occupati dipendenti Dati amministrativi, posizioni lavorative /3 28/4 /1 /2 /3 /4 /1 /2 /3 /4 (*) Escluso il lavoro domestico e le forze armate Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

15 Tab. 3.1 Saldo annuale tra assunzioni e cessazioni. Variazioni delle posizioni lavorative dipendenti per genere e nazionalità. e Femmine Maschi Italiani Stranieri N.d. Totale Piemonte Liguria n.d. n.d. n.d. n.d Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Piemonte Liguria n.d. n.d. n.d. n.d Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Tab Saldo annuale tra assunzioni e cessazioni. Variazioni delle posizioni lavorative dipendenti per contratto. e Tempo indeterminato Apprendistato Tempo determinato Somministrato N.d. Totale Piemonte Liguria n.d. n.d. n.d. n.d Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia n.d. n.d. n.d. n.d Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Piemonte Liguria n.d. n.d. n.d. n.d Bolzano Trento n.d. n.d. n.d. n.d Veneto Friuli Venezia Giulia n.d. n.d. n.d. n.d Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

16 4. La dinamica dei rapporti di lavoro intermittenti Come sarà meglio specificato nelle note metodologiche in allegato, il lavoro intermittente (o a chiamata) viene monitorato separatamente e solo in funzione dei flussi di assunzione dato che con la fonte utilizzata risulta impossibile mettere in relazione la stipula contrattuale con la reale prestazione lavorativa fornita. L andamento delle attivazioni di lavoro intermittente appare indifferente alla crisi o forse, al contrario, da questa in parte spiegato (l aleatorietà della prestazione rende estremamente flessibile il ricorso a tale contratto): la crescita risulta costante in tutti gli anni, secondo una regolare tendenza stagionale. Nel hanno sfiorato per le aree considerate le 18mila unità. Graf Attivazioni mensili di lavoro intermittente nelle regioni considerate. Anni A - Distribuzione per genere 12. Uomini 12. Donne Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

17 Tab Flussi di attivazione di rapporti di lavoro intermittente per genere, anno e trimestre. Valori assoluti e variazioni tendenziali Valori assoluti Var. tendenziali I II III IV I II III IV TOTALE Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Femmine Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Maschi Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

18 5. La dinamica dei rapporti di lavoro parasubordinati Attraverso le comunicazioni obbligatorie è possibile monitorare anche il lavoro parasubordinato, che mostra un significativo e sostanzialmente stabile livello di impiego anche nel corso della crisi, confermandosi come un ulteriore forma di flessibilizzazione delle prestazioni lavorative. Le attivazioni sono state oltre 28mila nel corso del con una equidistribuzione tra i generi. Graf. 5.1 Attivazioni mensili di rapporti di lavoro parasubordinato. Anni 28* * Per il primo trimestre 28 i dati sono solo parzialmente disponibili A - Distribuzione per genere 14. Uomini 14. Donne Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

19 Tab Attivazione di rapporti di lavoro parasubordinato per genere, anno e trimestre. Valori assoluti e variazioni tendenziali Valori assoluti Var. tendenziali I II III IV I II III IV TOTALE Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Femmine Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Maschi Piemonte Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

20 6. La dinamica degli ingressi in lista di mobilità per tipo di licenziamento Dopo lo straordinario incremento degli ingressi in lista di mobilità registrato nel corso del, il numero degli espulsi sia a seguito di licenziamenti collettivi che soprattutto individuali, si sta lentamente ridimensionando con flussi trimestrali ancora attorno alle 2mila unità, ma con riduzioni rispetto all anno precedente oscillanti tra le 2 e le 3mila unità. Graf. 6.1 Ingressi nelle liste di mobilità nelle regioni considerate. Anni A - Distribuzione per tipo di licenziamento 8. Licenziamenti collettivi 8. Licenziamenti individuali Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo 211 2/23

21 Tab Ingressi in mobilità per tipo di licenziamento, anno e trimestre. Valori assoluti e variazioni tendenziali Valori assoluti Var. tendenziali I II III IV I II III IV TOTALE Piemonte Liguria* Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Licenziamenti collettivi Piemonte Liguria* Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut Licenziamenti individuali Piemonte Liguria* Bolzano Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Tot. Regioni e Prov. Aut * Per la Liguria gli eventi di ingresso sono conteggiati sulla base della data di approvazione della lista. Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

22 Nota metodologica A. In riferimento alle tabb L universo osservato è costituito dai movimenti di assunzione, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro dipendente. Tali movimenti sono conteggiati, sotto il profilo territoriale, sulla base della localizzazione delle unità locali delle imprese (occupazione interna, logica da domanda ). Il lavoro dipendente è inteso come somma dei contratti a tempo indeterminato, determinato, di apprendistato/inserimento e di somministrazione. Sono esclusi i rapporti di lavoro domestico per i quali la comunicazione obbligatoria va effettuata all Inps. Dei rapporti di lavoro intermittente (o a chiamata) si dà conto separatamente, con riferimento alle sole assunzioni: essi dunque non entrano nei saldi delle posizioni lavorative dipendenti, che altrimenti risulterebbero gonfiati dato che il contenuto di lavoro effettivo nei rapporti a chiamata è assai modesto, come attestato dall analisi effettuata dall Istat. 1 Il Prospetto seguente presenta la riclassificazione dell informazione elementare sui contratti risultante dal modello di comunicazione di CO. Classificazione CO Riclassificazione Descrittivo livello 2 livello 1 LAVORO A TEMPO INDETERMINATO LAVORO DIPENDENTE NELLA P.A. A TEMPO INDETERMINATO LAVORO RIPARTITO A TEMPO INDETERMINATO LAVORO A DOMICILIO A TEMPO INDETERMINATO LAVORO NELLO SPETTACOLO A TEMPO INDETERMINATO LAVORO MARITTIMO A TEMPO INDETERMINATO APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE APPRENDISTATO PER L'ESPLETAMENTO DEL DIRITTO DOVERE DI ISTRUZ./FORMAZ. APPRENDISTATO x L'ACQUISIZIONE DIPLOMA O x PERCORSI ALTA FORMAZIONE APPRENDISTATO EX ART.16 L. 196/97 CONTRATTO DI INSERIMENTO LAVORATIVO CONTRATTO DI FORMAZIONE LAVORO DI TIPO A1 LAVORO A TEMPO DETERMINATO LAVORO DIPENDENTE NELLA P.A. A TEMPO DETERMINATO LAVORO RIPARTITO A TEMPO DETERMINATO LAVORO A DOMICILIO A TEMPO DETERMINATO LAVORO NELLO SPETTACOLO A TEMPO DETERMINATO LAVORO MARITTIMO A TEMPO DETERMINATO LAVORO A TEMPO DETERMINATO PER SOSTITUZIONE LAVORO IN AGRICOLTURA A TEMPO DETERMINATO LAVORO INTERINALE (O A SCOPO DI SOMMINISTRAZIONE) A TEMPO INDETERMINATO LAVORO INTERINALE (O A SCOPO DI SOMMINISTRAZIONE) A TEMPO DETERMINATO LAVORO INTERMITTENTE A TEMPO INDETERMINATO LAVORO INTERMITTENTE A TEMPO DETERMINATO LAVORO A PROGETTO / COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA LAVORO OCCASIONALE ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE A TEMPO INDETERMINATO ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE A TEMPO DETERMINATO LAVORO AUTONOMO NELLO SPETTACOLO CONTRATTO DI AGENZIA A TEMPO INDETERMINATO CONTRATTO DI AGENZIA A TEMPO DETERMINATO Contratti a tempo indeterminato Contratti apprendistato/inserimento Contratti a tempo determinato Somministrazione Lavoro intermittente Lavoro parasubordinato Occupazione dipendente I saldi delle posizioni lavorative sono il risultato della somma algebrica tra assunzioni e cessazioni. I saldi per tipologia contrattuale includono le variazioni determinate dalle trasformazioni di contratti a tempo determinato o di apprendistato in contratti a tempo indeterminato. Il saldo rappresenta, per qualsiasi periodo considerato, la variazione netta delle posizioni lavorative in essere a fine periodo rispetto alla situazione iniziale. Il saldo annuo misura quindi l incremento (o il decremento) delle posizioni lavorative al 31 dicembre dell anno in esame rispetto al medesimo momento dell anno precedente. Corrisponde quindi alla variazione tendenziale delle posizioni lavorative in essere al 31 dicembre rispetto a quelle attive nel medesimo giorno dell anno precedente. Tale variazione rimane significativa anche 1 Istat (), L utilizzo del lavoro a chiamata da parte delle imprese italiane. Anni 26-, in Approfondimenti, 26 agosto, Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

23 tenendo presente che il giorno di fine anno (come, seppure in misura inferiore, anche i giorni di fine-mese e perfino quelli di fine-settimana) è condizionato dalla stagionalità amministrativa dei rapporti di lavoro: che spesso cessano a scadenze naturali di fine-anno o fine-mese e vengono riavviati all inizio di un anno o di un mese. Per questo motivo il giorno finale dell anno è un giorno di depressione del livello delle posizioni lavorative in essere, certamente non rappresentativo del dato medio. B. In riferimento alla tab. 5 Per quanto riguarda i rapporti di lavoro parasubordinato si dà conto delle attivazioni. Si ricorda che non c è perfetta sovrapposizione con i soggetti obbligati a versare i contributi alla gestione separata Inps. Secondo la nota ministeriale del 14 febbraio 27 ( Adempimenti connessi alla instaurazione, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro (Legge 27 dicembre 26, n. 296 Legge Finanziaria 27) Ulteriori indirizzi operativi ) si ritiene ragionevole circoscrivere l obbligo in parola (l obbligo di comunicazione ndr) a quelle tipologie che siano significative sotto il profilo della conoscenza dell andamento del mercato del lavoro e che al contempo presentino rischi consistenti di abuso o di elusione di normative inderogabili. Alla luce di ciò vanno considerate incluse le seguenti tipologie: contratto di lavoro a progetto (art. 61, comma 1, D.Lgs.n. 276/23); contratto di agenzia e di rappresentanza commerciale, se caratterizzati da prestazione coordinata e continuativa prevalentemente personale; collaborazione coordinata e continuativa nelle pubbliche amministrazioni (art. 7, D.Lgs. n. 165/21 art. 11, comma 6 D.Lgs. 267/2 circ. Presidenza Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica n. 4 del 15 luglio 24); collaborazione occasionale, di cui all art. 61, comma 2, D.Lgs. n. 276/23, nella quale pur mancando la continuità sussiste il coordinamento con il committente (c.d. mini-co.co.co. ); prestazione sportiva, di cui all art. 3 della L. n. 89/1981, se svolta in forma di collaborazione coordinata e continuativa e le collaborazioni individuate e disciplinate dall articolo 9 della legge 27 dicembre 22, n, 289; prestazioni rientranti nel settore dello spettacolo, ai sensi dell art. 1 della Legge n. 8/1979, per le quali vige l obbligo di assicurazione E.N.P.A.L.S. Di converso, si ritiene, alla luce del criterio interpretativo esplicitato, che vadano esclusi dall obbligo di comunicazione quei rapporti, che, pur rientrando astrattamente nell area della c.d. parasubordinazione, non presentino rischi consistenti di abuso o elusione della normativa inderogabile in materia di lavoro: le attività rientranti nell esercizio di una professione intellettuale, per la quali è necessaria l iscrizione in appositi albi professionali; le nomine dei componenti di organi di amministrazione e controllo di società; le partecipazioni a collegi e commissioni; le prestazioni di lavoro accessorio, di cui all art. 7 del D.Lgs. n. 276/23; le prestazioni che esulano dal mercato del lavoro ai sensi dell art. 74 del D.Lgs. n. 276/23 e quelle previste dall art. 21, comma 6-ter, del D.L. n. 269/23, convertito in Legge n. 326/23. ( ) Per quanto concerne i rapporti di associazione in partecipazione, di cui all art cod. civ., essi rilevano solo se caratterizzati dall apporto di lavoro, anche non esclusivo, da parte dell associato, con la sola esclusione dei lavoratori già iscritti ad albi professionali (Legge Finanziaria 25). In via generale, oltre agli specifici rapporti indicati nei punti precedenti, restano totalmente esclusi dall ambito di applicazione della specifica disciplina tutte le forme di lavoro autonomo reso ai sensi dell art cod. civ., sia in forma professionale che occasionale - ai sensi dell art. 67, lett. l), del D.P.R. n. 917/1986 (T.U.I.R.) - così come, a maggior ragione, tutte le attività lavorative di tipo autonomo esercitate in forma imprenditoriale. C. In riferimento alla tab. 6 Sono presentati i dati relativi ai flussi di ingresso negli elenchi regionali dei lavoratori in lista di mobilità come previsto dalla l. 223/1991 (licenziamenti collettivi) e dalla l. 236/1993 (licenziamenti individuali). Gli eventi di ingresso sono conteggiati sulla base della data di inizio effettivo del periodo di mobilità (non quindi della data di approvazione della lista) fatta eccezione per la Liguria. Standard multiregionale di dati amministrativi Marzo /23

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