Assessorato alle Politiche Sociali. Verso il nuovo Piano sociale regionale
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1 Assessorato alle Politiche Sociali Verso il nuovo Piano sociale regionale
2 Il sociale in Abruzzo: alcuni dati del Profilo Sociale Regionale La Regione Abruzzo sta redigendo, attraverso un percorso partecipato, il Piano sociale regionale
3 Le tappe della riforma Ottobre 2014 Linee Guida per la riforma delle politiche sociali: 100 contributi pervenuti Gennaio 2015 Per la prima volta, a livello regionale, le Politiche sociali vengono integrate alle Politiche per la salute nel Dipartimento per la Salute e il Welfare: è il primo atto dell integrazione socio-sanitaria a livello di governance 13 febbraio Social Lab - Forum sulle politiche sociali della Regione Abruzzo con la presenza del Ministro Giuliano Poletti Agosto 2015 prima riunione della Cabina di Regia (DGR 149/2015) Delibera 677/2015: viene approvato l atto di indirizzo per la coincidenza ambiti-distretti Gennaio 2016: Tavolo di lavoro con ANCI Abruzzo per la determinazione degli Ambiti Distrettuali Sociali Bozza degli orientamenti Marzo 2016: Bozza del Profilo Sociale e delle Linee Guida per il nuovo Piano
4 Le priorità per il futuro: la Bozza di Linee Guida per il nuovo Piano Sociale PARTE I ASSETTI ISTITUZIONALI PARTE II ASSETTO DI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA PARTE III ASSETTI GESTIONALI E FINANZIARI PARTE IV - ASSETTI TEMATICI
5 NUOVI ASSETTI ISTITUZIONALI L Ambito Territoriale Sociale diventa Ambito Distrettuale Sociale : la nuova denominazione sottolinea che l estensione è di tipo distrettuale (ovvero coincidente con il Distretto sanitario) Lo strumento di programmazione locale diventa Piano sociale di ambito distrettuale Tale denominazione valorizza il fatto che il Piano non è più semplicemente un piano di zona dei servizi sociali, ma un Piano strategico.
6 NUOVI ASSETTI ISTITUZIONALI Negli Ambiti distrettuali formati da più Comuni (con maggiore estensione territoriale o caratterizzati da zone con specifici bisogni sociali o socio-sanitari), possono essere attivate forme separate di gestione. La programmazione deve restare però unitaria. Le zone ricomprese in uno stesso Ambito Distrettuale assumono la denominazione di Zone di Gestione Sociale Per quanto riguarda la zonizzazione stiamo per chiudere la consultazione con i Comuni e a breve sarà adottato un documento di sintesi per l adeguamento con i Distretti, tenuto conto delle osservazioni pervenute
7 NUOVI ASSETTI ISTITUZIONALI La partecipazione diventa metodo diffuso di programmazione La co-progettazione diventa strumento per il raccordo pubblico-privato, confermato anche dall Agenzia Nazionale Anticorruzione E introdotto l accreditamento sperimentale su alcuni servizi del Piano sociale al fine del miglioramento della qualità
8 INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA Priorità all integrazione istituzionale E introdotta la Convenzione socio-sanitaria: strumento per l esercizio associato Ambito-ASL dei servizi socio-sanitari E introdotta la Conferenza locale integrata sociosanitaria: organo comune per l esercizio associato socio-sanitario (formato da Conferenza Sindaci e Direttore ASL) Piano Attività territoriali (PAT) del Distretto e Piano di ambito devono essere raccordati e coincidenti temporalmente Piena integrazione del Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) Regolamento di accesso obbligatorio per gli ambiti
9 ASSETTI GESTIONALI E FINANZIARI Il Piano sociale regionale e di ambito è uno strumento di coordinamento della programmazione Il Piano disegna una STRATEGIA UNITARIA di programmazione di tutte le politiche sociali e sociosanitarie distrettuali Il Piano va verso il superamento della parcellizzazione dei finanziamenti e dei programmi Tutti i beneficiari di finanziamenti pubblici a livello locale sono chiamati a programmare i servizi in rete con il Piano sociale di ambito
10 ASSETTI GESTIONALI E FINANZIARI Il Piano sociale di ambito è finanziato direttamente con: Fondo Sociale Regionale Fondo Nazionale Politiche Sociali Fondo per le Non Autosufficienze Fondi di integrazione socio-sanitaria Il Piano sociale di ambito disegna la strategia per l accesso ai finanziamenti relativi a: FSE Inclusione sociale, Fondo Vita indipendente, Fondo famiglia, Fondo nazionale lotta povertà, FSC, etc.
11 OBIETTIVI DEL NUOVO PIANO Obiettivi generali del Piano: Ritardare l insorgenza della non autosufficienza Incremento del tasso di natalità Riduzione del tasso relativo all insorgenza di malattie croniche e invalidanti Riduzione del numero dei giovani privi di lavoro Diminuzione del numero delle violenze Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione Rafforzare la rete sociosanitaria di cura e ritardare la progressione delle malattie Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti (servizi di cura, lavoro, partecipazione sociale, inclusione, abitazione, vita indipendente, etc.)
12 OBIETTIVI DI SERVIZIO Macrolivelli di servizio: ciascun ambito distrettuale li declina a seconda della specificità dei rispettivi fabbisogni ML1) servizi per l accesso e la presa in carico da parte della rete assistenziale (Accesso, Presa in carico, Pronto Intervento Sociale); ML2) servizi e misure per favorire la permanenza a domicilio (Assistenza domiciliare, Servizi di prossimità); ML3) servizi territoriali a carattere comunitario e servizi per la prima infanzia (Asili nido e altri servizi per la prima infanzia) ML4) servizi territoriali a carattere residenziale per le fragilità (Comunità per minori e per persone con fragilità); ML5) misure di inclusione sostegno al reddito (Interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia).
13 AZIONI DI MIGLIORAMENTO Le azioni di miglioramento si articolano su 5 priorità: A. Indirizzi per le politiche per la famiglia B. Favorire la crescita delle nuove generazioni C. Promuovere una nuova strategia per le persone con disabilità D. Promuovere l invecchiamento attivo e assicurare servizi di cura di qualità E. Contrastare la povertà e l esclusione sociale e favorire l inclusione dei migranti
14 ASPETTI DI INNOVAZIONE La bozza delle linee guida: 1) disegna un quadro molto rinnovato del sistema di programmazione delle politiche sociali, recuperando i ritardi accumulati rispetto alle altre Regioni; 2) i Comuni assumono maggiori responsabilità nella strategia e più autonomia di programmazione; 3) il Piano sociale di ambito diventa lo strumento unitario di programmazione, superando la parcellizzazione; 4) l integrazione sociosanitaria viene realizzata a livello istituzionale con strumenti vincolanti di attuazione
15 LA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE
16 I TAVOLI DI PARTECIPAZIONE
sociosanitaria sociosanitaria
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