Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali
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- Rachele Sasso
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1 Obiettivo 1 EROSIONE DEL SUOLO Obiettivo 2 SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO Obiettivo 3 STRUTTURA DEL SUOLO Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO Regione Campania - Assessorato Agricoltura e alle Attività Produttive
2 Obiettivo 1 EROSIONE DEL SUOLO Proteggere il suolo mediante misure idonee Combattere l erosione garantisce non soltanto dalla perdita di fertilità del suolo, ma anche il mantenimento di importanti funzioni ambientali che il suolo stesso ricopre, come preservare la biodiversità e ridurre il dissesto idrogeologico. L erosione dipende da numerosi fattori: natura del terreno, pendenza, clima, coltivazioni e pratiche agronomiche adottate. Sono particolarmente a rischio di erosione i terreni in pendio seminati con colture annuali e soprattutto dove, per la preparazione del letto di semina, le zolle vengono fortemente sminuzzate.
3 Obiettivo 1 EROSIONE DEL SUOLO Proteggere il suolo mediante misure idonee NORMA 1.1 Interventi di regimazione temporanea delle acque superficiali di terreni in pendio
4 Obiettivo 1 EROSIONE DEL SUOLO NORMA 1.1 Superfici aziendali interessate Sono le superfici a seminativo in produzione, incluso set-aside investito a colture no-food o biologiche. La norma si applica esclusivamente ai terreni in pendenza che, in assenza di sistemazioni, manifestano incisioni, rigagnoli o fossi sul terreno, a causa dei fenomeni erosivi.
5 Obiettivo 1 EROSIONE DEL SUOLO NORMA 1.1 Obblighi Realizzazione di solchi acquai temporanei ad andamento livellare o comunque trasversale alla massima pendenza aventi una distanza tra loro non inferiore a 80 metri. I solchi acquai temporanei, abbinati ad altre pratiche agronomiche, regolano lo scorrimento delle acque superficiali e contribuiscono efficacemente a ridurre l erosione.
6 Obiettivo 1 EROSIONE DEL SUOLO NORMA 1.1 Esenzioni Sono esentate le superfici stabilmente inerbite o impegnate con colture che permangono per l intera annata agraria. Deroghe Per l osservanza della norma si dovrà tener conto delle condizioni di sicurezza degli operatori. Pertanto, dove non è possibile realizzare i solchi acquai attraverso le lavorazioni meccaniche, in quanto impedite dalle elevate pendenze, è necessario realizzare misure alternative quali fasce inerbite (larghezza non inferiore a 10 metri e distanza tra loro non inferiore a 60 metri), o interventi equivalenti.
7 Obiettivo 2 SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO Mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche Favorire la preservazione del livello di sostanza organica nel suolo nonché la tutela della fauna e la protezione dell habitat, attraverso una corretta gestione dei residui colturali. La sostanza organica del suolo rappresenta una riserva di elementi nutritivi per le colture e migliora la sua struttura. Alcune pratiche agronomiche sono molto utili al mantenimento della sostanza organica nel terreno, come la letamazione, i sovesci, l interramento delle stoppie e dei residui colturali. Al contrario la bruciatura delle stoppie e dei residui colturali, incidono negativamente sulla dotazione di sostanza organica del terreno perché sottraggono biomassa che potrebbe essere più efficacemente utilizzata se interrata.
8 Obiettivo 2 SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO Mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche NORMA 2.1 Gestione delle stoppie e dei residui vegetali
9 Obiettivo 2 SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO NORMA 2.1 Superfici aziendali interessate Le superfici a seminativo in produzione, incluso set-aside investito a colture no-food o biologiche. Le superfici a seminativo soggette all obbligo del ritiro della produzione (set-aside) o ritirate volontariamente dalla produzione (terreni disattivati). Obblighi Conformemente alle leggi regionali, è vietata la bruciatura delle stoppie, delle paglie e dei residui colturali, fino al 30 settembre di ogni anno.
10 Obiettivo 2 SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO NORMA 2.1 Deroghe Dal 1 ottobre la bruciatura delle stoppie è consentita, nel rispetto della normativa vigente antincendio, solo qualora si effettuino interventi alternativi di ripristino del livello della sostanza organica del suolo (sovescio, letamazione o altri interventi di concimazione organica). Tale deroga è sempre esclusa per le aree SIC e ZPS (salvo diversa prescrizione dell autorità di gestione). Interventi di bruciatura connessi ad emergenze di carattere fitosanitario prescritti dall autorità competente.
11 Obiettivo 3 STRUTTURA DEL SUOLO Mantenere la struttura del suolo mediante misure adeguate Un suolo ben strutturato garantisce la porosità del terreno, l infiltrazione, la crescita delle radici, l attività biologica e la resistenza all erosione. Un suolo ben strutturato garantisce la porosità del terreno, l infiltrazione, la crescita delle radici, l attività biologica e la resistenza all erosione. Per garantire il mantenimento della struttura, tra l altro, è necessario assicurare un efficiente drenaggio delle acque che, insieme ad opportune sistemazioni del terreno, assicurano il loro deflusso favorendo l eliminazione dei ristagni idrici.
12 Obiettivo 3 STRUTTURA DEL SUOLO Mantenere la struttura del suolo mediante misure adeguate NORMA 3.1 Difesa della struttura del suolo attraverso il mantenimento in efficienza della rete di sgrondo delle acque superficiali
13 Obiettivo 3 STRUTTURA DEL SUOLO NORMA 3.1 Finalità Conservare della struttura del suolo attraverso il mantenimento in efficienza della rete drenante. Un suolo ben strutturato garantisce la porosità del terreno, l infiltrazione, la crescita delle radici, l attività biologica e la resistenza all erosione. Per garantire il mantenimento della struttura, tra l altro, è necessario assicurare un efficiente drenaggio delle acque che, insieme ad opportune sistemazioni del terreno, assicurano il loro deflusso favorendo l eliminazione dei ristagni idrici.
14 Obiettivo 3 STRUTTURA DEL SUOLO NORMA 3.1 Superfici aziendali interessate Qualsiasi superficie agricola aziendale. Obblighi Mantenimento dell efficienza e della funzionalità della rete idraulica aziendale, attraverso la gestione e la conservazione delle scoline e dei canali collettori. Deroghe Disposizioni per le aree SIC e ZPS. Presenza di drenaggio sotterraneo
15 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO Assicurare un livello minimo di mantenimento utile ad evitare il deterioramento dell habitat NORMA 4.1 Protezione del pascolo permanente NORMA 4.2 Gestione delle superfici ritirate dalla produzione NORMA 4.3 Manutenzione degli oliveti NORMA 4.4 Mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio
16 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.1 Protezione del pascolo permanente Finalità Assicurare una costante copertura vegetale del terreno, garantendo così la protezione del pascolo riducendo il rischio di erosione, il mantenimento della struttura del suolo e il livello di sostanza organica. Indirettamente viene preservato l habitat per numerose specie selvatiche e per la fauna che vive nel suolo. Anche il pascolamento deve essere praticato correttamente in quanto un carico animale eccessivo determina la compattazione del suolo, il danneggiamento del cotico erboso e la conseguente erosione.
17 Superfici aziendali interessate Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.1 Protezione del pascolo permanente Superfici a pascolo permanente. Obblighi Divieto di riduzione della superficie a pascolo; Divieto di conversione della superficie a pascolo permanente ad altri usi all interno delle aree SIC e ZPS (salvo diversa prescrizione dell autorità di gestione); Divieto di lavorazioni del terreno, fatte salve quelle connesse al rinnovo e/o infittimento del cotico erboso e alla gestione dello sgrondo delle acque. Deroghe Vedi reg. 796/04.
18 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.2 Gestione delle superfici ritirate dalla produzione Finalità Assicurare la corretta gestione delle superfici ritirate dalla produzione tramite adatte pratiche agronomiche in grado di assicurare un livello minimo di mantenimento evitando così l abbandono dei terreni. In tal modo si conserva la fertilità e il potenziale produttivo dei terreni, si preservano i suolo dall erosione e dai dilavamenti, si controllano le piante infestanti, si limita il rischio di propagazione degli incendi. Si favorisce inoltre la tutela della fauna selvatica.
19 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.2 Gestione delle superfici ritirate dalla produzione Superfici aziendali interessate Le superfici a seminativo soggette all obbligo del ritiro della produzione (set-aside) o ritirate volontariamente dalla produzione (terreni disattivati). Obblighi a) Presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale, durante tutto l anno; b) Attuare operazioni di sfalcio, o equivalenti pratiche agronomiche. Tuttavia, per le aree SIC e ZPS è fatto divieto di sfalcio, o altra operazione equivalente, dal 1 maggio al 30 settembre di ciascun anno. Per le altre aree il divieto di sfalcio è dal 15 maggio al 15 settembre.
20 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.2 Gestione delle superfici ritirate dalla produzione Deroghe In deroga all obbligo a), sono ammesse lavorazioni meccaniche: se si attua la pratica del sovescio, in presenza di specie da sovescio o piante biocide; per i terreni interessati da interventi di ripristino di habitat e biotopi; per le colture a perdere per la fauna; se le lavorazioni del terreno, comunque da effettuarsi non prima del 15 luglio, hanno lo scopo di ottenere una produzione agricola nella successiva annata agraria; dopo il 31 agosto è ammesso ogni tipo di lavorazione. per lavorazioni di affinamento sui terreni lavorati prima del 1 gennaio di ciascun anno, per favorirne il successivo migliore inerbimento spontaneo o artificiale; è ammesso un solo intervento agronomico nei periodi di divieto previsti dalla norma. per lavorazioni funzionali all esecuzione di interventi di miglioramento fondiario.
21 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.2 Gestione delle superfici ritirate dalla produzione Deroghe In deroga alle epoche stabilite dall obbligo b), sono ammesse idonee pratiche agronomiche come di seguito specificate: operazioni di sfalcio o trinciatura, che non comportino la rottura del cotico erboso in aggiunta o in alternativa, interventi di controllo della vegetazione tramite pascolamento, unicamente per i terreni ritirati volontariamente dalla produzione - per i quali non sussistono gli specifici divieti previsti per il set-aside di utilizzo della copertura vegetale per l alimentazione animale. Gli interventi non si applicano alle aziende ricadenti in area SIC e ZPS qualora essi contrastino con le misure di conservazione o con i piani di gestione prescritti dagli Enti gestori.
22 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.3 Manutenzione degli oliveti Finalità Assicurare un livello minimo di mantenimento delle superfici coltivate ad olivo e la cura ed il mantenimento dell equilibrio vegetativo delle piante realizzato attraverso la pratica della potatura. Il mantenimento delle condizioni agronomiche e vegetative è una forma di gestione del territorio in grado quindi di ridurre il rischio di erosione e frane, conservando il presidio di zone rurali altrimenti destinate all abbandono, favorendo la diversità biologica della fauna e della flora. Superfici aziendali interessate Le superfici con oliveti
23 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.3 Manutenzione degli oliveti Obblighi divieto di estirpazione delle piante di olivo; attuazione di tecniche colturali rivolte alla pianta allo scopo di mantenere un equilibrato sviluppo vegetativo dell impianto, secondo gli usi e le consuetudini locali; potatura degli olivi almeno una volta ogni 5 anni. Deroghe In caso di reimpianto autorizzato o di estirpazione autorizzata dall autorità competente; relativamente all impegno b), in presenza di motivazioni di ordine fitosanitario.
24 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.4 Mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio Finalità Assicurare la conservazione del paesaggio rurale, evitare il deterioramento dell habitat, attraverso la conservazione di elementi caratteristici come i terrazzamenti, in quanto sistemazioni agricole in grado di ridurre il rischio di erosione e di frane. Il mantenimento dei muretti a secco favorisce la tutela delle diverse specie animali e vegetali che vi risiedono. Superfici aziendali interessate Qualsiasi superficie agricola aziendale.
25 Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO NORMA 4.4 Mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio Obblighi a) divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti, delimitati a valle da un muretto a secco oppure da una scarpata inerbita; b) divieto di effettuazione di livellamenti non autorizzati; c) rispetto dei provvedimenti regionali adottati ai sensi della direttiva 79/409/CEE e della direttiva 92/43/CEE; d) rispetto dei provvedimenti regionali di tutela degli elementi caratteristici del paesaggio non compresi alla lettera c). Deroghe In deroga all obbligo a), è consentito il rimodellamento dei terrazzamenti allo scopo di renderli economicamente validi e meccanizzabili. In deroga all obbligo b), sono consentiti i livellamenti ordinari per la preparazione dei letti di semina e per la sistemazione dei terreni a risaia.
26 Superfici a seminativo in produzione (incluso set-aside investito a non food o biologiche Superfici a seminativo soggette all obbligo del ritiro della produzione o volontariamente ritirate Norma 1.1 Norma 2.1 Norma 2.1 Norma 4.2 Superfici a pascolo permanente Norma 4.1 Superfici con oliveti Norma 4.3 Qualsiasi superficie agricola aziendale Norma 3.1 Norma 4.4 Regione Campania - Assessorato Agricoltura e alle Attività Produttive
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