LE AZIONI DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA A TUTELA DELLA PACE

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1 IL SISTEMA DI SICUREZZA COLLETTIVA PREVISTO DALLA CARTA DELLE NAZIONI UNITE PROF. GIUSEPPE CATALDI

2 Indice 1 LE AZIONI DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA A TUTELA DELLA PACE LE FUNZIONI DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA LA DISCREZIONALITÀ DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA FASI DELL AZIONE DEL CONSIGLIO LE MISURE PROVVISORIE LE MISURE NON IMPLICANTI L USO DELLA FORZA LE MISURE IMPLICANTI L USO DELLA FORZA LE MODALITÀ DI AZIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA LE ORGANIZZAZIONI REGIONALI BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO di 9

3 La lezione verterà sul sistema di sicurezza collettiva facente capo al Consiglio di Sicurezza,, nello specifico sul suo funzionamento, sui diversi atti del Consiglio di Sicurezza e sulle organizzazioni regionali che rientrano in tale Sistema. 3 di 9

4 1 Le Azioni del Consiglio di Sicurezza a tutela della pace Il Consiglio di Sicurezza, organo delle Nazioni, ha competenza a compiere le azioni necessarie per il mantenimento dell ordine e della pace tra gli Stati, nello specifico ad usare la forza a fini di polizia internazionale (Carta delle Nazioni Cap. VII art. 39 ss). Vi è stato nel corso degli anni un alto numero di interventi da parte del Consiglio di sicurezza: la maggior parte di questi riguardano crisi interne agli Stati Le Funzioni del Consiglio di Sicurezza Il Consiglio di Sicurezza: - accerta l esistenza di una minaccia alla pace, di una violazione della pace o di un atto di aggressione (art. 39) - stabilisce le misure sanzionatorie ma non implicanti l uso della forza (interruzione parziale o totale delle comunicazioni e delle relazioni economiche da parte degli Stati: art. 41) e quelle implicanti l uso della forza (art. 42) che devono essere prese nei confronti o all interno di uno Stato - può invitare le parti interessate, prima di ricorrere alle misure sanzionatorie, a prendere quelle misure provvisorie necessarie al fine di non aggravare la situazione (art. 40) 1.2. La Discrezionalità del Consiglio di Sicurezza Nell accertare se sussista una minaccia o una violazione della pace o un atto di aggressione, il Consiglio di Sicurezza gode di un larghissimo potere discrezionale. Ciò comporta che il Sistema di sicurezza collettiva abbia caratteri sui generis: il suo funzionamento non assicura una contro violazioni gravi del diritto internazionale da parte degli Stati. 4 di 9

5 2 Fasi dell azione del Consiglio 2.1. Le misure provvisorie Ai sensi dell art. 40, il Consiglio di Sicurezza può invitare le Parti interessate ad ottemperare a quelle misura provvisorie che esso consideri necessarie che non devono pregiudicare i diritti, le pretese o la posizione delle parti interessate. Si tratta di misure appunto provvisorie che mirano a prevenire un aggravarsi della situazione. Trattasi di inviti, raccomandazioni prive dunque di carattere vincolante Le Misure non implicanti l uso della forza Previste dall art. 41 Misure non implicanti l uso della forza (interruzione di rapporti diplomatici, il blocco economico totale) che il Consiglio di Sicurezza chiede agli Stati di adottare nei confronti di uno Stato che minacci o abbia violato la pace oppure, nelle crisi interne, contro gruppi armati, o ancora nel quadro della lotta contro il terrorismo internazionale, contro gruppi terroristici Le Misure implicanti l uso della forza Previste agli artt. 42 ss: Uso della forza contro uno Stato, colpevole di aggressione o di minaccia o violazione della pace, oppure uso della forza all interno di uno Stato, intervenendo in una guerra civile. Trattasi di una azione di polizia internazionale. L organo decide di agire con una risoluzione operativa. L azione consiste nell utilizzazione di contingenti armati nazionali sotto un comando internazionale facente capo al Consiglio di Sicurezza 5 di 9

6 3 Le Modalità di azione del Consiglio di Sicurezza Gli artt. 43, 44 e 45 della Carta prevedono l obbligo per gli Stati membri di stipulare con il Consiglio degli accordi intesi a stabilire il numero, il grado di preparazione, la dislocazione delle forze armate utilizzabili dall organo, totalmente o parzialmente. Tali accordi non sono mai stati conclusi. Il Consiglio è intervenuto in crisi internazionali ed interne con misure di carattere militare in due modi: Attraverso la creazione dei caschi blu (Forze delle NU) incaricate di operare per il mantenimento dello pace Autorizzando l uso della forza la parte degli SM sia singolarmente sia nell ambito di organizzazioni regionali 3.1. Le Peace-Keeping operations Si tartta di operazioni autorizzate dal governo locale che hanno funzione di forze cuscinetto per quanto riguarda il mantenimento dell ordine nel territorio in cui operano. L uso delle armi è consentito solo per legittima difesa. Spesso le forze militari che prendono parte a siffatte operazioni agiscono in combinazione con il personale civile delle NU per altri compiti come ad es. il monitoraggio elettorale 3.2. Delega dell uso della forza agli Stati L impiego delle Forze dell ONU si è rivelato nel tempo impraticabile e problematico (insuccessi interventi in Somalia e in ex-jugoslavia) Il Consiglio di Sicurezza si è sempre più orientato verso l impiego di contingenti militari da parte degli SM, sia individualmente che attraverso organizzazioni regionali 3.3. Legittimità della delega Ci si chiede se è legittima l autorizzazione dell uso della forza agli Stati da parte del Consiglio. Tale autorizzazione può considerarsi prevista da una norma consuetudinaria ad hoc. 6 di 9

7 3.4. Gli Atti di governo di territori Talvolta il Consiglio di Sicurezza ha organizzato il governo di territori, in caso appunto di territori oggetto di contrastanti rivendicazioni di sovranità o nei quali si è verificata un aspra guerra civile. Es.:UNMIK Amministrazione provvisoria delle Nazioni nel Kossovo; UNTAET Amministrazione provvisoria delle NU in Timor Est L istituzione di Tribunali internazionali per la punizione di crimini commessi da individui è considerata una misura relativa al governo di Territori. Esempi: il Tribunale penale internazionale per i crimini commessi nella ex Jugoslavia e il Tribunale penale internazionale per i crimini commessi nel Ruanda I Tribunali penali misti Il Consiglio di sicurezza ha anche svolto un ruolo nella creazione di Tribunali penali c.d. misti, composti sia da giudici nazionali dello Stato in cui sono insediati che da giudici stranieri, nominati dalle NU o dalle Autorità internazionali che amministrano il territorio. Es: la Corte speciale per il Sierra Leone, il Tribunale Speciale per il Libano 7 di 9

8 4 Le organizzazioni regionali Nel sistema di sicurezza collettiva facente capo al Consiglio di Sicurezza rientrano le organizzazioni regionali create sia per sviluppare la cooperazione tra gli SM e provvedere alla soluzione delle controversie tra gli stessi che per promuovere la difesa comune verso l esterno. (previste all art. 53 organi decentrati delle NU). Le organizzazioni regionali possono agire coercitivamente contro uno Stato con l autorizzazione del Consiglio di Sicurezza in ogni caso (art. 53), senza autorizzazione del Consiglio solo nel caso di risposta ad un attacco armato già sferrato (art. 51). Solo in questi due casi la Carta considera come leciti interventi armati da parte di organizzazioni regionali. Es.: Organizzazione degli Stati Americani (OSA); NATO; OUA; ECOWAS; OSCE; CIS 8 di 9

9 Bibliografia di riferimento B. CONFORTI, Diritto internazionale, ES, Napoli, T. TREVES, Diritto internazionale - Problemi fondamentali, Milano, ult. Edizione N. RONZITTI, Introduzione al diritto internazionale, II ed., Torino, di 9

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