INDICE. Presentazione di Massimo Donini... Premessa alla seconda edizione... Premessa alla prima edizione... Abbreviazioni... xiii xxi xxiii xxvii

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1 INDICE Presentazione di Massimo Donini... Premessa alla seconda edizione... Premessa alla prima edizione... Abbreviazioni... xiii xxi xxiii xxvii Introduzione (Enrico Amati-Matteo Costi-Emanuela Fronza) 1. Il diritto penale internazionale: nozione La genesi dei crimini internazionali: il diritto internazionale umanitario e i crimini di guerra La seconda Guerra Mondiale come momento di cesura Il diritto di Ginevra e le altre Convenzioni internazionali I Tribunali Militari Internazionali I Tribunali ad hoc per l ex Jugoslavia e per il Ruanda L apporto della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc all evoluzione del diritto penale I Tribunali misti L istituzione della Corte Penale Internazionale La giustizia di transizione Il diritto penale internazionale come paradigma della complessità La natura ibrida del diritto penale internazionale Un universo normativo a struttura aperta Un diritto plurale La complessità nella fase di codificazione La complessità nella fase interpretativa Conclusione... 35

2 vi Indice Parte Prima IL SISTEMA I. PRINCIPIO DI COMPLEMENTARITÀ, ESERCIZIO DELLA GIURISDIZIONE E ADEGUAMENTO A LIVELLO INTERNO (Emanuela Fronza) 1. La natura di giurisdizione complementare della Corte Penale Internazionale La complementarità come norma di sistema La complementarità come espressione di una dinamica di armonizzazione Le condizioni previste dallo Statuto per l attivazione della Corte L art. 17 ICC St: Le condizioni di procedibilità La Corte Penale Internazionale e il giudizio di complementarità L onere per gli Stati di adeguare la propria legislazione nazionale allo Statuto I modelli di adattamento Antinomie tra diritto nazionale e sistema della Corte: alcuni esempi Rilievi conclusivi Ordinamento italiano e adeguamento allo Statuto dell ICC: alcune considerazioni de iure condendo Il rapporto tra organi giudicanti nazionali e organo giudicante internazionale: alcune questioni aperte Il sindacato sull adeguatezza del sistema nazionale: il ricorso ai delitti comuni e a forme di giustizia conciliativa Margine nazionale nelle scelte di adeguamento normativo e Statuto di Roma: il gioco ammissibile e i cd. controlimiti Conclusioni II. LE FONTI (Matteo Costi-Emanuela Fronza) 1. Premessa Il diritto applicabile (art. 21 ICC St) La gerarchia delle fonti contenuta nell art. 21 ICC St Le fonti primarie: l art. 21, lett. a), ICC St Lo Statuto Gli Elementi dei Crimini Le Regole di Procedura e Prova Le fonti secondarie: l art. 21, lett. b), ICC St. I trattati, i principi e le regole del diritto internazionale

3 Indice vii 3.3. Le fonti subordinate: l art. 21, comma 1, lett. c) ICCSt. I principi generali di diritto ricavati in base alla normativa interna L art. 21, comma 2, ICC St: il ruolo delle precedenti decisioni della Corte L art. 21, comma 3, ICC St: la compatibilità della normativa applicabile con i diritti umani internazionalmente riconosciuti e il divieto di discriminazione Rilievi conclusivi Parte Seconda LA PARTE GENERALE I. AUTORIA E FORME DI COMPARTECIPAZIONE CRIMINOSA (Enrico Amati-Matteo Costi) Sezione I. La responsabilità penale individuale 1. Premessa Autoria e forme di compartecipazione criminosa nell ICC St: visione di insieme Cenni sulla disciplina del concorso di persone da Norimberga ai progetti di codice dei crimini internazionali Sezione II. Autoria: immediata, mediata e coautoria 1. Autoriaimmediata-Direct perpetration Autoria mediata - Indirect perpetration Coautoria a) Coautoria e Joint Criminal Enterprise (JCE) nella giurisprudenza dei Tribunali ad hoc per il Ruanda e l ex Jugoslavia La prima forma di Joint Criminal Enterprise (JCE I) La seconda forma di Joint Criminal Enterprise (JCE II) La terza forma di Joint Criminal Enterprise (JCE III) Joint Criminal Enterprise e crimini su larga scala b) Coautoria nell ICC St Sezione III. Forme di partecipazione 1. Il concorso morale (art. 25, comma 3, lett. b) L ordine L istigazione L eccesso dell autore materiale Le condotte di agevolazione (art. 25, comma 3, lett. c)

4 viii Indice 3. La compartecipazione in un crimine commesso (o tentato) da un gruppo di persone (art. 25, comma 3, lett. d) Sezione IV. La command o superior responsibility 1. Premessa Gli elementi costitutivi della command responsibility: la giurisprudenza dei Tribunali ad hoc e l art. 28 ICC St Il rapporto superiore-subordinato (superior-subordinate relationship) L elemento psicologico La consapevolezza effettiva La consapevolezza potenziale Le misure necessarie e ragionevoli La collocazione dogmatica della command responsibility La command responsibility e le altre forme di partecipazione La natura sui generis della command responsibility II. LA MENS REA (Antonio Vallini) 1. L elemento soggettivo nel sistema del diritto penale internazionale Struttura ed oggetto della mens rea nei crimini di competenza della ICC L errore come causa di esclusione della mens rea L elemento psicologico nei singoli crimini Prospettive di adattamento dell ordinamento italiano III. IL TENTATIVO (Antonio Vallini) 1. Il dilemma del tentativo punibile: cenni comparatistici Reato tentato e diritto penale internazionale. Termini di una relazione problematica La definizione del tentativo nello ICC St Il tentativo rispetto alla struttura del reato-fine. Macro e micro-tentativo. Tentativo di concorso, concorso nel tentativo L elemento soggettivo; la fattispecie di abbandono (desistenza e recesso) IV. LE CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA RESPONSABILITÀ PENALE 1. Il sistema delle cause di esclusione della responsabilità penale nello Statuto di Roma: brevi premesse sistematiche

5 Indice ix Sezione I. L ordine del superiore (Enrico Amati) 1. Premessa La disciplina prevista dallo Statuto dell IMT ed i giudizi sui crimini commessi durante la seconda Guerra Mondiale Il silenzio delle Convenzioni di Ginevra del Cenni sulla disciplina prevista dai Progetti di codice sui crimini internazionali Le norme degli Statuti dei Tribunali penali internazionali ad hoc L ordine del superiore quale circostanza attenuante L ordine del superiore nell ICC St Rapporti tra ordine del superiore, concorso di persone nel reato e command responsibility Sezione II. La legittima difesa (Valentina Caccamo) 1. Premessa. La legittima difesa come esimente a carattere interstatale ed interindividuale L evoluzione della difesa legittima dal diritto di Norimberga alla giurisprudenza dei Tribunali internazionali per la ex Jugoslavia e per il Ruanda La legittima difesa nei lavori preparatori dello Statuto di Roma Gli elementi costitutivi della difesa legittima. I caratteri della situazione aggressiva: imminent and unlawful use of force La tutela di beni primari a carattere personale La tutela di beni materiali nella definizione di legittima difesa I possibili punti di frizione con la normativa interna dei codici penali militari: spunti per una riflessione sull adattamento I caratteri della situazione difensiva: il requisito della ragionevolezza Il requisito della proporzionalità L eccesso nella legittima difesa Sezione III. Lo stato di necessità (Valentina Caccamo) 1. Premessa Lo stato di necessità nella grammatica del diritto penale anglosassone L evoluzione dello stato di necessità nella giurisprudenza dei Tribunali internazionali: linee direttrici e casi esemplari Il concetto di pericolo nella struttura dell esimente: presupposti e contenuti della situazione necessitante Caratteri e contenuto della possibile reazione necessitata Segue. La clausola limitativa provided that the person does not intend to cause a greater harm than the one sought to be avoid Lo stato di necessità nella definizione dello Statuto di Roma e le ipotesi di omicidio: problemi di applicabilità

6 x Indice V. LE SANZIONI (Emanuela Fronza) 1. Una pena senza Stato: il tratto caratteristico del sistema penale internazionale Excursus storico: diritto penale internazionale e sistema sanzionatorio Le indicazioni normative sulle sanzioni per i crimini internazionali prima dell adozione dello Statuto di Roma Il c.d. diritto di Norimberga Segue: il diritto successivo a Norimberga Segue: la disciplina normativa e la giurisprudenza dei Tribunali ad hoc Le disposizioni normative Il tipo di pena La determinazione della pena La disciplina del concorso di reati Il sistema delle impugnazioni e la commisurazione della pena L esecuzione della sanzione Le funzioni della pena negli orientamenti della giurisprudenza Rilievi conclusivi Il sistema sanzionatorio della Corte Penale Internazionale Principio di complementarità e national sentencing I diritti delle vittime e la fase di determinazione della sanzione L art. 77 ICC St: Le pene applicabili Le pene principali: la reclusione e l ergastolo L ammenda La confisca La determinazione della pena: i criteri previsti dall art. 78, comma 1 e comma 2, ICC St e dalla Regola 145 RPE Le circostanze aggravanti e attenuanti Rilievi conclusivi L art. 78, comma 3, ICC St: le pene concorrenti Il sistema di impugnazioni: l appello e la revisione L appello La richiesta di revisione L esecuzione della sanzione Le sanzioni come paradigma del modello pluralista accolto dallo Statuto Conclusioni

7 Indice xi I. IL CRIMINE DI GENOCIDIO (Emanuela Fronza) Parte Terza LA PARTE SPECIALE 1. La definizione di genocidio La struttura delle fattispecie di genocidio L art. 6 ICC St L art. 6, lett. a), ICC St L art. 6, lett. b), ICC St L art. 6, lett. c), ICC St L art. 6, lett. d), ICC St L art. 6, lett. e), ICC St L elemento di contesto L intenzione specifica di distruggere il gruppo Il grado o l intensità dell intenzione di distruggere un gruppo La prova del dolo specifico Il gruppo vittima I gruppi protetti dall art. 6 ICC St L ampliamento dei gruppi tutelati nella legislazione interna I criteri per l identificazione dei gruppi protetti La distruzione totale o parziale del gruppo La distruzione del gruppo in quanto tale Rilievi conclusivi II. I CRIMINI CONTRO L UMANITÀ (Enrico Amati) 1. Premessa I crimini contro l umanità nello Statuto del Tribunale di Norimberga La definizione dei crimini contro l umanità dopo Norimberga I crimini contro l umanità negli Statuti dei Tribunali internazionali L esistenza di un conflitto armato Segue: il nesso tra la condotta ed il conflitto armato Il concetto di popolazione civile Il concetto di attacco esteso o sistematico ( widespread or systematic attack ) L elemento politico ( policy element ) L elemento soggettivo (mens rea) Le singole fattispecie: cenni Il concorso di reati Riflessioni conclusive

8 xii Indice III. I CRIMINI DI GUERRA (Enrico Amati) 1. Premessa Il diritto di Ginevra : le Convenzioni del 1949 ed i Protocolli aggiuntivi del Le norme relative ai conflitti armati internazionali: le infrazioni gravi delle Convenzioni del 49 e del Primo Protocollo addizionale Le norme relative ai conflitti armati interni: le violazioni gravi previste dall art. 3 comune alle quattro Convenzioni di Ginevra e dal Secondo Protocollo Aggiuntivo Le norme concernenti i crimini di guerra nell ICTY St L applicabilità delle norme dell ICTY St anche ai conflitti interni I crimini di guerra nell ICTR St I crimini di guerra nell ICC St: generalità I presupposti dei crimini di guerra: il rapporto tra il singolo reato ed il conflitto armato La qualificazione del conflitto come internazionale od interno Crimini di guerra ed elemento soggettivo Cenni sulle condotte costituenti crimini di guerra previste dall art. 8 ICC St: a) i conflitti armati internazionali Segue: b) i conflitti armati interni La clausola di salvaguardia di cui all ultimo comma dell art. 8 ICC St. 462 Bibliografia