DISTURBI PSICOPATOLOGICI NELL ADOLESCENZA. Dott.ssa Annalisa Barbier, PhD Psicologa-Psicoterapeuta Dottore di Ricerca in Neuropsicologia

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1 DISTURBI PSICOPATOLOGICI NELL ADOLESCENZA Dott.ssa Annalisa Barbier, PhD Psicologa-Psicoterapeuta Dottore di Ricerca in Neuropsicologia

2 L ADOLESCENZA L'adolescenza è la fase nella quale l'individuo comincia a subire cambiamenti somatici e psicologici che lo portano a perdere le caratteristiche dell'infanzia. La sessualità si sviluppa a porta alla ricerca di un partner, il pensiero matura le capacità logiche, l'egocentrismo infantile è superato. CAMBIAMENTO GRADUALE DAI 13 AI 20 ANNI CIRCA CHE PROVOCA CAMBIAMENTI DI ASPETTO, GUSTI E COMPORTAMENTI Il mondo dell'adolescente comincia a popolarsi, grazie alle nuove acquisizioni del pensiero logico formale, di ipotesi e riflessioni di natura sociale, etica, politica e si realizza il mondo del possibile. MAGGIORE INTERESSE AGLI STIMOLI SOCIALI E SESSUALI

3 Alcuni studi mostrano che, nel passaggio dall infanzia all età adulta, aumenta il tasso di mortalità nonostante gli individui divengano più forti, agili e resistenti alle malattie, a causa dell aumento di INCIDENTI, SUICIDI E OMICIDI (Casey et al., 2010). Tuttavia molti studi mostrano che l adolescenza in sé non è una condizione patologica e che molti la superano agevolmente (Offer e Schonert-Reich, 1992).

4 Aumento del rilascio degli ORMONI SESSUALI quindi aumento di interesse verso l attività sessuale Sviluppo della corteccia prefontale dorso-laterale, sede delle funzioni esecutive successiva allo sviluppo delle aree temporali (amigdala e insula) e sottocorticali (Gotgay et al., 2004; Shaw et al., 2008).

5 I cambiamenti anche neurofisiologici che hanno luogo nell adolescenza sono responsabili dell EVOLUZIONE DI UNA EVENTUALE PSICOPATOLOGIA E NON DELLA SUA GENESI. La patologia dipende dalle alterazioni dello sviluppo e non dunque dallo sviluppo adolescenziale in sé (Sanna et al., 2013).

6 DIMENSIONI PSICOPATOLOGICHE IRRITABILITA AGGRESSIVITA COMPORTAMENTI ANTISOCIALI USO/ABUSO DI SOSTANZE

7 L irritabilità è definita come una eccessiva risposta a stimoli ambientali, emotivi o situazionali. L IRRITABILITA eccessiva o patologica, rappresenta un importante criterio diagnostico per lo sviluppo di disturbi in età evolutiva: Disturbo bipolare Depressione Distimia Disturbi d ansia Disturbo oppositivo-provocatorio La sua prevalenza varia negli studi a seconda dei criteri utilizzati per la sua misurazione, dal 3% al 20%.

8 L irritabilità e l aggressività possono essere presenti anche nell infanzia. L IRRITABILITA predispone a sviluppare in età adulta DEPRESSIONE E ANSIA GENERALIZZATA; L AGGRESSIVITA predispone invece a sviluppare disturbi maggiormente gravi come il persistere di ADHD, COMPORTAMENTI ANTISOCIALI (furto, violazione delle regole), DISTURBO DELLA CONDOTTA, e tende ad associarsi con altri TRATTI ANTISOCIALI quali l assenza di empatia e di senso di colpa.

9 Nel DSM-5 l irritabilità patologica fa parte dei criteri diagnostici del disturbo bipolare in età evolutiva ma soprattutto di una nuova entità diagnostica denominata DISRUPTIVE MOOD DISREGULATION DISORDER (DMDD) inserito tra i disturbi depressivi - caratterizzato da frequenti scoppi di ira in risposta a semplici eventi stressanti, che depone per un evoluzione verso la depressione unipolare e la distimia in età adulta e non verso il disturbo bipolare.

10 CRITERI DIAGNOSTICI DEL DMDD A) Severe e ricorrenti crisi di rabbia in risposta a eventi stressanti comuni che si manifestano con: aggressività fisica o verbale diretta a persone o oggetti; Intensità e durata eccessiva rispetto alla situazione o al livello di sviluppo del soggetto B) Le crisi di rabbia compaiono 2-3 volte alla settimana C) L umore tra gli episodi è persistentemente negativo irritabile, arrabbiato o triste D) I criteri A e C sono presenti per almeno 12 mesi e i sintomi sono stati assenti per meno di 3 mesi E) I sintomi si presentano in almeno due contesti (casa, scuola, coetanei) e in almeno un contesto sono di elevata intensità F) l età deve essere di almeno 6 anni L esordio deve essere precedente ai 10 anni H - I) non vengono soddisfatti i criteri per altri disturbi mentali (es. disturbo bipolare, depressione o psicosi) ma può esserci associazione con ADHD, disturbo oppositivo-provocatorio, della condotta o abuso di sostanze

11 PREVALENZA DEI DISTURBI PSICHIATRICI NEL PASSAGGIO DA INFANZIA AD ADOLESCENZA AUMENTANO DIMINUISCONO D. panico-agorafobia D. Ansia da separazione D. Ansia generalizzata (F) D. Ansia generalizzata (M) Fobia Sociale (F) Fobia Sociale (M) D. Depressivi Fobia Specifica (F) Abuso di sostanze ADHD D. Della condotta D. Della condotta (M) M = maschi; F = femmine; D = disturbo D. oppositivo-provocatorio (M)

12 PREVALENZA DEI DISTURBI PSICHIATRICI NEL PASSAGGIO DALL ADOLESCENZA ALL ETA ADULTA Disturbo di Panico Agorafobia AUMENTANO DIMINUISCONO Disturbo d ansia generalizzata Disturbo d ansia da separazione Fobia Sociale ADHD Disturbo della Condotta Disturbo Oppositivo-Provocatorio Disturbi Depressivi

13 IL SUICIDIO IN ADOLESCENZA L adolescenza rappresenta un inevitabile momento di passaggio, caratterizzato da molti e importanti cambiamenti psicologici e fisici, e perciò è una fase della vita in cui l individuo diviene fragile e soggetto a disturbi psicologici, sofferenze e turbamenti emotivi. Il suicidio, nonostante le stime siano a volte contrastanti, è la TERZA CAUSA DI MORTE PER LA POPOLAZIONE FRA I 15 E I 24 ANNI (Maggiolini et al., 2013; Schwarzenberg, 2002; Vanni, 2009).

14 IL SUICIDIO RIUSCITO TENTATIVO DI SUICIDIO: un suicidio mancato perché era presente un effettiva volontà suicidaria ma esso non si è concluso con la morte per una serie di motivi, solo in parte casuali. VELLEITÀ SUICIDARIE: tentativi di suicidio appena abbozzati (taglio superficiale delle vene, assunzione di farmaci in qualità e quantità non mortale, comportamenti autolesivi ecc). Tra i pazienti che si presentano in ospedale per atti di autolesionismo, il 7% compirà suicidio nel corso dei 9 anni successivi (Owens et al., 2002). TENTATIVI DI SUICIDIO RIPETUTI: sono condotte suicidarie croniche che diventano per alcuni una sorta di stile di vita o abitudine EQUIVALENTI SUICIDARI: incidenti gravi e ripetuti, esposizione frequente a rischi importanti, condotte in cui la posta in gioco è la vita e nelle quali è sempre presente e determinante una SFIDA ONNIPOTENTE E RICERCA DI EMOZIONI E BRIVIDO, l assunzione di droghe pesanti in quantità e con modalità tali da comportare un rilevante e immediato rischio di morte (Senise, 1989).

15 FATTORI DI RISCHIO DI SUICIDIO IN ADOLESCENZA PREGRESSI TENTATIVI DI SUICIDIO o intenzioni suicidarie. Il tentativo di suicidio è la parte finale di un percorso lineare caratterizzato da tre fasi: 1) Pensiero strutturato intorno al tema della morte, intesa come unica soluzione possibile alla sofferenza del presente; 2) Strutturazione dell intenzionalità suicidaria quando l adolescente inizia seriamente a pensare come procurarsi la morte; 3) Costruzione del progetto suicidale: definizione di tempi, modalità e strumenti. PRESENZA DI DISTURBI PSICHICI O COMPORTAMENTI A RISCHIO NON RICONOSCIUTI O TRATTATI Come ad esempio la depressione, o l abuso di sostanze quali alcol e droghe, che aumentano l impulsività ed il passaggio all atto, e distorcono la percezione della realtà.

16 FATTORI DI RISCHIO PSICOLOGICI Organizzazioni sub-patologiche di personalità con Difficoltà di metallizzazione Tendenza all impulsività Sensazione di disperazione Insufficiente controllo Disregolazione emotiva Strategie di coping inefficaci Scarsa capacità di problem solving Elevati livelli di rabbia Tendenza al perfezionismo (Blumenthal et al., 1990; Boergers et al., 1998; Dori et al., 1999; Kashden et al., 1993; Witte et al., 2007)

17 FATTORI DI RISCHIO AMBIENTALI Bassi livelli di coesione sociale o familiare Elevata conflittualità ed insoddisfazione all interno della relazione genitori-adolescente Disarmonia e disintegrazione familiare Anche i life events sono associati al rischio giovanile: Morte di un genitore o una perdita significativa all interno della famiglia Stress di tipo interpersonale (famiglia o relazioni interpersonali, relazioni affettive). Bullismo

18 Altri elementi che influiscono sul comportamento suicidario in adolescenza (Hawton et al., 2012): Diffusione id notizie relative al suicidio da parte dei MEDIA (Stack, 2003) Informazioni ottenibili via internet attraverso i SOCIAL E I FORUM DI DISCUSSIONE: ne esistono pare oltre che parlano di metodi di suicidio, e 3 dei più frequentati di questi siti, esprimono opinioni pro-suicidio (Biddle et al., 2008). CONOSCENZA di persone che hanno tentato o commesso suicidio (Dunlop et al., 2011) Fonti tradizionali quali RIVISTE O GIORNALI (aumentano il l ideazione suicidaria solo nei pochi giorni successivi alla lettura della notizia, e solo in chi è già predisposto)

19 «Fonte: Disturbi psicopatologici in adolescenza: cosa cambia quando i bambini diventano adolescenti e quando gli adolescenti diventano adulti.». E. Sanna et al., Adolescentologia, 2013

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