LA CERTEZZA DI UNA COPERTURA SICURA
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- Davide Romani
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1 LA CERTEZZA DI UNA COPERTURA SICURA Normativa e concetto di sicurezza sul tetto Le prescrizioni riguardano tanto gli edifici pubblici quanto quelli privati Regioni italiane che si sono dotate di norme che regolano in modo puntuale l esecuzione dei lavori in copertura, specificano le misure di sicurezza nonché le strategie preventive e protettive da predisporsi al fine di operare sicuri: Regione Sicilia Regione Marche Regione Veneto Regione Toscana Regione Emilia Romagna Regione Friuli Venezia Giulia Regione Liguria Regione Umbria Regione Piemonte Regione Lombardia: solo alcune Province (Brescia e Bergamo, ad esempio). Le tipologie di copertura per le quali è necessario predisporre opportuni dispositivi di sicurezza: coperture a falda coperture piane coperture con andamento curvilineo in generale per tutte le tipologie di copertura in cui l altezza di gronda sia superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile
2 CATEGORIE DI INTERVENTO IN COPERTURA che necessitano dell inserimento dei dispositivi di ancoraggio: nuova costruzione manutenzione ordinaria e straordinaria che interessi le parti strutturali della copertura restauro e risanamento conservativo che investa le parti strutturali della copertura ristrutturazione edilizia che investa le parti strutturali della copertura. Altri casi specifici per i quali alcune normative regionali prevedono l inserimento dei dispositivi anticaduta: manutenzione ordinaria non strutturale manutenzione straordinaria non strutturale manutenzione degli impianti tecnologici esistenti interventi di installazione di impianti solari termici o impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (fotovoltaici ). ELEMENTI RELATIVI ALLA SICUREZZA IN QUOTA che devono essere valutati ed illustrati nell elaborato tecnico da far predisporre da un progettista abilitato, a corredo delle istanze amministrative specifiche: le scelte progettuali puntuali i percorsi e gli accessi per raggiungere il tetto i sistemi di protezione contro la caduta individuati a tutela delle persone che vi accederanno i calcoli strutturali degli ancoraggi che dovranno garantire che, in caso di caduta di uno o più operatori, i pali e i ganci usati rimangano saldamente vincolati alla struttura portante dell edificio i calcoli e le verifiche strutturali a dimostrazione dell adeguata resistenza dell apparato strutturale (esistente o in costruzione) a sostenere i dispositivi scelti le caratteristiche e la conformità degli stessi alla normativa vigente, che devono essere rilasciate dai produttori. ESEMPIO DI TETTO 4 FALDE CON SISTEMA ANTICADUTA A GANCI DI TIPO A per il percorso (punto di deviazione) ESEMPIO DI TETTO 4 FALDE CON SISTEMA ANTICADUTA DI TIPO A E TIPO C Ancoraggio struttura di TIPO C Linea di ancoraggio flex (cavo in acciaio) di TIPO C Punto di accesso alla copertura
3 ELEMENTI DA EVIDENZIARE ED ILLUSTRARE NELL ELABORATO TECNICO a cura del progettista incaricato dalla Committenza. Si deve innanzitutto verificare che: l accesso alla copertura sia sicuro (attraverso aperture, passaggi, scale adeguate e sufficientemente ampie) i percorsi e gli accessi siano adeguatamente indicati da cartelli appositamente inseriti e facilmente leggibili Dopodichè, in funzione anche della frequenza con cui consideriamo che gli operatori vadano sul tetto, si selezioneranno dei sistemi di protezione adeguati, privilegiando quelli collettivi rispetto a quelli individuali, in modo da permettere: l accesso il passaggio la sosta Accesso, passaggio o sosta per gli interventi di: costruzione ispezione manutenzione realizzazione od adeguamento impiantistico EFFETTO PENDOLO, SPAZIO LIBERO DI CADUTA (TIRANTE D ARIA) Nel caso in cui un operatore, agganciato alla sola linea flessibile orizzontale, sia soggetto a una caduta accidentale, si determinerà un movimento oscillatorio chiamato comunemente effetto pendolo. SENZA PUNTI DI DEVIAZIONE CON PUNTI DI DEVIAZIONE. Gancio sottotegola utilizzato come deviatore di caduta TIRANTE D ARIA DISPONIBILE 2 RISCHIO DI CADUTA PER: 1) effetto pendolo 2) tirante d aria insufficiente Pertanto, al verificarsi di una caduta, oltre al trauma causato dall azione dell imbracatura sul corpo, potranno verificarsi impatti con ostacoli come sbalzi, torrette, balconi e strutture in genere situate all interno del cono formato dal dondolio dell operatore. 1 Per agire in sicurezza è indispensabile quindi prevedere dei punti di aggancio con la funzione di ancoraggio supplementare. INDIVIDUAZIONE TIRANTI D ARIA Distanza minima tra punto di caduta e possibile ostacolo.
4 LA SCELTA DEI DISPOSITIVI ANTICADUTA Si può disporre di: DISPOSITIVI PUNTUALI I cosiddetti ganci da tetto, meno impattanti sotto il profilo estetico ma considerati meno sicuri rispetto alle linee vita, poiché rendono più difficoltose le operazioni da svolgersi: l operatore per spostarsi deve ricorrere ad operazioni di sgancio/aggancio continue. Ganci scala I ganci scala sono destinati all installazione permanente su coperture civili ed industriali, per costruire un punto di collegamento alla scala portatile. Sono progettati per mantenere in posizione le scale portatili ed evitarne lo scivolamento. Dispositivi in acciaio INOX. Gancio scala parete Gancio scala falda Gradino parete Listelli scala gancio gronda Gancio scala solaio e gronda
5 DISPOSITIVI LINEARI Le linee vita, attraverso le quali l operatore interviene e si sposta, rimanendo costantemente ancorato I dispositivi possono variare in funzione: di quanto è esteso il tetto di quanto è geometricamente articolato del materiale presente in copertura Sistemi anticaduta VITASAFE Per richiedere un preventivo completo e dettagliato è possibile contattare l indirizzo di posta elettronica vitasafe@monier.com - Monier SpA, via Valle Pusteria, 21, Chienes (BZ) - tel P.IVA Tutti i diritti sul materiale contenuto in questo sito sono riservati
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