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1 RIVOLUZIONE RUSSA PREMESSE La Russia era un paese molto grande, autocratico, economicamente in crisi, arretrato, multietnico (tutte le etnie erano state soggette al processo di russificazione). Con gli inizi del 900 le condizioni peggiorarono e ci furono molte rivoluzioni, anche di operai delle poche industrie esistenti. La situazione precipitò con la guerra russo-giapponese tant è che alla fine di essa, nel 1905, ci fu un movimento di operai che chiedeva allo zar migliori condizioni di vita. Questa rivolta fu soffocata nel sangue (infatti prese il nome di Domenica di sangue) e ricordo di essa tornò negli anni successivi, infiammando gli animi dei russi nelle manifestazioni successive. Un altro grande evento fu la Prima guerra mondiale, a cui la Russia partecipò subito. La guerra, poi, aveva consumato tutte le casse dello Stato e fomentava le ribellioni, che divennero sempre più frequenti grazie all affermazione dei partiti socialisti: -Partito Socialista Rivoluzionario: erede del populismo, voleva la distribuzione delle terra, la rivolta a partire dalle campagne. Aveva ampi consensi -Partito dei cadetti: costituzionalista, liberal-moderato, che ambiva alla costituzione, allo svecchiamento delle istituzioni russe. Aveva moderati consensi. L obiettivo era soprattutto la riforma istituzionale della Russia. Uno degli esponenti più importanti fu Lvov. -Partito Socialdemocratico Russo: era stato fondato nel 1898, si ispirava alle idee di Marx e spaccato tra: -menscevichi (guidati da Martov): erano la componente più moderata perché venivano dal ceto medio. Si ispiravano alle idee di Marx ma pensavano che la rivoluzione socialista non era un obiettivo primario perché prima era necessario che la Russia divenisse un paese moderno. -bolscevichi (guidati da Lenin): costituiti da operai molto poveri. Ritenevano che la rivoluzione dovesse realizzarsi il prima possibile. DALLO ZAR AL GOVERNO PROVVISORIO Il 1917 era stato l anno più drammatico per i paesi in guerra, a maggior ragione per la Russia. La prima scintilla avvenne con l anniversario della Domenica di sangue: la folla cominciò a ribellarsi in tutte le città più importanti russe. In particolare, poi, il 23 febbraio ci fu una massiccia manifestazione a San Pietroburgo contro le scelte del governo zarista. Lo zar mandò l esercito ma gran parte di esso si unì ai manifestanti, distribuendo loro le armi. Si riunì la Duma, cioè i rappresentanti del popolo, e si scelse subito di creare un governo provvisorio perché era evidente che il governo zarista non poteva guidare il paese. Contemporaneamente alla Duma, si riunirono i soviet, fatti da operai e da soldati.

2 Il 2 marzo fu costituito il governo provvisorio composta da cadetti, menscevichi e socialisti rivoluzionari. Nicola II abdicò e la famiglia reale venne arrestata. I bolscevichi erano pressoché assenti e poco radicati nella Duma. Il governo provvisorio era guidato Lvov che decise di continuare la guerra mentre i soviet avrebbero voluto la pace. Lenin durante la rivoluzione di febbraio si trovava in Svizzera agli arresti e quando venne sapere che era scoppiata la rivoluzione e decise di tornare, sorpreso. Tuttavia, doveva ottenere un visto per passare ed andare in Russia; lo chiese ai francesi e agli inglesi ma non glielo concessero; lo chiese ai tedeschi e lo ottenne. La Germania voleva che Lenin tornasse in Russia per aizzare la rivoluzione e mettere fuori gioco il paese. Il 3 aprile Lenin tornò a Mosca con il suo progetto delle Tesi di aprile, esposto alla conferenza del partito bolscevica. Lenin voleva la fine del dualismo dei poteri: da un alto il governo provvisorio, che aveva optato per la guerra senza alcune riforme agrarie, e dall altro soviet che volevano la pace e la distribuzione agraria. Per Lenin, quindi, il potere doveva essere tutto dato ai soviet, si doveva assolutamente uscire dalla guerra e ridistribuire le terre. Il governo provvisorio, in realtà, rimase e fu guidato da Kerenskij, che aveva la stessa politica del suo predecessore. A luglio ci fu un tentativo bolscevico di destituire il governo che, preoccupato e consapevole della volubilità dei soldati, mandò l esercito in guerra sul fronte orientale; la rivoluzione fu soppressa e il partito bolscevico fu chiuso. Kerenskij sapeva che la rivoluzione sarebbe potuta scoppiare da un momento all altro e così si rivolse ad un capo dell esercito, il generale Kornilov, nominandolo comandante supremo delle forze armate. Kornilov era un antisocialista e durante la riunione del Consiglio di Stato urlò l esigenza di dover salvare la Russia dai bolscevichi. Essi, in risposta, scioperarono. Il 19 agosto 1917 Kornilov organizzò una marcia verso Mosca per destituire il governo russo e fare un colpo di stato. Il governo, allora, chiese aiuto ai bolscevichi. Kornilov fu arrestato. Quindi, il partito bolscevico, dopo il mancato golpe di Kornilov, divenne una forza importante. Lenin, quindi, prese sempre più potere e scrisse Stato e rivoluzione in cui esaltava il pensiero comunista di Marx. IL GOVERNO DI LENIN Il 25 ottobre 1917 Lenin guidò la rivoluzione contro il governo provvisorio e ne istituì uno proprio: il Consiglio dei commissari del popolo. Il 12 novembre furono indette le elezioni per l Assemblea Costituente e si presentarono quattro liste di candidati: bolscevichi, menscevichi, cadetti e socialisti rivoluzionari. Vinsero i socialisti rivoluzionari, moto più rispetto ai bolscevichi e Lenin, scontento dei risultati (visto che si aspettava una maggioranza bolscevica) sciolse l Assemblea. Fin da

3 subito, quindi, Lenin mostrò la sua linea autoritaria e dispotica. Infatti egli riteneva che la democrazia era nociva se favoriva il capitalismo (come aveva sostenuto Marx). I primi provvedimenti presi dal governo Lenin furono: -confisca delle terre -controllo della produzione industriale -nazionalizzazione delle banche -monopolio commerciale estero -controllo delle infrastrutture -sospensione dei rimborsi esteri -uscita immediata della Russia dalla guerra. Con questi provvedimenti Lenin si ritrovò ad avere contro tutte le forze politiche e sociali. Perciò, finita la rivoluzione di ottobre, iniziò la guerra civile tra: -l armata rossa: l esercito bolscevica guidato da Trockij (Troschi). -l armata bianca: contro esercito organizzato dalle altre forze politiche e dalle potenze internazionali (che temevano l espansione della rivoluzione). Nel luglio 1918 fu varata una nuova costituzione, dettata da Lenin, di stampo comunista che riconosceva il potere ai soviet, esplicitati come consigli dei rappresentanti di tutte le repubbliche socialiste della Russia. Quindi, secondo la costituzione del 18, la Russia divenne una Unione di Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). Sulla carta la Costituzione era socialista, egualitaria e proletaria; in realtà, era uno Stato in cui governava solo l unica forza politica legittima: i bolscevichi. Esso iniziò una lotta stampa contro rivoluzionario: tutte le forze politiche non bolsceviche erano ritenute fuori legge, si controllava la stampa e tutte le pubblicazioni. Si passò dalla autocrazia di Nicola II alla dittatura di Lenin. Una fase dittatoriale era già stata teorizzata da Marx ma Lenin concepì la fase dittatoriale anziché come del proletariato come sul proletariato. Ad esempio i Tribunali del popolo, prima elettivi e poi scelti, giudicarono gli atti politici. Si istituì anche la polizia, la ceka. Essa doveva smantellare la proprietà privata e punire gli oppositori, tra cui i culachi, nati in età zarista, e le prime opposizioni politiche della Rivoluzione di febbraio. Il 3 marzo 1917 venne firmato il trattato di pace con tutte le relative perdite territoriali. Dopo la pace scoppiò la guerra civile tra Armata Rossa ed Armata Bianca. Lenin doveva combattere contro le Armate Bianche (le opposizioni e le potenze internazionali) sul piano politico. L Armata Rossa, invece, aveva i bolscevichi guidati da Tröcky. Quest ultima era costituita da proletari ma Tröcky arruolò anche vecchi generali zaristi. Per portare al successo la Armata Rossa, utilizzò le tecniche militari degli ufficiali zaristi: istituì la vecchia gerarchia militare. L Armata Rossa era motivata, compatta ed abile; le Armate Bianche, invece, non erano compatte. Infatti, vinse l Armata Rossa. Lenin sapeva degli aiuti dall estero per cui ricercava un appoggio all estero tra le potenze non coinvolte e continuava a sognare la collaborazione di tutte le repubbliche socialiste. Nel 1919 istituì l Internazionale Comunista a Mosca, volendo coordinare le forze socialiste europee. Tutti i partiti socialisti furono invitati a chiamarsi comunisti, a supportare la

4 Rivoluzione russa e a portarla in Europa. Molti partiti socialisti ritenevano la Rivoluzione Russa una debolezza: altri volevano, invece, imitare i bolscevichi. In tutta Europa, la Rivoluzione cominciò a diffondersi, preoccupando i liberali, democratici. Tra il 1919 e il 1920 ci fu una stagione di lotta in Europa: il Biennio Rosso. Ci fu la spaccatura definitiva tra Riformisti Socialisti e Radicali Socialisti. Lenin pensava di riprendersi i territori persi con la pace e nel 1920 l esercito dell Armata Rossa attaccò la Polonia, soccorsa dalle potenze internazionali. Nel 1921 la Polona fu liberata. Tuttavia, per Lenin, il problema più grosso era il mondo contadino ostile alla Rivoluzione, molto religioso, povero e ignorante. I contadini, però, benché poveri, chiedevano solo una nuova organizzazione agricola e non smantellare la proprietà privata (come sosteneva di fare Lenin). C era, quindi, un grande caos: economia privata e nazionale convivevano in una prima fase ma poi Lenin optò per il Comunismo di guerra. Sergey Melgunov, un fuoriuscito, scrisse Il terrore rosso per descrivere tali orrori dispotici promossi dall Armata Rossa di Lenin nell istituire questo comunismo di guerra. Cominciò la carestia, prodotta dal peggioramento della condizione russa, dalla dispendiosa guerra civile e dal passaggio dell economia da privata a nazionale. Nacquero i covcoz, fattorie collettive; si nazionalizzarono i trasporti e le industrie. Questi provvedimenti furono un fallimento, tant è che crollò la produzione. Ci furono, allora, sommosse e sollevamenti ovunque ma tutte soppresse dal governo. Lenin espose le sue perplessità ai bolscevichi e propose una ritirata momentanea : l abbandono del comunismo di guerra per una nuova politica economica (NEP) che prevedeva la liberalizzazione delle eccedenze. I contadini potevano vendere liberamente le eccedenze (cosa che nel comunismo di guerra non era possibile). Lenin si era accordo che se i contadini venivano espropriati di tutti i loro beni non lavoravano volontariamente. La NEP, quindi, era volta ad incentivare i contadini a riprendere la produzione. Lo Stato continuava, però, a mantenere tutto il resto. Ci fu effettivamente una piccola ripresa ma c erano i culachi (ora NEP-men) che protestavano contro il governo. Sebbene tali provvedimenti, Lenin non disdegnò di collaborare con le industrie capitaliste occidentali. Molti bolscevichi non appoggiarono la NEP. Nel 1922 nacque l URSS, uno Stato a guida bolscevica, caratterizzato da Repubbliche Socialiste e Sovietiche (come l Armenia, l Ucraina, la Bielorussia). Nel 1924 si emanò una nuova costituzione dove si definì ciò che era già in atto. Il governo fu affidato ai Commissari del Popolo (bolscevichi); il Parlamento dell URSS era costituito da soviet bolscevichi dei vari Stati sovietici. Si rinforzò la dittatura comunista ad opera del Congresso dei Soviet dell Unione. In realtà, poi, tutti i provvedimenti dovevano avere il consenso dei Commissari del Popolo: il governo aveva il diritto di veto. Lenin voleva creare l uomo nuovo, educato al comunismo, alla scristianizzazione.

5 Negli anni della dittatura di Lenin emerse Stalin che, nel 1922, era divenuto segretario del Partito dei bolscevichi. Lenin era malato e molti bolscevichi si domandavano chi dovesse essere il successore. Tra tutti Tröcky era il più popolare, aveva portato l Armata Rossa alla vittoria e favoriva l internazionalismo. Invece, Stalin diceva che il socialismo doveva essere di un solo paese. Questa, infatti, divenne poi la linea politica più favorita.

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