Il cambiamento climatico e la risorsa nivo-glaciale del bacino del Po

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1 Il cambiamento climatico e la risorsa nivo-glaciale del bacino del Po S. Bovo, S. Barbero, R. Pelosini ARPA Piemonte Parma, 16 luglio 2007 IN COLLABORAZIONE CON IL SISTEMA DELLE AGENZIE AMBIENTALI

2 COPERTURA NEVOSA - 1 La copertura nevosa rappresenta una risposta integrata alla variazione sia della temperatura sia della precipitazione proiezioni per il XXI secolo danno una diminuzione distribuita su vaste aree del pianeta attesa una riduzione della copertura nevosa annuale nell emisfero N intorno al 13%

3 COPERTURA NEVOSA - 2 Le maggiori riduzioni si hanno in primavera e nel periodo tardo autunno-inizio dell inverno Sestriere neve fresca (dic-feb) ritardata la stagione di accumulo della neve al suolo, anticipata l inizio della stagione in cui si ha la fusione

4 GHIACCIAI ALPINI - 1 La deglaciazione alpina iniziata verso la metà del XIX secolo, fu interrotta da avanzate di limitate dimensioni o da periodi di stazionarietà omogenea variazione frontale. perdita di circa il 40% della superficie dei ghiacciai. Ghiacciai delle Alpi italiane in avanzata e in ritiro dal 1925 al 2004 in % Ghiacciai piemontesi in ritiro dal 1990 al 2005 in %

5 GHIACCIAI ALPINI - 2 Variazione frontale di alcuni ghiacciai nelle alpi occidentali nel XX secolo precipitazioni invernali r temperatura estiva

6 GHIACCIAI ALPINI - 3 Le proiezioni future indicano una situazione critica dei ghiacciai alpini per aumenti di 3 C della temperatura estiva le Alpi potrebbero perdere l 80% della superficie ricoperta dai ghiacci intorno al 2050: per aumenti di 5 C si avrebbe una completa scomparsa dei ghiacciai alpini nel 2100 innalzamento del livello del mare equivalente all anno tra 0.49 e 0.61 ± 0.12 per ogni grado di aumento di temperatura (esclusi i poli)

7 FENOMENI DI RETROAZIONE ALBEDO conseguenza indiretta della diminuzione delle superfici ghiacciate e della copertura nevosa è la diminuzione dell albedo meccanismo di retroazione che favorisce l aumento del riscaldamento ESISTE soglia di riflettività della terra per cui il sistema cambia stato? VAPOR ACQUEO Lo scioglimento dei ghiacci ha come conseguenza anche l aumento del vapore acqueo in atmosfera, che, all origine di meccanismi di retroazione legati alla formazione ed alla dinamica delle nubi.

8 FENOMENI DI INSTABILITA - 1 L arretramento delle fronti si accompagnano all innalzamento della quota della fronte stessa e del limite delle nevi Questi fenomeni comportano notevoli modificazioni degli apparati glaciali e della morfologia delle zone circostanti con frammentazione delle unità glaciali e l accelerazione dei processi di arretramento, neoformazione o ingrandimento di specchi lacustri in prossimità dei margini dei ghiacciai. Lago effimero Macugnaga

9 FENOMENI DI INSTABILITA - 2 il 6 luglio 1989 una massa di ghiaccio di mc si staccò dal ghiacciaio pensile Superiore di Coolidge sul Monviso precipitando sulla morena sottostante Cause principali: fattori climatici morfologici progressivo ritiro dell estensione dei ghiacciai dovuto a scarsità di precipitazioni nevose dell inverno e abbondanti precipitazioni primaverili, apporto inferiore ai valori medi delle precipitazioni nevose dell ultimo decennio MONVISO

10 PERMAFROST conseguenze per l idrologia nonché fenomeni gravitativi in alta quota connessi allo scioglimento del permafrost alpino Nelle simulazioni climatiche di scenario alle latitudini più settentrionali, lo spessore dello strato di terreno interessato dal disgelo è in aumento provocando: aumento iniziale dell umidità del suolo nel periodo estivo successiva diminuzione nella seconda metà del XXI secolo Estate 2003, estate 2006 Cervino, ascensioni vietate "Smottamenti per il troppo caldo"

11 CICLO IDROLOGICO - 1 La riduzione della neve e dei ghiacci e l anticipo dell inizio della fusione primaverile avrà impatto anche sulla risorsa idrica: marcata riduzione della ritenzione invernale della precipitazione aumentando il run-off invernale diminuendo la riserva per i periodi più asciutti Variazione percentuale del run-off annuale in Europa nel 2070 rispetto al 2000, simulato con due diversi modelli globali (Lehener et al., 2001; EEA, 2004).

12 CICLO IDROLOGICO - 2 Variazioni nel regime stagionale dei fiumi possono aumentare i periodi di esposizione al rischio di alluvioni e di siccità Le alterazioni climatiche comportano una diminuzione: dell alimentazione delle falde sotterranee della capacità di infiltrazione della stagione di ricarica Variazione percentuale del run-off stagionale nelle Alpi centrali simulato con un modello climatico regionale nel periodo rispetto al periodo (Beniston, 2006).

13 CICLO IDROLOGICO - 3 Modifica del regime pluviometrico con la riduzione del n. di giorni piovosi Distribuzione della pioggia a Torino negli ultimi 12 mesi media 150 Distribuzione delle precipitazioni nel bacino del Po a confluenza Ticino nel 2006 mm gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

14 CICLO IDROLOGICO - 4 Le precipitazioni hanno un impatto diretto sul regime idrologico dei corsi d acqua Andamento della portata del Po ad Isola S. Antonio nel 2006 portata media gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

15 TURISMO INVERNALE - 1 Anche il turismo invernale è influenzato dal riscaldamento: diminuzione della quantità di neve e riduzione della durata della stagione sciistica % neve naturale disponibile nelle aree sciistiche alpine Impatti pronunciati soprattutto nelle stazioni sciistiche a bassa quota A fronte di un aumento di temperatura di 2 C il 61% dell area attualmente sciabile rimane tale naturalmente. Aree sciistiche Neve oggi Futuro +1 C Futuro +2 C Futuro +4 C

16 TURISMO INVERNALE - 2 Opzioni di adattamento come l innevamento artificiale necessitano di condizioni ambientali adatte e devono tener conto degli impatti che a loro volta generano Consumo di acqua ed energia Creazione di bacini artificiali Permanenza più duratura della neve sul pendio Potenziali alterazioni del bilancio dei nutrienti Impatto da rumore sull uomo e sulla fauna Impatto sull ecosistema dovuto all uso di additivi chimici ALPI circa 1,1 C in 50 anni Quota dello zero termico nel periodo su Sestriere (analisi e rianalisi ECMWF)

17 ATTIVITA DELLE AGENZIE - 1 Le attività di monitoraggio condotte dalle ARPA del bacino del Po sono connesse alle caratteristiche del territorio di competenza e agli specifici compiti istituzionali assegnati, riguardano: NEVE: stabilità del manto Snow Water Equivalent (SWE) distribuzione spaziale evoluzione spazio-temporale GHIACCIAI: caratteristiche morfologiche attuali e passate monitoraggio variazioni evoluzione PERMAFROST: caratteristiche attuali e passate monitoraggio evoluzione aspetti specifici

18 ATTIVITA DELLE AGENZIE - 2 Sviluppo di servizi operativi per la valutazione delle condizioni di innevamento per rispondendo alle nuove esigenze connesse ai cambiamenti climatici neve Misure al suolo diffusione Immagini telerilevate Stime operativa a scala di bacino Modelli Matematici SWE

19 CONCLUSIONI La riduzione della disponibilità nivo glaciale determina: impatti socio-ambientali: - nei territori di pianura in particolare sulle politiche di uso della risorsa idrica - in montagna sulla fruibilità del territorio (rischi naturali, sport invernali) meccanismi retroattivi negativi all atmosfera sui cambiamenti climatici necessità di adottare strategie di adattamento Il sistema Agenziale dispone di esperienze di eccellenza in vari settori (es. monitoraggio ghiacciai, permafrost, modellazione SWE...) che possono essere di supporto alle future politiche di adattamento ai cambiamenti climatici

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