Dragaggi portuali: recenti progressi scientifici nel campo della valutazione della qualità dei sedimenti marini e dei monitoraggi ambientali

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1 Dragaggi portuali: recenti progressi scientifici nel campo della valutazione della qualità dei sedimenti marini e dei monitoraggi ambientali F. Onorati, D. Pellegrini, C. Mugnai, M. Gabellini

2 QUADRO NORMATIVO DM 24 gennaio 1996 (Riferimento tecnico e procedurale) - Art. 109 D.lgs 152/2006 e s.m.i (ex art. 35, D.lgs. 152/1999) (immersione in mare di materiale derivante da attività di escavo e attività di posa in mare di cavi e condotte) 1. Al fine della tutela dell'ambiente marino e in conformità alle disposizioni delle convenzioni internazionali vigenti in materia, e' consentita l'immersione deliberata in mare da navi ovvero aeromobili e da strutture ubicate nelle acque del mare o in ambiti ad esso contigui, quali spiagge, lagune e stagni salmastri e terrapieni costieri, dei materiali seguenti: a) materiali di escavo di fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi; b) inerti, materiali geologici inorganici e manufatti al solo fine di utilizzo, ove ne sia dimostrata la compatibilità e l'innocuità ambientale; c) materiale organico e inorganico di origine marina o salmastra, prodotto durante l'attività di pesca effettuata in mare o laguna o stagni salmastri. 2. L'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di cui al comma 1, lettera a), e' rilasciata dall'autorità competente solo quando e' dimostrata, nell'ambito della relativa istruttoria, l'impossibilità tecnica o economica del loro utilizzo ai fini di ripascimento o di recupero oppure del loro smaltimento alternativo [ ]

3 QUADRO NORMATIVO - Art. 21 Legge 179/2002 (Autorizzazione per gli interventi di tutela della fascia costiera). 1. Per gli interventi di ripascimento della fascia costiera, nonche di immersione di materiali di escavo di fondali marini, o salmastri o di terreni litoranei emersi all'interno di casse di colmata, di vasche di raccolta o comunque di strutture di contenimento poste in ambito costiero, l'autorita' competente per l'istruttoria e il rilascio dell'autorizzazione di cui all'articolo 35, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e' la regione, [ ] -Art. 24 della legge n. 35 del 4 aprile 2012 (modifica Art. 109 D.lgs 152/2006) L'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi è rilasciata dalla regione, fatta eccezione per gli interventi ricadenti in aree protette nazionali di cui alle leggi 31 dicembre 1982 e 6 dicembre 1991, n. 394, per i quali è rilasciata dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (.)

4 Le modalità tecniche che disciplinano l immersione in mare VERRANNO stabilite con apposito Decreto del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare (con i relativi allegati tecnici); Sebbene la stesura di questo decreto attuativo sia stata completata da tempo (2009) e condivisa con altri Ministeri (Infrastrutture e Trasporti, Politiche agricole e forestali, Sviluppo economico), è stato respinto in sede di Conferenza Stato-Regioni. Tuttavia, il MATTM ha indicato, come riferimento tecnico, in attesa del decreto, il Manuale ICRAM-APAT (2007).

5 A1 Opzioni di gestione differenziata in ordine di priorità di utilizzo, in relazione alla differente classe di qualità di appartenenza A2 RIPASCIMENTO B1 B2 C1 C C2 DISCARICA/ E/O TRATTAMENTI

6 L esempio delle Marche:

7 Delib. G.R. 13 luglio 2012, n. 863 (1). Modifiche ed integrazioni alla Delib.G.R. n. 955/2006 "L.R. n. 13/1999. Criteri per il riutilizzo di materiale dragato da fondali portuali ai fini di riempimento in ambito costiero". (1) Pubblicata nel B.U.R Liguria 8 agosto 2012, n. 32, parte seconda

8 : ISPRA?

9 : ISPRA?

10 LINEE DI ATTIVITA DI RICERCA APPLICATA Ricerca, sviluppo e standardizzazione saggi biologici Valutazioni rischio ecologico attraverso Integrazione dati secondo approcci WOE Sviluppo sistemi di derivazione statistica di valori chimici di riferimento

11 Ricerca, sviluppo e standardizzazione saggi biologici

12 Approcci multidisciplinari: Weight Of Evidence e analisi di rischio ecologico Valutazioni rischio ecologico attraverso Integrazione dati secondo approcci WOE Analisi chimiche Biodisponibilità contaminanti Ecotossicologia subletale (biomarkers) Saggi ecotossicologici Salute Umana Caratterizzazione del Rischio Gestione Ambientale Integrata Ecologia (popolazioni, comunità, biodiversità..)

13 Modelli quantitativi WOE: struttura e funzionamento di Sediqualsoft LOE 1 Analisi chimiche LOE 2 Biodisponibilità LOE 5 Benthos LOE 4 Batteria saggi ecotossicologici LOE 3 Biomarkers Indice di Rischio integrato mediante approccio WOE

14 Sviluppo sistemi di derivazione statistica di valori chimici di riferimento

15 TAVOLI TECNICI IN AMBITO MATTM Procedura per la derivazione di valori di riferimento in aree marine e salmastre interne alla perimetrazione dei S.I.N. Proposta ISPRA ISS CNR Proposta di Allegati tecnici all art. 109 del D.lgs 152/2006 Proposta ISPRA Recentemente sottoposta a valutazione da parte di ISS e CNR

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17 Schema generale della Proposta ISPRA 2015 in corso di discussione presso il MATTM con CNR, ISS, Regioni (ARPA)

18 Approccio «pass to fail» - La classificazione chimica viene determinata dal superamento, anche lieve e di un solo parametro, di un livello chimico di riferimento - La classificazione ecotossicologica basata peggiore ottenuto nella batteria di saggi sul risultato Criteri di integrazione ponderata - Valutazione del numero dei contaminanti che superano un riferimento, l entità di tali sforamenti e la pericolosità dei contaminanti - La batteria viene valutata nel suo insieme, pesando la rilevanza biologica degli endpoint, la significatività statistica e l entità degli effetti, la tipologia di esposizione (durata e matrice).

19 Proposta ISPRA 2015: nuovi criteri CARATTERIZZAZIONE Criterio di gradualità nelle indagini ambientali in funzione del livello presunto di contaminazione Un esteso periodo di validità delle analisi (fino a 5 per i porti turistici o per i sedimenti che ostruiscono il passo di accesso, 3 per gli altri porti) basandosi sulle informazioni esistenti idonee e sufficienti (viene richiesta una scheda di inquadramento dell area di escavo), riducendo in questo caso anche numero di campioni e analisi chimiche. CLASSIFICAZIONE Viene invertita la priorità delle analisi: prima l ecotossicologia e poi la chimica Viene indicato uno strumento di valutazione integrata delle analisi ambientali che nella maggior parte dei casi consente di ottenere classi di qualità migliori, perché cautelati da un più robusto livello di elaborazione dei dati. Vengono ridotte da 6 a 5 le classi di qualità.

20 APPLICAZIONE DI CRITERI DI INTEGRAZIONE PONDERATA 2011: laguna 2010: prima di VENEZIA versione 2013: porto A breve (2015): di Trapani pubblicazioni on line sito ISPRA 2014: applicazione al 2015: aree portuali monitoraggio della Concordia del Portogallo

21 CARATTERIZZAZIONE ECOTOSSICOLOGICA La batteria di saggi biologici deve essere composta comprendendo almeno tre specie diverse, di cui: -almeno una da applicare alla fase solida del sedimento (sedimento tal quale o privato dell acqua interstiziale); -almeno una da applicare alla fase liquida (elutriato/acqua interstiziale); -almeno una in grado di valutare effetti cronici/sub-letali/a lungo termine. La batteria può essere composta scegliendo dalla tabella una delle prove indicate dal segno X come primo saggio, una come secondo saggio e una come terzo saggio. Gruppo Batteri Alghe Crostacei Molluschi Bivalvi Echinodermi Dunaliella tertiolecta Specie Vibrio fischeri Pheodactylum Amphibalanus Corophium tricornutum amphitrite spp Acartia tonsa Mytilus Tigriopus fulvus Crassostrea gigas galloprovincialis fase liquida fase liquida fase liquida Mortalità Sviluppo larvale Sviluppo larvale Paracentrotus lividus Skeletonema costatum Matrice Endpoint fase liquida Bioluminescenza 1 saggio 2 saggio fase solida fase liquida fase liquida Sedimento tal quale Crescita Immobilizzazione Mortalità XA XA 3 saggio A = saggio acuto C = saggio cronico/lungo termine fase liquida Mort. Mort. Crescita (48 h) (7 gg) XA XC XA fase solida fase liquida Fecondazione Sviluppo larvale XA XA XA XC XA XC XC XC

22 Proposta ISPRA 2015 nata da una sollecitazione del MATTM

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24 GESTIONE Si possono realizzare bacini conterminati anche non impermeabilizzati, con notevoli risparmi di risorse; Si possono accorpare anche volumi di materiali di classi diverse, per favorire una gestione omogenea. Viene introdotto un monitoraggio specifico per l attività di escavo e per ogni opzione di gestione, in funzione degli effettivi rischi di impatto ambientale di ciascun intervento, anche in questo caso secondo un principio di gradualità (es. ripascimento di piccoli volumi, media o grande entità) e privilegiando i controlli di effetto sul biota.

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