S.N.A. Scuola Nazionale Antiaggressione.

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1 S.N.A. Scuola Nazionale Antiaggressione C.O.N.I. N REGISTRAZIONE N AFFILIAZIONE 29045

2 SNA SCUOLA NAZIONALE ANTIAGGRESSIONE La Scuola è uno studio basato su tecniche scientifiche non convenzionalmente marzialistiche atte ad affrontare situazioni di pericolo che si possono presentare nella realtà quotidiana. E molto importante fare una distinzione tra le tecniche di combattimento di un arte marziale insegnate in una palestra e quelle tecniche utili in circostanze reali. Imparare molte tecniche, anche complesse, è essenziale per sviluppare la memoria neuromuscolare. Elaborando un serio allenamento atto a memorizzare molte e sempre più complesse tecniche, sarà possibile educare il cervello e i muscoli a reagire attraverso movimenti rapidi, immediati, equilibrati e mirati. L SNA mira alla creazione di una sorta di biblioteca di tecniche personale, allenando l individuo alla scelta immediata della tecnica da sfruttare al momento e nella situazione giusta.si dimostra fondamentale evitare lo studio di tecniche "superflue in quanto il combattimento da strada non lascia il diritto di replica.

3 COMPITI E RUOLI E' composta dal Consiglio Direttivo, che nomina la Commissione Tecnica. La Commissione Tecnica è il riferimento per quanto riguarda tutti gli aspetti tecnici (programmi, evoluzione tecnica, ecc.). I programmi relativi ai livelli ed alla formazione tecnica sono elaborati e codificati in accordo alle delibere della Commissione che indicherà gli aspetti propedeutici-e le tecniche da inserire. Il Direttore Tecnico ha il compito di proporre aggiornamenti al metodo e di codificarlo in base all evoluzione del contesto sociale ed alle esigenze specifiche dell utenza. La Commissione Tecnica vaglia le qualifiche ed i livelli dei praticanti e decide il loro riconoscimento. La Commissione Tecnica ha il compito di svolgere i corsi e gli esami per ottenere la qualifica tecnica di allenatore, istruttore, maestro ed inserirli nell apposito albo dei tecnici tesserati CSEN. La Scuola ha l obbligo di fare almeno tre stage all anno obbligatori; uno per gli aggiornamenti dei quadri tecnici, uno rivolto ai praticanti di I e II livello, l ultimo per i livelli superiori. A discrezione della Commissione sarà poi possibile organizzare altri stage per divulgare i livelli presenti nel Metodo. Tutte le decisioni a nome della Scuola, devono essere approvate dal Consiglio Direttivo che è l organo sovrano decisionale a cui tutti devono attenersi. RESPONSABILE REGIONALE ORGANI REGIONALI Ha il compito di promuovere e divulgare in Regione il Metodo. Deve avere una qualifica Tecnica ( minimo allenatore) riconosciuta dalla Scuola ed è nominato dalla Commissione Tecnica. Ha l obbligo di essere presente in tutti gli stage obbligatori. Può autonomamente organizzare stage a livello Regionale dando comunicazione alla Scuola e richiedendo la presenza (obbligatoria) di un componente della Commissione Tecnica, che sarà pagato in base al costo orario oltre alle spese di viaggio e di vitto. Deve avere una Società affiliata CSEN. L organizzazione viene fatta a nome della Società del Responsabile Regionale e gli introiti tolte le spese per il componente della Commissione, vanno a favore del Responsabile Regionale, in questo caso è evidente che la gestione fiscale è a carico della Società del Responsabile Regionale.

4 Il Responsabile Regionale insieme ad un Componente della Commissione, organizza i corsi per la qualifica di aspirante allenatore. Il Responsabile Regionale insieme ad un componente della Commissione può effettuare gli esami per ottenere il terzo livello (allenatore). COMPITI E RUOLI: ORGANI PERIFERICI Gli Allenatori, nominati dalla Commissione Tecnica, possono riconoscere i gradi di Primo e Secondo Livello Base. Il tempo minimo di permanenza nel primo e nel secondo livello è di un anno circa. Il tecnico di Società può autonomamente chiamare un componente della Commissione Tecnica per svolgere stage nell ambito della propria palestra; gli accordi economici sono valutati a discrezione e personali. Tecnici di regione, Responsabili Tecnici e/o praticanti, possono contattare autonomamente uno dei Componenti della Commissione Tecnica per approfondimenti tecnici diversi da quelli obbligatori stabiliti dalla Scuola, anche in questo caso gli accordi economici sono prettamente personali ed in completa autonomia. Ogni componente della Commissione Tecnica può, attraverso la propria Società, organizzare eventi,stage, lezioni private, (oltre a quelle previste dalla Scuola fermo restando che non siano in contrapposizione), anche in questo caso gli accordi economici sono prettamente personali ed in completa autonomia. BREVETTI 1 e 2 LIVELLO: BASE Requisiti: corso ed esame con un Tecnico (minimo Allenatore) da tenersi presso una delle sedi della Scuola o frequentando seminari proposti dai Tecnici riconosciuti. Durata corso: 50 ore circa. 3 LIVELLO: BREVETTO ALLENATORE Requisiti: Grado minimo secondo livello, corso ed esame a livello Regionale (Componenti Responsabile Regionale ed almeno uno della Commissione Tecnica). Durata corso: 50 ore circa.

5 4 LIVELLO: BREVETTO ISTRUTTORE Requisiti: Grado minimo terzo livello, corso ed esame a livello Interregionale (Componenti Commissione Tecnica). Durata corso 50 ore circa. 5 LIVELLO: BREVETTO MAESTRO Requisiti: Grado quarto livello, corso ed esame a livello Nazionale (Componenti Commissione Tecnica). Durata corso 50 ore circa.

6 PREVENIRE UN AGGRESSIONE L aggressore può essere conosciuto dall aggredito (collega, amico, parente, ecc.), oppure sconosciuto. Ogni aggressore presenterà caratteristiche fisiche, psichiche e psicofisiche individuali derivanti sia dal patrimonio genetico che dal proprio vissuto ( tipo di educazione ricevuta, esperienze personali, stato sociale, ecc. ). ALLENAMENTO Si intende l'insieme delle procedure effettuate per migliorare la prestazione sportiva. Indica un complesso processo pedagogico che si pone l'obiettivo di intervenire in forma pianificata ed orientata verso la pratica sportiva sulle capacità di esprimere le migliori prestazioni in una situazione di competizione. Tramite l'allenamento si avrà un innalzamento delle capacità di prestazione, seguito da un periodo di relativa stabilizzazione e da un periodo di diminuzione di queste capacità. AUMENTO DELL AGILITA NEI MOVIMENTI Potenziamento capacità aerobica,miglioramento soglia anaerobica, potenziamento della massa muscolare a discapito della massa grassa, miglioramento della velocità e della resistenza alla velocità e miglioramento reattività e coordinazione COLPI Pugni Gancio monolaterale - bilaterale Montante ascendente Gomitata orizzontale - verticale Ginocchiata centrale Calcio frontale Calcio laterale Calcio all indietro Calcio ai genitali Calcio circolare con tibia. METABOLLIZZARE I COLPI Effettuate rispetto a colpi inferti dalla parte superiore del corpo. INTERCETTARE I COLPI Intercettare a livello intuitivo e tattile le azioni dell avversario. SPAZZATE ALLE GAMBE Nei movimenti ravvicinati o a contatto utilizzo della gamba e delle mani per mandare al suolo l avversario (da attacchi frontali, laterali e posteriori). COMBATTIMENTO IN POSIZIONE ERETTA Con l utilizzo di opportune protezioni, applicare le tecniche studiate cambiando ogni cinque minuti avversario, in modo tale da variare il lavoro fisico e rafforzare la resistenza fisica.

7 METODO LOCK (BLOCCO) Studiato per consentire anche alle donne di immobilizzare e controllare agevolmente persone più pesanti o fisicamente più dotate. LE AREE VULNERABILI DEL CORPO In un combattimento reale il corpo umano si carica di adrenalina cosicché chi subisce colpi o lesioni può continuare a combattere; diventa così essenziale conoscere le aree vulnerabili del corpo. TECNICHE DI DIFESA DA AGGRESSIONE FRONTALE L aggressore tira con una mano L aggressore spinge con una mano L aggressore tira con due mani L aggressore spinge con due mani. TECNICHE DI DIFESA DA AGGRESSIONE ALLE SPALLE Al collo per strangolare con un braccio o due braccia; Al torace lasciando le braccia libere, bloccando un braccio e bloccando due braccia. CONTROLLO AL SUOLO Metodologie applicate per controllare al suolo l avversario con uso di pressioni oppure opponendo il proprio corpo. USCITE AL SUOLO Da braccio controllato al suolo Uscita dalla posizione frontale e posteriore al suolo dall opponente. POSIZIONIDI COMBATTIMENTO AL SUOLO CON OPPONENTE Intrappolamenti Bloccaggi Come svincolarsi da una presa a terra. PRESE AL CORPO SOPRA LE BRACCIA Frontale Posteriore. Laterale PRESE AL CORPO SOTTO LE BRACCIA Frontale Laterale Posteriore. COMBATTIMENTO CONTRO DUE O PIU OPPONENTI Studio della tattica di combattimento, rapidità nella reazione utilizzando uno degli avversari come scudo o di oggetti di uso comune, armi. BIOMECCANICA

8 La biomeccanica analizza il comportamento delle strutture fisiologiche quando sono sottoposte a sollecitazioni statiche o dinamiche. Esercitazione allo sviluppo dei riflessi, capacità neuro-motoria di risposta. LAVORO AMBIENTALE Miglioramento della capacità di agire con freddezza Miglioramento della capacità di autocontrollo Maggiore responsabilizzazione delle proprie azioni Favorita socializzazione e collaborazione con il gruppo Miglioramento della capacità di fiducia e coraggio Allenamento all equilibrio e all orientamento, capacità di trasformare e adattare le capacità neuro-motorie alla modificazione improvvisa di una situazione o delle condizioni esterne. LAVORO AMBIENTALE NEGLI STRANGOLAMENTI Tipologie di strangolamento sopraelencate con riferimenti ambientali (spazio aperto, limitato, corridoio, scale, ascensore ecc.). ALLENAMENTO ALLA SENSIBILITA L obiettivo dell allenamento della sensibilità è di affidare i tuoi sensi di percezione come la vista, l udito,il tatto, cosicché tu possa riconoscere, identificare e reagire prontamente alla mossa dell avversario, senza pensare o essere frenato da ciò che Bruce Lee chiamava freno psichico. Essa ti permette anche di percepire qualsiasi azione successiva che l avversario potrebbe intraprendere, e più sei informato sulle sue azioni, meglio sei in grado di affrontarlo. SENSIBILITA VISIVA Nel combattimento, usi due tipi di visione, Il primo è la visione centrale, nella quale i tuoi occhi e la tua attenzione sono fissi su di un punto centrale, che siano gli occhi del tuo avversario o qualche parte del suo corpo. Il secondo è la visione periferica, nel cui caso, sebbene i suoi occhi siano fissi su di un punto, la tua attenzione si allarga sull intera area. Mentre la visione centrale è chiara e netta, quella periferica è più diffusa. SENSIBILITA UDITIVA La sensibilità uditiva può risultare estremamente utile quando ti trovi in una situazione in cui per varie ragioni la visibilità potrebbe essere ridotta, come combattere di notte in una stanza buia o in un vicolo. SENSIBILITA TATTILE La sensibilità tattile comporta un senso del tatto molto elevato.

9 Diventi molto sensibile ai movimenti e all energia delle braccia dell avversario o ai movimenti del corpo. Ciò può essere molto utile per alcuni aspetti del combattimento come il bloccaggio o la presa. PSICOLOGIA DEL COMBATTIMENTO La persona che sia in grado di controllare la propria emotività dimostrando equilibrio psicofisico, diventa affidabile, capace di autodeterminazione e di infondere sicurezza anche negli altri. ASPETTI LEGALI RISPETTO ALLA DIFESA PERSONALE Analisi degli aspetti legali nella difesa personale Queste situazioni possono essere affrontate e risolte con una buona preparazione tecnica e psicologica. Bisogna però tenere conto, che quanto posto in essere per difendersi di una aggressione, contrapponendo la propria forza fisica, unitamente alle tecniche studiate, è regolamentato dal rispetto del disposto dell art. 52 del Codice Penale Difesa Legittima. TECNICHE E STRATEGIE DELLA PNL (Preparazione Neuro Linguistica) IL BASTONE L'arma più popolare poiché il suo uso è relativamente facile ed è facilmente reperibile. E' chiamato "il padre delle armi" in quanto si ritiene che da esso discendano tutte le altre. Il bastone viene usato velocemente, combinando offesa e difesa e cambiando spesso direzione nell'uso dell'arma. Le tecniche principali sono : fendenti, colpi circolari, diretti, dal basso, a terra, parate e affondi. Ogni stile ha elaborato la propria forma di bastone. MANEGGIO DEL BASTONE Tipologie di attacchi da posizioni neutre e attive, angoli di attacco, linee centrali, laterali e circolari di attacco. DIFESE DA ATTACCHI DI BASTONE Frontali con utilizzo di avambraccio, tibia o calcio,importanza del punto di impatto della parata sull arto armato rispetto al corpo contundente. STUDIO DELLE ARMI DA TAGLIO Tipologie di coltelli e studio degli oggetti di possibile base tagliente ( bicchieri, specchi, bottiglie, ecc.). DISARMI DI MANO ARMATA DA TAGLIO Uso della leva al polso con pressione sul dorso mano e controllo mano armata Percussioni per disarmo mano armata (pugno,gomito e armi di vario tipo). MANEGGIO DEL COLTELLO Tipologie di attacchi da posizioni statiche e in movimento Angoli di attacco

10 Linee centrali, laterali e circolari di attacco Lavoro in piedi e a terra con esercizi in coppia. MINACCE DA COLTELLO FRONTALI Coltello alla gola con braccio flesso Coltello alla gola frontale braccio teso Coltello alla gola esterno ed interno Coltello posto in minaccia bassa. MINACCE DA COLTELLO LATERALE Puntato alla carotide Puntato al fianco Puntato all addome. MINACCE DA COLTELLO POSTERIORE Puntato al capo Puntato alla schiena Puntato alle gambe. DIFESA DA COLTELLO ALLA GOLA AL SUOLO Utilizzando il peso del corpo sul braccio armato dell opponente. DIFESA DA MINACCIA FRONTALE DA PISTOLA Tenendo la linea di fuoco alta (viso), media (torace), bassa (ventre). DIFESA DA MINACCIA LATERALE DA PISTOLA Tenendo la linea di fuoco alta (tempia), media (torace), bassa (fianco). DIFESA DA MINACCIA POSTERIORE DA PISTOLA Eseguire l allenamento tenendo la linea di fuoco alta (capo), media (torace), bassa (ventre). COMBATTIMENTO REALE (STREET FIGHTING) A differenza dei combattimenti simulati in palestra e degli incontri sul ring, durante un'aggressione reale non avremo il tempo di prepararci allo scontro facendo stretching o riscaldamento muscolare, e dovremo difenderci anche se indossiamo pantaloni troppo stretti, una gonna o scarpe troppo scomode. Verremo attaccati senza preavviso, in un locale affollato, in un giardino pubblico, in un parcheggio buio, mentre i nostri aggressori potrebbero essere in gruppo, forse armati, quasi sempre più forti e allenati di noi. Tutto ciò è esattamente l opposto delle situazioni preordinate che gli allievi di arti marziali o di sport da combattimento affrontano durante una lezione tipica, dove ci si misura "uno contro uno" seguendo delle regole sportive o un codice d onore che fuori della palestra, purtroppo, nessuno rispetta. Lo scopo è quello di reagire con la combinazione di tecniche più adatta per affrontare al meglio l avversario.

11 PRIMO LIVELLO

12 POSIZIONI DI GUARDIA

13 POSIZIONE DI GUARDIA BILATERALE 1.Posizione di partenza con gamba destra o sinistra avanti e braccio destro o sinistro avanti. 2.Avanzo con la gamba opposta, portando il braccio in chiusura per agevolare il passo successivo.

14 3.Attraverso la torsione del busto, porto il gomito all'altezza della spalla in tensione creando con il piede un semicerchio. 4.chiusura con passo in avanti ripristinando la posizione iniziale.

15 ESERCIZI PROPEDEUTICI ATTI A POTENZIARE LA SENSIBILITA' TATTILE

16 L' esercitazione si attua attraverso l'alternarsi di colpi e parate tra due soggetti, coordinati e sequenziali l'uno all'altro utilizzando mani e gomiti. Esempi:

17 TECNICHE DI BASE DI INTERCETTAZIONE DA ATTACCO FRONTALE

18 TECNICA BILATERALE 1. Presa al bavero con una mano. 2. Colpisco l'opponente con una gomitata sull'avambraccio e al volto. 3. Avanzando colpisco con il braccio opposto l'opponente allo sterno con una gomitata.

19 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto il colpo dell'opponente con il braccio opposto. 2. Colpisco a mano aperta l'orecchio dell'opponente con l'altro braccio. 3. Porto pugno ascendente al mento e contemporaneamente blocco le braccia dell'opponente. 4. Successivamente lo colpisco con un montante al mento.

20 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto il colpo dell'avversario colpendolo all'avambraccio. 2. Metabolizzando il colpo successivo dell'opponente e intercetto il suo pugno con la mano opposta. 3. Colpisco incuneando il gomito sul bicipite. 4. Torcendo il corpo di 90 blocco il braccio dell'opponente con la mano e creo una leva sul suo tricipite con l'altro mio braccio. 5. Colpo ai genitali mantenendo la presa al braccio. 6. Cambio di braccio e atterro l'opponente ripetendo il bloccaggio al braccio e colpendolo al volto con il braccio inarcato.

21 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto il gancio dell'opponente attraverso il gomito e colpisco con un gancio. 2. Metabolizzo ulteriore attacco dell'opponente con il braccio opposto. 3. Attraverso una rotazione del braccio avente come asse di rotazione il braccio dell'opponente, lo afferro dietro al collo. 4. Atterro l'opponente. 5. Colpo finale con una gomitata alla clavicola dell'opponente.

22 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto il colpo dell'opponente parandolo internamente e portando la mano verso il suo volto. 2. Porto verso il basso il braccio dell'opponente e lo colpisco con il gomito al viso. 3. Incuneando il braccio, blocco la testa dell'opponente portandolo a piegarsi in avanti attraverso una rotazione. 4. Avanzo di un passo portandomi dietro l'opponente e con l'ausilio del gomito lo mando in retroversione con un colpo allo sterno. 5. Atterro l'opponente.

23 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto il colpo dell'opponente con il braccio opposto. 2. Porto l'opponente a parare un colpo al volto per agevolare il passo successivo. Scambio di mano per inibire l'attacco dell'opponente. 3. Pugno al volto.

24 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto il colpo dell'opponente attraverso una parata interna. 2. Afferro l'opponente alla nuca e lo colpisco con un pugno al volto. 3. Afferro l'opponente,torcendo il corpo di 90 e tenendo il mio braccio sotto il suo e mi porto dietro di lui. 4. Aumentando la pressione della leva creata tra il mio braccio e il suo tricipite,contemporaneamente lo afferro al collo con l'altra mano portando l'opponente a cadere.

25 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto del colpo dell'opponente con il gomito. 2. Colpisco alla tempia l'opponente. Torsione del corpo di 90 bloccando il braccio dell'opponente. 3. Pugno al fianco.

26 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto il colpo dell'opponente tenendo il braccio piegato in modo tale da agevolare il passo successivo. 2. Blocco il braccio dell'opponente tenendogli il polso. 3. Tiro verso il basso il polso dell'opponente facendo leva con il mio bicipite e lo colpisco al volto.

27 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto l'attacco frontale dell'opponente dall'interno. 2. Porto la mano opposta al volto dell'opponente. 3. Con la mano libera blocco la mano dell'opponente facendo leva sul mio bicipite e lo colpisco con un montante al mento. 4. Mantenendo salda la presa colpisco ai genitali. 5. Lascio la presa e colpisco l'opponente al volto con una gomitata.

28 TECNICA BILATERALE 1. Intercetto il pugno dell'opponente e lo porto a parare il mio per agevolare l'azione successiva. 2. Colpisco con una gomitata lo sterno l'opponente, e con il braccio libero annullo il suo possibile attacco successivo. 3. Scambio di mano e avanzando lo colpisco al volto con il braccio in diagonale, all'altezza del volto, mantenendo l'opponente bloccato con l'altra mano. 4. Avanzo sulla stessa linea e colpisco con il mio ginocchio l'opponente all'interno coscia. 5. Attraverso una rotazione di 180 colpisco con una gomitata l'opponente sulla schiena.

29 TECNICHE DI USCITA DA PRESE AL COLLO

30 TECNICA BILATERALE 1. L'opponente mi prende al bavero. 2. Pongo il mio braccio sul suo senza creare pressione. 3. Con l'altro braccio fingo di colpire l'opponente al volto per portarlo a parare il mio possibile colpo, in modo tale da agevolare il passo successivo. 4. Porto in torsione entrambe le braccia dell'opponente afferrandolo ai polsi. 5. Colpisco al volto.

31 TECNICA BILATERALE 1. L'opponente mi blocca al collo. 2. Avanzando porto il mio braccio dietro al suo collo. 3. Cingo il mio braccio sul suo collo portando anche l'opponente a ruotare il suo corpo di Porto il corpo dell'opponente in retroversione colpendolo con una gomitata al suo volto/clavicola e atterrandolo.

32 TECNICHE DI INTERCETTAZIONE DI CALCI

33 TECNICA BILATERALE 1. L'opponente mi da` un calcio,lo colpisco con una ginocchiata alla tibia. 2. Avanzando gli blocco l'avambraccio e con l'altro braccio lo colpisco al volto con una gomitata, l'opponente para il mio colpo. 3. Proseguo portando il mio braccio dietro al suo collo premendo sulla sua nuca per portarlo a sbilanciarsi verso il basso. 4. Lascio la presa con la mano portando la mia gamba dietro il suo collo creando una pressione maggiore sullo stesso. 5. Atterro l'opponente in posizione supina e creo un bloccaggio portando le mie ginocchia all'altezza delle sue clavicole.

34 TECNICA BILATERALE 1. Contrasto il calcio dell'opponente colpendolo all'interno coscia. 2. Colpisco ai genitali. 3. Avanzando colpisco al volto con una gomitata l'opponente sbilanciandolo in retroversione.

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