Le domande più frequenti sulla donazione del sangue ( dai siti avis.it e fidas.it modificato)

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1 Le domande più frequenti sulla donazione del sangue ( dai siti avis.it e fidas.it modificato) COS È IL SANGUE? Il sangue è un liquido che rappresenta il 7% del nostro corpo ed è responsabile delle più importanti funzioni vitali. Si compone di una parte liquida, il plasma, e di minuscoli corpi invisibili ad occhio nudo, ma numerosissimi, attivi ed instancabili nel purificare e difendere il corpo umano: si tratta dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine. Il sangue, in base a particolari sostanze presenti nei globuli rossi, si differenzia in quattro tipi fondamentali: gruppo A, gruppo B, gruppo AB e gruppo 0. I globuli rossi derivano dal midollo osseo ed hanno questo colore perché ricchi di un pigmento a base di ferro: l emoglobina. Hanno la funzione di trasportare l ossigeno ai tessuti e legare l anidride carbonica dai polmoni, perché possa essere espulsa. I globuli bianchi, più grandi di quelli rossi, hanno il compito di combattere i processi infettivi e di ostacolare la penetrazione dei germi nell organismo. Le piastrine sono piccole particelle che si riuniscono in ammassi in corrispondenza di una lesione della parete di un vaso, così da formare un primo tappo che impedisca la fuoriuscita del sangue. Intervengono poi nel processo della coagulazione che conduce alla formazione del tappo definitivo ed alla fine dell emorragia. È grazie alle piastrine, quindi, che le ferite si rimarginano. PER QUALE MOTIVO DONARE IL SANGUE? Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, è un dovere civico, è una manifestazione concreta di solidarietà verso gli altri, esalta il valore della vita, abbatte le barriere di razza, religione o ideologia e rappresenta uno dei pochi momenti di vera medicina preventiva. E un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone. Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno. Pensa di essere tu al loro posto. Per il funzionamento di un moderno sistema sanitario, con elevati standard qualitativi, il fabbisogno di sangue è stato indicato dalle principali organizzazioni internazionali (OMS, Consiglio d Europa) in unità di sangue intero per ogni milione d abitanti. Nel nostro paese, pertanto, sono necessarie circa unità di sangue intero e litri di plasma l anno affinché siano soddisfatte le sue esigenze sanitarie. Poiché, attualmente, l unico modo per ottenere tale essenziale risorsa è rappresentato dalla donazione umana, è evidente che ogni persona in buone condizioni di salute dovrebbe contribuire, anche con poche donazioni all anno, alla soluzione di questo problema.

2 NON VOGLIO DONARE, POSSO COMPRARLO, SE NE HO BISOGNO? Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica, l'uomo rimane a tutt'oggi l'unica possibile sorgente di sangue, e pertanto: nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori; per lo stesso motivo, la disponibilità del "bene sangue" non dipende dal mercato, quindi non ha un prezzo economico; per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche (Stato, Regioni) devono contribuire con campagne di sensibilizzazione verso la popolazione e fornire gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza possibile e l'ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue articolazioni. DONARE IL SANGUE E DANNOSO PER LA SALUTE? Grazie all'accurata selezione per un adulto sano la donazione di sangue non comporta alcun rischio. Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue: la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi +/- 10%. Tra una donazione di sangue intero e l altra devono trascorrere almeno 90 giorni. La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell uomo e a 2 nelle donne in età fertile. I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore. E GARANTITA LA PRIVACY DEI RISULTATI DELLE MIE ANALISI? Il segreto medico e la legge sulla "Privacy", che individua le "figure" responsabili al trattamento dei dati in questione assicura la massima discrezionalità e segretezza di tutti gli aspetti sanitari e dei risultati delle analisi effettuate. CON QUALE DENARO FUNZIONANO LE ASSOCIAZIONI DI DONATORI? Le Associazioni di Donatori Sangue sono associazioni di volontari: nessun socio impegnato nelle associazioni a qualunque titolo e con qualunque funzione, percepisce compensi. Sono stipendiati invece i dipendenti che svolgono un lavoro permanente nell associazione. Le Associazioni di Donatori Sangue sostengono economicamente la propria azione (spese per la promozione della donazione, per l invio dei donatori alle strutture Trasfusionali e/o per la raccolta diretta delle unità di sangue, ecc.) con i rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati, per convenzione, dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere.

3 QUALI VANTAGGI HO AD ISCRIVERMI AD UNA ASSOCIAZIONE DONATORI? Un slogan dell AVIS recita "donare sangue: una scelta per gli altri, una scelta per se stessi". A livello individuale si ha la gratificazione morale di concorrere, con tanti altri, alla soluzione di un grave problema e l orgoglio di appartenere ad una componente attiva del volontariato socio-sanitario, decisiva per la costruzione del sistema trasfusionale. Inoltre, donare regolarmente sangue garantisce al donatore un controllo costante del proprio stato di salute attraverso visite mediche ed accurati esami di laboratorio, eseguiti ad ogni prelievo. OGNI ANNO SENTO PARLARE DI CARENZA ESTIVA, MA NON CI PENSANO I DONATORI? La carenza di sangue nei mesi estivi è purtroppo un dato di fatto: in Italia in questi mesi, ma sempre più anche nel corso dell intero anno, si rilevano forti diminuzioni nella raccolta di sangue mentre il bisogno di emocomponenti rimane stabile. La partenza per le vacanze contribuisce a interrompere i consueti flussi di raccolta. E' necessario quindi disporre di un adeguato numero di donatori periodici sui quali poter contare tutto l'anno, festività e vacanze comprese. Per questa ragione le Associazioni Donatori, insieme agli Assessorati delle varie Regioni, da alcuni anni, hanno avviato un attività di sensibilizzazione per cercare di garantire l afflusso dei donatori a intervalli regolari presso le strutture trasfusionali, e ridurre il ricorso alle donazioni occasionali e sostitutive. QUANTO SANGUE VIENE PRELEVATO? Il volume del prelievo di sangue intero è stabilito dal D.M. 3/3/2005 ed è uguale a 450 millilitri, più o meno il 10%. Tale quantitativo è stato determinato in modo da garantire, contemporaneamente, sia un adeguata preparazione degli emocomponenti (concentrati di globuli rossi, piastrine, unità di plasma) sia l'assenza di complicanze per il donatore. All atto della raccolta viene prelevato un ulteriore campione non superiore a 30 ml per i controlli sierologici previsti dalla legge. OGNI QUANTO TEMPO SI PUÒ DONARE? La frequenza annua delle donazioni è prevista dal medesimo D.M. 3/3/2005; per il sangue intero il numero massimo di donazioni non può essere superiore a quattro volte l anno per l uomo e a due per le donne in età fertile. L intervallo minimo tra due donazioni di sangue intero è pari a novanta giorni. Sono previste, invece, frequenze maggiori ed intervalli ridotti per le donazioni in aferesi di plasma e/o piastrine.

4 CHI MI RICORDERA QUANDO POTRO FARE LA PROSSIMA DONAZIONE? In situazioni ordinarie, ogni donatore può presentarsi, di propria iniziativa, una volta trascorso l intervallo previsto. I donatori non iscritti a nessuna Associazione vengono convocati dal Servizio Trasfusionale. I donatori iscritti ad una Associazione, sono convocati da questa. PER ANDARE A DONARE, HO DIRITTO A PERMESSI? In risposta, si trasmette il testo della circolare esplicativa del Decreto Legge n. 112 del 2008 UFFICIO PERSONALE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI SERVIZIO TRATTAMENTO DEL PERSONALE DFP /09/ Alle Amministrazioni pubbliche di cui all art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165 del 2001 (in corso di registrazione presso la Corte dei conti) CIRCOLARE N. 8/2008 Decreto legge n. 112 del 2008 convertito in legge n. 133 del 2008 Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria art. 71 assenze dal servizio dei pubblici dipendenti - ulteriori chiarimenti Permessi per donazioni di sangue e midollo osseo La Legge 13 luglio 1967, n. 584, all art. 1, stabilisce che i donatori di sangue e di emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l'intera giornata in cui effettuano la donazione, conservando la normale retribuzione per l'intera giornata lavorativa. Per quanto riguarda i donatori di midollo osseo, l art. 5 della legge 6 marzo 2001, n. 52,riconosce al lavoratore dipendente il diritto a conservare la normale retribuzione per le giornate di degenza ospedaliera occorrenti al prelievo del sangue midollare nonché per le successive giornate di convalescenza che l équipe medica che ha effettuato il trapianto ritenga necessarie ai fini del completo ripristino dello stato fisico del donatore stesso. La legge prevede inoltre il diritto a conservare la normale retribuzione anche per i permessi orari concessi al lavoratore per il tempo occorrente all espletamento di vari atti preliminari alla donazione, fissati per legge. Tali casistiche non sono state contemplate specificamente dal decreto legge e dalla legge n. 133, ma non sono state neanche espressamente abrogate o modificate. Considerata la rilevanza e la delicatezza della materia in questione, il Dipartimento della funzione pubblica intende promuovere delle iniziative normative per evitare discriminazioni o compromissioni alle importanti attività in questione che sono il frutto di ammirevoli atti di solidarietà. COME FARE PER DONARE IL SANGUE? Occorre recarsi presso un Servizio Trasfusionale o presso la sede di una delle associazioni di donatori di sangue presenti sul territorio, oppure presso uno dei Centri di Raccolta fissi o mobili (autoemoteche) gestiti dalle strutture sanitarie pubbliche o dalle associazioni o federazioni dei donatori di sangue, in regime

5 convenzionale ed ai sensi di legge. Qui, dopo l identificazione e la compilazione di un questionario, il donatore fa un colloquio riservato con un medico così da rivelare l eventuale esistenza di controindicazioni alla donazione e ricevere tutti i chiarimenti necessari. Il medico, dopo aver raccolto l anamnesi, cioè le notizie relative allo stato psicofisico e comportamentale del donatore, valuta l idoneità alla donazione mediante un esame clinico generale, che comprende, fra l altro, la misurazione della pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Viene anche determinato il valore dell emoglobina (mediante la puntura quasi indolore del polpastrello di un dito o mediante prelievo venoso da un braccio), per assicurarsi che la donazione di sangue venga fatta soltanto da chi dispone di valori d emoglobina pari o superiore ai limiti fissati dalla legge. Dopo la verifica di idoneità, e previa sottoscrizione da parte del donatore del modello di consenso informato, un medico (o un infermiere professionale sotto la responsabilità del medico) effettua il prelievo dal donatore che nel frattempo è stato fatto distendere su un apposito poltrona-lettino. Viene apposto un laccio emostatico su un braccio e viene inserito l ago in una vena, previa accurata disinfezione della cute. Il sangue defluisce spontaneamente fino a riempire una sacca di raccolta in cui sono già contenuti un liquido anticoagulante e altre sostanze utili alla conservazione ottimale del sangue. Prima che l ago venga estratto, vengono riempite alcune provette per l esecuzione degli esami previsti dalla legge. Al termine della donazione, il donatore viene invitato a rimanere disteso per qualche minuto, quindi viene invitato a consumare una leggera colazione. COME SI SVOLGE LA DONAZIONE? Prima della donazione è consentita l assunzione di tè, caffè, latte, succhi di frutta, a meno che non sia previsto, in occasione della donazione, anche il prelievo di campioni di sangue per le analisi di controllo dello stato di salute del donatore: in questo caso occorre il digiuno. Dopo l identificazione personale e la compilazione di un questionario, il donatore fa un colloquio riservato con un medico così da rivelare l eventuale esistenza di controindicazioni alla donazione e ricevere tutti i chiarimenti necessari. Il medico, dopo aver raccolto l anamnesi, cioè le notizie relative allo stato psicofisico e comportamentale del donatore, valuta l idoneità alla donazione mediante un esame clinico generale, che comprende, fra l altro, la misurazione della pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Viene anche determinato il valore dell emoglobina (mediante la puntura quasi indolore del polpastrello di un dito o mediante prelievo venoso da un braccio), per assicurarsi che la donazione di sangue venga fatta soltanto da chi dispone di valori d emoglobina pari o superiore ai limiti fissati dalla legge. Dopo la verifica di idoneità, e previa sottoscrizione da parte del donatore del modello di consenso informato, un medico (o un infermiere professionale sotto la responsabilità del medico) effettua il prelievo dal donatore che nel frattempo è stato fatto distendere su un apposito poltrona-lettino. Viene apposto un laccio emostatico su un braccio e viene inserito l ago in una vena, previa accurata disinfezione della cute. Il sangue defluisce spontaneamente fino a riempire una

6 sacca di raccolta in cui sono già contenuti un liquido anticoagulante e altre sostanze utili alla conservazione ottimale del sangue. Prima che l ago venga estratto, vengono riempite alcune provette per l esecuzione degli esami previsti dalla legge. Al termine della donazione, il donatore viene invitato a rimanere disteso per qualche minuto; quindi viene invitato a consumare una leggera colazione. QUANTO TEMPO OCCORRE PER REINTEGRARE IL SANGUE? La quota liquida del sangue viene ricostituita nell arco di poche ore, grazie a meccanismi fisiologici di recupero che tendono a richiamare liquidi nel letto vascolare. La quota corpuscolare (globuli rossi, bianchi e piastrine) viene ricostituita in tempi variabili a seconda dell elemento cellulare considerato, ma comunque sempre entro pochi giorni. ESISTE UN RISCHIO DI CONTRARRE INFEZIONI DONANDO SANGUE? Assolutamente no, perché il materiale impiegato per la donazione è totalmente sterile e viene usato una sola volta. CHI PUÒ DONARE SANGUE? Ai sensi del D.M. 3/3/2005, ogni individuo sano e idoneo, d età compresa fra i 18 ed i 60 anni può essere ammesso alla prima donazione e può donare fino al compimento del 65 anno. A giudizio del medico potrà essere consentita la donazione a persone di età superiore ai 65 anni, così come l ammissione alla prima donazione di una persona di età superiore ai 60 anni). Il peso corporeo del donatore non deve essere inferiore ai 50 Kg. Al donatore devono essere riscontrati parametri di pressione arteriosa e di polso entro valori indicati dal predetto decreto ministeriale. Inoltre, al donatore deve essere verificato il valore dell emoglobina, che deve avere un livello minimo di 12,5 g/dl nelle donne e di 13,5 g/dl negli uomini. In casi particolari, a giudizio del medico, può essere ammesso alla donazione anche un soggetto con livelli di emoglobina inferiori ai limiti indicati. IN QUANTO TEMPO SI RIMPIAZZA IL SANGUE DONATO? La sottrazione di sangue viene immediatamente compensata dall'organismo. I liquidi accumulati dai tessuti vengono richiamati in circolo e il midollo osseo accelera la produzione di globuli rossi. In tal modo il valore del volume del sangue ritorna ai valori originali in un periodo di tempo compreso tra qualche minuto e poche ore. Il ripristino dei numero dei globuli rossi avviene più lentamente ma la normale ossigenazione dei tessuti è garantita dalle caratteristiche della sostanza ( emoglobina )contenuta all'interno di queste cellule. E' la più lenta ricostituzione del numero totale dei globuli rossi dell'organismo ciò che condiziona il numero massimo di donazioni effettuabili per anno ( indice di donazione ).

7 COME VIENE CONSERVATO IL SANGUE? Fin dal 1869 vennero condotti esperimenti tesi a trovare un mezzo che impedisse al sangue di coagulare, ma fu solo nel 1914 che tre ricercatori, lavorando indipendentemente in differenti parti del mondo, scoprirono che il citrato di sodio impediva la coagulazione del sangue. Oggi il sangue del donatore viene prelevato in sacche di plastica sterili contenenti appositi anticoagulanti e conservanti, dei quali il più comune è una soluzione di citrato - fosfato - destrosio - adenina, brevemente indicato come CPD - A. II citrato presente nella soluzione impedisce al sangue di coagulare, mentre il destrosio - adenina fornisce alle cellule del sangue il nutrimento necessario a mantenerle in vita. Le sacche di sangue intero vengono conservate in frigoemoteche alla temperatura di 4 C (più o meno 2 gradi). Nel caso di preparazione di concentrati piastrinici, la sacca viene mantenuta a 22 C circa, per il tempo strettamente necessario, in quanto le piastrine vanno conservate a temperatura ambiente. Con tecniche di lavorazione particolari, le emazie possono anche essere congelate a temperature molto basse e conservate per anni. PER QUANTO TEMPO SI PUO CONSERVARE IL SANGUE? Dato che i globuli rossi si deteriorano con l'invecchiamento e nel sangue conservato avvengono varie modificazioni chimiche, il sangue intero deve essere usato entro 35 giorni dal prelievo. Attualmente, però, con I' aggiunta nelle sacche di sostanze nutritive (Mannitolo + Adenina) il sangue può essere conservato sino a 42 giorni anzi, se i globuli rossi vengono congelati, possono essere conservati, a bassissima temperatura, ancora più a lungo. COS E L AFERESI? E una forma di donazione nella quale, mediante l utilizzo di macchine chiamate separatori cellulari, sulle quali vengono installati circuiti sterili e monouso, sotto controllo di programmi automatici, è possibile effettuare donazioni di solo plasma ( plasmaferesi ) o di sole cellule del sangue (citoaferesi )appartenenti ad una o più linee cellulari ( donazioni multicomponente ) con ripristino automatico dei volumi donati e restituzione al donatore delle altre componenti del sangue. COS'E' IL PLASMA? Il plasma è la parte liquida del sangue, di colore giallo oro, contenente: minerali (ferro, calcio, sodio, potassio, rame, fosforo ), lipidi, zuccheri, proteine (albumina, immunoglobuline, fattori della coagulazione). Le funzioni del plasma sono: Mantenere costante il volume del sangue circolante Trasportare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine

8 Trasportare sostanze nutritive per cellule e tessuti Trasportare i prodotti del metabolismo cellulare Trasportare ormoni e vitamine Mantenere l omeostasi coagulativa Contribuire alla difesa immunitaria COS'È LA PLASMAFERESI? La plasmaferesi è la donazione di solo plasma con restituzione al donatore degli altri componenti del sangue. Il prelievo massimo per singola donazione è di 650 ml. L intervallo di tempo minimo consentito tra due donazioni di plasma e tra una donazione di sangue intero, o citoaferesi, è di 14 giorni; tra una donazione di sangue intero, o citoaferesi, e una di plasma è di un mese. A CHE COSA SERVE IL PLASMA? Il plasma, o meglio le sue frazioni, sono indispensabili per curare molte malattie; l'albumina, ad esempio, viene usata per pazienti con gravi malattie al fegato; i fattori della coagulazione per i pazienti emofilici; le gammaglubuline per prevenire o curare diverse malattie infettive. COME VIENE PRELEVATO IL PLASMA? La plasmaferesi da donatore si esegue con un'apparecchiatura filtrante (separatore cellulare) che trattiene la componente ematica di cui si ha necessità, restituendogli, contemporaneamente, i restanti elementi. QUANTO PLASMA VIENE PRELEVATO E OGNI QUANTO SI PUO DONARE? II limite massimo indicato dalla legge è fissato in 650 ml per ogni seduta. L intervallo di tempo minimo consentito tra due donazioni di plasma è di 14 giorni, stesso intervallo tra una donazione di plasma e una di sangue intero; tra una donazione di sangue intero e una di plasma è di un mese. QUALE DISTURBO PUÒ ARRECARE AL DONATORE? Nessun tipo di disturbo, il plasma viene reintegrato in brevissimo tempo (da poche ore a pochi giorni ) e durante la donazione, il volume del plasma donato viene rimpiazzato dall'infusione di soluzione salina. CHI PUÒ DONARE IL PLASMA? Possono donare il plasma tutti gli uomini e le donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni, di peso corporeo di almeno 50 Kg. Può farlo anche chi ha valori di emoglobina non sufficienti per la donazione tradizionale e chi è portatore sano di anemia mediterranea purché sia in buona salute e abbia delle buone vene.

9 Ulteriori requisiti sono previsti per coloro i quali aderiscano a programmi continuativi di plasmaferesi. QUANDO DURA LA PROCEDURA DELLA PLASMAFERESI? La donazione del plasma dura 30/40 minuti circa. COS E LA PIASTRINOAFERESI? La piastrinoaferesi consiste nel prelievo delle sole piastrine. Oltre ai requisiti necessari alla donazione di sangue intero, il donatore di piastrine dovrà avere un normale assetto emocoagulativo. Può essere effettuata con metodica di centrifugazione mediante alcuni cicli durante i quali l apparecchiatura utilizzata separa la parte corpuscolata del sangue dal plasma; quest ultimo viene raccolto in una sacca satellite in attesa di essere restituito al donatore. Dalla parte corpuscolata vengono estratte automaticamente a circuito chiuso, senza possibilità di contaminazione, le piastrine che si raccolgono in una apposita sacca. Il ciclo si conclude con la reinfusione al donatore del plasma, dei globuli rossi e dei globuli bianchi. A questo punto inizia il nuovo ciclo, fino al raggiungimento della quota desiderata di piastrine. Non si possono eseguire di norma più di 6 piastrinoaferesi l anno; l intervallo minimo consentito tra due piastrinoaferesi e tra una piastrinoaferesi e una donazione di sangue intero è di quattordici giorni, mentre tra una donazione di sangue intero e una piastrinoaferesi è di un mese. Tutto il procedimento dura circa un ora. Le piastrine raccolte verranno utilizzate entro 5 giorni dal prelievo per la terapia di alcune gravi malattie come per esempio le leucemie, per i pazienti oncologici in chemioterapia e come supporto fondamentale nei trapianti di midollo osseo. CHE COS E LA MULTICOMPONENT? E una forma di donazione in aferesi ( vedi sopra), nella quale, grazie all impiego di separatori cellulari è oggi possibile effettuare donazioni combinate di singoli emocomponenti; ad esempio eritroplasmaferesi (donazione di plasma e globuli rossi), eritropiastrinoaferesi (donazione di globuli rossi e piastrine), plasmapiastrinoaferesi (donazione di plasma e piastrine). PUO' ESSERCI LA TRASMISSIONE DI MALATTIE INFETTIVE EFFETTUANDO LA DONAZIONE DI PLASMA O ALTRA DONAZIONE RACCOLTA CON LA TECNICA DI AFERESI? La donazione di plasma, come la donazione di sangue e come tutte le forme di donazione in aferesi, si pratica con materiale sempre nuovo e perfettamente sterile. II donatore non viene mai in contatto con sangue di altra origine o con materiale potenzialmente infetto. NON C'È' ALCUN RISCHIO DI TRASMISSIONE!

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