Formazione interdisciplinare nell Azienda USL di Ravenna
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- Gilda Antonelli
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1 Formazione interdisciplinare nell Azienda USL di Ravenna Workshop Bologna 21 Settembre 2012 La rendicontazione dei risultati di gestione integrata delle patologie croniche e degli interventi di formazione realizzati nelle cure primarie Varliero Riccardo Direttore Dipartimento Cure Primarie Azienda USL di Ravenna
2 Piano strategico Attuativo Locale, Triennio Premesse (1) La formazione è per l azienda un investimento, non un costo e il programma formativo non è individuale, ma collettivo. Si tratta, allora, di coniugare la libertà di scelta sulla formazione del singolo professionista, della équipe di cui è parte e la visione di sistema tesa a garantire un equità distributiva in tutta l azienda. Ricercare politiche di alleanza con le altre aziende, sia sul finanziamento che nella scelta degli eventi formativi, allargando l analisi dei fabbisogni di innovazione tecnologica e, dunque, di formazione ad aree geografiche più vaste (Area Vasta, Rete regionale e nazionale), finalizzando gli interventi ad una logica di uniformità di sistema e a soggetti e agenzie titolari di funzioni formative.
3 Piano strategico Attuativo Locale, Triennio Premesse (2) Le scelte aziendali, operate in questi anni e che verranno implementate e rese funzionali agli obiettivi strategici individuati, sono state e saranno: la riduzione del numero degli eventi formativi esterni individuali (riservandoli all acquisizione di skills non disponibili all interno dell azienda); il corrispondente ampliamento della gamma e dell accessibilità di quelli interni, favorendo la formazione di un numero sempre più ampio di soggetti (evitando la concentrazione delle competenze su un numero troppo limitato di persone); la sperimentazione di modalità formative innovative, sempre più efficienti ed efficaci (formazione sul campo, formazione-intervento, formazione a distanza: a parità di risorse, aumenta l efficacia formativa ed il numero di soggetti formati); la compresenza del modello gestionale con un modello di professionista dedito allo sviluppo delle competenze, del proprio know-how ed al suo trasferimento ai colleghi più giovani; l allineamento del sistema di valutazione-valorizzazione, in modo che il sistema di ricompense vada a premiare la competenza acquisita, individuale e di équipe.
4 Un esempio nell AUSL di Ravenna Progetto CCM 2009: Comprehensive, Community and Home Based Health Care Model (CCHBHC) per soggetti con fragilità sociosanitaria e pazienti affetti da BPCO e Scompenso Cardiaco. Progetto realizzato dall Azienda USL di Ravenna in collaborazione con il Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica dell Alma Mater Studiorum Università di Bologna Obiettivo generale del Progetto: implementare in tre NCP dei Distretti dell AUSL di Ravenna un modello comprensivo, tipo CCHBHC, di presa in carico di pazienti affetti da BPCO, Scompenso Cardiaco e con fragilità sociosanitaria.
5 Setting tre NCP pilota : R01 - Russi, Piangipane, Roncalceci (Distretto di Ravenna) L02 - Bagnacavallo, Villanova di Bagnacavallo, Cotignola (Distretto di Lugo) F02 - Faenza B (Centro Sud Brisighella) (Distretto di Faenza). NCP Numero Numero MMG assistiti R Nuclei cure primarie L F Totale
6 Risultati del Progetto identificazione dei pazienti Banca dati SDO (2009) Assistenza Farmaceutica Territoriale (2009) Registro aziendale ossigenoterapia (2009) 1890 pazienti con sospetta BPCO 602 pazienti (NCP R01) 669 pazienti (NCP L02) 450 pazienti (NCP F02) Verifica dei MMG (check list ad hoc) 39 MMG su 49 coinvolti nel progetto hanno fornito i dati relativi ai loro assistiti 1458 pazienti (77,1 % di quelli individuati dall algoritmo) verificati dai MMG 798 (54.7%) BPCO confermati 271 (18.6%) da verificare (spirometria) 389 (26.7%) esclusi
7 Solo il 38,6% dei pazienti BPCO confermati dai MMG ha effettuato una spirometria Pazienti con BPCO confermata dal MMG, con conferma spirometrica
8 Risultati del Progetto le interviste telefoniche (1) Per raccogliere informazioni dettagliate circa le condizioni cliniche, i dati spirometrici, la stadiazione della patologia, le terapie somministrate, l abitudine al fumo, le condizioni socioambientali e la qualità della vita, è stato predisposto dai ricercatori del Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica dell Università di Bologna il Questionario CCM Lo strumento è stato condiviso con i MMG e con il Dipartimento di Sanità Pubblica dell AUSL di Ravenna Sezione Generale Qualità della vita Fragilità sociosanitaria Valutazione dell abitudine al fumo Informazioni anagrafiche e socio-demografiche Valutazione clinico-funzionale Stato vaccinale COPD Assessment Test (CAT) Carta del rischio Abitudine al fumo Livello motivazionale alla cessazione
9 Risultati del Progetto le interviste telefoniche (2) Contattati 651 pazienti (81,6%), di due dei tre NCP coinvolti nel Progetto (R01 e L02) per un totale di 453 interviste effettuate Età media: 75,4 anni (81,7% di over 65) 40,8% femmine; 58,3% maschi Abitudine tabagica: 15,7% fuma attualmente (il 47,9% ha dichiarato che sarebbe interessato a smettere di fumare) 64,6% ex-fumatore (il 49,8% per più di 30 anni) Dispnea (autoriferita): 25,0% assenza di dispnea 55,1% dispnea da sforzo 19,9% dispnea a riposo
10 Per implementare percorsi integrati per la gestione della patologia cronica acquisire gli strumenti per rendere operativa la presa in carico interdisciplinare, coordinata fra i differenti setting assistenziali, dei pazienti con BPCO. Formazione interdisciplinare del team assistenziale per la presa in carico pro-attiva dei pazienti con BPCO, che ha coinvolto MMG, infermieri e assistenti sociali in un programma formativo dedicato, organizzato seguendo una metodologia didattica di tipo frontale interattiva docente/discenti, finalizzato alla costruzione dei percorsi e alla acquisizione di strumenti tecnici e organizzativo-gestionali, indispensabili per l implementazione degli ambulatori territoriali per la gestione del paziente affetto da patologia cronica.
11 Cosa si è fatto 1. Formazione interattiva, teorica e pratica (in giornate lavorative infrasettimanali, con attivazione del Servizio di Continuità Assistenziale) 2. Gruppi di lavoro multidisciplinari (MMG, Infermieri, Specialisti ospedalieri, Assistenti sociali, Medici di organizzazione): mappatura epidemiologica locale della cronicità costruzione e validazione dei percorsi da attuare acquisizione di strumenti tecnici, organizzativo-gestionali, indispensabili per l implementazione degli ambulatori territoriali per la gestione del paziente affetto da patologia cronica definizione delle risorse da investire 3. Allestimento degli ambulatori e acquisizione degli strumenti
12 1. Formazione Il progetto formativo Percorso di formazione per professionisti medici ed infermieri coinvolti nell implementazione di ambulatori territoriali per la gestione del paziente con patologia cronica: BPCO dal 27 gennaio al 26 maggio 2011: 4 moduli formativi per un complessivo di 40 ore di formazione residenziale dal 18 aprile al 20 dicembre 2011: 5 modulo di 36 ore di formazione sul campo corso di emergenza-urgenza cardiopolmonare retraining-blsd (4 ore di formazione) valutazione dell evento formativo: ECM
13 1. Formazione Gli obiettivi Generale: potenziare le competenze specifiche dei professionisti medici ed infermieri, che costituiranno il team assistenziale, al fine di prendere in carico il paziente affetto da BPCO e Scompenso Cardiaco ed applicare il modello assistenziale di Cronic Care Model, nell ottica di una sanità d iniziativa Specifici: conoscere il contesto organizzativo e legislativo del Sistema sanitario, nazionale e locale riconoscere il ruolo e le competenze professionali del Medico e dell Infermiere conoscere ed applicare il modello clinico-assistenziale del CCM sviluppare il ruolo dei professionisti in tema di counselling e empowerment conoscere l eziologia e gli aspetti epidemiologici della BPCO e dello Scompenso Cardiaco conoscere gli strumenti diagnostico-terapeutici per la BPCO: linee guida ed evidenze scientifiche, la spirometria e l uso dello spirometro e delll ECG prevenzione primaria e secondaria costruire banche dati, pianificare un programma di follow up
14 3. Allestimento degli Ambulatori Predisposizione ambienti: sede dell ambulatorio per patologia cronica Acquisizione strumenti: spirometro e ECG cartella clinica informatizzata condivisa MMG-infermiere Acquisizione risorse umane: infermiere e amministrativo
15 Punti di forza Forte impegno da parte dell Azienda e della Direzione aziendale: economico relazionale: coinvolgimento dei MMG, incontri organizzati nelle sedi dei NCP, collaborazione con altri Enti (Università di Bologna, Servizio Sanitario Regione Toscana) Implementazione a livello locale di un modello (CCM) nuovo per il contesto aziendale Nuovo AIL : presa in carico e gestione del paziente cronico (Diabete mellito di tipo 2 e pazienti in TAO) Progetto Fondo per la Modernizzazione : Realizzazione nelle case della salute degli ambulatori a gestione infermieristica per pazienti affetti da BPCO.
16 Criticità evidenziate Mancato rinnovo dell Accordo Integrativo Locale (siglato dall Azienda lo scorso 23 marzo 2012) Relazione tra MMG (personale in regime convenzionale) e infermieri/altri professionisti (personale dipendente AUSL): riconoscimento e valorizzazione del ruolo del MMG, che però devono acquisire la mentalità del lavoro di equipe all interno di team interdisciplinari riconoscimento di nuovi ruoli per l infermiere ( infermiere case manager ) riconoscimento del ruolo di altre figure professionali (es. figure non mediche per educazione del paziente su stile di vita sano o migliore gestione della patologia cronica) riconoscimento del ruolo del medico di organizzazione (come facilitatore ) Nell ottica di una riorganizzazione dell assistenza primaria: Nuove Cure Primarie (centrate sul paziente e basate su team interdisciplinari)
17 Cartella Infermieristica Integrata Informatizzata Cerchierini Antonella Responsabile Assistenziale Dipartimento Cure Primarie Direzione Infermierista e Tecnica Azienda USL di Ravenna
18 Cosa si è fatto Elaborazione in collaborazione con il Servizio Informatico Aziendale, i professionisti infermieri, MMG, della cartella infermieristica integrata informatizzata (marzo 2011) sulla gestione integrata della patologie croniche (da integrare negli applicativi dei MMG). Il gruppo costituito si è incontrato nel corso dell anno 5 volte e la scheda prodotta è stata presentata in seduta plenaria alla presenza dei coordinatori di Nucleo MMG, per la condivisione nel maggio 2011.
19 La Cartella Infermieristica Integrata Informatizzata 1 parte raccolta dati: anagrafica assistito 2 parte raccolta dati: accertamento infermieristico /patologia cronica 3 parte raccolta dati: abitudini e stili di vita 4 parte: azioni correttive/attività infermieristica 5 parte: indagini strumentali 6 parte: programmazione controllo successivi
20 Realizzazione informatizzata della cartella infermieristica nell applicativo dei Medici
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