[Estensore] Avv. Michele Maccarone Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai Signori: Dott. Giuseppe Marziale Presidente Avv. Bruno De Carolis Prof. Avv. Pietro Sirena Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Membro designato dalla Banca d'italia Avv. Michele Maccarone Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. Avv Maddalena Rabitti Membro designato da Confindustria, di concerto con Confcommercio, Confagricoltura e Confartigianato nella seduta del 16/05/2013 dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO La ricorrente espone che in data 4/8/2004 ha stipulato con l intermediario resistente un mutuo della durata di 27 anni per un importo di ,00. La suddetta somma era comprensiva dell importo di 3.072,65 dovuto a titolo di spese per la stipula obbligatoria di polizze assicurative a garanzia del mutuo ipotecario, come espressamente indicato nel Documento di sintesi (BSD) 01/2004 (cfr. all.ti 1-2 al ricorso). Afferma di aver effettuato in data 24/05/2012 la surroga del mutuo in questione e di aver contestualmente ricevuto dall intermediario il documento di svincolo da presentare alla compagnia assicurativa per richiedere i ratei non goduti della polizza (n /10). Asserisce che l importo dovuto è, salvo miglior conteggio, pari a 2.181,25, considerati i criteri desumibili da alcune decisioni dell ABF. Pag. 2/6

2 Sennonché afferma di aver ricevuto un bonifico di 408,13 dalla compagnia di assicurazioni (cfr. all. 4), a titolo di rimborso, importo che contesta evidenziando che nel contratto di mutuo, alla voce di spesa relativa a polizze incendio e scoppio, viene indicata la cifra di 3.072,65 (cfr. all. 1). Sul punto ha presentato reclamo all intermediario eccependo il suo ingiustificato arricchimento ex art c.c. e chiedendo il rimborso di 1.773,12 a titolo di integrazione del parziale rimborso finora ottenuto. Al riguardo, presenta un conteggio dettagliato della somma richiesta (cfr. All.1 al ric.). Conclude, domandando che l ABF disponga a carico dell intermediario l integrazione del parziale rimborso del premio non goduto della polizza incendio e scoppio, per complessivi 1.773,12, salvo diverso miglior conteggio. Nelle sue controdeduzioni, l intermediario, in via preliminare, eccepisce l incompetenza del Collegio ratione temporis, in quanto la controversia riguarda operazioni e/o comportamenti anteriori al 1 gennaio 2009, trattandosi di contratto concluso nell anno Nel merito, osserva che la ricorrente in data 29/07/2004 stipulava il contratto di mutuo fondiario di cui trattasi, nel quale, agli artt. 2.2 e 3.5, sono menzionate due distinte voci relative a polizze di assicurazione. Afferma che la ricorrente è in errore nel richiedere il rimborso di una somma come se fosse un premio unico, poiché l importo totale della polizza assicurativa risulta piuttosto dalla somma dei premi di due distinte assicurazioni, e precisamente: a) polizza quadro incendio e scoppio (n /10) a copertura del mutuo; b) polizza di assicurazione sui mutui ipotecari. Fa altresì presente che la stessa ricorrente, con lettera in data 26/05/2012 (cfr. all. 3 alle controd.), ha chiesto lo svincolo della sola polizza n /10, richiesta accolta dall intermediario con lettera del 30/05/2012. Sottolinea che la compagnia di assicurazioni adita dalla ricorrente ha già dato corso al rimborso e rileva la carenza di legittimazione passiva in merito alla contestazione della ricorrente sull importo liquidato per il premio pagato e non goduto, eccependo altresì l incompetenza dell ABF ex ratione materiae, in materia di rapporti assicurativi. Precisa che la seconda polizza di assicurazione è stata sottoscritta dalla ricorrente come garanzia integrativa del contratto di mutuo, per consentire l erogazione dell importo richiesto che non appariva coerente con i parametrio di vigilanza sul rapporto tra mutuo richiesto e valore dell immobile. Pag. 3/6

3 In conclusione, l intermediario, in via pregiudiziale, domanda che il ricorso sia dichiarato inammissibile; nel merito, che il ricorso sia respinto perché infondato in fatto e in diritto. DIRITTO La prima delle eccezioni preliminari sollevate dalla convenuta, riguardante l incompetenza ratione temporis del Collegio, è infondata. Infatti, per costante giurisprudenza dell ABF, sussiste la competenza dell Arbitro a decidere vertenze relative a un contratto stipulato in data antecedente a quella del 1 gennaio 2009, indicata dalle Disposizioni della Banca d Italia sui sistemi di risoluzione stragiudiziale (testo aggiornato in vigore dal 1/1/2012) a definizione della competenza temporale, limitatamente agli effetti dispiegati dal contratto stesso successivamente alla predetta data (v., fra le tante, le Decisioni n. 487 del 17 febbraio 2012; n del 8 luglio 2011; n. 756 del 12 aprile 2011; n. 901 del 6 settembre 2010). Pertanto, nella fattispecie, benché il contratto risulti stipulato in data anteriore al 1 gennaio 2009, sussiste la competenza del Collegio a esaminare le modalità di estinzione anticipata del contratto stesso verificatasi successivamente al predetto limite temporale. Anche la seconda delle eccezioni preliminari, riguardante la competenza per materia di questo Collegio, appare infondata. Infatti, l esame della vertenza non comporta la valutazione del rapporto contrattuale della ricorrente con le compagnie di assicurazione intervenute nella stipula delle polizze a garanzia del finanziamento, ma si concentra esclusivamente sul contratto bancario relativo al mutuo concesso dalla banca mutuante e più specificamente sulla legittimità delle modalità di estinzione anticipata. In proposito, si osserva che secondo una pratica consolidata, gli intermediari richiedono alla clientela di stipulare, contestualmente alla concessione di un mutuo, una polizza assicurativa a copertura dei rischi riguardanti l immobile (incendio, scoppio, responsabilità civile, ecc.), polizza nella maggior parte dei casi collocata dalla stessa banca mutuante, che risulta altresì beneficiaria della polizza stessa. Pertanto, fra i due (o più) contratti sussiste un collegamento negoziale in base al quale, benché ciascuno dei contratti conservi una distinta individualità giuridica, tuttavia si determina fra gli stessi un vincolo di reciproca dipendenza tanto che l eventuale invalidità o inefficacia sopravvenuta Pag. 4/6

4 o risoluzione dell uno estende i suoi riflessi sull altro (o sugli altri) (v. in tal senso: Cass. 20/5/2009, n.11706; Cass. 21/6/1995, n.7021). Le su riferite considerazioni introducono all esame del merito della vertenza. Non vi può essere dubbio, in base alle risultanze documentali agli atti, sulla sussistenza del collegamento negoziale fra il contratto di mutuo e le polizze assicurative stipulate contestualmente al mutuo stesso, a copertura dei rischi, sotto vari profili, riguardanti il finanziamento. Infatti, in aderenza al consolidato comportamento degli intermediari nel procedimento di concessione dei finanziamenti, secondo cui contestualmente alla stipula del contratto di mutuo (o di finanziamento), si provvede alla stipula del contratto assicurativo, nella fattispecie in esame risulta che tra le condizioni imposte dalla banca erogatrice (v. contratto di mutuo) sono indicate espressamente quelle della stipula di due contratti assicurativi predisposti dalla stessa banca e riportati, nel documento di sintesi, con importo unitario cumulativo di 3.072,65. In sostanza, l importo del premio delle due polizze che il cliente ha dovuto sottoscrivere per accedere al mutuo contribuiscono a comporre il costo complessivo del credito concesso dalla convenuta. Ne consegue, in forza del collegamento negoziale, il diritto del cliente mutuatario al rimborso direttamente da parte del soggetto mutuante, cioè della banca convenuta, delle quote di premio assicurativo relative al periodo di tempo successivo alla estinzione del finanziamento, per il quale la copertura assicurativa è venuta meno (cfr. in tal senso, ex plurimis, Decisioni ABF n.56/2010; n. 939/2010; n. 2573/2011). Tale conclusione trova sostegno altresì, in linea di principio, nell accordo intervenuto fra l ABI e l ANIA in data 22 ottobre 2008, in base al quale si riconosce il diritto del cliente a ottenere il rimborso direttamente dal soggetto mutuante la parte di premio pagato relativo al periodo residuo per il quale il rischio è cessato. Sempre il linea di principio, il diritto al rimborso è attualmente riconosciuto, per l ipotesi di anticipata estinzione del mutuo o del finanziamento, dall art.22, comma 15-quater del d.l. n.179/2012, convertito in legge con L. n.221/2012 (norma tuttavia non applicabile alla fattispecie, trattandosi di contratto estinto antecedentemente alla data di entrata in vigore delle richiamate disposizioni). Giusta le premesse, si rileva che il conteggio predisposto dalla ricorrente circa l importo oggetto di restituzione appare corretto e conforme ai criteri di calcolo indicati al riguardo da questo Collegio nelle sue precedenti decisioni. Pertanto, il ricorso merita accoglimento e per l effetto si dispone che l intermediario provveda a corrispondere alla ricorrente l importo di 1.773,12, oltre agli interessi calcolati al tasso legale a decorrere dalla data di estinzione del contratto di mutuo. Pag. 5/6

5 P.Q.M. Il Collegio accoglie il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6