Economia dell Ambiente
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- Giordano Barone
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1 Economia dell Ambiente (8 crediti) Prof. Gianni Cicia
2 Il corso è articolato in due parti Economia Politica Cozzi T. e Zamagni S.: Manuale di Economia Politica, Il Mulino Pasca R. e Cicia G.: Scelte Economiche, E.DI.S.U., Caserta Varian H. R.: Microeconomia, Cafoscarina. Economia dell Ambiente Cicia G.: Economia dell Ambiente, Appunti a cura del docente. Pearce D. W. e Turner R.K.: Economia delle risorse naturali e dell ambiente, Il Mulino
3 Una definizione di Economia Politica
4 Numerose definizioni nel corso degli ultimi due secoli L Economia è la scienza della produzione, dello scambio, della distribuzione e del consumo di quei beni e servizi che contribuiscono al benessere materiale (definizione dell 800). L Economia è la scienza che studia il comportamento umano come una relazione fra scopi, classificabili in ordine di importanza, e mezzi scarsi applicabili in usi alternativi (Lionel Robbins). L Economia è la scienza delle decisioni di soggetti razionali che vivono in società volta a suggerire linee di azione migliorative del benessere del consorzio umano (Cozzi e Zamagni).
5 Cosa di deve intendere per Scienza? Secondo Karl Popper una teoria scientifica è un insieme di ipotesi che descrivono accuratamente il comportamento di un determinato aspetto del mondo reale o dell universo. Non tutti gli insiemi di ipotesi, però, possono essere definiti scientifici. Tale appellativo può essere dato solo a quelli falsificabili, cioè a quegli insiemi che danno la possibilità logica di osservare un fenomeno in contraddizione con le ipotesi stesse.
6 Per poter decidere se l Economia è una scienza è necessario fare una distinzione tra: Economia Positiva: ha l obiettivo di comprendere un fenomeno economico e fare delle previsioni. Economia Normativa: ha l obiettivo di classificare le diverse configurazioni del sistema economico.
7 Breve storia del pensiero economico Il mercantilismo ( ) Il pensiero fisiocratico ( ) Economia classica Adam Smith ( ) David Ricardo ( ) Karl Marx ( ) Economia neoclassica (1870 ad oggi)
8 Il mercantilismo Lo scambio è la fonte della ricchezza e del profitto. Nasce la figura del mercante-capitalista. Il mercante capitalista non ha ancora il controllo del processo di produzione.
9 Il pensiero Fisocratico Dall evoluzione della figura del maestro artigiano nasce il moderno capitalista che ha il controllo del processo di produzione. Nasce l idea che il profitto non si genera nello scambio ma nella sfera della produzione. Lavoro produttivo e lavoro improduttivo, Sovrappiù, Classe produttiva e Classe sterile. Gli scambi sono rappresentati attraverso flussi circolari.
10 Adam Smith e la nascita della disciplina Economica Ricerca sopra la natura e le cause della ricchezza delle nazioni (1776) è uno dei punti di riferimento della cultura occidentale. Egoismo razionale, Utilitarismo ed il Teorema della Mano Invisibile: ciascuno è condotto da una mano invisibile a promuovere un fine che non era parte delle sue intenzioni. La divisione del lavoro è all origine della ricchezza delle nazioni. Il concetto di valore lavoro. Prezzo naturale, prezzo di mercato e la divisione in classi della società.
11 David Ricardo La distribuzione del sovrappiù tra le classi che partecipano al processo produttivo (capitalisti, proprietari terrieri e lavoratori) si realizza nel seguente modo: Il salario nel lungo periodo si fissa al livello di sussistenza (legge di Malthus). La rendita fondiaria è la differenza di sovrappiù tra uno specifico terreno e quello peggiore in coltivazione. Il profitto è quanto rimane del sovrappiù dopo aver pagato salari e rendite. Parte dei profitti vengono reivestiti in attività produttive determinando il ritmo di sviluppo del sistema.
12 Karl Marx Marx sostituisce il concetto di sovrappiù con quello di Plusvalore, che non è altro che la differenza tra il valore delle merci ed il valore della forza lavoro impiegata. Inoltre, nel suo modello usa come unità di misura le ore lavoro necessarie per produrre una data merce. Sulla base di questi concetti Marx enuncia la legge della caduta tendenziale del saggio di profitto. che comporta come corollario il declino del capitalismo.
13 La Teoria neoclassica La rivoluzione marginalista: Stanley Jevons, Carl Menger e Leon Walras. L utilitarismo (egoismo razionale?) ha validità universale. Le leggi economiche tendono ad assumere carattere universale ed obiettivo. Difatti l Economia diventa una SCIENZA.
14 La teoria neoclassica secondo Fulton Il problema centrale in Economia è quello di allocare risorse scarse tra usi alternativi. La teoria economica è basata su unità individuali quali il consumatore e l impresa. Ogni individuo economico agisce razionalmente. Ogni individuo economico agisce massimizzando o minimizzando Le teorie economiche sono astratte e basate su modelli deduttivi
15 La logica deduttiva utilizza il sillogismo come forma di ragionamento: Tre proposizioni sono collegate tra di loro in modo tale che se due d esse sono vere la terza è vera per conseguenza. Premessa: Tutti i consumatori massimizzano l utilità Premessa: L individuo x è un consumatore Conclusione: L individuo x massimizza l utilità
16 La teoria neoclassica secondo Fulton Gli agenti economici hanno piena conoscenza delle variabili decisionali di loro interesse. La teoria economica opera tramite esercizi di statica comparata. La teoria economica è una scienza positiva. Le teorie economiche, ove possibile, andrebbero presentate tramite una rigorosa formalizzazione matematica.
17 Letture consigliate Cozzi e Zamagni: cap. 1: par. 1, 2.1, 2.2, 2.3.1, 2.3.2, 2.4, 2.5 Pasca e Cicia: cap.1
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