Il DM 367/03 e problematiche connesse con la sua applicazione pratica Alderano Manozzi
|
|
- Leonzio Amore
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Il DM 367/03 e problematiche connesse con la sua applicazione pratica Alderano Manozzi Il Decreto del Ministero dell Ambiente n 367 del 06/11/2003, di recepimento della direttiva comunitaria 76/467 e successive integrazioni, scaturisce dalla necessità di definire le corrette modalità per controllare l immissione di sostanze pericolose per l ambiente e, di riflesso, per la salute umana. Lo stato italiano, per non aver recepito nei termini previsti dalle suddette direttive, ha subito in data 01/10/98 una condanna dalla Corte di giustizia europea. Nulla da eccepire quindi sulla necessità - anzi il dovere di emanare una disposizione legislativa atta a tutelare la qualità ambientale dei corpi idrici superficiali (fiumi, laghi, acque costiere e mari). Nonostante ciò, analizzando il contenuto del D.M 367/03 - emanato in forma di Regolamento attuativo della disciplina riguardante le modalità di controllo e gestione delle sostanze pericolose - nel più ampio ambito normativo del D.Lgs 152/99, appaiono alcune oggettive difficoltà applicative dello stesso rispetto alla norma di base (il D.Lgs 152/99). In particolare le norme che disciplinano le sostanze pericolose sono riportate nel D.Lgs 152/99 agli artt. 34 e 52. Il comma 1 dell art. 34 stabilisce quanto segue: Le disposizioni relative agli scarichi di sostanze pericolose si applicano agli stabilimenti nei quali si svolgono attività che comportano la produzione, la trasformazione o l'utilizzazione delle sostanze di cui alle tabelle 3/A e 5 dell'allegato 5 e nei cui scarichi se accertata la presenza di tali sostanze in quantità o concentrazioni superiori ai limiti di rilevabilità delle metodiche di rilevamento in essere all'entrata in vigore del presente decreto o degli aggiornamenti messi a punto ai sensi del punto 4 dell'allegato 5. Le sostanze interessate dalle lavorazioni riportate nella Tabella 3/A dell All. 5 al D.Lgs 152/99 sono le seguenti: Cadmio Mercurio Pentaclorofenolo Aldrin, dieldrin, endrin, isodrin, DDT, Esaclorocicloesano
2 Esaclorobenzene Esaclorobutadiene 1,2 dicloroetano Cloroformio Tetracloruro di carbonio Tricloroetilene Percloroetilene Triclorobenzene Mentre le sostanze contemplate nella Tabella 5 All. 5 DLgs 152/99 (tenendo conto delle modifiche introdotte dal DM 367/03 al punto 12) sono le seguenti: 1 Arsenico 2 Cadmio 3 Cromo totale 4 Cromo esavalente 5 Mercurio 6 Nichel 7 Piombo 8 Rame 9 Selenio 10 Zinco 11 Fenoli 12 Idrocarburi di origine petrolifera persistenti 12bis Idrocarburi di origine petrolifera non persistenti 13 Solventi organici aromatici 14 Solventi organici azotati 15 Composti organici alogenati (compresi i pesticidi clorurati) 16 Pesticidi fosforati 17 Composti organici dello stagno 18 Sostanze di cui, secondo le indicazioni dell'agenzia internazionale di ricerca sul cancro (IARC),è provato il potere cancerogeno Si può osservare come vastissima sia la gamma di attività industriali che producono, trasformano o utilizzano le suddette sostanze; basti ad esempio focalizzare l attenzione sulla voce 12 e 12 bis della tabella 5 (idrocarburi di origine petrolifera) per rendersi conto che
3 di fatto quasi tutte le aziende italiane sono interessate dalle disposizioni dell art. 34 e del suo regolamento di attuazione per le sostanze pericolose (il DM 367/03)! Dal punto di vista tecnico precisiamo che sembra arduo accertare l origine degli idrocarburi presenti in qualunque scarico e stabilire se si tratti di origine petrolifera o meno (naturale o di sintesi). Difficilmente infatti le tecniche analitiche previste dai metodi di analisi correntemente utilizzati per l analisi della acque (IRSA/CNR) possano esserci di aiuto. Nonostante ciò, da quanto sopra appare chiaramente che le sostanze pericolose individuate dal D.Lgs 152/99 non possano che essere quelle riportate nella Tabella 3/A e nella tabella 5 dell Allegato 5 allo stesso Decreto. Orbene la prima grande difficoltà oggettiva nell applicazione del DM 367/03 deriva dal fatto che questo comprende sostanze appartenenti a categorie differenti da quelle indicate nelle tabelle 3/A e 5 allegate al D.Lgs 152/99 (es. ammine aromatiche ed alifatiche, ftalati, fosfati organici, idrocarburi aromatici policiclici non cancerogeni). Nella tabella 1 sono elencate tutte le sostanze individuate dal DM 367/03 con i rispettivi standard di qualità. A ciò si deve aggiungere che la Direttiva europea 60/2000 direttiva dalla quale scaturisce il DM 367/03 - riporta, a sua volta, un elenco di sostanze prioritarie (Vedere tabella 2) in materia di acque che presenta difformità rispetto all elenco presente nell allegato A al DM 367/03 (es Cianuri) ed al D.Lgs 152/(99 (es. non riporta gli idrocarburi di origine petrolifera non persistenti).
4 La direttiva 60/2000 peraltro non attribuisce a queste sostanze valori numerici ma lascia agli stati membri il potere di definirli. L esperienza ci insegna che gli standard di qualità delle acque saranno diversi nei diversi stati non avendo ancora oggi la comunità europea un istituto centrale deputato a definire standard di qualità sulla base delle evidenze ecotossicologiche, analogamente a quanto avviene in altri paesi (vedi ad esempio EPA-USA). E legittimo quindi il dubbio di quali siano effettivamente le sostanze da sottoporre a restizione nell ambito della vigente legislazione in materia. Ne può essere corretto pensare che la difformità tra i parametri oggetto del DM 367/03 e quelli indicati nella Tabella 5 All. 5 del D.Lgs 152/99 possa derivare dal fatto che il D.Lgs 152/99 è antecedente al DM 367/03 in quanto quest ultimo, all art. 3comma 2, modifica proprio la tabella 5 dell allegato 5 al D.Lgs 152/99 e quindi, se il legislatore avesse voluto, avrebbe potuto apportate ulteriori modifiche alla tabella 5 tanto da renderla congrua con quanto disposto dalle direttive comunitarie vigenti (467/76 e 60/00). Se ciò non è stato fatto è segno evidente che non doveva essere fatto, ma questa situazione porta ad una difficoltà già nella individuazione delle aziende oggetto delle restrizioni allo scarico previste dall art. 52 del D.Lgs 152/99 in quanto ad una prima lettura dello stesso sembrerebbero rientrare nell art. 34 soltanto quelle aziende nei cui scarichi sia rilevabile (con metodi IRSA/CNR quaderni 100 ed n. 2) anche una soltanto delle sostanze indicate nella tabella 5 o 3/A dello stesso decreto. Con ciò si escluderebbero tutte le altre sostanze riportate in allegato A al DM 367/03 e la cosa sembrerebbe veramente illogica. Viceversa se volessimo considerare tutte le sostanze dell allegato A al DM 367/03 come elenco esaustivo delle sostanze pericolose oggi note ed il contesto legislativo nazionale ed europeo in cui si inserisce lo stesso decreto si supporterebbe in tal senso - saremmo di fronte alla difficoltà analitica della ricerca di queste sostanze in quanto i metodi di analisi di riferimento attualmente vigenti (IRSA/CNR) non contemplano gran parte delle sostanze indicate nell allegato A al DM 367/03. Si ricorda che la scelta del metodo di analisi da applicare per verificare se queste sostanze siano presenti è obbligata e di cruciale importanza in quanto è noto che esistono oggi tecniche analitiche d avanguardia capaci di rilevare quantità infinitesimali di sostanze nelle diverse matrici ambientali (si pensi ad esempio alla ricerca di composti organoclorurati - es
5 pesticidi PCB Diossine etc. - nel grasso degli animali polari) che, qualora applicate porterebbero probabilmente ad inserire gli scarichi di quasi tutte le aziende italiane nella categoria di quelle che presentano allo scarico sostanze pericolose. E di ciò il legislatore ne è ben cosciente tanto che all art. 34 del D.Lgs 152/99 indica chiaramente quali debbano essere i metodi di analisi da utilizzare metodiche di rilevamento in essere all'entrata in vigore del presente decreto o degli aggiornamenti messi a punto ai sensi del punto 4 dell'allegato 5. Metodiche che al punto 4 dell allegato 5 si ribadisce debbano essere circa i metodi analitici di riferimento, rimangono valide le procedure di controllo, campionamento e misura definite dalle normative in essere prima dell'entrata in vigore del presente decreto. Le metodiche di campionamento ed analisi saranno aggiornate con apposito decreto ministeriale su proposta dell'anpa. E la previgente legge 319/76 indicava chiaramente, in calce alle Tabelle A e C, Le metodiche analitiche e di campionamento da impiegarsi nella determinazione dei parametri sono quelle descritte nei volumi Metodi analitici per le acque pubblicati dall'rsa/cnr Roma, e successivi aggiornamenti. Allo stato attuale quindi l accertamento della presenza in un qualsiasi scarico di gran parte delle sostanze indicate in Allegato A al DM 367/03 risulta non eseguibile in quanto non sono stati definiti dall IRSA/CNR i relativi metodi di analisi; ne risultano ad oggi essere sono stati emanati appositi decreti ministeriali su proposta dell ANPA. Nonostante ciò, qualora nello scarico di una qualsiasi azienda fossero rinvenute le sostanze pericolose indicate nell allegato A al DM 367/03 di cui esiste il metodo di analisi IRSA/CNR (e si ricorda che per accertarne la presenza è sufficiente che queste siano presenti ad una concentrazione superiore al limite di rilevabilità analitica), questa potrà subire restrizioni nell autorizzazione allo scarico (concetto già espresso nell art. 52 D.Lgs 152/99 e ribadito dal DM 367/03) tanto da consentire nel corpo idrico ricettore il raggiungimento dell obiettivo di qualità previsto per il 2008 o il Non è difficile prevedere situazioni autorizzatorie completamente diverse nelle diverse province italiane, legate più alla diversa sensibilità ambientale degli enti locali che allo standard di qualità del corpo idrico ricettore.
6 Si ricorda infatti che anche quest anno soltanto in alcune città italiane lo smog fotochimico e le polveri sottili rappresentano un problema per la salute dei cittadini: quelle nelle quali gli inquinanti sono monitorati. Nelle restanti città l aria è perfetta! Ed analogo ragionamento potrebbe essere fatto per la qualità delle acque di balneazione, per la qualità delle falde acquifere etc.. La seconda difficoltà nell applicazione del DM 367/03 deriva dal confronto dei limiti prescritti dalle vigenti leggi italiane sui diversi tipi di acque. Effettuando una verifica incrociata (vedere tabella 3) si riscontrano incongruità difficilmente spiegabili da punto di vista tecnico. Se per alcuni parametri le difformità sono legate alla necessità di tutelare la salute umana minacciata dal fenomeno del bioaccumulo nella catena alimentare (es Cadmio, Piombo, mercurio, pesticidi clorurati), per altri parametri le differenze sono difficilmente spiegabili. Si veda, ad esempio, il caso dei Solventi aromatici, dei composti alifatici clorurati cancerogeni, dei Clorobenzeni, Fenoli e clorofenoli per i quali sono previsti per le acque sotterranee limiti inferiori a quelli ammessi come standard di qualità per le acque superficiali e costiere o limiti di accettabilità per le acque potabili superiori a quelli delle acque superficiali. Sarebbe interessante poter esaminare nel dettaglio le metodologie utilizzate per definire i limiti/standard di qualità per verificarne la loro congruità nel contesto generale dell obiettivo della tutela della salute pubblica e dell ambiente. Dott. Alderano Mannozzi (Biologo )
SCHEDA F CARATTERIZZAZIONE ANALITICA DEL RIFIUTO. Se il rifiuto è da sottoporre a caratterizzazione analitica, indicare se:
SCHEDA F CARATTERIZZAZIONE ANALITICA DEL RIFIUTO CODICE CER F1 CARATTERIZZAZIONE ANALITICA DEL RIFIUTO Se il rifiuto è da sottoporre a caratterizzazione analitica, indicare se: è generato regolarmente
DettagliDisciplina degli scarichi contenenti sostanze pericolose e modalità di controllo. Scarichi provenienti da attività di bonifiche, MISE e MISO.
Disciplina degli scarichi contenenti sostanze pericolose e modalità di controllo. Scarichi provenienti da attività di bonifiche, MISE e MISO. Paola Ferrè 13/11/2015 Via Rimini, 34/36 - Milano Sede di Amiacque-Gruppo
DettagliALLEGATO A LIMITI DI ACCETTABILITA. scarichi di acque reflue industriali in collettore CORDAR VALSESIA per autorizzazioni rilasciate ante DPR 59/2013
ALLEGATO A LIMITI DI ACCETTABILITA 1 ph 5,5 9,5 4,5 10,5 5,5 9,5 5,5 9,5 4,5 10,5 4,5 10,5 2 Temperatura C 30 40 40 40 40 40 non perc. non perc. non perc. con non perc. con non perc. con non perc. con
DettagliMETODI ANALISI TERRENO
Data aggiornamento 0/0/202 Accreditato ACCREDIA Residui residuo a 600 C DM 3/09/999 SO n 85 GU n 248 2/0/999 Met II.2 residuo secco a 05 C DM 3/09/999 SO n 85 GU n 248 2/0/999 Met II.2 umidità DM 3/09/999
DettagliBanca dati ISS-ISPESL - Proprietà Tossicologiche Aggiornamento Maggio pag. 1/5
Composti Inorganici Alluminio 7429-90-5 - - - - 1,00E+00 23 1.43E-03 23 0,01 2,14E-03 23 Antimonio 7440-36-0 - - - - 4,00E-04 I 4,00E-04 R 0,01 1,09E-03 Argento 7440-22-4 - D - - 5,00E-03 I 5,00E-03 R
DettagliCatalogo prove-listino_prezzi_sige_rev04_ xls Rifiuti Pag. 1 di 5
Rifiuto Campionamento UNI 10802: 2013 Pacchetto classificazione terre e rocce Rifiuto Residuo secco, sostanza secca UNI EN 14346 2007 Met A Rifiuto Cromo totale UNI EN ISO 13657 2004+ EPA 6010D 2014 Rifiuto
Dettagli1. Valori di concentrazione limite accettabili nel suolo e nel sottosuolo in relazione alla specifica destinazione d uso del sito
ALLEGATO 1 VALORI DI CONCENTRAZIONE LIMITE ACCETTABILI NEL SUOLO, NEL SOTTOSUOLO E NELLE ACQUE SOTTERRANEE IN RELAZIONE ALLA SPECIFICA DESTINAZIONE D'USO DEI SITI, E CRITERI DI ACCETTABILITA PER LE ACQUE
DettagliMETODI ANALISI ACQUA DI FALDA
Data aggiornamento 1/1/212 Accreditato ACCREDIA Parametri determinati in campo anidride carbonica,2 APAT CNR IRSA 41 Man 29 23 conducibilità elettrica a 2 C µs/cm 1 APAT CNR IRSA 23 Man 29 23 ossigeno
DettagliSCHEDE TECNICHE DI AZIONE
Allegato 3 SCHEDE TECNICHE DI AZIONE SEZIONE A): AMBIENTE E RISPARMIO ENERGETICO 1 1. RIDUZIONE e/o TRATTAMENTO EMISSIONI IN ATMOSFERA INVESTIMENTI AMMISSIBILI Riduzione e/o trattamento emissioni in atmosfera
DettagliALLEGATO 5 LIMITI DI EMISSIONE DEGLI SCARICHI IDRICI
ALLEGATO 5 LIMITI DI EMISSIONE DEGLI SCARICHI IDRICI 1 SCARICHI IN CORPI D ACQUA SUPERFICIALI 1.1 ACQUE REFLUE URBANE Gli scarichi provenienti da impianti di trattamento delle acque reflue urbane di cui
DettagliIl monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee
Seminario «Aggiornamenti sull applicazione della Direttiva Nitrati» Il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee mercoledì 14 dicembre 2016 Settore Monitoraggi Ambientali CRQA (Centro Regionale
DettagliMetodi e apparecchiature
Metodi e apparecchiature Matrici gassose Temperatura media Velocità media Tenore volumetrico di ossigeno Umidità Monossido di carbonio Ammoniaca Ossidi di azoto Ossidi di zolfo Protossido d azoto Ammine
DettagliALLEGATO 2. Piano di Monitoraggio e Controllo
PROVINCIA DI CAGLIARI-PROVINCIA DE CASTEDDU ASSESSORATO ALLE POLITICHE ERGETICHE - POLITICHE AMBITALI ECONOMIA VERDE Settore Ecologia e Protezione Civile Via diego Cadello, 9b 09121 CA ALLEGATO 2 Piano
DettagliDECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI DECRETO 6 luglio 2016. MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE Recepimento della direttiva 2014/80/UE della Commissione del 20 giugno
DettagliAllegato 5: Limiti di emissione degli scarichi idrici
Allegato 5: Limiti di emissione degli scarichi idrici Indice 1 Scarichi in corpi d acqua superficiali 1 1.1 Acque reflue urbane...1 1.2 Acque reflue industriali....5 2 Scarichi sul suolo 5 2.1 sostanze
DettagliTABELLA DI SINTESI: parametri di riferimento delle famiglie di sostanze chimiche negli articoli
TABELLA DI SINTESI: parametri di riferimento delle famiglie di negli articoli La presente tabella è la stessa presente nelle Linee Guida sui requisiti eco-tossicologici per gli articoli di abbigliamento,
DettagliMODULO MOD 01.6 LISTA METODI DI PROVA
Pag. 1 di 11 Matrice acque di scarico parametro Metodo UM #*aldeidi APAT CNR IRSA 5010 A Man 29 2003 Anioni preparativa *azoto ammoniacale APAT CNR IRSA 4030 A2 Man 29 2003 *azoto ammoniacale MtdI 1 Rev.
DettagliRAPPORTO DI PROVA N DEL 29/11/2012
Rimini, lì 29/11/2012 RAPPORTO DI PROVA N 1211603001 DEL 29/11/2012 Studio: 1211603 Data di ricevimento: 15/11/2012 Commessa/lotto: 46318451 Committente: URS Italia S.p.A. Campionamento effettuato da:
DettagliBarriera idraulica, trattamento e scarico delle acque
Caffaro e Brescia I nuovi dati Barriera idraulica, trattamento e scarico delle acque Valutazione dell efficacia della messa in sicurezza Brescia, 20 Ottobre 2015 Relatore: D.ssa Tiziana Frassi ARPA Dipartimento
DettagliSCHEDA DI RILEVAMENTO DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE ASSIMILABILI ALLE DOMESTICHE IN PUBBLICA FOGNATURA 1.
SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE ASMILABILI ALLE DOMESTICHE IN PUBBLICA FOGNATURA 1. TIZIE GENERALI Ditta Sede legale ( ) via n Titolare / legale rappresentante 2. DATI
DettagliAlla Gran Sasso Acqua S.p.A. Via Ettore Moschino n. 23/B L AQUILA
Alla Gran Sasso Acqua S.p.A. Via Ettore Moschino n. 23/B 67100 L AQUILA Il sottoscritto Cognome Nome Data di nascita / / Luogo di nascita (Prov. ) Cittadinanza CODICE FISCALE Residenza: Comune di CAP (Prov.
DettagliOUTLET FACTORY STORE Monitoraggio Ambientale
PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI NOVENTA DI PIAVE OUTLET FACTORY STORE Monitoraggio Ambientale MONITORAGGIO POST OPERA 8^ CAMPAGNA GENNAIO 206 Componente Acque Superficiali Committente BMG Noventa Srl Via
DettagliAlla Gran Sasso Acqua S.p.A. Via Ettore Moschino n. 23/B L AQUILA
Alla Gran Sasso Acqua S.p.A. Via Ettore Moschino n. 23/B 67100 L AQUILA Il sottoscritto Cognome Nome Data di nascita / / Luogo di nascita (Prov. ) Cittadinanza CODICE FISCALE Residenza: Comune di CAP (Prov.
DettagliCaffaro e Brescia I nuovi dati. I sedimenti delle rogge
Caffaro e Brescia I nuovi dati I sedimenti delle rogge Brescia, 20 ottobre 2015 Dott. Geol. Sandro Zaniboni Caratterizzazione Rogge Scopo del lavoro proposto Conferma «Modello Concettuale» Quadro dettagliato
DettagliALLEGATO 1 - LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO E TABELLE CON I LIMITI DI ACCETTABILITA
ALLEGATO 1 - LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO E TABELLE CON I LIMITI DI ACCETTABILITA 1 - Normativa Europea: 1. Direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000. Che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in
DettagliSito di Interesse Nazionale di Sesto San Giovanni (MI)
Sito di Interesse Nazionale di Sesto San Giovanni (MI) RELAZIONE SULLO STATO DI CONTAMINAZIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE Campagna semestrale di monitoraggio Settembre 2016 Indice Premessa... 3 Stato di contaminazione
DettagliDOMANDE DI CONCESSIONE/RINNOVO DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN DI ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E DI LAVAGGIO DELLE AREE ESTERNE DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE
DOMANDE DI CONCESSIONE/RINNOVO DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN DI ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E DI LAVAGGIO DELLE AREE ESTERNE DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE Premessa Il D.L.vo 152/2006 art. 113 stabilisce che
DettagliA poco più un mese dalla pubblicazione del D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 (in S.O. n. 96/L
La nuova disciplina delle procedure semplificate di recupero dei rifiuti non pericolosi (D.M. 5 aprile 2006, n. 186): Decreto attuativo del Testo Unico Ambientale? 1 Alessandra Bianco A poco più un mese
DettagliALLEGATO 3 OFFERTA PREZZI UNITARI
rifiuti liquidi ph Unità di ph rifiuti liquidi Temperatura C rifiuti liquidi Colore rifiuti liquidi Odore rifiuti liquidi Materiali grossolani rifiuti liquidi Solidi sospesi totali (a 105 C) mg/l rifiuti
DettagliCaffaro e Brescia I nuovi dati. La qualità delle acque nelle rogge. Brescia, 20 ottobre 2015 Dott. Ing. Marco Ciccarelli
Caffaro e Brescia I nuovi dati La qualità delle acque nelle rogge Brescia, 20 ottobre 2015 Dott. Ing. Marco Ciccarelli Acque superficiali delle rogge Scarico Caffaro 19 campioni effettuati (settembre novembre
DettagliSCHEDA E MODALITA DI GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E PIANO DI MONITORAGGIO
SCHEDA E MODALITA DI GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E PIANO DI MONITORAGGIO E.1 Quadro di sintesi delle variazioni delle modalità di gestione ambientale 2 E.2 Piano di monitoraggio 3 E.2.1 Aria 4 E.2.2
DettagliPROVINCIA DI COMO PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE SETTORE ECOLOGIA E AMBIENTE
Fasc. n. 16.05/2006-43 N 19155 di protocollo N 175/A/ECO del 19 maggio 2016 PROVINCIA DI COMO PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE SETTORE ECOLOGIA E AMBIENTE Ditta: SO.GE.IM.E. Srl con sede legale in Comune di
DettagliSC Rischio Industriale e Energia SS Rischio Industriale e Igiene Industriale. IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE di TORINO- zona GERBIDO
SC Rischio Industriale e Energia SS Rischio Industriale e Igiene Industriale RELAZIONE TECNICA SOGGETTO CONTROLLATO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE di TORINO- zona GERBIDO Data di redazione: ANALISI E
DettagliEcosistema acquatico: monitoraggio e controllo ambientale in attuazione del DM 367/2003
Ecosistema acquatico: monitoraggio e controllo ambientale in attuazione del DM 367/2003 Luciano Giovannelli Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana D.Lgs 152/99: Obiettivi Mediante
DettagliLA FALDA DI BRESCIA SEMPRE PIU INQUINATA
LA FALDA DI BRESCIA SEMPRE PIU INQUINATA L Arpa, a distanza di dieci anni dalla prima indagine sullo stato della falda del Sin Brescia - Caffaro (http://www.ambientebrescia.it/caffarofalda.pdf), ha pubblicato
DettagliAcque (scarichi) fuori pubblica fognatura variazione
Acque (scarichi fuori pubblica fognatura variazione Il sottoscritto fornisce le seguenti informazioni e dichiarazioni. 1. Dati dell esercente Dati anagrafici del soggetto che esercita attività negli immobili
DettagliNORMATIVA COMUNITARIA PER LA PROTEZIONE E LA GESTIONE DELLE ACQUE (selezione dei provvedimenti di interesse per il territorio italiano)
NORMATIVA COMUNITARIA PER LA PROTEZIONE E LA GESTIONE DELLE ACQUE (selezione dei provvedimenti di interesse per il territorio italiano) Una comunicazione della Commissione del 21 febbraio 1996 imposta
DettagliElaborazione WWF su dati Environ-Solvay (tratti dalle relazioni sui monitoraggi ambientali svolti nell'area)
TABELLA 1 - Allegata al comunicato stampa divulgato durante la Conferenza stampa WWF del 29/04/2013 DATI RELATIVI ALLA CONTAMINAZIONE DELLA FALDA SUPERFICIALE E PROFONDA - PIEZOMETRI E POZZI POSTI ALL'INTERNO
DettagliHERA AMI s.r.l. TABELLE REGOLAMENTO DI FOGNATURA DEPURAZIONE
HERA AMI s.r.l. TABELLE REGOLAMENTO DI FOGNATURA E DEPURAZIONE settembre 2003 TABELLA A - Valori limite di emissione in acque superficiali ed in fognatura TABELLA B - Limiti di emissione per unità di prodotto
DettagliSCHEDE ESPLICATIVE DELLE MODIFICHE PROPOSTE ALLO SCHEMA DI D.P.R
SCHEDE ESPLICATIVE DELLE MODIFICHE PROPOSTE ALLO SCHEMA DI D.P.R. RECANTE IL RIORDINO E LA SEMPLIFICAZIONE DELLA DISCIPLINA SULLA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO 1. AMIANTO (art. 2 e All. 4) Si chiede
DettagliPROVINCIA DI FOGGIA SCHEDA A - ANAGRAFICA IMPIANTO A / 1 1 - INFORMAZIONI GENERALI GESTORE RESPONSABILE LEGALE DELL'INSEDIAMENTO
CATASTO DEGLI SCARICHI - AGGLOMERATI PROVINCIA DI FOGGIA SCHEDA A - ANAGRAFICA IMPIANTO A / 1 PROVINCIA (Cod. ISTAT) 071 COMUNE (Cod. ISTAT) COMUNE (Cod. catastale) COD. RILEVATORE 1 - INFORMAZIONI GENERALI
DettagliConfronto tra concentrazioni limite accettabili ex D.M. 471/99 e concentrazioni soglia di contaminazione ex D.Lgs 152/06.
Confronto tra concentrazioni limite accettabili ex D.M. 471/99 e concentrazioni soglia di contaminazione ex D.Lgs 152/06 Acque sotterranee D.M. 471/99 D.Lgs. 152/06 Sostanze Valori limite (μ/l) Sostanze
DettagliMONITORAGGIO DELLA QUALITA DELLE ACQUE SOTTERRANEE
MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELLE ACQUE SOTTERRANEE Dr.ssa M. Rosa, Dr. A. Pozzobon Servizio Stato dell Ambiente Dipartimento ARPAV Provinciale di Treviso Valdobbiadene 23 Novembre 2013 tra le attività
DettagliELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0
Scheda 1 di 4 ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Acque civili, industriali, reflue, sotterranee e superficiali Fluoruri, bromuri, cloruri, nitrati, nitriti, fosfati, solfati Metalli disciolti: Argento,
DettagliPRESCRIZIONI E VALORI LIMITE DI EMISSIONE IN ACQUA IN ATTUAZIONE DELLA PRESCRIZIONE N. UA11 (SCARICHI PARZIALI INDUSTRIALI)
PRESCRIZIONI E VALORI LIMITE DI EMISSIONE IN ACQUA IN ATTUAZIONE DELLA PRESCRIZIONE N. UA11 (SCARICHI PARZIALI INDUSTRIALI) A LLEGATO II 1.1 IDENTIFICAZIONE DEGLI SCARICHI FINALI L intero complesso dell
DettagliProvincia di Brindisi - Servizio Ambiente, il 7 luglio giornata di formazione sulla Normativa in materia di scarichi delle acque reflue
EN TE PER LE NU O V E TEC N OLO G IE, ENL' ERG IA E L' AM BIEN TE D IPA RTIM EN TO AM BIEN TE, CAM B IAM EN TI G LO B ALI E SVILU PP O SO LESTEN IBI Provincia di Brindisi - Servizio Ambiente, il 7 luglio
DettagliDoc. 499H30LU.900 di Origine Nazionale emanato/a da : Ministro dell'ambiente e pubblicato/a su : Gazz. Uff. Suppl. Ordin. n 194 del 19/08/1999
Decreto Ministeriale del 30/07/1999 Limiti agli scarichi industriali e civili che recapitano nella laguna di Venezia e nei corpi idrici del suo bacino scolante, ai sensi del punto 5 del decreto interministeriale
DettagliTutte le informazioni richieste sono obbligatorie, con la sola eccezione dell indicazione del sito web del complesso.
Introduzione Nelle pagine che seguono sono illustrate le schede del questionario che i gestori dei complessi PRTR soggetti all obbligo della dichiarazione PRTR devono compilare. Tutte le informazioni richieste
DettagliMultiservizi S.p.A. Laboratorio Analisi
Pagina 1 di 8 Via Artigianato 9 Ancona 71/2893445 Punto di Prelievo : MMSR 1 Foce di Committente: C.I.I.P. Verifica A Richiesto da : CIIP Geom. Belardinelli Parametri Indicatori Colore (s.pt/co) mg/l Torbidita'
DettagliDecreto Legislativo 3 aprile 2006, n "Norme in materia ambientale"
Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006 - Supplemento Ordinario n. 96 PARTE TERZA - ALLEGATO 1 Monitoraggio
DettagliPROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0
Scheda N 1 di 7 PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 1 Acque destinate al consumo umano Escherichia coli water and wastewater ed 21st 2005 9223 A + 9223 2 Acque destinate al consumo umano, sotterranee atteri
DettagliRAMOGNINA AMBIENTE S.R.L.
ALLEGATO E RAMOGNINA AMBIENTE S.R.L. Piano di monitoraggio Pagina 1 di 15 Indice 1 FINALITÀ DEL MONITORAGGIO...3 2 TIPOLOGIA DEL MONITORAGGIO...3 3 CONSUMO IDRICO...3 4 CONSUMO COMBUSTIBILI...4 5 BILANCIO
DettagliSCHEDA OFFERTA 1. Prelievi e preparazione dei campioni:
SCHEDA OFFERTA 1 PREZZI UNITARI PER OGNI PRELIEVO, PREPARAZIONE DEL CAMPIONE ED OGNI SINGOLA ANALISI (riferiti alle prestazioni richieste nella Scheda offerta 2) 1. A - Prelievi e preparazione dei campioni/metriali
Dettagli- - Tabella: il valore per la sostanza toluene deve intendersi indicato in 40 t /anno, secondo quanto disposto dall'art.5 del D.M. 30 luglio 1999.
Decreto Ministeriale del 09/02/1999 Carichi massimi ammissibili complessivi di inquinanti nella laguna di Venezia. Doc. 499H09FE.900 di Origine Nazionale emanato/a da : Ministro dell'ambiente e pubblicato/a
DettagliLISTA METODI DI PROVA
Pagina 1 di 7 Aldeidi mg/l acque APAT CNR IRSA 5010 A Man. 29 2003 Alluminio mg/l acque EPA 3015 A 2007 + EPA 6010 C 2007 Ammine aromatiche mg/l acque EPA 3535 A 2007 + EPA 8270 D 2007 Antimonio mg/l acque
DettagliAZOTO AMMONIACALE AZOTO NITRICO. Pag. 1 di 8
Pag. 1 di 8 ELENCO PROVE E METODI MATRICE: ACQUE PARAMETRO METODO MATRICE ALCALINITA' TOTALE APAT CNR IRSA 2010B MAN 29 03 Acque naturali e di ALDEIDI (COMPOSTI CARBONILICI) TOTALI APAT CNR IRSA 5010A
DettagliCapitolo 1 Descrizione del quadro normativo in vigore nei Paesi Partner
Capitolo 1 Descrizione del quadro normativo in vigore nei Paesi Partner Nota esplicativa Il presente lavoro si propone di fornire un quadro illustrativo dell attuale stato della normativa vigente, all
DettagliCERNUSCO SUL NAVIGLIO
CERNUSCO SUL NAVIGLIO "La situazione idrica nella nostra città" Gennaio 2013 Calori A., Barilli L. AMIACQUE ACQUE POTABILI NORMATIVA VIGENTE Dal 25 dicembre 2003 é in vigore il D.Lgs. 31 del 2 febbraio
DettagliI parametri di qualità chimica e microbiologica per la caratterizzazione delle acque
Parte 3. I parametri di qualità chimica e microbiologica per la caratterizzazione delle acque Corso di Competitività e Sostenibilità A.A. 2014/2015 Massimo Raboni. PhD mraboni@liuc.it Parametri chimici
DettagliHealth issues: il sistema dei controlli di Laboratorio. dr. Lorenzo Barilli Responsabile Laboratori Gruppo CAP
Health issues: il sistema dei controlli di Laboratorio dr. Lorenzo Barilli Responsabile Laboratori Gruppo CAP Il Gruppo CAP Il Gruppo CAP Il Gruppo CAP Gli impianti 156 serbatoi 40 impianti di ossidazione
DettagliLe Etichette nelle Calzature
Le Etichette nelle Calzature Composti Chimici e materiali tossici nelle calzature Aspetti di Responsabilità Sociale Padova, 28 maggio 2012 SCHEMA INTERVENTO Cenni statistici Descrizione composti chimici
DettagliRISULTATI DELLE ANALISI DI LABORATORIO CONDOTTE SUI CAMPIONI PRELEVATI SUL FIUME AGRI E NELL INVASO DEL PERTUSILLO. (Periodo Luglio-Ottobre 2017)
RISULTATI DELLE ANALISI DI LABORATORIO CONDOTTE SUI CAMPIONI PRELEVATI SUL FIUME AGRI E NELL INVASO DEL PERTUSILLO (Periodo Luglio-Ottobre 2017) 1 Relazione sulle indagini di laboratorio condotte sui campioni
Dettagli10. IPPC pag Ispezioni ambientali
Agenzia Regionale per la Protezione e Prevenzione Ambientale del Veneto 47 10. IPPC pag. 47 10.1 Ispezioni ambientali 10.1.00.01 10.1.00.02 Controllo impianto di allevamento intensivo di pollame o di suini,
DettagliCampionamento acque superficiali del 19/09/2013 Comune di Montemurro - C/da La Rossa
AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE DI BASILICATA Campionamento acque superficiali del 19/09/2013 Comune di Montemurro - C/da La Rossa 21 ottobre 2013 Fonte dati: Ufficio Risorse Idriche
DettagliPRIMI RISULTATI DEL MONITORAGGIO: L ANALISI DEI DATI. Relatore: Dott. Giovanni Desiderio
REGIONE ABRUZZO IL MONITORAGGIO DELL INQUINAMENTO DIFFUSO NELLA REGIONE ABRUZZO: PRIMI RISULTATI PRIMI RISULTATI DEL MONITORAGGIO: L ANALISI DEI DATI Relatore: Dott. Giovanni Desiderio PROVINCIA DI PESCARA
DettagliSTATO DI SALUTE DELLE ACQUE DEL LAGO DI GARDA INDAGINI DELL ISTITUTO MARIO NEGRI
Dott. Emilio Benfenati Laboratorio di Chimica e Tossicologia dell Ambiente Dipartimento Ambiente e Salute STATO DI SALUTE DELLE ACQUE DEL LAGO DI GARDA INDAGINI DELL ISTITUTO MARIO NEGRI Verona, 12 Gennaio
DettagliAVVISO PUBBLICO. Alle Ditte che avranno presentato istanza di invito nei termini previsti sarà successivamente inviato
AVVISO PUBBLICO INDAGINE DI MERCATO PER L INDIVIDUAZIONE DELLE DITTE DA INVITARE ALLA PROCEDURA NEGOZIATA MEDIANTE ATTO DI COTTIMO AI SENSI DELL ART. 125 DEL D.LGS. 163/2006 PER /IL SERVIZIO DI ESECUZIONE
DettagliAppendice A.3 SOSTANZE PERICOLOSE
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia - 27-5 Suppl. Straordinario al n. 4 29 gennaio 2010 Appendice A.3 SOSTANZE PERICOLOSE Si riporta l elenco delle sostanze presenti nella Tabella 3/a e nella
DettagliTHEOLAB S.p.A. Corso Europa, 600/A Volpiano (TO)
1 NUOVA NORMATIVA CLASSIFICAZIONE RIFIUTI Febbraio Giugno 2015 Legge 11 agosto 2014 n. 116 conversione del D.L. 24 giugno 2014, n. 91 Decisione della Commissione n. 2014/955/UE del 18 dicembre 2014 (in
Dettagliambientale acque ACQUE POTABILI, REFLUE, PER USO INDUSTRIALE, PER USO IRRIGUO Area V Certificazione di Prodotto - Laboratorio Chimico Merceologico
QU01 Acque Alcalinità APAT CNR IRSA 2010 QU02 Acque Aldeidi QU03 Acque Anidride carbonica libera QU04 Acque Azoto ammoniacale APAT CNR IRSA 4030 A2 QU05 Acque Azoto nitrico APAT CNR IRSA 4040 A1 QU06 Acque
DettagliSETTORE DIRETTIVE EUROPEE NORMATIVA NAZIONALE NORMATIVA REGIONALE NOTE
R.D. n. 1443/27 (ricerca e coltivazione di sostanze minerali e delle acque termali e minerali) R.D. n. 1775/33 (Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici) DIR 75/440/CEE
Dettaglinato a il e residente a c. a. p. in via n prov. n comune c. a. p. n comune c. a. p.
Bollo ALLA PROVINCIA DI MILANO Settore Risorse Idriche e Cave Servizio Amministrativo Acque Superficiali C.so di P.ta Vittoria, 27 20122 M I L A N O DOMANDA D'AUTORIZZAZIONE allo SCARICO in corso d'acqua
DettagliALLEGATO 2. Estratto tabelle allegato 5 PARTE TERZA al D.Lgs. 152/06
ALLEGATO 2 Estratto tabelle allegato 5 PARTE TERZA al D.Lgs. 152/06 Allegato 5 - LIMITI DI EMISSIONE DEGLI SCARICHI IDRICI 1. SCARICHI IN CORPI D'ACQUA SUPERFICIALI 1.1. ACQUE REFLUE URBANE Gli scarichi
DettagliPROVINCIA DI PAVIA SETTORE TUTELA AMBIENTALE U.O.C. RISORSE IDRICHE VIA TARAMELLI, PAVIA
MODELLO C PROVINCIA DI PAVIA SETTORE TUTELA AMBIENTALE U.O.C. RISORSE IDRICHE VIA TARAMELLI, 2 27100 PAVIA Marca da Bollo MODULO PER LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN CORSI IDRICI SUPERFICIALI
DettagliELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0
Scheda 1 di 6 ELENCO PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Acqua, Depositi, Incrostazioni, Filtri, Tamponi Conta di Legionella Doc. 04/04/2000 GU n 103 05/05/2000 All.2 e All.3 Acque destinate al consumo umano
DettagliProblemi delle falde acquifere sotterranee nel Comune di Brescia
Problemi delle falde acquifere sotterranee nel Comune di Brescia Ing. Angelantonio Capretti Responsabile del Settore Ambiente del Comune di Brescia 17 ottobre 2013 1 Rapporto sullo Stato dell Ambiente
DettagliDipartimento Provinciale di Treviso DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO. Comune di Asolo
Dipartimento Provinciale di IL MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO Comune di Periodi di indagine: 18 Febbraio 5 Marzo 2003 (semestre freddo) 21-26 Marzo 2006 (semestre freddo)
DettagliCaratteristiche del progetto
Caratteristiche del progetto Localizzazione e inquadramento generale Il presente progetto riguarda la richiesta di rinnovo di autorizzazione allo scarico ai sensi della L.R. n.60/2001 e s.m.i. di un impianto
DettagliNorme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di coincenerimento
ALLEGATO 2 Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di coincenerimento A. VALORI LIMITE DI EMISSIONE IN ATMOSFERA 1. Formula di miscelazione La seguente formula di miscelazione deve
DettagliDistretto del Fiume Serchio ALLEGATO 7A STANDARD DI QUALITÀ AMBIENTALI PER LE ACQUE SUPERFICIALI
Distretto del Fiume Serchio ALLEGATO 7A STANDARD DI QUALITÀ AMBIENTALI PER LE ACQUE SUPERFICIALI Dicembre 2015 Riferimenti normativi: Legge 27 febbraio 2009 n. 13 (articolo 1, comma 3-bis) Direttiva 2000/60/CE
DettagliLA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE
Mauro Sanna LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE Acqua - Aria Normativa integrata ambientale - Rifiuti IV EDIZIONE INDICE GENERALE Indice generale Prefazione alla quarta edizione...13 Acqua...15
DettagliALLEGATO B. Piano analitico impianti
CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO PER IL SERVIZIO DI GESTIONE TECNICA, AMMINISTRATIVA ED OPERATIVA DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE E DELLE STAZIONI DI SOLLEVAMENTO FOGNARIO. PERIODO 2015 2017. ALLEGATO B Piano
DettagliPROVINCIA DI COMO. ECOLOGIA E AMBIENTE Via Borgovico n COMO - Tel fax
PROVINCIA DI COMO ECOLOGIA E AMBIENTE Via Borgovico n. 148-22100 COMO - Tel. 031.230.400 fax 031.230.383 Ref.: dott. Alberto Mortera e-mail: infoacque@provincia.como.it Protocollo n _43609 Como, 27 ottobre
DettagliA.R.P.A.V. Dipartimento Provinciale di Belluno Servizio Sistemi Ambientali
A.R.P.A.V. Dipartimento Provinciale di Belluno Servizio Sistemi Ambientali RELAZIONE ANNUALE SUL MONITORAGGIO DELLA QUALITÁ DELLE ACQUE NEL COMUNE DI BELLUNO (ANNO 2010) 2 INDICE Premessa 5 1. Introduzione
DettagliRiepilogo documentazione
RILASCIO AUTORIZZAZIONE - MODELLO AR5 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER SCARICHI PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, COMMERCIALI, ARTIGIANALI O AGRICOLI Riepilogo documentazione 1 Istanza di autorizzazione
DettagliPIANO DI MONITORAGGIO ESTERNO
PIANO DI MONITORAGGIO ESTERNO REV. 01 Emiss in atmosfera-lab esterno emissione E1-Camino vasca 1 Pretrattamento Metodo di Campionamento Taratura Tecniche Analitiche Taratura Strumentazioni per Tecniche
DettagliNumero di copie da presentare 4 copie Gestore Unico e ARPAT 5 copie per i Comuni di Cantagallo, Montemurlo, Prato, Vaiano, Vernio
VARIAZIONI DELL AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN PUBBLICA FOGNATURA (D.Lgs. 3/04/2006 n.152, Parte III, Sezione II, L.R. Toscana 31/05/2006 n.20 e D.P.G.R. Toscana 8/09/ 2008 n. 46/R) [ ] Allo Sportello
DettagliOrdine Professionale dei Chimici della Provincia di Brescia 6 Ottobre Dr. Paolo Pedersini
Ordine Professionale dei Chimici della Provincia di Brescia 6 Ottobre 2010 LA CARATTERIZZAZIONE DEI RIFIUTI: NORMATIVA RECENTE E ALCUNI CASI DI DIFFICILE APPLICAZIONE APPLICAZIONE DELLA NORMA UNI 10802
DettagliREGOLAMENTO DI ASSIMILAZIONE DELLE ACQUE REFLUE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE ATO MONZA BRIANZA
REGOLAMENTO DI ASSIMILAZIONE DELLE ACQUE REFLUE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE ATO MONZA BRIANZA Visti il D.Lgs. 267/00 testo unico degli Enti Locali ed in particolare l art. 114 relativo alle Aziende Speciali;
DettagliPIANO DI MONITORAGGIO PER LA PRIMA CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI DELLA REGIONE SICILIANA
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Sicilia PIANO DI MONITORAGGIO PER LA PRIMA CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI DELLA REGIONE SICILIANA RELAZIONE SUI METODI E SULLE PROCEDURE DI CAMPIONAMENTO
DettagliConsiglio N azionale delle Ricerche Istituto per l Al
Consiglio N azionale delle Ricerche Istituto per l Al A m biente M arino Costiero Sede di Taranto CRITICITA AMBIENTALI NEI MARI DI TARANTO Nicola Cardellicchio, CNR-IAMC Le ricerche dell IAMC per lo studio
DettagliDOMANDA DI AUTORIZZAZIONE / RINNOVO ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE / RINNOVO ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI Spett.le ACQUA NOVARA.VCO S.p.A Via Triggiani, 9 CAP 28100 -Novara (NO) Il/la sottoscritto nato/a a ( ).il / / e residente in
DettagliAttività di Arpa nel procedimento di bonifica del sito Caffaro - ex Siapa di Galliera
Commissione Ambiente Comune di Galliera - 11 gennaio 2016 procedimento di bonifica del sito Caffaro ex SIAPA Attività di Arpa nel procedimento di bonifica del sito Caffaro - ex Siapa di Galliera Giovanna
DettagliPROVINCIA DI PAVIA DIVISIONE TERRITORIO - SETTORE TUTELA AMBIENTALE U.O. RISORSE IDRICHE
MODELLO C PROVINCIA DI PAVIA DIVISIONE TERRITORIO - SETTORE TUTELA AMBIENTALE U.O. RISORSE IDRICHE Marca da Bollo MODULO PER LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN CORSI IDRICI SUPERFICIALI - SUL
DettagliPIANO DI MONITORAGGIO PER LA PRIMA CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI DELLA REGIONE SICILIA
AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE SICILIA PIANO DI MONITORAGGIO PER LA PRIMA CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI DELLA REGIONE SICILIA MONITORAGGIO QUALITATIVO E CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE
DettagliIMPIANTO DI VIA CARUSO (Via Caruso 150 Comune di Modena)
IMPIANTO DI VIA CARUSO (Via Caruso 150 Comune di Modena) Discarica per rifiuti speciali non pericolosi con capacità superiore a 10 ton/giorno Impianto soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale :
DettagliRelazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006
10. ARIA 10.1. Inquadramento L inquinamento atmosferico è un fenomeno assai complesso poiché, oltre ad essere il risultato dell immissione di sostanze prodotte da svariate attività antropiche (produzione
DettagliCHIEDE. ai sensi del vigente Regolamento di Fognatura e del D.Lgs n. 152 e s.m.i.
Riservato al PROTOCOLLO CAFC S.P.A. DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO IN RETE FOGNARIA DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI ( Artt. 36 e 37 del Regolamento di Fognatura ) CAFC S.p.A. Viale Palmanova n 192
DettagliAcque superficiali: Campionamento analisi chimiche Relatore: Dr. Ferdinando De Rosa
Acque superficiali: Campionamento analisi chimiche Relatore: Dr. Ferdinando De Rosa salute e il tempo libero Riferimenti normativi D.Lgs 152 dell 11 maggio 1999 modificata e integrata con il D.Lgs 258
Dettagli