LA STRATEGIA AMERICANA NELL AREA DEL GOLFO: ANALISI E CRITICA DEL DOPPIO CONTENIMENTO DI IRAQ E IRAN

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INTERNAZIONALI E ISTITUZIONI EUROPEE LA STRATEGIA AMERICANA NELL AREA DEL GOLFO: ANALISI E CRITICA DEL DOPPIO CONTENIMENTO DI IRAQ E IRAN Tesi di Laurea di: Martina Landi Relatore: Prof. Alessandro Colombo Anno Accademico 2009/2010

2 Introduzione La zona del Golfo è un area molto complessa dal punto di vista etnico, religioso e geopolitico. Regione dominata da due stati potenti, Iraq e Iran, è da molti anni un area di vitale importanza per gli Stati Uniti. Le politiche degli Stati Uniti hanno quindi dovuto spesso fare i conti con le vicende che riguardavano i due giganti regionali. Gli interessi principali di Washington in questo territorio riguardano il processo di pace israelo-palestinese, ostacolato apertamente soprattutto dall Iran dopo la rivoluzione del 1979, e le risorse petrolifere, poichè metà del greggio importato dagli Stati Uniti proviene proprio da questa zona. È chiaro che, di conseguenza, Washington non poteva lasciare al corso degli eventi le relazioni tra i due stati e la distribuzione di potenza a livello regionale. Passando da una strategia all altra, si è arrivati all elaborazione del doppio contenimento di entrambi i paesi nel maggio 1993, durante la presidenza Clinton, per tentare di tenere sotto controllo le minacce provenienti da entrambi i regimi. Questa tesi si propone di analizzare nel dettaglio questa strategia, di dimostrare per quale motivo essa non è stata efficace e di proporre alcune soluzioni alternative calate nello scenario attuale. Per fare ciò mi avvarrò innanzitutto di un sostegno teorico. Nel capitolo 1 infatti tratterò i due argomenti che sono stati alla base della gestione dell area del Golfo e della strategia americana adottata negli ultimi decenni. Questi sono da una parte la teoria dell equilibrio di potenza, secondo cui nessun attore in un sistema internazionale è in grado di dominare tutti gli altri da solo o tramite alleanze, e dall altra il concetto di contenimento, diventato famoso dal 1947 come strategia di controllo della minaccia sovietica. L idea di equilibrio è stata applicata alla regione del Golfo nel tentativo di cercare di arginare l aumentare della potenza di uno dei due stati centrali, 3

3 Iran e Iraq, affinchè non istituissero nell area una sorta di egemonia regionale. Il concetto di contenimento è stato invece l elemento pratico nel quale la strategia americana, e quindi il tentativo di mantenere una situazione di equilibrio, si è concretizzata, avendo come obiettivo quello di isolare politicamente, economicamente e militarmente i due giganti del Golfo. Per capire meglio in cosa consista questo isolamento è necessario approfondire le linee guida della strategia di contenimento e calare quest ultima nella realtà del Golfo. Nel capitolo 2 entrerò nel dettaglio del doppio contenimento di Iraq e Iran, elaborato dall amministrazione Clinton nel 1993, analizzando le strategie adottate nell area da quando gli inglesi lasciarono la zona nel Vedremo quindi Washington affidare il ruolo di guardiano del Golfo all Iran, spostarsi verso l appoggio all Iraq nel 1979 con la rivoluzione di Khomeini a Teheran, fornire armi all Iraq nella guerra contro l Iran, e poi abbandonare il regime di Saddam con l invasione al Kuwait e la guerra del Golfo. Tenendo presente questi elementi, affronterò la strategia del doppio contenimento dal punto di vista teorico, e quindi attraverso le parole dei suoi creatori Martin Indyk e Anthony Lake, e dal punto di vista pratico, individuando i punti salienti della messa in atto della strategia, ovvero sanzioni attraverso risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per quanto riguarda l Iraq e sanzioni, embargo e blocco dei prestiti attraverso una decisione di Washington per quanto riguarda l Iran. Partendo dal fatto che la strategia di doppio contenimento non ha raggiunto i risultati sperati, è necessario analizzare i motivi principali del suo fallimento. Nel capitolo 3 individuerò quindi tre elementi che hanno impedito al doppio contenimento di essere realmente efficace, ovvero l idea di isolare e tenere sotto controllo entrambi gli stati contemporaneamente senza tenere conto dell impossibilità di contenerne uno senza il sostegno dell altro, il fatto che la strategia era pensata come politica di breve periodo creata per un emergenza e quindi non era adatta ad essere trascinata nel lungo 4

4 periodo, e l errore di calcolo commesso da Washington sopravvalutando la propria possibilità di imporre decisioni unilaterali ai suoi alleati approfittando dello scenario unipolare nato con il crollo dell Unione sovietica. Dopo aver analizzato i motivi del fallimento, proporrò una descrizione della strategia adottata dall amministrazione Bush per superare il doppio contenimento. Nel capitolo 4 quindi, dopo un breve cenno agli elementi fondamentali di quella che è stata definita dottrina Bush, analizzerò gli aspetti pratici di tale strategia, fino alla sua massima espressione nella guerra in Iraq del 2003, e individuerò le sfide che dopo l intervento diretto americano nell area sono rimaste aperte e devono essere affrontate dalla nuova amministrazione Obama. 5

5 Capitolo 1 Equilibrio di potenza e contenimento L analisi sulla strategia di doppio contenimento è basata su due elementi teorici: equilibrio di potenza e dottrina del contenimento. Per meglio capire implicazioni e conseguenze pratiche della politica che vogliamo analizzare, è necessaria una breve presentazione di questi due argomenti. Come vedremo, questi non sono temi rigidamente separati, ma sono strettamente collegati e sono stati applicati allo scenario globale prima ancora che su scala regionale. I due concetti inoltre cambiano di significato a seconda del numero di potenze che agisce in un determinato sistema. Nel nostro caso specifico il cambiamento avviene col passaggio da sistema bipolare a sistema unipolare, ovvero, dopo il crollo dell Unione sovietica, da una situazione in cui erano due superpotenze a dominare la scena globale a una in cui la sola potenza rimasta controlla il sistema. Questo tipo di soluzione naturalmente altera quelli che sono i criteri strategici fondamentali, come la definizione di amico e nemico, la gestione dell eguaglianza e la formazione delle alleanze. Analizziamo quindi i due concetti proposti, alla luce di queste considerazioni. 1.1 Equilibrio di potenza. Di equilibrio parla già Raymond Aron nella sua tripartizione (che riconduce a tre tipi di pace), in cui egli distingue tra impero, egemonia ed equilibrio, definendo quest ultima condizione una situazione non gerarchica in cui un piccolo gruppo di grandi potenze ha potere bilanciato. 1 1 Raymond Aron, Paix et guerre entre les nations, Milano