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1 Una recente ipotesi patogenetica dell'autismo prende in considerazione il disturbo delle connessioni cerebrali: tale disturbo altererebbe lo sviluppo dei circuiti neurali a livello della corteccia frontale (con una connettività locale eccessiva, disorganizzata, ipoattiva e poco selettiva), temporale e cerebellare, e sulla lunga distanza cortico-corticale la connettività risulterebbe ridotta, non sincronizzata e poco responsiva. Questa alterazione porterebbe il bambino autistico ad una difficoltà di elaborazione sensoriale e a dare un senso agli stimoli sociali e non sociali complessi. Diversi studi segnalano come, durante le interazioni precoci, gli scambi affettivi siano importanti nello sviluppo a livello cerebrale di nuove connessioni. Nei disturbi dello spettro autistico vi sarebbe quindi un deficit neurobiologico dei processi che permettono lo stabilirsi di connessioni adeguate tra affetti, processazione sensoriale, pianificazione motoria e formazione di simboli. Questi deficit ostacolano lo sviluppo di comportamenti intenzionali e di problem-solving, portando il bambino a compiere azioni senza scopo o ripetitive, ad avere problemi nelle interazioni reciproche, nell'empatia o nello sviluppo della teoria della mente ( Ipotesi della diatesi affettiva ). Pietre angolari teoriche su cui si basa il modello: - il linguaggio, l'intelligenza (incluso i concetti matematici e quelli di quantità), così come le abilità emozionali e sociali, vengono apprese attraverso relazioni interattive che coinvolgono gli scambi affettivi; - esiste una grande variabilità nella processazione motoria e sensoriale che è alla base della capacità di regolazione del singolo bambino in un dato ambiente. 1 / 5

2 La sigla DIR sta per Developmental, individual-difference, relationship-based model. Developmental sta per evolutivo e si riferisce ai sei stadi evolutivi: attenzione condivisa e regolazione, coinvolgimento e reciprocità, comunicazione preverbale/gestuale affettiva dotata di scopo, interazioni sociali complesse di problem-solving, uso delle idee creativo e logico, costruzione di ponti logici tra sentimenti, idee e simboli. Individual-difference significa differenze individuali e riguarda le modalità uniche con cui ciascun bambnino elabora le informazioni, ovvero le differenze individuali nell'elaborazione uditiva, visuo-spaziale, del funzionamento motorio e nella modulazione ed elaborazione sensoriale. Relationship-based significa basato sulle relazioni ed interazioni che il bambino stabilisce con partner adulti, per cui vengono valutati: i pattern interattivi genitore-bambino, la storia e la personalità dei genitori, modalità e cura del bambino, aspettative culturali, relazioni con gli altri, supporto di una rete e della comunità. I sei livelli di sviluppo funzionale ed emotivo 1. Primo stadio: attenzione e regolazione (inizio 0-3 mesi). Elemento centrale di questo stadio è la cosiddetta attenzione condivisa. Per poter apprendere e interagire con gli altri, i bambini devono essere in grado di restare calmi e tranquilli, ovvero mantenere una buona regolazione (integrazione sensoriale-motoria-affettiva-cognitiva) avendo una predisposizione generica a rivolgersi al mondo e alle persone. Quando il bambino perde la regolazione, automaticamente perde la predisposizione attentiva all'ambiente. 2. Secondo stadio: coinvolgimento e relazione (inizio 2-5 mesi). Il secondo livello presuppone il precedente ed è la capacità di coinvolgimento emotivo reciproco, osservabile dagli sguardi, dai gesti, sia quando è contento sia quando è triste. E' importante osservare quali variabili ambientali sostengono o riducono il coinvolgimento. 3. Terzo stadio: intenzionalità e comunicazione a due vie (inizio 4-10 mesi). Già a sei mesi circa, il bambino comincia a trasformare le emozioni in segnali comunicativi grazie anche alla 2 / 5

3 capacità delle persone che si prendono cura di lui, di comprendere e rispondere adeguatamente ai suoi segnali. Comincia quella che viene definita la comunicazione a due vie, cioè quella comunicazione dotata di scopo e intenzionalità, in cui il bambino è in grado di iniziare una comunicazione non verbale dotata di significato con intenzione e attesa della risposta dell'altro ed è capace di rispondere agli intenti comunicativi di un partner. Padroneggiare la comunicazione intenzionale significa esprimere un minor grado di frustrazione, ridurre comportamenti ripetitivi e la perseverazione. 4. Quarto stadio: problem-solving sociale, regolazione dell'umore e formazione del senso di sé (inizio mesi). Tra i 9 e i 18 mesi i bambini si servono della comunicazione a due vie per risolvere problemi e sono in grado di usare sequenze composte di tre quattro passi per raggiungere un risultato desiderato; imparano inoltre a modulare le proprie emozioni attraverso la segnalazione emotiva o la negoziazione tra loro e le persone che li accudiscono, esprimendole prima che i sentimenti diventino troppo intensi. Piano piano il bambino diventa capace di manifestare emozioni e desideri diversi e i diversi pattern,cioè sentimenti e desideri, le risposte del caregiver, le sue emozioni e azioni successive e cosi via, verranno identificati come Io e te. Emerge così un senso di sé integrato dove l'io arrabbiato e l'io felice vengono percepiti come parti di una stessa persona. 5. Quinto stadio: creazione di simboli e uso di parole e idee (inizio mesi). Il bambino ora riesce a creare simboli ed idee, ad elaborare sia nel gioco di finzione sia nella comunicazione simbolica, un certo numero di idee che vanno al di là dei bisogni di base e che riguardano intenzioni, desideri, sentimenti più complessi; risponde inoltre all'elaborazione di idee offerte dagli altri e mantiene temi significativi nel gioco e nella conversazione. Le immagini vengono conservate nella mente e collegate con le emozioni per conferire loro un significato e, grazie al pensiero simbolico, si sviluppa il linguaggio, utilizzato al posto delle azioni, per esprimere emozioni e sentimenti. 6. Sesto stadio: pensiero emotivo, abilità logiche e senso di realtà (inizio mesi). Il bambino fa connessioni tra rappresentazioni interne o idee emotive, distingue la realtà dalla fantasia, usa funzioni esecutive per pianificare, organizzare, negoziare, elabora il gioco di finzione e la comunicazione simbolica complessa, in cui sono presenti causalità, tempo e spazio. Il metodo floortime 3 / 5

4 Il metodo floortime è una delle componenti essenziale del DIR finalizzato alla creazione di interazioni educative emotivamente significative che incoraggino l'acquisizione delle sei abilità evolutive di base. Letteralmente significa "tempo passato sul pavimento". Con questo termine in realtà si vuole sottolineare la capacità dell'adulto di "mettersi a livello del bambino" per poi farlo progredire sulla scala di sviluppo. In tal modo gli obiettivi sono ottenere l'attenzione del bambino tenendo conto del suo profilo sensoriale e motorio, delle sue capacità ed interessi e favorire il coinvolgimento seguendo la SUA iniziativa perchè solo così è possibile entrare nel suo mondo e portarlo in un mondo condiviso. L'ostruzionismo giocoso, ovvero il frapporsi tra il bambino e quello che sta facendo, può essere una tecnica d'aiuto. Il trattamento nel modello DIR è individualizzato ma all'interno di una relazione e in un contesto che facilita l'emergere delle competenze e si procede dalla valutazione al trattamento in maniera continua, in cui l'adulto agisce insieme al bambino per capire come funziona cercando di seguire la sua iniziativa. Dott.ssa Rossana Giorgi Bibliografia S.I Greenspan, S. Wieder "Trattare l'autismo" Raffaello Cortina Editore. G. Vivanti "La mente autistica" Omega Edizioni 4 / 5

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