L aggiornamento dei DDG DE LA PENNE

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1 Il MIMBELLI con la nuova alberatura di poppa in uscita dal Mar Piccolo di Taranto. (Foto: Orizzonte Sistemi Navali, Samuele Risolo) Eugenio Po L aggiornamento dei DDG DE LA PENNE Con il rientro in linea del cacciatorpediniere (DDG, Destroyer Guided missiles) FRANCESCO MIMBELLI e l inizio dei lavori sul capoclasse LUIGI DURAND DE LA PENNE si avvia a completamento l Ammodernamento di Mezza Vita (AMV) dei due DDG della Marina Militare. È necessario fare una premessa circa la finalità degli interventi su queste navi, interventi che, come vedremo più avanti, hanno creato non pochi problemi, tutti poi brillantemente risolti dalle società coinvolte. Se l intenzione della Marina Militare era quella di mantenere efficienti delle unità a vocazione essenzialmente contraerea, quali sono i DDG DE LA PENNE, appare strano che i lavori effettuati su queste navi abbiano riguardato tanti settori tranne la componente missilistica di difesa aerea a medio raggio (incentrata, come vedremo più avanti, sul sistema missilistico Raytheon STANDARD SM-1MR, con relativa rampa di lancio Mk-13, radar guidamissili SPG-51 e direzioni di tiro Mk-74). Ciò era ancor più indispensabile poiché attorno al 2020 il vecchio missile STAN- DARD SM-1MR cesserà di essere supportato da Raytheon rendendo ancora più urgente un intervento sul sistema. Tutti questi problemi erano ben chiari alla Marina Militare mentre stendeva i requisiti del programma AMV dei DDG, tuttavia per una serie di ragioni (finanziarie, tecniche ed altro) il progetto è rimasto per così dire piuttosto scoperto in questo cruciale settore. Per un analisi più dettagliata del problema e delle sue possibili soluzioni rimandiamo al box di pagina 46). Un po di storia Lavori di mezza vita con interventi anche piuttosto radicali sono una consuetudine in molte Marine e quella Italiana - abituata a spremere le proprie navi il più possibile (e il più a lungo possibile) - ha una lunga esperienza in fatto di ammodernamenti. Sulle navi maggiori, in particolare, esiste una tradizione consolidata di lavori di aggiornamento, anche molto profondi, che spesso comportano l imbarco di nuovi sistemi d arma ed apparati elettronici (si veda, ad esempio, l installazione del sistema per la difesa di punto DARDO nella sua prima versione basata su torrette binate da 40/70 mm sull incrociatore VITTORIO VENETO che ebbe anche buona parte dell elettronica rinnovata, oppure dei sistemi missilistici ALBATROS e TESEO sui cacciatorpediniere classe AUDA- CE). Era ovvio quindi che pure la classe DE LA PENNE (ex ANIMOSO) seguisse questa consuetudine. Tuttavia, nel caso di tali navi, almeno con il metro attuale, la cosa è stata resa difficoltosa per una serie di fattori legati al progetto e alla concezione dei due cacciatorpediniere. Come si scrisse su RID sin dal momento del loro ingresso in servizio (si veda RID 06/ 93, pagg e RID 02/94 pagg ), i DE LA PENNE vennero concepiti come tutte le unità italiane degli anni 70 e 80: relativamente piccoli e affollati di sistemi d arma ed apparati elettronici, con pochi spazi lasciati vuoti (per eventuali miglioramenti, per esigenze manutentive, ecc.). Intendiamoci: si trattava di una tendenza piuttosto generalizzata, tuttavia le navi italiane erano quelle che più si avvicinavano alle unità sovietiche, da sempre le più irte di armi e apparecchiature. I DDG classe DE LA PENNE, che, non dimentichiamolo, costituiscono le ultime unità frutto della famosa Legge Navale del 22 Marzo 1975 (per il primo articolo sull'allora classe ANIMO- SO, vedi RID 10/85 pagg ), rappresentano l ultimo tipo di navi realizzate seguendo tale approccio: all interno di una piattaforma con un dislocamento a pieno carico di circa t (comunque ben più delle t circa dei precedenti AUDACE) fu dunque difficoltoso trovare spazio per tutti gli apparati ed i sistemi richiesti. All epoca realizzare una nave un po più grande avrebbe comportato grandi vantaggi con incrementi di costo relativamente ridotti (si 42 RID 12/09

2 diceva che sarebbero bastate 500 t di dislocamento in più), tuttavia, essenzialmente per ragioni politiche, si decise diversamente. In più le navi avrebbero dovuto essere completate entro la fine degli anni 80 (per rimpiazzare i precedenti DDG classe IMPAVIDO), mentre problemi di ordine finanziario ritardarono il completamento del programma. Naturalmente, al momento della loro effettiva realizzazione, si cercò, per quanto possibile, di aggiornare il progetto (rimpiazzando, per esempio le torri binate da 40/70 mm con i cannoni da 76/62 mm SR), tuttavia la configurazione generale era più o meno congelata e, per i motivi sopraccitati, c erano pochi margini di intervento. Ovviamente, quindi, mettere mano su questi DDG per il loro aggiornamento ha creato non poche difficoltà e ha portato ad adottare soluzioni di compromesso, suggerite anche dai chiari di luna degli attuali bilanci. Ad ogni modo, sin dall inizio del nuovo millennio, la Marina Militare aveva individuato la necessità di intervenire sui DDG per aggiornarli in modo da prolungare la loro vita operativa rendendoli in grado di continuare a servire efficacemente fino all ingresso in servizio delle nuove unità di prima linea (cacciatorpediniere ORIZZONTE e fregate FREMM). La cosa era evidenziata pure nei documenti ufficiali quali il Libro Bianco della Difesa del 2002 che spiegava come nel 2010 i DE LA PENNE avrebbero raggiunto i 20 anni di età. I ritardi dei nuovi programmi (per la solita carenza di fondi) portarono ad interventi simili anche su quattro delle otto fregate classe MAESTRALE (vedi RID 7/ 05 pagg ). In alcuni documenti i due interventi, per i quali è previsto un onere complessivo di 219 milioni di euro, vengono indicati entrambi come Ammodernamento di Mezza Vita, in altri, a nostro modo di vedere più giustamente, solo quello sui DDG è considerato un vero ammodernamento, mentre per le fregate si parla semplicemente di prolungamento della vita operativa, sottintendendo che il pacchetto introdotto sulle 4 MAESTRALE è stato molto meno profondo e significativo. La cosa è dimostrata anche dal fatto che gli interventi sui DDG ne modificano l aspetto esteriore, cosa che non succede sulle fregate (se non in modo estremamente marginale). Ad ulteriore conferma di ciò, circa la metà dei 219 milioni previsti è stata necessaria per l'ammodernamento dei 2 DDG (a cui si aggiungono altri 4,5 milioni per altre migliorie). Da un punto di vista dell evoluzione progettuale la Marina Militare aveva sondato varie strade, effettuando diversi studi preliminari che prevedevano interventi più o meno radicali comprendenti l installazione di apparati e sistemi d arma differenti: si presero in considerazione infatti almeno due tipi di radar principali (il multifunzionale EMPAR ovvero MM/SPY-790 e il tridimensionale RAN-40L ovvero MM/SPS-798 entrambi di SELEX Sistemi Integrati) e venne anche presa in considerazione l idea di imbarcare il nuovo sistema missilistico superficie-aria RID 12/09 SAAM-IT (incentrato sul missile MBDA ASTER 15). Il contratto per l avvio del programma di AMV dei DE LA PENNE venne siglato nel dicembre 2004, assegnato dal Ministero della Difesa al raggruppamento temporaneo d impresa formato dalla neocostituita Orizzonte Sistemi Navali (OSN) e il consorzio C.I.S.DEG. Originariamente l attività esecutiva, che si avviò nel marzo 2005, avrebbe dovuto essere appaltata al solo C.I.S.DEG, tuttavia, poiché il lavoro si addiceva perfettamente alle finalità della OSN (società sistemistica controllata da Fincantieri e Finmeccanica, con rispettivamente il 51% ed il 49%), anch essa entrò a far parte del programma, già preliminarmente definito, in partnership con il C.I.S.DEG. La scelta di far partecipare OSN al progetto, d altra parte, era più che logica in quanto la società aveva già accumulato una notevole esperienza in programmi complessi quali il franco-italiano HORIZON/ORIZ- ZONTE (ed era destinata ad accumularne sempre più con l avvio del progetto FREMM) e per questo fu naturale un suo coinvolgimento. I lavori di aggiornamento, da effettuarsi presso l Arsenale di Taranto, prevedevano l intervento coordinato di diverse aziende in base a numerosi contratti. OSN, insieme al C.I.S.DEG, si è quindi assunta la responsabilità di coordinare e controllare tutte queste complesse attività. La durata dei lavori era prevista in 18 mesi dalla firma del contratto, tuttavia il MIMBELLI, nonostante fosse entrato in arsenale nel 2005, non è stato completato che nell estate del Il cacciatorpediniere, infatti, è stato particolarmente sfortunato in quanto i tagli di bilancio prima, e i noti guai dell Arsenale di Taranto (oggetto anche di diverse inchieste televisive), poi, hanno completamente stravolto la tempistica dei lavori. Sul DURAND DE LA PENNE, che a settembre 2009 ha iniziato il medesimo iter, si dovrebbero rispettare i 18 mesi previsti. Gli interventi sono mirati al potenziamento delle capacità di comando, controllo, di comunicazione e della situational awareness (aspetto oggigiorno fondamentale alla luce delle nuove dottrine networkcentriche), ma hanno anche riguardato i sistemi d arma. Tralasciando per un momento la questione della difesa aerea, infatti, il package studiato per i DE LA PENNE potenzia sensibilmente le capacità complessive dei DDG. Per quanto riguarda la propulsione, invece, non vi sono stati upgrade significativi, a parte una revisione dei quattro motori diesel BL DMV e delle due TAG General Electric/Avio LM- 2500, mentre il sistema di gestione della piattaforma, realizzato dall allora SEPA (oggi Avio), è stato effettivamente rinnovato. L elettronica L intervento più evidente sulle navi è rappresentato dall installazione dei nuovi radar RAN- 40L (di scoperta aerea a lunga portata) e RAN- 21S (da scoperta e allarme a media portata e a bassa quota): trovare una posizione adeguata a queste apparecchiature (per un approfondimento sui radar navali di SELEX Sistemi Integrati si veda RID 6/07 pagg ) è stato una delle problematiche più importanti. Dopo un primo studio di fattibilità (di tipo esclusivamente meccanico, che teneva conto solo di pesi e dimensioni) propedeutico al lavoro, si individuarono per i due suddetti apparati rispettivamente il cielo di plancia (in luogo del precedente radar da ricerca aerea a lunga portata bidimensionale AN/SPS-768 o RAN-3L) e l albero di poppa (al posto del radar tridimensionale Raytheon AN/SPS-52C). Questa soluzione tuttavia, venne abbandonata per diverse ragioni. Innanzi tutto la MM considerava fondamentale mantenere più elevato possibile l orizzonte radar dell apparato di scoperta RAN-21S (MM/ SPS-794 erede del RAN-10S o MM/SPS-774). A questo radar, infatti, come al suo predecessore, è demandata l individuazione dei bersagli più difficili: i missili tipo sea skimming volanti a pelo d acqua. La Marina intendeva installare il RAN-21S più in alto possibile: la vecchia posizione del RAN-10S era quindi preferibile. Inoltre, lo studio, commissionato successiva- Un particolare della sezione centronave del MIMBELLI ritratta durante i lavori. 43

3 I lavori sul MIMBELLI (nella foto) e sul DE LA PENNE vengono effettuati nell'arsenale di Taranto. mente, volto a indagare l impatto della nuova configurazione da un punto di vista elettromagnetico, portò a scartare la posizione scelta per il RAN-40L (poiché le emissioni nella zona della plancia superavano i valori ritenuti di sicurezza). Per questo, quindi, fu pensato di posizionare il RAN-40L al posto dell AN/SPS-52C mantenendo pressoché inalterato l alberetto che sorreggeva il RAN-10S per montarvi il RAN-21S (che ha le stesse dimensioni e gli stessi pesi). Dopo molti tentativi (almeno altre 8 alternative erano state scartate), si trovò la configurazione definitiva, nota anche come configurazione G. Due immagini del nuovo radar da scoperta aerea a grande portata RAN-40L (MM/SPS-798) di SE- LEX Sistemi Integrati. Questa architettura offriva anche il vantaggio di mantenere più o meno inalterate le aree di copertura del RAN-40L rispetto a quelle del vecchio AN/SPS-52C (a loro volta sovrapposte a quelle delle direzioni di tiro del sistema missilistico superficie-aria a medio raggio). L alberatura di poppa, quantunque sostanzialmente mantenuta nelle sue parti essenziali, è stata ampiamente modificata e pesantemente irrobustita (i rinforzi penetrano nello scafo fino al livello della linea di chiglia), mentre la piattaforma su cui poggia il radar tridimensionale di SELEX Sistemi Integrati è stata completamente rifatta (presenta, tra l altro, due puntelli di rinforzo). Il supporto dell antenna (detto virola) è invece completamente nuovo. Tutto ciò si è reso necessario poiché mentre l AN/ SPS-52C ha un antenna pesante 1,3 t (a cui si aggiungono altre 6,3 t sottocoperta), il RAN- 40L ha un antenna di 2,4 t (più 1,1 t di basamento e poco più di 1 t di elementi sottocoperta). Infatti, benché quest ultimo sia complessivamente più leggero del predecessore, esso ha un gruppo antenna molto più pesante in quanto si tratta di un apparto attivo (cioè la generazione del fascio avviene direttamente sull antenna). L alberetto agganciato a questa struttura, pur restando inalterato, è stato invece spostato da prora verso poppa, ruotandolo su se stesso di 180 o. Come detto, alla sua sommità trova posto il RAN-21S. Gli interventi sulle apparecchiature elettroniche principali sono stati completati dall introduzione del nuovo radar di navigazione e da ricerca di superficie SELEX GALILEO MM/SPS-702 LE (Life Extension). Per la navigazione è stato installato anche il nuovo radar SPN-753B ARPA (Automatic Radar Plotting Aid) della GEM caratterizzato da una potenza di emissione di 50 kw. L'intervento va visto nel quadro del programma di ammodernamento e standardizzazione dei radar di navigazione di tutte le unità della MM che sono destinate ad essere equipaggiate con due soli tipi di apparati della GEM: appunto il modello 735B per le navi maggiori ed il 754 per quelle minori. Naturalmente anche la componente di guerra elettronica (ESM/ECM) è stata aggiornata: l apparato tipo MM/SQL-732 NETTUNO di Elettronica ha ricevuto una serie di migliorie sia sull hardware, sia sul software. Invece la suite sonar integrata Raytheon tipo DE-1164 (costituita dal trasduttore in bulbo prodiero - componente a bassa frequenza, DE- 1164LF - più elemento a profondità variabile e media frequenza o DE-1164 VDS) è stata solamente revisionata, senza alcun intervento di upgrade. Procediamo qui di seguito a fare una breve panoramica sulle caratteristiche dei tre nuovi radar più importanti. Il RAN-40L (MM/SPS-798) Per la scoperta aerea a grande distanza i DE LA PENNE dispongono del radar tridimensionale (3D o volumetrico) early warning SELEX Sistemi Integrati RAN-40L (designato dalla Marina MM/SPS-798) funzionante in banda L (banda D secondo la classificazione NATO) - frequenza compresa tra 1 e 2 GHz, ovvero lunghezza d onda compresa tra 15 e 30 cm - che costituisce un derivato del sistema terrestre RAT-31DL rispetto al quale dispone di un antenna più piccola per facilitare l installazione a bordo. Essa ha una lunghezza di 6,5 m, un altezza di circa 4 m e pesa circa 3,7 t compresi la base, l IFF (del tipo SELEX Sistemi Integrati SIR M/5 dotato dei nuovi Mode 5 e Mode S) ed il motore elettrico. Tali dimensioni e pesi sono risultati il miglior compromesso possibile tra prestazioni, facilità di installazione a bordo e costi. Dal punto di vista tecnico si tratta di una moderna apparecchiatura di tipo attivo, cioè con moduli trasmittenti e riceventi posti direttamente in antenna. Per la generazione di potenza vengono impiegati 18 di tali moduli, ciascuno da 2 kw, che garantiscono al radar, in caso di danneggiamenti o guasti, una graceful degradation, cioè la capacità di funzionare ugualmente, seppur a prestazioni ridotte, con un numero parziale di moduli efficienti. Il RAN-40L ha tutto quello che deve avere un 44 RID 12/09

4 apparato di scoperta a lungo raggio degli anni 2000: è coerente, è tridimensionale (fa contemporaneamente, e meglio, lo stesso lavoro che facevano i due radar MM/SPS-768 e AN/SPS- 52 C presenti in precedenza), ha un'eccellente precisione e buone capacità di cancellazione sia dei disturbi naturali (il cosiddetto clutter ), sia di quelli intenzionali (capacità ECCM). Inoltre può impiegare due pencil beam in rapidissima sequenza, il che gli dà notevole flessibilità operativa. In più l antenna può funzionare a due differenti velocità di rotazione, 6 o 12 giri/min., con la possibilità, nel secondo caso, di fornire un maggior aggiornamento dei dati traccia rispetto a quello nella modalità standard early warning, a patto di accettare una riduzione della portata strumentale (300 km invece di 400 km). La Marina dispone attualmente di quattro RAN-40 L: oltre ai due dei DDG, uno è sulla portaerei CAVOUR mentre il quarto viene utilizzato a terra dal MARICENPROG/MA- RICENTADD di Taranto. Il RAN-21S (MM/SPS-794) RID 12/09 Il radar RAN-21S (MM/SPS-794). Il RAN-21S (MM/SPS-794 secondo la Marina Italiana) è il secondo radar di scoperta aerea, questa volta a medio raggio, di nuova generazione sviluppato da SELEX Sistemi Integrati. Tale apparato, che ha anche un minimo di capacità di scoperta nei confronti dei bersagli di superficie, nasce agli inizi degli anni 90 nel momento in cui l azienda decide di sviluppare dei nuovi trasmettitori allo stato solido in banda S (banda E/F secondo la classificazione NATO e cioè frequenza compresa tra 2 e 4 GHz, ovvero lunghezza d'onda compresa tra 7,5 e 15 cm). SELEX Sistemi Integrati realizzò in quel periodo non solo un trasmettitore allo stato solido modulare costituito da elementi da poco più di 1 kw di potenza, ma pure armadi modulari (cabinet larghi 1 m ed alti 1,8 m) ciascuno dei quali conteneva 10 elementi per un totale di circa 10 kw. In più pure i cabinet erano concepiti in maniera modulare e potevano dunque essere impiegati da soli, in coppia o in gruppi di quattro, arrivando quindi a generare potenze di quasi 40 kw. Il primo risultato di tale lavoro fu rappresentato dal RAN-20S per la Marina Brasiliana, un radar completamente nuovo in ogni sua parte (antenna, trasmettitore e signal processor). Partendo da questo apparato SELEX Sistemi Integrati ha realizzato il RAN-21S che unisce l elemento ricetrasmittente del RAN-20S associato con la vecchia antenna del RAN-10S nella sua seconda versione (tipo OA-7104 realizzata dall allora SMA oggi SELEX GALILEO). Qualche modifica sull antenna è stata comunque necessaria: SELEX GALILEO ha dovuto renderla infatti compatibile con le nuove frequenze di lavoro e pure rivederne altri elementi. Il trasmettitore è nuovo ed è un poco più potente di quello originale in quanto la tecnologia dello stato solido permette oggi maggiori potenze e fornisce maggiore stabilità al segnale, ciò comporta dunque dei sensibili miglioramenti complessivi. Il RAN-21S, dunque, rispetto al vecchio RAN-10S, offre un % di portata in più, oltre ad un marcato miglioramento nella cancellazione del clutter e un incremento dell affidabilità e della facilità di manutenzione. Anche in questo caso il RAN-21S, che è dotato naturalmente di capacità di estrazione e tracciamento automatico dei bersagli, può operare a due differenti velocità di rotazione, pari a 15 o a 30 giri al minuto. L'MM/SPS-702 LE Si tratta di un radar per la navigazione e la scoperta di superficie, operante in banda X (banda I/J secondo la classificazione NATO e cioè frequenza compresa tra 8 e 12 GHz, ovvero lunghezza d'onda compresa tra 2,5 e 3,75 cm), ottenuto utilizzando l antenna Cosec 2 del radar MM/SPS-702 associato al cosiddetto SPN- 730 LPI KIT che trasforma il vecchio apparato in un apparecchiatura allo stato dell arte tipo LPI (Low Probability of Intercept) dotata di amplificatore e ricevitore digitali, entrambi allo stato solido. Grazie a questa soluzione l apparato, per questo denominato LE, che sta per Life Extension, è in grado di fare da radar di navigazione, di sorveglianza di superficie 2D e pure (con qualche limitazione) di fare la sorveglianza aerea a bassissima quota con portate che vanno da un minimo di 1 miglio alle oltre 72 miglia (grazie alle capacità Over The Horizon, OTH, possibili in virtù dello sfruttamento dell effetto condotto) con ottime risoluzioni. Il sistema LPI ha bassa probabilità di intercetto poiché è in grado di adattare la potenza di emissione allo scenario, riducendola al minimo indispensabile proprio per rendere difficoltosa la sua individuazione. Inoltre, trattandosi di un radar ad impulsi e non in onda continua (come sono tutti gli altri radar di navigazione), può lavorare in sincronia con l ESM della nave senza alcun problema. Il sistema di gestione del combattimento Le modifiche meno appariscenti, ma più significative, riguardano le capacità di Comando, Controllo, Comunicazioni, Computer e Intelligence (C4I). Tale sistema, in realtà, è stato migliorato molto più di quanto si potrebbe pensare, divenendo parzialmente federato. In pratica si tratta di uno dei settori nei quali si è intervenuti in maniera maggiore: per SELEX Sistemi Integrati e per la Marina Militare (MARICEN- PROGG), il compito è stato molto complesso ed impegnativo. Si partiva infatti dal SADOC 2, un sistema completamente centralizzato, che aveva quindi un cuore unico attorno al quale ruotavano tutte le funzioni e tutti gli apparati. Le interfacce con i vari sottosistemi sono state mantenute inalterate, anche se la parte hardware del Combat Management System (CMS) è stata completamente rinnovata introducendo tecnologie COTS: è soprattutto la piattaforma di calcolo che è stata enormemente potenziata. Utilizzando come base di partenza i software sviluppati da SELEX Sistemi Integrati (in ambiente operativo LINUX e non più in AIX, lo UNIX di IBM) con la collaborazione di Elsag Datamat per tutta la nuova famiglia di sistemi di gestione del combattimento (CMS), la società ha effettuato infatti un intelligente lavoro di ammodernamento. Sono state enucleate e Lo schema, con struttura e composizione, del nuovo CMS (Combat Management System). 45

5 Lo STANDARD per la difesa aerea di zona Lo STANDARD SM- 2 consentirebbe, rispetto all'sm-1, un incremento di prestazioni già in modalità HAW (Home All the Way) e ancor di più introducendo la guida MCG wul (MidCourse Guidance with Uplink). Sui DE LA PENNE il sistema di difesa aerea di zona, che è incentrato sul missile Raytheon STANDARD SM-1MR (RIM-66B/ E) lanciato dal sistema a rampa singola Mk- 13 Mod. 6, utilizza la direzione di tiro (Weapon Direction System, WDS) Mk-13 Mod.5, il sistema di controllo del fuoco dei missili (Missile Fire Control System, MFCS) TAR- TAR Mk-74 Mod.13, a cui si aggiunge il sistema di tracciamento automatico AN/SYS- 1 interfacciato con il CMS (in modo da effettuare l ingaggio in maniera automatica). Per la guida dei missili (che sono di tipo homing semiattivo) vengono utilizzati due illuminatori, funzionanti in banda X (che impiegano, però, la banda C per l acquisizione e l inseguimento), tipo AN/SPG-51D. Lo STANDARD SM-1MR, seppur continuamente aggiornato, è un missile entrato in produzione diversi decenni fa (i primi esemplari videro infatti la luce all inizio degli anni 70). Proprio per questo motivo da settembre 2003 la US Navy ha cessato di fornire il supporto tecnico per questo sistema alle Marine alleate: nello stesso anno, infatti, la Marina Statunitense ha sbarcato gli STAN- DARD SM-1MR, unitamente al lanciatore Mk-13, dalle ultime fregate O.H. PERRY ancora in servizio attivo. Su richiesta però delle altre Marine che lo impiegano ancora, Raytheon si è assunta il compito di supportarle tecnicamente fino al Nel dettaglio si tratta delle seguenti Marine: Australiana (fregate ADELAIDE dove è comunque in corso di sostituzione, nell ambito del programma di aggiornamento SEA 1390, con il modello SM-2), del Bahrein (PERRY ex USN), di Cile (fregate ex olandesi VAN HE- EMSKERCK), Egitto (PERRY ex USN), Francia (DDG classe CASSARD), Giappone (DDG HATAKAZE e TACHIKAZE), Polonia (PERRY ex USN), Spagna (fregate classe SANTA MARIA), Turchia (PERRY ex USN), di Taiwan (PERRY ex USN) e naturalmente dell Italia (DDG DE LA PENNE). Il problema, quindi, risiede nel fatto che l SM- 1 sta rapidamente invecchiando, con particolare riferimento al motore razzo a doppio impulso Mk-56 Mod.1 la cui produzione si è definitivamente conclusa nel L Italia, quindi, per mantenere in piena efficienza almeno una parte dei propri SM-1MR, nel 2005/2006 ha sottoscritto con Raytheon, insieme agli altri Paesi sopraccitati, una serie di contratti del valore complessivo di 50 milioni di dollari, per la verifica, la manutenzione e la certificazione dei missili (legata soprattutto a controlli, a test ed a verifiche sui motori razzo a combustibile solido ATK Mk-56). Ci risulta tuttavia che il nostro Paese abbia partecipato a questa iniziativa in misura molto ridotta (con una quota inferiore al 5%) aggiornando un numero molto (troppo) esiguo di missili. In realtà la MM ha sempre avuto ben presente il problema della futura obsolescenza degli STANDARD SM-1 individuando per tempo una valida soluzione (oltre a quella, a nostro avviso, difficilmente percorribile del SAAM-IT). Sin dalla fine degli anni 90, infatti, essa aveva studiato l introduzione sui DDG del più prestante missile STANDARD SM-2MR richiedendosi nel 2000 una quotazione da Raytheon relativa alla fornitura di una cinquantina di esemplari della versione Block IIIA e alle modifiche da introdurre sul sistema (in particolare sull MCFS Mk-74 da portare allo standard Mod.14/15) Il Fire Control System (FCS) Mk-74 Mod. 15 comporta un'antenna supplementare sull'illuminatore SPG-51D. rendendolo quindi simile a quello imbarcato sui cacciatorpediniere tipo KIDD attualmente in servizio nella Marina di Taiwan. Naturalmente l SM-2MR, pur mantenendo la stessa architettura complessiva del predecessore e il medesimo principio di guida ad homing semiattivo, è notevolmente superiore grazie alle nuove logiche di guida ed al seeker monopulse (di cui invero è dotato pure l SM-1MR Block VIA/VIB), e soprattutto in virtù del motore razzo Mk-104 di nuova generazione. Ciò si traduce in una velocità superiore (Mach 3.5 invece di Mach 2.5), in una quota di intercetto maggiore (oltre m al posto di oltre m) e in una portata molto maggiore (più di 80 km rispetto ai quasi 50 km del predecessore). In più, diversamente dall SM-1, che necessita l illuminazione del bersaglio durante tutto l intercetto (detta, in termine tecnico, guida Home All the Way, HAW), l SM-2 associa alla guida radar semiattiva un sistema inerziale midcourse (MidCouse Guidance, MCG) che limita la necessità dell illuminazione solo alle fasi finali dell intercetto. L SM-2, che può funzionare in entrambe le modalità (ma naturalmente offre il meglio delle prestazioni nella seconda, magari associato ad un sistema AEGIS), per sfruttare queste nuove caratteristiche necessita di una serie di apparati aggiuntivi (tra cui, per esempio, un sistema di uplink con relativa antenna di trasmissione). Tornando all Italia, l ipotesi di adozione dello STANDARD SM-2MR Block IIIA, probabilmente per motivi di bilancio, venne purtroppo abbandonata. Tuttavia oggi Raytheon sta iniziando a proporre una soluzione similare a tutti gli utilizzatori dell SM-1 rilanciando una serie di soluzioni prese in considerazione a suo tempo dal nostro Paese. Si tratta di un interessante pacchetto di modifiche di diversa entità e complessità che permetterebbero alle fregate ex USN di lanciare l SM-2MR in modalità HAW o, addirittura, con interventi più radicali, anche MCG. 46 RID 12/09

6 lasciate inalterate le funzioni che dovevano restare appannaggio del SADOC 2, con l accortezza di far funzionare queste ultime tramite un emulatore (un programma che simula via software le caratteristiche hardware e software di un altro sistema) appositamente sviluppato per far girare il vecchio software, codificato con una vecchia tecnologia, su una piattaforma di nuova concezione. Grazie a questa soluzione, le funzioni più avanzate, tipo la gestione di tutti i nuovi radar (quindi la capacità di multi radar tracking) sono state sviluppate ex novo e implementate su una macchina a parte. Naturalmente le vecchie consolle sono state tutte sbarcate. Originariamente, infatti, il CMS dei DE LA PENNE imbarcava 2 consolle triposto orizzontali e 10 consolle verticali a due schermi. Oggi il nuovo CMS è incentrato attorno a 16 nuove consolle tipo MAGICS II CT (simili a quelle introdotte sui pattugliatori) caratterizzate da una meccanica simile a quella delle MAGICS II ma con elettronica più simile a piattaforme COTS di Intel (si tratta dell unico modello di consolle SELEX che ha bus WME), più due Large Screen Display. Tornando al CMS, esso naturalmente rimane un sistema centralizzato anche se si è evoluto in senso parzialmente federato, poiché i radar vengono gestiti separatamente in modo integrato. L armamento 12 Rampa di lancio Mk-13 Mod. 4/6 (sistema TARTAR upgrade) per missili sup/aria RIM-66 STANDARD SM-1 MR (compatibile anche con l SM-2 MR). 13 Antenne dei radar guidamissili (illuminatori) Raytheon AN/ SPG-51D (asserviti alla centrale di tiro Mk-74 Mod.6) per missili STANDARD SM-1 MR. 14 Radome dell antenna per comunicazioni satellitari in SHF di SELEX Communications. 15 Uno dei 2 complessi trinati ILAS-3 (WASS B-515) per il lancio dei siluri leggeri antisom da 324 mm. 16 Una delle 2 antenne per comunicazioni satellitari (SICRAL) in UHF di SELEX Communications. 9 Torri Oto Melara SUPER RAPIDO da 76/62 mm (aggiornate con nuovo sistema di graduazione delle spolette) facenti parte del sistema antimissile DARDO-E. 10 Antenne dei radar di tracking/illuminazione SELEX Sistemi Integrati ORION RTN-30X (MM/SPG-76) facenti parte del sistema antimissile DARDO-E ed utilizzati per la guida dei missili sup/aria ASPIDE. 11 Complesso di lancio Oto Melara Mod.7 del sistema sup/aria MBDA ALBATROS Mk-2 per missili ASPIDE Anche se l unità non ha subito modifiche sostanziali, in realtà sono state introdotte, e saranno implementate, mano a mano che si renderanno disponibili, parecchie migliorie destinate ad incrementare le capacità anche in questo campo. C è da mettere in evidenza, infatti, che, benché le unità siano classificate DDG, esse sono state comunque concepite come navi polivalenti (sin dagli anni 80 il requisito metteva sullo stesso piano la missione della difesa aerea, quella del contrasto di superficie e antisom e il tiro contro-costa per il supporto agli sbarchi) presentando quindi un armamento molto bilanciato. Se la componente antiaerea e quella antisom hanno subito migliorie marginali, il settore ove si è maggiormente intervenuti è quello contro-costa/land attack e antinave. A partire dal DURAND DE LA PENNE e, successivamente, compatibilmente con le risorse disponibile, anche sul MIMBELLI, saran- La consolle MAGICS II CT utilizzate sui pattugliatori classe Comandanti sono simili a quelle dei DDG. 1 Antenna (del tipo OA-7104) del radar di scoperta aerea/ di superficie a media portata e a bassa quota SELEX Sistemi Integrati RAN-21S (MM/SPS-794). 2 Antenna (vista da dietro) del radar tridimensionale di scoperta aerea a grande distanza SELEX Sistemi Integrati RAN-40L (MM/SPS-798). 3 Uno dei 2 lanciarazzi polivalenti Oto Melara SCLAR-H del sistema soft kill utilizzante chaff e decoy destinati alla difesa nei confronti dei missili antinave 4 Antenna del radar per la scoperta in superficie e la navigazione MM/SPS-702 associato all MM/SPN-730 LPI KIT e alla componente per la guida del missile sup/sup TESEO 5 Antenna del radar nautico GEM MM/SPN-735B ARPA 6 Sistema missilistico antinave MBDA TESEO nella nuova versione migliorata Mk-2A (in grado di essere impiegata anche nei confronti di bersagli sulla terraferma) su 8 rampe (che possono ospitare in alternativa il missile antisom MI- LAS dotato di siluro MU-90). 7 - Sistema integrato di guerra elettronica NETTUNO MM/ SQL-732 di Elettronica S.p.A. 8 Torre Oto Melara da 127/54 mm. Quella del DURAND DE LA PENNE sarà la prima a poter impiegare operativamente il nuovo munizionamento a lunga gittata VULCANO Rosso: apparati e sistemi nuovi Verde: sistemi aggiornati Nero: sistemi senza modifiche significative 9 3 RID 12/09 47

7 Il lancia chaff e decoy SCLAR-H. no introdotti miglioramenti al cannone Oto Melara COMPATTO da 127/54 mm di prora in modo da renderlo in grado di impiegare il munizionamento VULCANO. Il 127/54 mm del DU- RAND DE LA PENNE sarà quindi il primo cannone in grado di impiegare operativamente il nuovo munizionamento a lunga gittata della Oto Melara (basato su un nuovo proietto sottocalibrato ad abbandono di involucro stabilizzato mediante alette) grazie al quale sarà possibile arrivare a colpire bersagli distanti fino a 100 km (120 km se sparato dalla nuova bocca da fuoco da 64 calibri). Ricordiamo che il proietto VULCANO verrà realizzato in tre varianti principali: una non guidata denominata ER (gittata circa 70 km), una guidata antinave (gittata 100 km) dotata di guida INS/GPS più seeker IR low cost (per la guida terminale sul bersaglio) ed infine una guidata land attack INS/GPS (gittata sempre 100 km). In pratica la torre da 127/ 54 mm riceverà migliorie all elettronica e nella gestione del munizionamento (per poter manipolare, gestire e programmare il VULCANO) e dei relativi depositi. L innovazione più importante, per quanto riguarda il tiro superficie/superficie, riguarda però il sistema di comando e controllo che sarà dotato del nuovo NFCS (Naval Fire Control System). Si tratta di un modulo di supporto al CMS della nave che consente un proficuo impiego dell armamento di bordo (non solo l artiglieria, ma pure i missili TESEO Mk-2/A di cui si parla più avanti) nel tiro controcosta ed antinave. In pratica il modulo NFCS, che è una diretta derivazione del sistema realizzato per le FREMM, supporta elettronicamente il CMS della nave nelle scelte operative e nella pianificazione delle operazioni di ingaggio, selezionando volta per volta l arma che meglio si adatta allo specifico compito (cannone o missile). Questo apparato nasce con un concetto plug & play e tale caratteristica lo ha reso facilmente interfacciabile con il CMS dei DDG. Per tiro antinave e contro-costa a più lunga gittata i cacciatorpediniere sono stati dotati dei nuovi missili MBDA TESEO Mk-2/A caratterizzati dal fatto di avere una nuova consolle di missione, una nuova interfaccia del missile e un nuovo data link per il rivettoramento dello stesso. Inoltre l ordigno è stato completamente digitalizzato (calcolatore di bordo, unità di riferimento inerziale, servoattuatori, ricevitore GPS, sono tutti caratterizzati dall impiego di elettronica allo stato dell arte di tipo digitale), dotato di seeker migliorato (si tratta dello stesso modello installato a bordo dell ultima versione del MARTE Mk- 2/A) e di componente di processazione del segnale riprogettata. Grazie a questi interventi il TESEO Mk-2/A potrà navigare tramite way point seguendo percorsi di avvicinamento al bersaglio complessi e, soprattutto, sarà in grado di navigare e effettuare attacchi anche sulla terraferma. Accanto al TESEO Mk- 2/A è presente pure il sistema missilistico antisom MILAS (che utilizza un missile derivato dal TESEO per trasportare un siluro leggero MU-90 della WASS). Anche questo Grazie al VULCANO sarà possibile effettuare tiro controcosta (sopra) e antinave (di lato) di precisione a lunghissima gittata. ordigno è stato completamente digitalizzato tramite interventi molto simili a quelli effettuati sul TESEO Mk-2/A. Per quanto riguarda il contrasto antinave ed antiaereo a breve distanza, ma soprattutto antimissile, i tre complessi Oto Melara da 76/62 mm SUPER RAPIDO sono stati aggiornati mediante l installazione del sistema di graduazione delle spolette. Le relative direzioni di tiro DARDO E sono state aggiornate, mentre solo tre dei radar tipo RTN-30X (impiegati anche per il tracking e l illuminazione a favore del sistema missilistico superficie-aria ASPIDE), sui quattro originariamente imbarcati, sono stati revisionati e aggiornati. Infatti, per motivi di costo si è scelto di sbarcare l RTN-30X posto a dritta di poppa. Sempre per la lotta antimissile, ma nel campo delle difese soft kill, i due lancia chaff e decoy Sagem Defence Securité SAGAIE sono stati rimpiazzati dai lanciarazzi polivalenti SCLAR- H di Oto Melara. Si tratta di un complesso lanciarazzi multicelle (20 da 105 mm oppure 15 da 105 mm e 4 da 118 mm) pluri-impiego a controllo remoto, pesante kg senza munizionamento e con settore di tiro orizzontale pari a +/- 150 o e verticale di 5 o /+60 o. Ultima evoluzione dello SCLAR, che ha equipaggiato tutte le unità della MM dalle fregate in su a partire dagli anni 80, è stato concepito per impiegare razzi destinati essenzialmente a trasportare decoy ed altri dispositivi di inganno atti a contrastare missili antinave con guida radar e/o IR (mediante ricorso ad artifizi che creano confusione, dissimulazione, distrazione, seduzione, ecc ), ma anche illuminanti. Comunicazioni Il settore delle comunicazioni è stato ampiamente coinvolto nell aggiornamento ed ha visto SELEX Communications molto attiva (l'azienda ha infatti sottoscritto quasi una decina di contratti) sia nel settore dei terminali satellitari militari (SICRAL) e civili (Immarsat), sia nel settore delle radio con l installazione di nuovi apparati HF e UHF oltre che di una rete radio TETRA. Da notare anche l installazione di due antenne SHF ai lati dell albero di poppa, vicino ai fumaioli. Le comunicazioni si gioveranno pure dell installazione del nuovo M-DLP (Multi Data Link Processor) di Elsag Datamat. Si tratta di un sistema che è in grado di far dialogare tra loro i vari data link (LINK 11A, LINK 11B, LINK- 16, LINK-22, JREAP e VMF). Il sistema, che è stato installato sulle portaerei CAVOUR e GA- RIBALDI, sui cacciatorpediniere ORIZZONTE e sul rifornitore ETNA (e verrà installato pure a bordo delle FREMM), può garantire un elevato livello di interoperabilità tra le varie unità navali, aeree e terrestri e tra i vari posti comando a supporto dei ruoli C2 (Comando e Controllo) e non C2. L M-DLP ha una completa capacità di interscambio dati e impiega una suite di strumenti per la costruzione di uno scenario tattico comune. 48 RID 12/09

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