Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo.

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1 MONETA E FINANZA INTERNAZIONALE Lezione 7 Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo. La velocità di aggiustamento dipende dall elasticità delle importazioni ed esportazioni ad R (approccio delle elasticità) Ipotesi: 1) No flussi internazionali di capitali saldo c/ movimenti capitali=0 saldo BP = saldo c/partire correnti; 2) Il reddito interno ed estero non variano; 3) Il paese vuole correggere gli squilibri della BP tramite R. R che riequilibra la BP dipende dall elasticità di D( ) e S( ). 1

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3 NOTAZIONE: D( )=P(Q( P( prezzo importazioni in valuta estera P(i=RP( prezzo importazioni in valuta nazionale Q(=f(P(i) domanda di importazioni S( )=P(x)Q(x) P(x) prezzo esportazioni in valuta estera P(ex)=RP(x) prezzo delle esportazioni in valuta nazionale Q(x)=f(P(x)) domanda di esportazioni Se ipotizziamo prezzo fisso nella valuta del produttore (i.e P(= P(ex)=0) Allora, riguardo all elasticità della curva di domanda ed offerta di valuta estera possiamo concludere quanto segue: 3

4 1) D( ) ha generalmente inclinazione negativa. R= $/ (deprezzamento del $) Q( quantità importata ma non ha effetto su P(. Più rigida è la curva di domanda di importazioni degli USA dal Regno Unito minore è la riduzione nella domanda di che consegue ad un deprezzamento del $ tanto più ripida (meno elastica) è la D( ). 2) R= $/ (deprezzamento del $) P(x), il prezzo in delle esportazioni USA, ma Q(x), la quantità delle esportazioni USA verso UK l offerta di negli USA dipende dalla elasticità al prezzo della domanda di esportazioni americane. Se η(x)=1 l offerta di è invariata S( ) verticale Se η(x)<1 l offerta di si riduce S( ) ha inclinazione negativa Se η(x)>1 l offerta di aumenta S( ) ha inclinazione positiva 4

5 Si noti che: 1) Il deprezzamento ha un effetto inflazionistico: R domanda di esportazioni e domanda di prodotti sostitutivi delle importazioni P erosione del vantaggio competitivo conseguito tramite R incentivo ad utilizzare la svalutazione per correggere disavanzo della BP. P( ex) 2) Il deprezzamento influenza le Ragioni di Scambio RS= P( i Se rilasciamo l ipotesi di prezzo fisso nella valuta del produttore R P(ex) e P (, allora: a) Se P(ex) più che proporzionalmente rispetto a P(i RS migliorano; b) Se P(ex) meno che proporzionalmente rispetto a P(i RS peggiorano; c) Se P(ex) nella stessa proporzione rispetto a P(i RS immutate. 5

6 STABILITA DEL MERCATO DEI CAMBI Definizioni: Il mercato dei cambi è stabile se tende a tornare all equilibrio automaticamente quando perturbato. Il mercato dei cambi è instabile se una volta allontanatosi dall equilibrio non solo non vi torna ma si allontana ancora di più. Condizioni di stabilità del mercati dei cambi: Dipendono dalle inclinazioni relative delle curve S( ) e D( ). In particolare, il mercato dei cambi è stabile se: 1) La S( ) ha inclinazione positiva; 2) La S( ) è inclinata negativamente ma è più ripida della D( ) 6

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8 Importanza della condizione di stabilità: Se il mkt dei cambi è instabile un sistema a cambi flessibili accresce lo squilibrio della BP. Sarebbe infatti necessario rivalutare la valuta di un paese in disavanzo per ridurre il deficit e svalutare la valuta di un paese in avanzo per ridurre il surplus. Solo se i mercati dei cambi sono stabili ha senso discutere dell elasticità delle curve D( ) e S( ) da cui dipende la variazione di R necessaria per ristabilire l equilibrio della BP. La forma esatta delle curve D( ) e S( ) non è nota. Marshall-Lerner dimostrano però che, se le curve di offerta di importazioni ed esportazioni sono infinitamente elastiche allora i mkt dei cambi sono stabili se: η m +η x > 1 8

9 Condizione di Marshall-Lerner: Partendo da una situazione di equilibrio della bilancia commerciale, un deprezzamento della valuta nazionale migliora la Bilancia Commerciale se la somma dell elasticità della domanda estera di esportazioni ( di beni domestici) e dell elasticità della domanda domestica di importazioni ( di beni esteri) rispetto al prezzo è superiore all unità. SIGNIFICATO ECONOMICO: Il deprezzamento della valuta nazionale determina due effetti distinti: 1) Effetto prezzo: P(i aumenta mentre P(ex) resta invariato effetto prezzo è sempre negativo. 2) Effetto quantità: la riduzione di P(x) aumenta Q(x), mentre l aumento di P(i riduce Q( effetto quantità positivo. 9

10 Quale dei due effetti prevale dipende dalle elasticità della domanda di esportazioni ed importazioni (rispetto al prezzo). Se soddisfano la condizione di Marshall-Lerner, l effetto quantità domina l effetto prezzo migliorando la bilancia commerciale. Dimostrazione: P(ex) e P(i= prezzi in valuta nazionale delle esportazioni ed importazioni Q(x) e Q(= quantità esportate ed importate Il valore della Bilancia Commerciale in valuta nazionale è: B=P(ex)Q(x)-P(iQ( (1) Poiché P(i=RP( la (1) diventa: B=P(ex)Q(x)-RP(Q( (2) 10

11 Possiamo porre P(ex)=P(=1 (ipotesi di prezzi fissi nella valuta del produttore): B=Q(x)-RQ( (3) La variazione nella Bilancia Commerciale indotta da una variazione del tasso di cambio è: db dr dq( x) dq( = R Q( (4) dr dr Se i prezzi delle esportazioni ed importazioni sono fissi nella valuta del produttore allora: η x = dq( x) Q( x) dr R η m = dq( Q( dr R 11

12 La (4) può essere riscritta come: db dr = dq( x) dr R Q( x) Q( x) R dq( R dr R Q( Q( R Q( Sostituendo le definizioni di elasticità: db dr Q( x) = η x + Q( η R ( 1) m (5) Q( x) Se B=0 la (3) = Q( allora la (5) diventa: R db dr ( η 1) = Q( ( η + 1) = η Q( + Q( η x m x m (6) db Dato che Q(>0 la (6) > 0 dr se e solo se ( ) > 1 η x +η m C.V.D 12

13 Nota che: Se le elasticità dell offerta di beni importati ed esportati sono minori di infinito le condizioni di Marshall-Lerner diventano meno stringenti. In questo caso, variazioni dal lato della domanda producono effetti non solo sulle quantità importate Q( ed esportate Q(x) ma anche sui prezzi nella valuta del produttore P(ex) e P(: 1) L di Q(x) che segue l R determina un di P(ex) che favorisce ulteriormente l aumento dei valori esportati P(ex)Q(x). 2) La di Q( che segue l di R determina una di P( che favorisce un ulteriore riduzione del valore importato RP(Q(. 13

14 STIME DELL ELASTICITA 1) Prima della II guerra mondiale si riteneva che il mkt dei cambi fosse stabile e che D( ) e S( ) fossero molto elastiche. 2) Chang (1945, 1948) stima η x e η m per una ventina di paesi per il periodo e trova che la somma è di poco superiore all unità se il mkt dei cambi è stabile D( ) ed S( ) molto rigide. (pessimismo sulle elasticità). 3) Ci motivi per ritenere che η x e η m siano sottostimate: a) Orcutt (1950) evidenzia il problema dell identificazione; b) Junz e Rhomberg (1973) evidenziano la presenza di ritardi nell aggiustamento delle quantità importate ed esportate ai prezzi. 14

15 EFFETTO J Il saldo commerciale di un paese può peggiorare subito dopo una svalutazione per migliorare solo successivamente. Ciò dipende dal fatto che: 1) P(i tende a crescere più rapidamente di P(ex); 2) Inizialmente Q( e Q(x) variano poco; 3) In seguito, Q( si riduce e Q(x) aumenta, mentre P(i e P(ex) si allineano. 15

16 Rappresentato graficamente il processo di aggiustamento della BP rispetto al tempo assomiglia ad una J rovesciata. 16

17 Tasso di cambio effettivo del dollaro e saldo delle partite correnti 17

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19 Conclusioni dei lavori empirici sulle elasticità ed effetto J: Il valore dell elasticità non sembrerebbe sufficientemente elevato per garantire la stabilità del mkt dei cambi nel breve periodo ma tale da generare curve di domanda ed offerta di valuta sufficientemente elastiche nel lungo periodo. Il valore delle elasticità di impatto è sufficientemente ridotto da dar vita ad un effetto J 19

20 TRASMISSIONE DI R AI PREZZI Anche nel lungo periodo, l aumento di P(i e P(ex) può essere inferiore all di R effetto trasmissione incompleto. Ciò è spiegabile con il fatto che: 1) Le imprese straniere, per non perdere quote di mercato, possono decidere di assorbire una parte dell aumento dei prezzi riducendo i profitti. 2) Gli esportatori possono essere restii ad aumentare i prezzi nella stessa entità del deprezzamento se lo valutano come fenomeno transitorio 20

21 References D. Salvatore, Economia Monetaria Internazionale, Etas 2008, vol. II Cap. 16 (esclusi par b 16.2 c 16.6) 21

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