VINCENZO CERMIGNANI ( ) canta divinamente la luce e il colore che sono i gusti della vita

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1 VINCENZO CERMIGNANI ( ) pittore canta divinamente la luce e il colore che sono i gusti della vita Artista di notevole maestria, trovò la sua affermazione artistica in Francia dove visse per più di quaranta anni come esule antifascista. Era nato a Giulianova il 19 luglio 1902 da Florindo e Maria Filippa Corda in una famiglia di condizioni non agiate. Suo padre era orafo dedito in particolare alla lavorazione del corallo e questo permise al piccolo Vincenzo di entrare da subito in contatto con l arte. Dopo aver frequentato le scuole elementari, prese a seguire il genitore nella sua bottega artigianale e nei mercati della zona dove si recava a vendere i suoi prodotti. Il giovane Cermignani cresce in una temperie anarco-socialista che farà di Giulianova la culla della sinistra. La nascita della sezione del PSI, la prima nella provincia di Teramo, la fondazione della Casa del Popolo nel 1913 e la posa della lapide sul Portico de Bartolomeis, nell attuale Piazza della Libertà, Ai proletari vittime della guerra borghese, fatta apporre nel 1920 da Lidio Ettorre della Lega Proletaria in ricordo delle vittime della prima guerra mondiale, saranno gli accadimenti che maggiormente concorreranno alla formazione della sua coscienza politica e sociale. Fu Segretario dei Giovani Socialisti. Nel 1920 lascia Giulianova per recarsi a Milano dove intende approfondire l arte orafa. Nel capoluogo lombardo entra a far parte del Circolo Anarchico di Errico Malatesta iscrivendosi alla Sezione Italiana della Lega per i Diritti dell Uomo. All attività lavorativa alterna, con eguale impegno, quella politica che non abbandonerà mai. Al termine della breve parentesi lombarda, Cermignani torna nel 21 a Giulianova dove perfeziona la sua tecnica artistica presso gli eccellenti maestri locali Andrea Clodomiro Iezzi, pittore formatosi a Napoli, Firenze e Roma, e Ulderico Ulizio, scultore verista allievo di Raffaello Pagliaccetti e maestro di disegno formatosi all Accademia d Arte di Roma. Il 29 agosto del 1922, un nutrito gruppo di fascisti abruzzesi e marchigiani, militarmente inquadrati, si dirigono verso il Portico de Bartolomeis con l evidente intenzione di distruggere la lapide dedicata ai caduti proletari affissa due anni prima. Alcuni animosi giuliesi, reduci di guerra e sinceri democratici, tra cui Cermignani, Lidio Ettorre, Pasquale Di Odoardo e Tiberio Albani, accettano immediatamente la battaglia. Si scrisse, in quel giorno, la pagina più bella e commovente della resistenza giuliese al fascismo. Di fronte a quella difesa, meravigliosamente sentita e disperatamente condotta, i fascisti furono

2 costretti a chiedere rinforzi da Ferrara e da Ancona. All alba, dopo cinque ore di lotta, esaurite le munizioni, i valorosi resistenti si ritirarono sulle colline retrostanti il paese e la lapide fu distrutta a colpi di moschetto. La stessa sarà riposizionata nello stesso posto subito dopo la Liberazione. L avversione alla lapide fu solo un pretesto, in realtà, i fascisti avevano voluto punire Giulianova, ultimo baluardo dell antifascismo. All indomani di quei fatti, molti protagonisti tra gli antifascisti sono costretti ad abbandonare Giulianova, alcuni si trasferirono a Roma, altri come Cermignani e i compagni Tiberio Albani e Pasquale Di Odoardo a Milano dove ad accoglierli c era Errico Malatesta ma di lì a poco ripararono in Francia. Nella consapevolezza di non poter rientrare in Italia, Cermignani e compagni iniziano un lungo periodo di esilio che li costringerà a stare fuori dall Italia per più di trenta anni. Solo Pasquale Di Odoardo, più tardi, accettando il carcere farà rientro a Giulianova. Vincenzo Cermignani Veduta d Antibes, olio su cartone 20x28 I primi tempi dell esilio si rivelano duri e difficoltosi, il giuliese lavora come decoratore e conduce un esistenza anticonformista nello stile bohemien fatto di arte e impegno politico. In breve tempo riesce ad inserirsi nell ambiente artistico parigino dove frequenta corsi di perfezionamento alla pittura; nel 1933, partecipando ad una mostra, ottiene un primo riconoscimento: il Diploma d Onore e una Medaglia d oro. Aderisce alla Societé des Artistes Indipendants, fondata a Parigi nel 1884 con lo scopo di consentire agli artisti di presentare le loro opere al pubblico in tutta libertà, e contemporaneamente si occupa del Sindacato dei decoratori d arte, dove presta assistenza soprattutto ai lavoratori italiani in

3 difficoltà. Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, abbandona Parigi, sempre più gremita di Tedeschi, per rifugiarsi nella più tranquilla Limoges continuando la sua attività artistica e politica. Il 9 dicembre del 1940 sposa Germaine Alphonsine Albertine Langlois, di antica e nobile famiglia francese ma il suo matrimonio si risolverà in un divorzio quattro anni dopo. Il suo impegno antifascista non venne meno neanche negli anni dell occupazione tedesca, immediatamente dopo la liberazione, nel 1944, fece parte di una commissione alleata che doveva indagare sull eccidio nazista di Oradour-sur-Glane dove 642 abitanti il 10 giugno 44 erano stati uccisi per rappresaglia e l intero paese dato alle fiamme. Di quel terribile avvenimento, il pittore giuliese ci ha lasciato un bellissimo quadro Vue de l Eglise d Oradour sur Glanes aprés l incendie par les Allemands, acquistato dalla Direction Generale des Arts et des Lettres e collocata nella Galleria d Arte Moderna a Parigi, ed un interessantissimo reportage fotografico corredato da didascalie cariche di feroce ironia, che rispecchiano il suo stato d animo di antifascista nel vedere calpestati la libertà ed il rispetto per l uomo. Alla fine della guerra riceverà la riconoscenza dall Associazione dei Partigiani Garibaldini, per la sua attività partigiana. Vincenzo Cermignani Cagnes sur Mer Cermignani viaggia in continuazione alla ricerca di nuovi stimoli, organizza mostre per divulgare la sua arte pittorica, paesaggistica ed anche ritrattistica alla quale forse appartengono le sue migliori opere. Sempre alla ricerca di angoli particolari, le sue tele non sono mai luoghi comuni, la sua pittura evidenzia caratteristiche plastiche e coloristiche in grado di emozionare e comunicare un livello superiore di verismo rispetto alla tradizionale scuola abruzzese del paesaggio. Cresciuto nel confronto con le tendenze postimpressioniste francesi, Cermignani padroneggia l uso della spatola e della pennellata

4 grassa, una tecnica che, unita all impiego di toni cromatici svincolati dal naturalismo, rende i suoi quadri astratti rispetto all immagine, sia pure in un contesto riconoscibile e figurativo. Il 20 maggio 47 a Parigi sposa Suzanne Woltock, anche questo matrimonio si risolverà con un divorzio nel Nel 1953, torna, per la prima volta dopo trenta anni, nella sua Giulianova dove organizza una sua personale al lussuoso Kursaal. L esposizione fu un grande successo che richiamava le affermazioni ottenute dall artista in Francia dove era considerato il Mago della Luce e il più Montmartois dei Parigini. Solo nel 1967, dopo una seconda personale ancora al Kursaal e al Circolo Enel di Teramo, Cermignani predisporrà il suo rientro definitivo in patria. In una lettera ad un suo caro amico aveva scritto: questo Paese (la Francia) che ha assorbito la mia gioventù, non divenga la mia tomba morale e fisica! Volerò verso la terra che mi fece nascere, contando di terminare la mia esistenza fra gli amici superstiti. Se mi spengo qui tutto il sacrificio della mia vita artistica sarà manomesso al beneficio di solite canaglie, che profittando della mia scomparsa ignota faranno man bassa del mio patrimonio artistico e dei miei beni intimi, senza essere importunati da Voi amici veri, ai quali ciò è destinato Ormai sessantacinquenne, a bordo della sua potente moto BMW sidecar, rientra in V. Cermignani La Goulette a Cagnes sur Mer olio su tela 61x38 patria definitivamente, ospitato in una casa messagli a disposizione dall avv. Riccardo Cerulli. Di lì a poco però Cermignani si ammala e consapevole di una fine prossima, detta le sue volontà testamentarie nell agosto del 1970, con le quali indica l avv. Riccardo Cerulli erede unico di tutti i suoi beni. Lo stesso avvocato avrebbe dovuto provvedere all inventario e alla consegna di tutta la sua produzione artistica alla Pinacoteca Comunale di Giulianova e di tutti i suoi libri alla Biblioteca Comunale V. Bindi. Vincenzo Cermignani morirà il 14 febbraio Il Comune di Giulianova accetta il lascito e a pochi mesi dalla scomparsa, il 28 agosto, allestisce al Kursaal una mostra postuma dell artista. Grazie all impegno e alla disponibilità dell avv. Cerulli, nel 1997 l abitazione di Cermignani, in via Piave n.10,

5 diventa Casa Museo Vincenzo Cermignani nel quale sono conservate 462 opere del pittore, unitamente a una raccolta di 384 libri, fotografie e documenti legati alla sua vita. Molti altri quadri si trovano in case private di amici che hanno sperimentato la sua generosità e il suo disinteresse per i rapporti venali. La personalità di bohemien solitario è tutta racchiusa nelle poche righe che lo stesso artista scrisse ai suoi amici alla vigilia della sua scomparsa, uno specchio della sua esistenza: essendo io ateo, desidero che il mio funerale abbi un carattere schiettamente civile. Non desidero né fiori, né corone, nessuna setta religiosa dovrà essere autorizzata ad appormi il marchio del suo passaporto nessuna allocuzione funebre deve essere pronunciata sulle mie spoglie desidero indossare la mia camicia rossa di garibaldino con la decorazione ottenuta nella Campagna di Francia, combattendo contro le orde nazifasciste desidero essere accompagnato dall esecuzione della nona di Beethoven sul mio sarcofago dovrà essere chiaramente scritto né Dio, né Padroni disponendovi la mia testa di marmo bianco, come pure la testa di bronzo del mio caro e fedele cane Willy. Le spoglie dell artista riposano nel Cimitero di Giulianova in una tomba monumentale composta da due sarcofagi in marmo contigui, uno accoglie i resti di Vincenzo Cermignani e l altro quelli del musicista camplese Primo Riccitelli. Carlo Maria d Este (Centro reg.le Beni Culturali) V. Cermignani Venezia olio su tela 33x41 V. Cermignani Venezia olio su tela 33x41 BIBLIOGRAFIA E FONTI Giovanni Bosica, Vincenzo Cermignani il mago della luce, in La Madonna dello Splendore, n.16 del 22 aprile 1997

6 Carmen Di Odoardo, Il testamento di Vincenzo Cermignani, in La Madonna dello Splendore, n.32 del 22 aprile 2013 Leo Marchetti, Vincenzo Cermignani un giuliese a Montmartre, in Dante Pistilli, Casa del pittore Vincenzo Cermignani, in Aggiunto in Sulmona l 8 marzo 2017