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2 INDICE 1 PREMESSA FINALITÀ DEL PIANO SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI COMPONENTI AMBIENTALI DA MONITORARE Emissioni in Aria Emissioni convogliate Emissioni Diffuse Verifica di Conformità e Rispetto dei Limiti Scarichi Idrici Rifiuti Rifiuti in Ingresso Rifiuti in uscita dall impianto Rumore Sotterranee

3 1 PREMESSA Il presente Piano di Monitoraggio e Controllo viene proposto, ai sensi del D.Lgs. 152 e s.m.i.,nell ambito dell istruttoria per il rilascio della relativa Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l impianto di frantumazione di materali ferrosi e non ferrosi,inclusi i rifiuti, di proprietà della Fracar Srl, sito in via Murello 9/13 del Comune di Polonghera, in cui viene svolta la seguente attività IPPC: attività 5.3.5: trattamento in frantumatori di rifiuti metallici, compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti. Il presente Piano di Controllo è stato redatto sulla base delle indicazioni della Linea Guida in materia di Sistemi di Monitoraggio che costituisce l Allegato II del Decreto 31 Gennaio 2005 recante Emanazione di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell'allegato I del decreto legislativo 4 agosto 1999, No. 372 (Gazzetta Ufficiale No. 135 del 13 Giugno 2005); 2 FINALITÀ DEL PIANO In attuazione a quanto disposto D.Lgs. 152 e smi., il presente Piano di Monitoraggio e Controllo ha la finalità principale della verifica di conformità dell esercizio dell impianto alle condizioni prescritte nell Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che verrà rilasciata per le attività IPPC indicata sopra e farà, pertanto, parte integrante dell AIA stessa. Il presente Piano di Monitoraggio e Controllo rappresenta parte essenziale dell AIA ed il gestore provvederà ad attuarlo con riferimento ai parametri da controllare, nel rispetto delle frequenze stabilite per il campionamento e delle modalità di esecuzione dei previsti controlli e misure. Qualora durante l esercizio dell impianto dovesse emergere l esigenza di rivalutare il presente Piano, e ciò sia su proposta motivata da parte del Gestore sia su richiesta dell Ente di Controllo, le promosse istanze potranno essere oggetto d esame e valutazione da parte dell Autorità Competente. 3

4 3 SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI 3.1 COMPONENTI AMBIENTALI DA MONITORARE Emissioni in Aria Emissioni convogliate Per quanto riguarda le emissioni convogliate si faccia riferimento alla tabella seguente: punto di provenienza tipo di sostanza tipo di unita di metodica frequenza emissione inquinante determinazione misura E1 Scrubber Venturi Polv. Tot. Misura diretta mg/nm 3 Rif.: allegato COV discontinua 2 del D.M. ANNUALE 31/01/2005 I prelievi dei campioni in discontinuo ai camini saranno effettuati nelle condizioni di funzionamento più gravose degli impianti ad essi collegati Emissioni Diffuse Sulla base di quanto affermato nella relazione tecnica, per quanto riguarda la formazione di missioni diffuse, si precisa che: 1. i materiali leggeri verranno stoccati all interno di cassoni scarrabili stagni dotati di coperchio, collocati sotto la tettoia posta in adiacenza la capannone esistente (cfr. tav 2a); 2. stante le caratteristiche fisiche del materiale avviato alla frantumazione e vista la bassa velocità di avanzamento del nastro trasportatore che alimenta il mulino frantumatore, non si ritiene necessario prevedere particolari misure di contenimento delle emissioni diffuse, la cui formazione può ritenersi trascurabile. 4

5 3. Il materiale ottenuto dalla frantumazione presenta granulometria e caratteristiche fisiche (materiale solido non polverulento con pezzatura centimetrica) tali da non richiedere alcuna misura di contenimento delle emissioni diffuse, la cui formazione può ritenersi trascurabile. Non è prevista alcuna attività di monitoraggio sulle emissioni diffuse Verifica di Conformità e Rispetto dei Limiti Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata alle emissioni in atmosfera, dovrà essere resa nota l incertezza del metodo di prova o sistema di misura con un coefficiente di copertura almeno pari a 2 volte la deviazione standard (P95%) del metodo utilizzato. Qualora non fosse indicata l incertezza della misura eseguita si prenderà in considerazione il valore assoluto della misura per il confronto con il limite stabilito. Per la verifica delle caratteristiche delle emissioni autorizzate saranno utilizzate le metodiche basate su: metodi prescritti da leggi, decreti, direttive; metodi emessi da enti normatori internazionali (ISO, CEN) o nazionali (UNI, DIN, AFNOR,ecc ); metodi emessi da organizzazioni tecniche, pubbliche o private (EPA, IRSA-CNR, UNICHIM, APHA-Standard Methods, ecc ). I rapporti di prova relativi agli autocontrolli riporteranno, insieme al valore del parametro analitico, al metodo utilizzato e alla relativa incertezza estesa (P95%), l esito del controllo e le condizioni di assetto dell impianto durante l esecuzione dello stesso Accessibilità dei Punti di Prelievo e loro Caratteristiche I camini soggetti ai controlli manuali sono dotati di prese di misura posizionate in accordo a quanto specificato nei metodi di riferimento. L esecuzione dei controlli alle emissioni autorizzate, sarà consentita secondo quanto previsto dalle norme tecniche (UNI 10169, ecc.) e dalle normative vigenti sulla sicurezza. 5

6 3.1.3 Scarichi Idrici Non sono presenti scarichi idrici derivanti dall impianto di frantumazione ove si eccettui lo scarico delle acque di prima pioggia incidenti sulle superfici impermeabilizzate, opportunamente trattate. Non si prevede l effettuazione di attività di monitoraggio Rifiuti Nel presente paragrafo si riportano i riferimenti relativi alle attività di controllo sui rifiuti in ingresso e ai rifiuti prodotti che dovranno essere effettuate nell ambito del presente piano, fatti salvi i controlli che il gestore è comunque tenuto ad effettuare in ottemperanza alla normativa vigente in materia Rifiuti in Ingresso Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti in ingresso non sono previsti particolari controlli, ove si eccettuino le procedure di gestione interne già codificate dalla Fracar negli anni Rifiuti in uscita dall impianto. Si fa riferimento a due diverse tipologie di rifiuto. I fanghi prodotti dallo scrubber ed il car fluff. Per quanto riguarda la gestione dei fanghi, la FRACAR provvederà ad una caratterizzazione analitica dei fanghi, prima di ogni smaltimento, che comprenderà i parametri: - Solventi - PCB - Metalli - Idrocarburi totali In questo modo sarà possibile individuare il codice CER più appropriato e, di conseguenza, l impianto per il corretto smaltimento. 6

7 Per quanto concerne la gestione del car fluff, la Fracar utilizzerà la procedura operativa definita sotto, seguita con il controllo diretto dal responsabile dell impianto e dell addetto inviato dal laboratorio convenzionato. La procedura messa a punto da Fracar prevede: 1. codifica del cassone scarrabile con apposita etichetta numerica adesiva; 2. prelevamento di campioni significativi con il metodo del prelievo statico seguito da quartatura; 3. trasferimento dei campioni prelevati presso il laboratorio convenzionato, svolta a cura dell addetto inviato dal laboratorio stesso; 4. effettuazione delle analisi chimiche che dovranno comprendere: - Metalli; - Idrocarburi totali; - microinquinanti PCB - DL, IPA, PCCD/F ; - potere calorifico inferiore e superiore; - contenuto in cloro (Cl totale); 5. restituzione del certificato analitico ed attribuzione del codice CER appropriato (da parte del laboratorio convenzionato); Prima dell avvio a smaltimento presso impianto autorizzato, il car fluff verrà depositato all interno di cassoni scarrabili collocati sotto la tettoia posta in adiacenza la capannone principale. Ogni conferimento è accompagnato dai FIR (Formulari di Identificazione Rifiuti).La documentazione relativa ai conferimenti è registrata per una gestione informatica dei dati e conservata presso gli uffici dell impianto, nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs 152/2006 e s.m.i Rumore Si dovranno effettuare rilevamenti strumentali ogni tre anni lungo il confine di pertinenza, in particolare presso i quattro recettori sensibili individuati nella documentazione in atti, in periodo diurno, come previsto dalla normativa di riferimento (Decreto 16 Marzo 1998 e DPCM 14/11/97). 7

8 Il primo controllo dovrà essere effettuato all avvio dell impianto in assetto definitivo e comunque non oltre i dodici mesi dall Autorizzazione Integrata Ambientale. Le misure strumentali saranno indicative dell impatto sonoro dell impianto sui recettori esposti durante il periodo di maggiore attività, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi (limite di emissione e immissione assoluto nelle aree a cielo aperto fruibili da persone o comunità) Sotterranee Il controllo annuale della qualità dei livelli acquiferi sottostanti l impianto dovrà essere effettuato in corrispondenza dei 3 piezometri a suo tempo realizzati. In accordo alle norme ISO :1993 Water qualità: sampling Part 11: Guidance on sampling of groundwaters ed al D.M. n 152/2006, in seguito all installazione dei piezometri si sono svolte le seguenti operazioni: - determinazione caratteristiche della falda; - spurgo; - campionamento; - analisi. I parametri da ricercare sono indicati nelle tabelle riportate di seguito: Parametri analitici ph Conducibilità Arsernico Cadmio Cromo totale Cromo Esavalente Ferro Manganese Mercurio Nichel Piombo Rame Zinco Idrocarburi totali (n-esano) Benzene Etilbenzene 8

9 Parametri analitici m,p-xilene o-xilene Stirene Toluene 1.1 Dicloroetene Diclorometano 1.1 dicloroetano 1,2 Cis-Dicloroetene 1,2 Trans-Dicloroetene Cloroformio Tricloroetano 1.2 Dicloroetano Tetraclorometano Tricloroetene 1.2 Dicloropropano Dibromometano tetracloroetano Tricloroetano Dibromocloroetano 1,2 dibromometano Bromodiclorometano Bromoformio Tetracloroetilene tetracloroetano 1.2 dibromoetano 1,2,3 tricloropropano Clorometano Cloruro di vinile Esaclorobutadiene Benzo[a]antracene Benzo[a]pirene Benzo[b]fluorantene Benzo[g,h,i]perilene Benzo[k]fluorantene Crisene Dibenzo[a,h]antracene Ideno[1,2,3-c,d]pirene Pirene. I campionamenti verranno effettuati con cadenza biennale, i report analitici verranno trasmetti alla Provincia di Cuneo ed al Dipartimento ARPA di Cuneo, Arpa entro 60 gg dall effettuazione delle misure. 9

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