GLI IMPIANTI DI CREMAZIONE IN LOMBARDIA Relazione attività 2010
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- Paolina Pesce
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1 GLI IMPIANTI DI CREMAZIONE IN LOMBARDIA Relazione attività 2010 La presente relazione, a cura della Direzione Generale Sanità, costituisce il resoconto dei dati di attività relativamente all anno degli impianti di cremazione presenti sul territorio lombardo e forniti dai soggetti gestori ai sensi della d.g.r del 4 maggio Gli impianti di cremazione Al 31 dicembre 2010 risultano attivi in Lombardia 10 impianti, dotati complessivamente di 18 linee di cremazione: nella tabella allegata sono descritte le caratteristiche dei singoli impianti. Nel corso del è rimasto fermo l impianto di Lodi (sostituito da un nuovo impianto entrato in funzione nel mese di gennaio 2011), mentre è stato attivato il nuovo impianto di Bergamo che dispone ora di due linee di cremazione. L impianto di Busto Arsizio (VA), dotato di una linea di cremazione e riconosciuto già esistente dalla d.g.r in quanto in possesso dell autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi del D.Lgs 15206, non è ancora entrato ancora in funzione a causa del prolungamento dei tempi della gara d appalto. Nel grafico 1 sono riportati i dati di attività dal 2005 al Grafico n. 1: Le cremazioni effettuate dagli impianti lombardi
2 Nelle tabelle successive (tabella A, B, C, D,E ed F) sono riportati i dati di attività di ciascun impianto suddivisi per anno e per tipologia di cremazione. Tabella A ANNO 2005 BG BS CO CR LO MN MI CB PV VA REGIONE n. cremazioni da cadavere n. cremazioni da esumazione n. cremazioni da estumulazione n. totale cremazionianno Tabella B ANNO 2006 BG BS CO CR LO MN MI CB PV VA REGIONE n. cremazioni da cadavere n. cremazioni da esumazione n. cremazioni da estumulazione n. totale cremazionianno Tabella C ANNO 2007 BG BS CO CR LO MN MI CB PV VA REGIONE n. cremazioni cadavere n. cremazioni da esumazione n. cremazioni da estumulazione n. totale cremazionianno Tabella D ANNO 2008 BG BS CO CR LO MN MI CB PV VA REGIONE n. cremazioni cadavere n cremazioni da esumazione n. cremazioni da estumulazione n. totale cremazionianno
3 Tabella E ANNO 2009 BG BS CO CR LO MN MI CB PV VA REGIONE n. cremazioni cadavere n cremazioni da esumazione n. cremazioni da estumulazione resti ossei n. totale cremazionianno Tabella F ANNO 2010 BG BS CO CR LO MN MI CB PV VA REGIONE n. cremazioni cadavere n. cremazioni da esumazione n. cremazioni da estumulazione resti ossei n. totale cremazionianno Nel 2010 sono state dunque effettuate cremazioni, di cui da cadavere; la scelta crematoria media effettuata in Lombardia sale quindi al 22 % dei decessi occorsi.
4 Nel grafico 2 è riportato l andamento delle cremazioni in Regione Lombardia per impianto in cui è evidente il lento e costante incremento. Osservando i trend degli impianti si può verificare come ci siano due tendenze: Impianti che incrementano considerevolmente il numero delle cremazioni e appaiono tuttora in crescita (BG,BS,CR,MN); si tratta verosimilmente di territori ove la scelta crematoria, inizialmente bassa, si sta affermando anche grazie agli adeguamenti impiantistici; nell area milanese continua il trend ascendente che dimostra come il decremento del 2009 fosse dovuto al fermo impianto. Impianti che mantengono sostanzialmente costante il numero di cremazioni anche se con lievi decrementi in qualche annata. Grafico n. 2: Le cremazioni effettuate dagli impianti lombardi dall anno 2005 al 2010 La potenzialità degli impianti di cremazione in Lombardia Contestualmente ai dati di attività, i soggetti gestori degli impianti di cremazione hanno fornito i dati relativi al numero potenziale di cremazioni ovvero il numero di cremazionianno che l impianto di cremazione potrebbe soddisfare. Tale potenziale raggiunge la quota di cremazionianno; a tale dato, a breve, potranno aggiungersi nei prossimi anni almeno ulteriori cremazioni potenzialianno che verranno soddisfatte dall entrata in funzione dell impianto di Busto Arsizio, dalla avvenuta sostituzione dell impianto di Lodi e di Cremona e del nuovo impianto di Albosaggia (SO). Come si evince da tale analisi sintetica, in Regione Lombardia la situazione degli impianti è più che positiva ed in grado di soddisfare sia la richiesta di cremazione attuale che di un ulteriore incremento fino ad una richiesta di circa cremazionianno.
5 Ciò parrebbe contrastare con talune segnalazioni circa i tempi di attesa antecedenti la cremazione: tuttavia è verosimile che essi derivino da una disomogenea attribuzione ai diversi impianti dei decessi, come pure alla oggettiva difficoltà di una programmazione definita. La soluzione a tali problemi non è comunque da ricercare nella creazione di nuovi impianti, che risulterebbero poi sottoutilizzati, quanto in una redistribuzione degli ambiti territoriali o, quantomeno, da un coordinamento tra i diversi gestori, che possa prevedere un supporto reciproco nei momenti di sovraccarico o di criticità nel. In tal senso la DGR succitata già prevedeva l opportunità di accordi e convenzioni tra impianti viciniori. Per quanto riguarda la cremazione degli esiti di esumazioneestumulazione, la stessa si attesta sulle cremazionianno senza particolari evidenze di un suo incremento; si rileva pertanto un modesto ricorso a tale modalità, che pure era stata prevista e facilitata dalla normativa regionale. E verosimile che una criticità possa essere costituita dalla mancanza sul territorio regionale di impianti per la cremazione con casse di zinco; al proposito va rilevato che pur avendo il Comune di Monza presentato istanza per realizzazione di impianto di tale tipologia, lo stesso non ha successivamente confermato tale proposta. Conclusioni Sulla base dei dati presentati non emerge la necessità di realizzare nuovi impianti sul territorio lombardo, alla luce sia delle potenzialità attuali e future degli impianti, sia del fatto che la scelta crematoria potrà incrementarsi principalmente nei territori ove è al di sotto del 20%, al di fuori dell area metropolitana. Come più sopra evidenziato, le criticità segnalate relativamente ai tempi di attesa potranno essere superate da migliori sinergie tra Comuni e Gestori degli impianti, favorendo le legittime aspettative dei cittadini. Milano, luglio 2011
6 Allegato: CARATTERISTICHE IMPIANTI DI CREMAZIONE - AGGIORNAMENTO 31 DICEMBRE 2010 IMPIANTO Bergamo Brescia Como Cremona Lodi Anno di realizzazione AUTORIZZAZONE dgr det. N. 600 del Anno di entrata in esercizio dgr del decreti: del e 2598 del (in via di rinnovo) ddg DEL dgr V7346 del feb dgr n del Determinazione REGTA (autoriz) 1993 vecchio impianto 10 gennaio 2011 nuovo impianto Fonte energetica metano metano metano metano metano n. linee di cremazione carta dei servizi NO SI in corso di approvazione NO NO n. linee di cremazione di prossima realizzazione 2 con dismissione vecchia linea note accordi con l'impianto di Parma in caso di fermo impianto fermo impiento da dicembre 2008 a tutto il 2010 l'impianto di cremazione n. gganno di n. hgg di , ,5 2, n.cremazioni cadavere eseguite n cremazioni da esumazione n. cremazioni da estumulazione n. totale cremazioni anno
7 IMPIANTO Mantova Milano Cinisello Balsamo Pavia Varese Anno di realizzazione AUTORIZZAZONE Anno di entrata in esercizio determinazione Provincia di Mantova n del 14 agosto 2008 aut (elettrici) aut del (gas) autorizzazione dirigenziale raccolta gen fas DGR DEL DECRETO N.69 DEL decreto n del Fonte energetica metano 2 linee elettriche e 3 a gas metano metano metano elettrica n. linee di cremazione (Predisposte le infrastrutture per la seconda linea) carta dei servizi SI In fase di realizzazione NO In corso di approvazione n. linee di cremazione di prossima realizzazione note è predisposto per una seconda linea l'impianto di cremazione n. gganno di n. hgg di n.cremazioni cadavere eseguite , , ,16 11,85 11, ,2 19, n cremazioni da esumazione n. cremazioni da estumulazione n. cremazini resti ossei n. totale cremazioni anno
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