CORPI IDRICI: STATO E OBIETTIVI. II Forum di informazione pubblica Milano, 17 settembre 2009

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1 Progetto di Piano Elaborato ai sensi dell art. 13 della Direttiva 2000/60 CE e dell art. 117 del D.Lgs. 152/06 e dell art. 1, comma 3 bis della L.13/09 CORPI IDRICI: STATO E OBIETTIVI II Forum di informazione pubblica Milano, 17 settembre 2009 Elena Brivio D. G. Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Regione Lombardia

2 Definizione di corpo idrico La Direttiva fornisce le seguenti definizioni di corpo idrico superficiale e di corpo idrico sotterraneo: Dicesi corpo idrico superficiale un elemento discreto e significativo di acque superficiali quale può essere un lago, un bacino artificiale, un torrente, un fiume o un canale, parte di un torrente, fiume o canale, le acque di transizione o un tratto di acque costiere ; Dicesi corpo idrico sotterraneo un volume distinto di acque sotterranee contenute da una o più falde acquifere. Partendo da queste definizioni e seguendo le indicazioni contenute nelle Linee Guida prodotte nell ambito della CIS (Common Implementation Strategy) sono stati individuati e caratterizzati i corpi idrici presenti nel distretto.

3 Corpi idrici individuati Nell intero distretto idrografico del fiume Po sono stati individuati complessivamente: corpi idrici fluviali; 107 corpi idrici lacustri; 18 corpi idrici di transizione; 1 corpo idrico marino costiero; 145 corpi idrici sotterranei. In particolare a livello regionale siamo passati dai 47 corpi idrici significativi (tra fiumi, laghi e canali) individuati nel PTUA ai: 668 corpi idrici fluviali; 56 corpi idrici lacustri; 22 corpi idrici sotterranei.

4 Caratterizzazione dei corpi idrici La caratterizzazione dei corpi idrici è consistita nel definire per ciascuno di questi gli attributi riportati in tabella:

5 Caratterizzazione dei corpi idrici Per quanto riguarda il bacino del fiume Po, il problema della tipizzazione dei corsi d acqua è stato affrontato seguendo il percorso metodologico individuato a livello nazionale con il regolamento approvato con decreto n. 131/2008 e recante criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici. I tipi fluviali sono classificati in base a descrittori geografici, climatici e geologici La tipizzazione è applicata a tutti i fiumi che hanno un bacino idrografico 10 kmq (regolare generale)

6 Caratterizzazione dei corpi idrici Si è quindi proceduto nell ordine a: Regionalizzare il bacino (tipizzazione di 1 livello): sono stati ridefiniti i confini delle IdroEcoregioni (HER) sulla base delle informazioni di maggior dettaglio disponibili relativamente ai diversi fattori utilizzati dal CEMAGREF (Centre National du Machinisme Agricole, du Gènie Rural, des Eaux et des Fôrets); Definire delle tipologie di massima (tipizzazione di 2 livello): sono state individuate le diverse tipologie fluviali potenzialmente presenti nel bacino sulla base dell utilizzo non pesato dei diversi fattori opzionali condotto attraverso l utilizzo di strumenti informatici GIS; Definire delle tipologie di dettaglio (tipizzazione di 3 livello): sono state individuate le tipologie fluviali realmente presenti nel bacino attraverso l utilizzo esperto dei diversi fattori opzionali. Questo ha consentito di ricondurre tipologie diverse, risultanti dalla tipizzazione di livello 2, ad un unica tipologia e individuando tipologie nuove, laddove ciò risultava necessario per caratterizzare casi specifici.

7 Caratterizzazione dei corpi idrici Per quanto riguarda l individuazione dei tipi lacustri: I tipi lacustri sono classificati in base a descrittori di carattere morfometrico, geologico e chimico-fisico La tipizzazione è applicata a tutti i laghi di superficie 0,2 kmq ed agli invasi di superficie 0,5 kmq (regolare generale)

8 Caratterizzazione dei corpi idrici sotterranei

9 Sintesi dei risultati: numero di tipologie complessivamente individuate Tipi individuati per categoria di acque superficiali

10 Distribuzione dei tipi di corpi idrici fluviali e lacustri nel bacino

11 Distribuzione dei tipi di corpi idrici sotterranei

12 Criteri per l individuazione della natura dei corpi idrici Con la definizione di natura del corpo idrico la Direttiva intende distinguere i corpi idrici tra: naturali artificiali - altamente modificati. All art. 2 della Direttiva si legge: Il concetto dicesi corpo di altamente idrico artificiale modificato un corpo è stato idrico introdotto superficiale nella creato DQA da a seguito un attività di una ricognizione condotta sui principali umana ; corpi idrici europei che ha portato a constatare che la maggior parte di questi hanno subito modifiche al loro assetto dicesi corpo morfologico idrico altamente fine modificato consentire un corpo gli innumerevoli idrico superficiale usi la a cui natura, le acque a possono seguito essere di alterazioni destinate, fisiche quali: dovute a un attività umana, è sostanzialmente la navigazione, commerciale o modificata [ ]. turistica; lo stoccaggio di acqua al fine di garantire l approvvigionamento idropotabile, l uso irriguo o la produzione di energia; la regolazione delle acque, la protezione dalle piene e il drenaggio dei suoli; altri usi ugualmente importanti, individuati sulla base di un criterio di rilevanza condiviso a livello di distretto idrografico. Gli usi elencati richiedono tendenzialmente la realizzazione di opere che possono modificare l assetto idromorfologico di un corpo idrico in maniera tale da non consentire, se non in tempi lunghi o addirittura mettendo in discussione l uso specifico delle acque che ha indotto la realizzazione degli interventi, il raggiungimento del buono stato ecologico.

13 Distribuzione dei corpi idrici secondo la loro natura

14 Distribuzione dei corpi idrici lacustri secondo la loro natura

15 Stato complessivo attuale dei corpi idrici Dal monitoraggio fisico chimico al monitoraggio ecologico Individuazione della nuova rete di monitoraggio sulla base della nuova individuazione dei corpi idrici Nuovi programmi di monitoraggio con i nuovi parametri ecologici: fauna bentonica, macrofite, diatomee, pesci Alla luce della DQA lo stato complessivo è l espressione complessiva dello stato di un corpo idrico, determinato dal valore più basso del suo stato ecologico e chimico (nel caso delle acque superficiali), quantitativo e chimico (nel caso delle acque sotterranee).

16 Stato complessivo attuale dei corpi idrici fluviali

17 Stato complessivo attuale dei corpi idrici lacustri

18 Stato complessivo attuale dei corpi idrici sotterranei (sistema superficiale)

19 Stato complessivo attuale dei corpi idrici sotterranei (sistema profondo)

20

21 Obiettivi individuati per i corpi idrici fluviali

22 Obiettivi individuati per i corpi idrici fluviali

23 Distribuzione degli obiettivi per i corpi idrici fluviali

24 Distribuzione degli obiettivi per i corpi idrici fluviali

25 Distribuzione degli obiettivi per i corpi idrici fluviali

26 Obiettivi individuati per i corpi idrici lacustri

27 Obiettivi individuati per i corpi idrici lacustri

28 Distribuzione degli obiettivi individuati per i corpi idrici lacustri

29 Distribuzione degli obiettivi individuati per i corpi idrici lacustri

30 Distribuzione degli obiettivi individuati per i corpi idrici lacustri

31 Obiettivi individuati per i corpi idrici sotterranei (sistema superficiale)

32 Obiettivi individuati per i corpi idrici sotterranei (sistema superficiale)

33 Distribuzione degli obiettivi individuati per i corpi idrici sotterranei (sistema superficiale)

34 Obiettivi individuati per i corpi idrici sotterranei (sistema profondo)

35 Obiettivi individuati per i corpi idrici sotterranei (sistema profondo)

36 Distribuzione degli obiettivi individuati per i corpi idrici sotterranei (sistema profondo)

37 Grazie per l attenzione

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