S.A.T.A. Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti D.G.R. n 9/334 del Contratto N. 4232/UR CIG DC5 biennio

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1 S.A.T.A. Associazione Regionale Allevatori della Lombardia Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti D.G.R. n 9/334 del Contratto N. 4232/UR CIG DC5 biennio Relazione dell'attività tecnica Sezione Caprini e ovini Anno 2012

2 INDICE 1. INTRODUZIONE 1 2. ANALISI DEL SETTORE CONSISTENZA OVINI E CAPRINI PRODUZIONE LATTE CAPRINO 3 3. ATTIVITA SVOLTA VOLUMI DI ATTIVITÀ ANALISI DELLE TIPOLOGIE AZIENDALI OBIETTIVI STABILITI E CONSEGUITI INDICATORI 8 4. ATTIVITA SVOLTA DAI TECNICI SPECIALISTI COORDINATORE TECNICO E SPECIALISTA ALIMENTAZIONE TECNICO SPECIALISTA GESTIONE AZIENDALE TECNICO SPECIALISTA QUALITÀ LATTE E CASEIFICAZIONE PIANO QUALITA LATTE CAPRINO E DERIVATI ATTIVITA REALIZZATA NELL AMBITO DEI PROGRAMMI DI: FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEI TECNICI DIVULGAZIONE TECNICA E AGGIORNAMENTO ALLEVATORI PROGETTI COLLEGATI AL SATA: PROGETTI EXTRA SATA ANDAMENTO PARAMETRI PRODUTTIVI ANDAMENTO PRODUZIONI 34

3 GLI SPECIALISTI S.A.T.A. SEZIONE CAPRINI E OVINI Coordinatore e Settore sistemi d allevamento e alimentazione: Guido Bruni Settore gestione aziendale: Giorgio Zanatta (*) Settore qualità latte e caseificazione: Katia Stradiotto Referente Informatico: Walter Avogadri (*) anche Sezione Bovini

4 1. INTRODUZIONE Nella regione Lombardia il settore ovino e caprino ha conosciuto nel corso degli ultimi anni un rinnovato interesse, che si è tradotto in uno sviluppo per certi versi imprevisto: accresciuta domanda di prodotti (latte, formaggi e carne) con conseguente consolidamento delle aziende già avviate e nascita di nuovi allevamenti. Nonostante esso risulti tuttora un comparto minore rispetto ad altre filiere agro - zootecniche regionali, esso costituisce un modello interessante e alternativo per una serie di motivazioni : produzioni non eccedentarie, mantenimento della biodiversità, sostenibilità agro ambientale e presidio territoriale. Per queste ragioni gli enti pubblici in generale e la Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia in particolare, da anni hanno dimostrato particolare attenzione al settore, destinando investimenti più che proporzionali al puro impatto economico che il comparto è in grado di generare in termini di produzione lorda vendibile. Grazie a questa politica lungimirante è stato possibile creare una organizzazione di consulenza tecnica qualificata quale il SATA Sezione Caprini e Ovini; negli anni questo servizio è cresciuto accompagnando lo sviluppo del settore, fino a diventare attualmente un punto di riferimento, accreditato anche a livello nazionale ed internazionale. Nella presente relazione è possibile trovare una serie di elementi a supporto di quanto affermato : viene infatti confermato il trend positivo del settore cui ha fatto seguito una accresciuta attività del SATA di Sezione, in termini sia quantitativi (attività dei tecnici), sia qualitativi (programmi di formazione dei tecnici e di divulgazione degli allevatori). Tuttavia l attuale congiuntura di mercato determina la necessità di incrementare l efficienza nella gestione tecnica ed economica della impresa ovina e caprina al fine di garantirne la competitività economica e la sostenibilità ambientale nel rispetto delle norme cogenti. La sfida del futuro del SATA di Sezione è quindi un evoluzione ed adattamento dell attuale servizio di assistenza tecnica agli allevamenti a queste nuove e imprescindibili esigenze; in particolare il termine di assistenza deve evolversi verso un concetto di consulenza specializzata ed interdisciplinare, in cui gli interventi tecnici non debbano più mirare solamente alla soluzione delle singole problematiche d allevamento, ma affrontare in un quadro complessivo le criticità del sistema agro-zootecnico anche grazie alla fruibilità ed alla valorizzazione delle informazioni ottenute dai servizi istituzionali (Registri Anagrafici, Libri Genealogici e Controlli Funzionali), visti non più solamente come uno strumento di selezione genetica, ma anche e soprattutto come supporto per il miglioramento dei fattori gestionali e ambientali attraverso le azioni di una consulenza tecnica evoluta. 1

5 2. ANALISI DEL SETTORE Quale premessa all analisi del settore dei piccoli ruminanti è importante sottolineare alcune sue caratteristiche peculiari riprendendo alcuni aspetti accennati nell introduzione : la recente crescita del comparto ha determinato anche una sua espansione territoriale al di fuori delle aree tradizionali di allevamento della collina e della montagna, con nascita di nuovi allevamenti anche nelle zone di pianura; la presenza di un elevato numero di differenti razze allevate (razze ovine e caprine autoctone maggiormente adattate al territorio, razze ovine e caprine cosmopolite maggiormente specializzate nelle produzioni) fa del settore un modello estremamente interessante in tema di biodiversità; l esistenza di tipologie di allevamento estremamente differenziate, da tipologie estensive (greggi ovini transumanti) a tipologie intensive (allevamenti caprini specializzati) con forme intermedie (stabulazione con utilizzo del pascolo e dell alpeggio), garantisce la possibilità di operare scelte basate sull utilizzo rispettoso del territorio. Le successive analisi permettono di definire il quadro del settore ovino e caprino in termini di consistenze e di volume di latte caprino prodotto, inoltre si è voluto esprimere l incidenza del SATA di Sezione rispetto al patrimonio nazionale, al patrimonio regionale e al volume di latte prodotto. Relativamente alla fonte dei dati utilizzati nell analisi è bene ricordare che le consistenze nazionali sono ottenute come negli anni precedenti dal 5 Censimento Generale dell Agricoltura dell ISTAT effettuato nell anno 2000, mentre le consistenze regionali sono state ottenute dalla Anagrafe ovina e caprina della D.G. Sanità della Regione Lombardia aggiornate all anno Consistenza ovini e caprini Nella successiva tabella 1 vengono riportati i dati relativi alle consistenze di ovini e caprini (n capi, n fattrici, n aziende) a livello Nazionale, Regionale e del SATA di Sezione. Tabella 1: Consistenze Ovini e Caprini a livello Nazionale, Regionale e SATA di Sezione. NAZIONALE Aziende Fattrici N N LIVELLO REGIONALE SATA SEZIONE CAPRINI E OVINI Aziende Fattrici Aziende Fattrici % su Tot. % su Tot. % su Tot. % su Tot. % su Tot. N N N N Naz. Naz. Naz. Reg. Naz. % su Tot. Reg. OVINI ,5% ,7% 301 0,3% 5,6% ,0% 34,8% CAPRINI ,1% ,7% 570 1,2% 7,3% ,6% 30,5% LEGENDA: N Aziende e N Fattrici: Dati Nazionali Fonte dati: ISTAT 2000 (5 Censimento Generale Agricoltura) Dati Regionali Fonte dati: D.G. Sanità 2012 (Anagrafe ovina e caprina) Dati SATA Fonte dati: Adesioni SATA 2012 (Procedura SATA) Ne risulta quindi una incidenza del SATA sul livello Regionale del 5,6% e del 7,3% (rispettivamente ovini e caprini) per quanto riguarda le aziende e del 34,8% e del 30,5% (rispettivamente ovini e caprini) per quanto riguarda le fattrici. 2

6 2.2. Produzione latte caprino Nella successiva tabella 2 vengono riportati i dati relativi alle consistenze di caprini (n fattrici, n aziende) e le stime delle produzioni medie (quintali totali, quintali per lattazione) a livello Nazionale, Regionale e del SATA di Sezione. LIVELLO Tabella 2: Produzione Latte Caprino N Aziende Caprine N Capre Fattrici Produzione Latte di Capra (q.li) Produzione Media per Capo (q.li/lattazione) NAZIONALE ,17 REGIONALE ,72 SATA ,83 % Reg. su Naz. 16,1% 11,7% 10,1% % SATA su Naz. 1,2% 3,6% 4,3% % SATA su Reg. 7,3% 30,5% 43,0% DATI DI CONFRONTO: Controlli Funzionali ,76 LEGENDA: N Aziende e N Fattrici: Dati Nazionali Fonte dati: ISTAT 2000 (5 Censimento Generale Agricoltura) Dati Regionali Fonte dati: D.G. Sanità 2012 (Anagrafe ovina e caprina) Dati CC.FF. Fonte dati: CC.FF. AIA 2012 (Elaborazioni Classifiche ICA/SATA) Dati SATA Fonte dati: Adesioni SATA 2012 (Procedura SATA) Produzioni Dati Nazionali Fonte dati: ISTAT 2000 (5 Censimento Generale Agricoltura) Dati Regionali Fonte dati: ISTAT 2000 (5 Censimento Generale Agricoltura) Dati CC.FF. Fonte dati: CC.FF. AIA 2012 (Elaborazioni Classifiche ICA/SATA) Dati SATA Fonte dati: Elaborazione SATA 2012 (vedi Tabella 3) Tabella 3: Elaborazione SATA 2012 (Calcolo della produzione di latte caprino nelle aziende aderenti al SATA nell anno 2012) N Aziende Caprine N Capre Fattrici Produzione Latte di Capra (q.li) Produzione Media per Capo (q.li/lattazione) SATA di cui: In CC.FF ,76 (1) Non in CC.FF ,17 (2) Totale SATA ,83 Note: NOTE: (1) Uguale alla produzione media CC.FF. (2) Uguale alle produzione media nazionale ISTAT. Ne risulta quindi che l incidenza del latte caprino prodotto nelle aziende aderenti al SATA è pari al 43,0% della produzione totale regionale. Questa quota risulta particolarmente interessante se si tiene conto delle stime estremamente prudenziali utilizzate (vedi note della tabella 3) per valutare le produzioni medie nelle aziende SATA (383 kg/capra/lattazione). 3

7 3. ATTIVITA SVOLTA 3.1. Volumi di attività Il pluriennale trend di crescita delle adesioni e la necessità di mantenersi nell ambito del budget disponibile ha comportato l applicazione, a partire dal 2006, di strumenti per limitare il numero di visite di base: griglie di consistenza che permettono l accesso alle formule di assistenza con più visite (completa e intermedia) in funzione di un numero minimo di fattrici; inoltre l appalto triennale del SATA ( ) ha introdotto tra l altro una riduzione del numero di visite annuali per alcune Formule di assistenza del SATA di Sezione (-2 visite per la Completa Latte e 1 visite per la Completa Carne ed Intermedia Latte). Negli ultimi anni questi fattori hanno infatti rallentato sia l andamento delle adesioni, sia il volume di attività, tuttavia nonostante questi correttivi anche il 2012 è stato un anno di ripresa. Nel successivo grafico 1 si osserva un incremento del numero di aziende (Variazione 2012/11: +13 aziende pari al +1,5%) a fronte di un leggero decremento del numero di fattrici (Variazione 2012/11: -718 fattrici pari al 1,3%). N Aziende Grafico 1: Andamento adesioni - N Aziende e N Fattrici (SATA Sezione Caprini e Ovini - Dati regionali - Anni 1995/2012) N Fattrici Aziende Fattrici Nel successivo grafico 2, anche nel 2012 si conferma l incremento del numero di visite di base (Variazione 2012/11: +168 visite pari al +2,7%), che si conferma dopo l impennata delle visite avvenuta nel 2011 con l integrazione dei sopralluoghi previsti dal precedente Piano Qualità Latte Caprino nell attività del SATA per le aziende che aderiscono all opzione Filiera Corta prevista per le Formule Completa ed Intermedia Latte. N Visite di Base Grafico 2: Andamento N Visite di Base (SATA Sezione Caprini e Ovini - Dati regionali - Anni 1996/2012)

8 Come evidenziato nei seguenti grafici 3 e 4, l allevamento dei piccoli ruminanti conferma anche nel 2012 la sua maggiore presenza nel territorio montano delle provincie lombarde (Bergamo, Brescia, Como - Lecco, Sondrio e Varese), ma anche una sua progressiva espansione nell area di pianura della regione (territorio di fondovalle e di pianura delle citate provincie) anche in provincie con una minore tradizione per questo tipo di allevamento (Cremona, Mantova, Milano Lodi e Pavia). Per quanto riguarda le aziende iscritte al SATA Sezione Caprini e Ovini (grafico 3), esse sono maggiormente presenti nelle provincie di Como Lecco (27,4%), di Bergamo (20,1%) e di Brescia (19,4%); mentre relativamente alle fattrici (grafico 4), le provincie con una maggiore rappresentanza sono quella di Bergamo (47,8%), di Brescia (13,2%) e di Como - Lecco (12,2%). Grafico 3: Ripartizione delle Aziende per Provincia (SATA Sezione Caprini e Ovini - Dati Provinciali - Anno 2012) Pavia 1,6% Sondrio 19,2% Varese 8,2% Bergamo 20,1% Milano-Lodi 2,4% Brescia 19,4% Mantova 0,3% Cremona 1,4% Como-Lecco 27,4% Grafico 4: Ripartizione delle Fattrici per Provincia (SATA Sezione Caprini e Ovini - Dati Provinciali - Anno 2012) Pavia 1,5% Milano-Lodi 4,1% Sondrio 10,4% Varese 4,0% Mantova 0,5% Cremona 6,2% Bergamo 47,8% Como-Lecco 12,2% Brescia 13,2% 5

9 3.2. Analisi delle tipologie aziendali Per meglio comprendere l evoluzione dell allevamento ovino e caprino aderente al SATA in Lombardia in termini di tipologie aziendali e fabbisogni di assistenza, nel successivo grafico viene riportato l andamento negli anni della consistenza aziendale (numero fattrici/azienda) totale e suddivisa per formula di assistenza tecnica. Dal grafico 1 appare evidente che la consistenza media delle aziende aderenti al SATA è in costante aumento, assestandosi nel 2012 al valore di 63 fattrici per azienda. Tuttavia è importante evidenziare che le aziende di piccole dimensioni aderiscono alle formule intermedia e semplificata (consistenze rispettivamente di 25 e di 24 fattrici/azienda), mentre le aziende di maggiori dimensioni (consistenza di 120 fattrici/azienda) ricercano i servizi qualificati del SATA erogati soprattutto nella formula completa. N Fattrici / Azienda Grafico 1: Andamento adesioni - Consistenza Aziendale Totale e per Formula di A.T. (SATA Sezione Caprini e Ovini - Dati regionali - Anni 1995/2012) Completa Intermedia Semplificata TOTALE Quindi il SATA Sezione Caprini e Ovini è lo specchio di un settore che mostra evidenti segnali di crescita con un maggior numero di aziende aderenti e di consolidamento con crescente consistenza aziendale negli allevamenti di punta che aderiscono alla formula completa. Inoltre osservando i successivi grafici 2 e 3, dove vengono riportati le distribuzioni in percentuale rispettivamente delle Aziende e delle Fattrici suddivise per formula di assistenza tecnica (completa, intermedia e semplificata), è possibile notare un altro aspetto estremamente importante: con il passare degli anni gli allevatori del settore ovino e caprino della Lombardia si stanno orientando verso formule di assistenza tecnica più qualificata con un maggior numero di visite di base e specialistiche quali le formule completa ed intermedia (85% delle aziende e 94% delle fattrici); mentre sta incontrando minori consensi la formula semplificata che, con sole tre visite di base annue, permette di affrontare solo da un punto di vista generale le tematiche di tipo tecnico (15% delle aziende e 5% delle fattrici). 6

10 60,00 100,00 90,00 50,00 80,00 40,00 70,00 60,00 30,00 50,00 40,00 20,00 30,00 10,00 20,00 10,00 0,00 0,00 Grafico 2: 3: Distribuzione (%) delle Aziende Fattrici per Formula di A.T. (SATA Sezione Caprini e Ovini - Dati regionali - Anni 1995/2012) Completa Intermedia Semplificata Obiettivi stabiliti e conseguiti Nell ambito dell attività prevista per il 2012 ogni settore specialistico ha identificato specifiche priorità tematiche. Settore Sistemi d allevamento e Alimentazione: Valorizzare il nuovo servizio offerto dal Laboratorio Agroalimentare dell ARAL, nell ambito dell analisi dei foraggi, relativamente al calcolo dei seguenti parametri qualitativi: UFL, PDIA, PDIN, PDIE). Aggiornare il programma di razionamento alimentare (Plurimix Caprini SATA) relativamente alle nuove equazioni di stima del valore energetico e proteico dei foraggi. Settore Gestione Aziendale: Diffondere la scheda di sintesi per la valorizzazione dei dati istituzionali dei CC.FF. e dei LL.GG. (Indice Combinato Aziendale, Indici genetici, Note Globali Morfologiche). Definire una nuova scheda di confronto tra i dati aziendali e delle medie di riferimento (Bilancio del gregge). Settore Qualità Latte e Caseificazione: Diffondere una scheda di sintesi per la valorizzazione dei dati del Piano di monitoraggio della qualità latte di capra e dei prodotti derivati Filiera corta. Diffondere tra gli allevamenti le procedure SATA, che saranno adeguate per il settore caprino: Tr@ceAll (per la gestione informatizzata della Rintracciabilità e dell Autocontrollo aziendale) e SATA con (per valutare il bilancio aziendale). Oltre agli obiettivi specifici per ogni settore specialistico del SATA di Sezione nel 2012 si intende proseguire l attività relativa al progetto relativo al settore mungitura e refrigerazione. Per realizzare questi obiettivi saranno utilizzate le seguenti sinergie e collaborazioni: Collaborazioni con altre Sezioni del SATA e con le rispettive aree specialistiche di competenza. Azioni specifiche dei Tecnici Specialisti della Sezione Caprini e Ovini. Competenze dei Tecnici di Base referenti (Mungitura e refrigerazione). Collaborazione con il Settore Informatico dell ARAL Indicatori Il settore risulta in continua evoluzione, con un generale andamento positivo e, da diversi anni, in contro tendenza rispetto ad altri comparti, per un sensibile e costante incremento del 7

11 numero di allevamenti aderenti al SATA di Sezione; proprio per questo motivo si è ritenuto opportuno individuare una serie di differenti indicatori, per consentire una valutazione ad ampio spettro, sia dei cambiamenti del settore, sia dell andamento delle singole aziende. Gli indicatori di seguito descritti definiscono degli andamenti su periodi di tempo differenti in funzione della storicità dei dati disponibili Indicatori di settore Gli indicatori di settore consentono valutazioni sull evoluzione e sul peso dell attività del SATA di Sezione e vengono di seguito riportati. L evoluzione del servizio appare nel successivo grafico 1, che riporta l andamento delle adesioni al SATA dal 1995 al 2012 (fonte dati: Procedura SATA), dal quale si evidenzia negli anni un trend costante di crescita sia del numero di aziende, sia del numero di fattrici. Grafico 1 - Andamento adesioni al SATA (n aziende e n fattrici) Aziende Fattrici L intensità del servizio appare nel successivo grafico 2, che riporta l andamento delle tipologie di adesione (distribuzione % aziende e fattrici per formula) al SATA dal 1995 al 2012 (fonte dati: Procedura SATA), dal quale si evidenzia negli anni un successo maggiore delle formule con maggior numero di visite (completa e intermedia). Inoltre è possibile osservare che le aziende di maggiore dimensioni aderiscono alla formula completa che interressa più di un 1/3 delle aziende (40%) ma i 3/4 delle fattrici (76%). Grafico 2 - Andamento tipologie di adesione al SATA (formule completa, intermedia, semplificata) Distribuzione % Aziende per Formula Adesione 100% 15 80% 60% 40% 20% Semplificata Intermedia Completa 0%

12 La penetrazione del servizio appare nella successiva tabella 1, che riporta il rapporto % tra adesioni al SATA (fonte dati: Procedura SATA) e il patrimonio totale regionale (fonte dati: Anagrafe ovina e caprina D.G. Sanità Regione Lombardia), dal quale si evidenzia nell anno 2012 una penetrazione del SATA rispetto al patrimonio ovino e caprino regionale del 6,6% in termini di aziende e del 33,0% in termini di fattrici. Tabella 1 - Rapporto % tra adesioni al SATA e patrimonio totale regionale Aziende Caprini e Ovini Fattrici Caprini e Ovini Totale Regionale SATA % SATA/Tot. Reg. Totale Regionale SATA % SATA/Tot. Reg. (a) (b) (b / a x 100) (a) (b) (b / a x 100) 100% 80% Distribuzione % Fattrici per Formula di Adesione % 40% 20% 76 Semplificata Intermedia Completa 0% ,6% ,0% Fonte dati : (a) Anagrafe ovina e caprina - D.G. Sanità Regione Lombardia - Anno 2012; (b) Adesioni SATA - Anno Indicatori di attività svolta Gli indicatori di attività svolta consentono valutazioni sul volume di attività del SATA di Sezione e vengono riassunti nella successiva tabella 1, che riporta il rapporto % tra le visite di base effettuate e quelle previste nel 2012 (fonte dati: Procedura SATA), dal quale si evidenzia che le visite effettuate (6.496) hanno costituito in media il 99% delle visite previste (6.554). Tuttavia bisogna considerare che nel numero totale di visite rientrano anche i sopralluoghi del piano qualità latte caprino adesione al progetto Filiera Corta del SATA, infatti in surplus di attività riguarda la formula completa latte con il 114% di attività. Mentre nelle altre formule l attività si è attestata da un massimo del 94% nella completa carne ad un minimo di 61% nella semplificata carne. 9

13 Grafico 1 - Rapporto % tra n di visite di base effettuate e n di visite di base previste FORMULA Aziende Aziende/12 Visite Effettuate Visite Previste Visite Previste Rapporto % ADESIONE Totali da Form. Ades. Totali Visite (a) (b) (a x b) Effet./Prev. Completa Latte , , ,2 Completa Carne ,1 903, ,7 Intermedia Latte , , ,6 Intermedia Carne ,0 957, ,1 Semplificata Latte 27 27,0 59,5 3 81,0 Semplificata Carne ,5 182, ,6 TOTALE REGIONALE , , ,1 114,3% 93,5% 88,6% 89,9% 73,5% 61,0% 99,1% Indicatori di risultato Gli indicatori di risultato consentono valutazioni sull impatto della consulenza tecnica del SATA di Sezione su alcuni parametri tecnici relativi al solo settore caprino, in particolare è stato possibile elaborare tali parametri su un campione di aziende aderenti ai Controlli Funzionali (parametri qualitativi individuali) e/o al piano qualità del latte caprino e dei derivati (parametri qualitativi di massa); per comprendere l entità del campione considerato, nella successiva tabella 1 viene riportato il numero di aziende e di fattrici aderenti nel 2012 a tali servizi (CC.FF., Progetto QL e SATA). Tabella 1 Adesione ai servizi Settore Caprino - Adesioni 2012 Aziende Fattrici Controlli Funzionali e SATA (CC.FF.) non in SATA Totale Progetto Qualità Latte e CC.FF (100% SATA) non in CC.FF Totale SATA Totale L andamento della Carica Batterica Totale (CBT) del latte di massa nelle aziende aderenti al Progetto pilota per il monitoraggio della qualità del latte caprino e dei derivati (Progetto QL), appare nel successivo grafico 1, che riporta l andamento delle CBT dal 2000 al 2012 (fonte dati: Progetto QL), dal quale si evidenzia negli anni un costante e notevole miglioramento della qualità batteriologica del latte. Grafico 1 - Andamento CBT (Carica Batterica Totale) latte di massa (media geometrica) CBT (ufc/ml) L andamento dei dati produttivi (Kg latte e proteine) nelle aziende aderenti ai Controlli Funzionali, appare nel successivo grafico 2, che riporta i risultati produttivi negli anni dal 2003 al 2012 (fonte dati: CC.FF. AIA - elaborazioni: Classifiche chiusure lattazioni ICA/SATA), dal quale si evidenzia nel 2012 un notevole aumento delle medie produttive sia quantitative (kg latte) che qualitative (kg proteine). 10

14 Grafico 2 - Andamento dati produttivi medi regionali (Kg latte, Kg proteine) Fonte dati : CC.FF. AIA - Elaborazioni: Classifiche chiusure lattazioni ICA/SATA - Anni dal 2003 al 2012 Anno N Aziende N Capi N Latt. Giorni Latt. Kg Latte % Grasso Kg Grasso % Proteine Kg Proteine , ,19 17,1 3,11 16, , ,27 17,8 3,14 17, , ,34 18,4 3,22 18, , ,19 16,9 3,22 17, , ,14 17,1 3,23 17, , ,24 16,7 3,27 17, , ,24 16,6 3,24 16, , ,34 17,9 3,20 17, , ,36 18,2 3,24 17, , ,37 19,1 3,23 19,2 Andamento Kg Latte Andamento Kg Proteine ,5 19,0 18,5 18,0 17,5 17,0 16,5 19,2 18,0 17,7 17,6 17,9 17,3 17,3 17,2 16,8 16, L andamento del Conteggio Cellule Somatiche (CCS) del latte di massa nelle aziende aderenti al Progetto pilota per il monitoraggio della qualità del latte caprino e dei derivati (Progetto QL), appare nel successivo grafico 3, che riporta l andamento del CCS dal 2000 al 2012 (fonte dati: Progetto QL), dal quale si evidenzia la fluttuazione del CCS entro il milione ed il milione e mezzo, parametro che risulta quindi sicuramente migliorabile. Grafico 3 - Andamento CCS (Conteggio Cellule Somatiche) latte di massa (media aritmetica) CCS (n ) Il rapporto % tra inseminazioni e capi in controllo funzionale, che permette di valutare la penetrazione della pratica dell IA e l investimento nella genetica delle aziende, appare nel successivo grafico 5, che riporta l evoluzione di questo parametro dal 1988 al 2012 (fonte dati: SATA e AIA). Il quale evidenzia che in passato l aumento dei capi in controllo aveva fatto diminuire l incidenza dell IA al di sotto del 10%; tuttavia la diminuzione dei capi in Controllo, ma soprattutto il costante incremento negli ultimi anni del numero di IA, culminate nel 2012 alle dosi grazie alla creazione del Contratto Genetico Caprino (che vincola l allevatore a inseminare il 33% delle capre in lattazione), di fatto ha portato l incidenza dell IA sui capi in controllo a quasi il 18% risultato insperato fino a pochi anni fa. 11

15 Grafico 4 - Rapporto % tra n IA (Inseminazioni Artificiali) e n capi in CCFF. Evoluzione rapporto % n IA e n capi in CC.FF ,1 36, ,4 28,7 21,9 19,2 20,8 14,1 11,2 12,7 12,5 11,2 8,9 13,7 12,2 10,0 8,2 17, ,8 7, ,5 7,9 7,8 8,6 11,

16 4. ATTIVITA SVOLTA DAI TECNICI SPECIALISTI : 4.1. Coordinatore Tecnico e Tecnico Specialista Alimentazione Obiettivi previsti e realizzati Il Coordinatore Tecnico si è posto quale obiettivo principale definire, organizzare e qualificare i servizi che possono essere offerti agli allevatori ovini e caprini. Questo obiettivo principale è stato perseguito in collaborazione con i Tecnici Specialisti per propri settori di competenza (Gestione Aziendale, Caseificazione), agendo a differenti livelli: All esterno del SATA, con l obiettivo di realizzare le seguenti sinergie: 1. ARAL/SATA - Sistema Allevatori Italiano. Questo obiettivo ha comportato notevole impegno anche nel 2012 che si è tradotto nei seguenti risultati: Proposta di implementazione di procedure di gestione dati in collaborazione con AIA e ASSONAPA in funzione delle esigenze del settore Caprino e Ovino: ICA (indice Combinato aziendale), Nota Globale Morfologica, Qualifica Cellule. Prosecuzione del programma tecnico di collaborazione tra le organizzazioni francesi e italiane e relativa sensibilizzazione di AIA e ASSONAPA sui temi della SELEZIONE, CONSERVAZIONE e RIPRODUZIONE. Contatti e interscambi tra ARAL e Associazioni Allevatori di altre Regioni (Sardegna, Trentino, Veneto, Piemonte, Valle d Aosta, Friuli) in prospettiva di possibili collaborazioni future. 2. ARAL/SATA Organizzazioni Francesi. Questo obiettivo impostato a partire dal 2000 principalmente sul tema della SELEZIONE, attraverso incontri e scambi con CAPGENES, con l INSTITUT DE L ELEVAGE e con l INRA Nel 2010 è proseguita la missione di lavoro del Coordinatore in Francia che, attraverso la convenzione tra ARAL e UCEAR (Unione delle Cooperative d Allevamento Alpes Rhône), ha permesso la formazione permanente sui temi della riproduzione e della genetica. 3. ARAL/SATA Progetti Extra SATA. Questo obiettivo è un punto strategico pienamente raggiunto che comporta da sempre un notevole impegno del Coordinatore e degli Specialisti, anche nel 2012 si è quindi concretizzato in una serie di progetti che prevedono il coinvolgimento del SATA di Sezione e dell ARAL, come di seguito elencato: Il progetto Valorizzare l allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di Verzasca negli ecosistemi montani (Interreg Italia Svizzera ). Il progetto Valutazione del contenuto di urea del latte caprino come strumento per il contenimento dell'escrezione azotata e la riduzione del costo della razione alimentare Acronimo CAPRUREA (Settore Sperimentazione e Ricerca Regione Lombardia ). Il progetto Hormone-free non-seasonal or seasonal goat reproduction for a sustainable European goat-milk market Acronimo FLOCK-REPROD (7 th Framework Programme CE - Research for SME Associations Il Contratto Genetico Caprino per la valorizzazione delle razze caprine Camosciata delle Alpi e Saanen, in collaborazione con Capgènes e con l avvallo di AssoNaPa prevede vali livelli di realizzazione con l adesione volontaria degli allevatori che a fronte di impegni ricevono una serie di benefici tra cui: servizi di consulenza riproduttiva e genetica fino alla realizzazione di una prova di progenie internazionale. All interno del SATA, con l obiettivo di migliorare l efficienza del servizio attraverso: 1. Azioni indirette alle Aziende: Definizione di un percorso di formazione per allevatori. 13

17 Definizione di un percorso di formazione per tecnici. 2. Azioni dirette alle Aziende: Protocolli operativi. Visite specialistiche. Indicatori efficienza gestionale. Il Tecnico Specialista Alimentazione ha approfondito le tematiche inerenti il tema prioritario della alimentazione. E nel 2012 è proseguita il percorso di aggiornamento del software per il razionamento PluriMIX Caprini con la messa a punto di equazioni di stima del valore energetico e proteico dei foraggi, nonché l aggiornamento dei fabbisogni per la specie caprina in sinergia con il progetto CAPRUREA Attività svolta Tra le diverse attività svolte dal Coordinatore Tecnico qui si vuole ricordare quella relativa alla gestione della riproduzione caprina, infatti grazie alla formazione permanente del Coordinatore in Francia grazie alla convenzione ARAL-UCEAR, è stato possibile individuare importanti ricadute in termini di formazione dei tecnici e consulenza specialistica negli allevamenti sul seguente tema: la gestione della riproduzione per la programmazione dei parti e la previsione della produzione di latte nell anno. In particolare nel 2012 il tema della gestione riproduttiva della specie caprina è stato un tema centrale, oggetto di specifiche giornate di formazione tenute dal Coordinatore per tutti i Tecnici del SATA di Sezione, anche in previsione della realizzazione di un servizio di consulenza riproduttiva da offrire agli allevatori nell ambito del Contratto Genetico Caprino Visite effettuate Nel corso del 2012 ho effettuato un totale di 88 interventi specialistici (area zootecnica alimentazione) nelle aziende aderenti al SATA Caprini e Ovini della regione Lombardia. Sempre nel 2012, in qualità di Tecnico di Base, ho effettuato un totale di 16 visite nelle aziende aderenti al SATA Caprini e Ovini della provincia di Bergamo Tecnico Specialista Gestione Aziendale Obiettivi previsti e realizzati Gli obiettivi che il Tecnico Specialista Gestione Aziendale si è prefisso nel 2012 sono da considerarsi in continuità con quanto stabilito ed intrapreso negli anni precedenti. Nello specifico si è operato per la realizzazione del seguenti obiettivi: Diffusione e aggiornamento degli strumenti di valorizzazione dei dati già in uso, quali l indice combinato aziendale aggiornato con i dati del Libro Genealogico (ICA indici genetici, punteggio morfologico, posizione L.G.). Definizione di un percorso progettuale e di analisi delle fonti informative per la realizzazione di un software gestionale specifico per l allevamento caprino in grado di raccogliere ed elaborare le informazioni provenienti da diverse fonti (controlli funzionali, libro genealogico, qualità latte, rilevazioni SATA) ad uso dei tecnici e degli allevatori Attività svolta Nel 2012 l attività svolta si è articolata su diverse tematiche. In collaborazione con il Tecnico Qualità Latte Katia Stradiotto ho effettuato l analisi e la valutazione dei dati relativi alla qualità chimica del latte e la presentazione dei risultati con le medie e gli andamenti a livello regionale provinciale e aziendale. In collaborazione con il tecnico informatico Elder Carelli sono state redatte le schede aziendali di classifica capre per Indice Combinato Aziendale di chiusura lattazione 2011 e lattazione parziale Inoltre è stata eseguita l analisi statistica dei dati. 14

18 Nell ambito del Contratto Genetico Caprino ho collaborato con Guido Bruni, specificatamente predisponendo il materiale tecnico (schede aziendali) ed effettuando la raccolte e l elaborazione dei dati e dei risultati (campagna di inseminazione artificiale 2012). Partecipazione al progetto Contagiosi nel latte caprino e bovino nell ambito della convenzione di collaborazione tecnico scientifica tra ASL di Varese e ARAL. La mia attività ha riguardato la partecipazione agli incontri tecnici, la preparazione delle schede di prelievo, i prelievi dei campioni di massa ed individuali, l elaborazione dei dati e dei risultati. Nel 2012 è continuata la collaborazione SATA con la Comunità Montana Valli del Verbano e la Federazione Ticinese dei Consorzi di Allevamento caprino per la realizzazione del progetto Interreg Valorizzare l allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di Verzasca negli ecosistemi montani (ultimo anno del progetto). La mia attività ha riguardato i seguenti aspetti: partecipazione a incontri tecnici, campagna primaverile di valutazione morfologica, revisione del algoritmo per la determinazione della qualifica morfologica, analisi della sostenibilità tecnico economica dell allevamento della Nera di Verzasca in collaborazione con la Dott.ssa Lisa Pirovano (pubblicazione dei risultati e convegno), elaborazione delle classifiche aziendali di chiusura lattazione delle aziende aderenti al progetto. Sempre nell ambito delle collaborazioni SATA per la realizzazione di progetti inerenti al sistema di allevamento caprino, nel 2012 è continuata la collaborazione con il progetto di ricerca, finanziato dalla Regione Lombardia: Valutazione del contenuto di urea del latte caprino come strumento per il contenimento dell escrezione azotata e la riduzione del costo della razione alimentare. Il progetto vede come capo fila l Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze Animali Sez. di Zootecnica Agraria e come partner l Associazione Regionale Allevatori della Lombardia. Nell ambito del progetto ho collaborato alla stesura del Quaderno della Ricerca redatto dal Prof. Luca Rapetti (in via di pubblicazione) e alla divulgazione dei risultati presentati al 9 seminario SATA caprini e ovini Visite effettuate Nel corso del 2012 ho effettuato un totale di 26 interventi specialistici nelle aziende aderenti al SATA Caprini e Ovini della regione Lombardia. Sempre nel 2012, in qualità di Tecnico di Base, ho effettuato un totale di 127 visite nelle aziende aderenti al SATA Caprini e Ovini della provincia di Varese Tecnico Specialista Qualità Latte e Caseificazione Obiettivi previsti e realizzati Come previsto nel programma di attività della sezione sono state affrontate le seguenti tematiche: rispetto della normativa cogente della produzione di formaggi o latte in azienda. formazione igienico - sanitaria per permettere agli operatori di rispettare quanto previsto dal Pacchetto Igiene soprattutto rispetto alle verifiche effettuate dal Servizio Veterinario. individuare le principali tecnologie di trasformazione tradizionali utilizzate nelle aziende agricole del territorio lombardo e le problematiche dei produttori. formazione per gli operatori sulle principali tecnologie utilizzate. diffusione delle procedure SATA Tr@ceAll e SATA con. Per quanto riguarda la qualificazione dei prodotti attraverso i Marchi FORMAGGI DI CAPRA DA FATTORIA e LATTE DI CAPRA DA ALLEVAMENTI LOMBARDI, si è cercato di coinvolgere i produttori, ma varie proposte di valorizzazione delle produzioni in ambito locale, hanno determinato una scarsa partecipazione dei produttori Attività svolta e visite effettuate 15

19 L attività del tecnico è stata svolta prevalentemente attraverso la consulenza diretta alle aziende: sono state effettuate 193 visite specialistiche, 54 visite di base e 57 sopralluoghi per incontri collettivi sulle tematiche dell igiene e della caseificazione. Le visite di base sono state realizzate per produrre i Manuali ed implementare nuovi piani di autocontrollo e rintracciabilità (in 10 aziende) o per affrontare problematiche specifiche di adeguamento strutture per l avvio dell attività di trasformazione del latte, della carne e anche di prodotti vegetali. In alcuni casi (nel settore bovino) sono stati interventi per difetti sui formaggi. La maggior parte degli interventi in azienda ha riguardato problemi inerenti la gestione igienica del latte e dei formaggi. Le contaminazioni ambientali in fase di mungitura sono spesso la causa dei difetti dei prodotti finiti così come l uso inadeguato dei fermenti del commercio. Pertanto gli operatori sono stati stimolati, durante le visite, a evidenziare quali pratiche quotidiane compiono che possono essere fonte di perdita qualitativa delle produzioni. In particolare si è investito molto per suggerire loro l aggiunta di batteri lattici in particolare di lattoinnesti. Per approfondire le conoscenze di questa pratica il tecnico caseario ha collaborato con l ISPA del CNR di Milano realizzando una tesi, che ha visto il coinvolgimento di tre aziende di Bergamo in cui, nel corso dell anno, sono state realizzate più prove per ottenere un lattoinnesto aziendale e si è valutato l uso di tale innesto per la produzione di stracchinelli, che sono poi stati verificati sia dal punto di vista della sicurezza, sia delle caratteristiche organolettiche con prove di confronto con analoghi formaggi realizzati con fermenti. I risultati sono stati confortanti e si è realizzato un protocollo diffuso sia durante le visite in azienda che ai corsi di caseificazione. Anche quest anno sono stati evidenziati problemi di Listeria in due aziende: fortunatamente non vi sono stati casi di listeriosi, il piano di autocontrollo implementato ha funzionato e gli operatori hanno evitato di commercializzare prodotti a rischio. Questi episodi confermano la necessità di effettuare verifiche ispettive nelle aziende anche con il supporto di strumenti quali i tamponi ambientali. Altro problema sicuramente diffuso e quindi tema delle visite è la presenza di stafilococchi nei formaggi, che raggiunge valori a rischio in ben l 8,5% dei campioni analizzati ma sempre senza presenza di tossine. In genere il tecnico ha pianificato con i tecnici di base l opportunità di individuare i capi escretori e in alcuni casi anche la verifica dello stato di salute degli operatori, che in due casi erano le cause delle contaminazioni dei prodotti. Per quanto riguarda i difetti dei prodotti affrontati in molte aziende un accenno particolare a quelli causati da Pseudomanas, sempre più diffusi e in alcune aziende così persistenti da dover suggerire trattamenti di potabilizzazione dell acqua utilizzata seppur proveniente da acquedotto. Anche nel 2012 diversi produttori hanno richiesto la consulenza per realizzare nuovi prodotti in particolare per yogurt e formaggi erborinati. Proprio per quanto finora riportato il tecnico caseario conferma che la formazione degli operatori sia il tema più importante e strategico su cui investire per consentire a queste piccole aziende di rimanere sul mercato. La necessità è che queste aziende producano alimenti sicuri ma anche con caratteristiche organolettiche proprie. Gli operatori devono avere padronanza degli strumenti che possono consentir loro di raggiungere questi obiettivi, e quindi la formazione è fondamentale. Come negli scorsi anni sono stati pertanto organizzati corsi di corretta prassi igienica e di caseificazione in diverse province. Sono stati organizzati percorsi differenziati per coloro che da poco si sono avvicinati alla produzione diretta di formaggi e per i più esperti. Inoltre, in alcune realtà con particolari esigenze di personale, è stata utilizzata una visita per un corso sull igiene direttamente in azienda. Naturalmente nelle nuove aziende le azioni hanno riguardato soprattutto la progettazione dei locali di trasformazione e la scelta delle attrezzature nonché la produzione della documentazione per l avvio dell attività produttiva (SCIA e relazioni tecniche). Altra tematica delle visite aziendali è la gestione dei sistemi qualità: in modo particolare si sono realizzate le revisioni dei Manuali di autocontrollo, in 21 aziende, proponendo l utilizzo della procedura SATA Tr@ceAll a cui è collegata SATA con che consentirebbe anche di 16

20 valutare i costi di produzione. Un solo produttore ha accettato di implementare l informatizzazione del manuale, tutti gli altri operatori segnalano la mancanza di tempo da dedicare per mantenere aggiornato il PC mentre è decisamente più sbrigativo gestire il materiale cartaceo, preferito anche dai Servizi Veterinari in fase di controllo. Per favorire i contatti e gli scambi tra le aziende, il tecnico caseario produce una nota mensile, VENDO-CERCO, che viene inviata via a tutti gli iscritti al Servizio. Il tecnico ha partecipato al gruppo di lavoro dei Sistemi Qualità, Qualità Latte e Montagna della Sez. Bovini e ha realizzato l aggiornamento dei Manuali di Autocontrollo e Rintracciabilità del caseificio e per la produzione di salumi. Inoltre in collaborazione con il tecnico specialista Qualità Latte della Sez. Bovini sono stati effettuati svariati incontri con i responsabili regionali della DG Sanità per le problematiche inerenti la produzione e vendita del latte crudo al fine di concordare soprattutto le modalità di verifica da implementare in futuro. Si è attivato un confronto anche con i tecnici dell ERSAF operanti presso l azienda Carpaneta (MN) per promuovere percorsi formativi di caseificazione per i produttori lombardi. Nel corso dell anno sono stati realizzati corsi per coloro che trasformano in alpeggio nelle province di Brescia, Como, Varese e Sondrio. Per quanto riguarda la valorizzazione delle produzioni il tecnico ha continuato la collaborazione con il gruppo di allevatori della Valcamonica del Presidio di Slow food del Fatulì e con i produttori del formaggio collettivo, Triangolo del Lario, delle province di Como e Lecco. Inoltre è stato intrapreso un percorso per realizzare un formaggio che renda riconoscibili i produttori varesini del settore bovino: sono state realizzate sedute di assaggio, prove di caseificazione e incontri di formazione sulla tecnologia delle paste molli per meglio definire il prodotto. La collaborazione con i tecnici ERSAF è stata utile anche per lo studio di questo prodotto: è stata realizzata una produzione di formaggi che sono poi stati stagionati in condizioni diverse presso il caseificio dell azienda Carpaneta, prima di sottoporli ad una seduta di assaggio degli allevatori di Varese. Come sempre il tecnico ha seguito anche i concorsi dei formaggi di capra delle manifestazioni: Mostra della capra Bionda (15 aprile Edolo BS) e STRAMIPAM (31 agosto - Laveno VA). Sempre nell ottica di tutelare i produttori di formaggi in azienda agricola il tecnico ha partecipato ai lavori della Rete dei caseifici aziendali europei di cui l ARAL è membro. Nel mese di maggio (2-5) a Zafra, in Spagna, si è svolto l incontro annuale dei rappresentanti dei vari paesi con gruppi di lavoro su varie tematiche e convegno plenario di confronto con i Servizi Veterinari dei vari Paesi. Il gruppo Igiene, a cui il tecnico partecipa, ha anche presentato a settembre una richiesta di finanziamento alla Commissione Europea per poter realizzare una Guida di Corretta Prassi Igienica per i caseifici aziendali. A ottobre (15-17) la Rete si è riunita a Parigi presso la Maison du lait, per definire lo Statuto dell associazione ed eleggere i rappresentanti dei vari Paesi Piano qualità latte caprino e derivati Anche nel 2012 il SATA sez. Caprini ha ritenuto indispensabile consentire agli iscritti di monitorare le proprie produzioni nell ottica di un servizio di sostegno all implementazione dei piani di autocontrollo aziendali e l ARAL ha garantito costi analitici più contenuti rispetto agli altri clienti. Il tecnico caseario ha seguito il coordinamento del monitoraggio della qualità del latte caprino e dei derivati predisponendo le modalità e il calendario dei prelievi in accordo con i tecnici SATA delle APA; realizzando visite aziendali in modo particolare in caso di situazioni problematiche e per la verifica delle condizioni igieniche ambientali; rifinendo il programma specifico di gestione e diffusione dei risultati ottenuti. Infatti in collaborazione con il tecnico specialista gestione aziendale, sono state apportate alcune modifiche funzionali al 17

21 programma che è stato utilizzato da tutti i tecnici SATA nel corso dell anno. E stata apprezzata dagli allevatori la presentazione con grafici e la possibilità di confrontare i risultati aziendali con le medie provinciali e regionali. Di seguito vengono riassunte in tabelle e grafici le caratteristiche del latte caprino e dei derivati- elaborazione effettuata a cura di: Tecnico Specialista Gestione Aziendale Dr. Giorgio Zanatta Tecnico Specialista Qualità Latte e Caseificazione Dr.ssa Katia Stradiotto Composizione chimica del latte di massa caprino (GZ 2012) Evoluzione della composizione chimica del latte di massa anni riepilogo dati medi regionali Anno Grasso Proteine Grasso + Lattosio Rapporto Frequenza Resa Urea (% p/p) (% p/p) Proteine (% p/p) Grasso/ inversione casearia (mg/dl) Proteine (% campioni) teorica ,31 3,09 6,40 5,00 1,07 27,6 16,2 41, ,33 3,05 6,38 4,82 1,09 22,4 16,1 38, ,23 3,01 6,24 4,59 1,07 35,4 15,8 35, ,30 3,09 6,39 4,41 1,07 31,8 16,2 38, ,33 3,08 6,41 4,40 1,08 29,3 16,2 38, ,33 3,17 6,50 4,41 1,05 40,5 16,5 39, ,27 3,17 6,44 4,46 1,03 45,0 16,5 38, ,38 3,21 6,59 4,50 1,05 43,1 16,7 38, ,38 3,25 6,63 4,50 1,04 39,2 16,9 41, ,42 3,31 6,73 4,52 1,04 45,1 17,1 39, ,41 3,34 6,75 4,49 1,03 45,8 17,2 41, ,33 3,35 6,68 4,26 1,00 52,5 17,1 41, ,39 3,34 6,73 4,30 1,02 49,5 17,2 41, ,39 3,36 6,75 4,26 1,01 49,1 17,3 40, ,51 3,35 6,86 4,31 1,05 40,0 17,3 38, ,45 3,36 6,80 4,32 1,03 44,7 17,1 39, ,42 3,37 6,79 4,36 1,02 47,9 17,3 37,6 Medie della composizione chimica del latte di massa per razze caprine anno 2012 Razze Grasso Proteine Grasso + Lattosio Rapporto Frequenza Resa Urea (% p/p) (% p/p) Proteina (% p/p) Grasso Inversione casearia (mg/dl) Proteine (% camp.) teorica Camosciata 3,50 3,44 6,94 4,35 1,02 47,9% 17,68 36,89 Saanen 3,33 3,32 6,65 4,37 1,00 51,5% 17,10 37,65 Autoctone 3,07 3,12 6,19 4,47 0,99 54,5% 16,10 34,00 Medie della composizione chimica del latte di massa per orario di mungitura anno 2012 Orario Grasso Proteine Grasso + Lattosio Rapporto Frequenza Resa Urea mungitura (% p/p) (% p/p) Proteina (% p/p) Grasso Inversione casearia (mg/dl) Proteine (% camp.) teorica Sera 3,52 3,31 6,83 4,38 1,07 33,6% 17,20 37,64 Mattina 3,30 3,38 6,68 4,37 0,98 58,4% 17,28 37,67 Sera + matt. 3,60 3,46 7,04 4,36 1,04 35,7% 17,79 38,19 18

22 Composizione chimica del latte di massa anno 2012 per provincia Provincia Grasso Proteine Grasso+ Lattosio Rap. Frequenza Resa Urea Proteine caseari (% p/p) (% p/p) (% p/p) Gr./ inversione a (mg/dl) Pr. (% camp.) teorica Bergamo 3,35 3,43 6,78 4,37 0,98 57,3% 17,5 38,38 Brescia 3,49 3,38 6,86 4,35 1,03 42,8% 17,4 37,85 Como-Lecco 3,46 3,38 6,84 4,36 1,02 50,0% 17,4 36,20 Cremona-Mantova 3,27 3,38 6,65 4,33 0,97 68,9% 17,3 43,07 Milano- Lodi 3,27 3,28 6,53 4,35 1,00 50,0% 16,8 36,06 Pavia 3,77 3,68 7,45 4,44 1,02 39,1% 18,9 36,45 Sondrio 3,44 3,36 6,79 4,37 1,02 40,5% 17,3 38,21 Varese 3,40 3,25 6,65 4,35 1,05 42,9% 16,9 36,76 Regione 3,42 3,37 6,79 4,36 1,02 47,9% 17,3 37,62 Composizione chimica del latte di massa anno 2012 per mese Provincia Grasso Proteine Grasso+ Lattosio Rap. Frequenza Resa Urea Proteine caseari (% p/p) (% p/p) (% p/p) Gr./ inversione a (mg/dl) Pr. (% camp.) teorica Febbraio 4,19 3,78 7,94 4,63 1,11 22,2% 19,52 35,93 Marzo 3,85 3,37 7,22 4,62 1,14 11,5% 17,73 34,66 Aprile 3,45 3,16 6,60 4,52 1,09 21,5% 16,56 37,28 Maggio 3,32 3,16 6,48 4,40 1,05 33,5% 16,48 38,06 Giugno 3,13 3,10 6,23 4,30 1,01 50,0% 16,08 40,95 Luglio 3,01 3,13 6,14 4,27 0,96 68,2% 16,07 38,94 Agosto 2,94 3,16 6,11 4,20 0,93 78,3% 16,14 38,09 Settembre 3,36 3,56 6,91 4,25 0,95 71,1% 18,01 36,24 Ottobre 3,80 3,97 7,77 4,30 0,95 67,8% 19,99 36,22 Novembre 4,08 4,09 8,17 4,20 1,00 44,3% 20,68 37, Andamento stabile per il contenuto proteico (3,37% ). Si rileva invece una certa flessione per quanto concerne il contenuto di grasso negli anni tra il 2010 e il 2012 (3,42% ) 19

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