Osservatorio trimestrale sulla crisi di impresa
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- Sabina Romeo
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1 Febbraio 2010 Osservatorio trimestrale sulla crisi di impresa Quarto trimestre 9
2 Per il settimo trimestre consecutivo i fallimenti crescono con tassi a due cifre; boom dei concordati Secondo gli archivi di Cerved, nel terzo trimestre Continua la corsa di fallimenti e concordati del I fallimenti Prosegue anche nel quarto trimestre la corsa dei fallimenti: negli ultimi tre mesi del 9 sono state aperte quasi procedure fallimentari, un valore del 15% superiore rispetto allo stesso trimestre del 8 (che aveva già fatto registrare 60% 40% 20% 0% 20% I fallimenti in Italia tassi di variazione rispetto al trimestre dell'anno precedente (marzo 2dicembre 9) 25,1% 40,4% 20,3% 15,1% un +43% rispetto al 7). Dopo la brusca caduta delle procedure seguita alla riforma della disciplina 40% 60% q1 q2 q3 q4 q1 q2 q3 q4 q1 q2 q3 q4 q1 q2 q3 q4 q1 q2 q3 q4 q1 q2 q3 q4 q1 q2 q3 q4 q1 q2 q3 q sulla crisi d impresa, dall aprile del 8 i fallimenti hanno iniziato una corsa che dura da sette trimestri consecutivi, con tassi di crescita Aperture di fallimenti in Italia numero di procedure e tassi di crescita sull'anno precedente sempre a due cifre: complessivamente, nel 9 si contano oltre 9 mila fallimenti (+23% rispetto al ,5% +0,7% +7,4% +5,8% 16,1% +23% 8). L aumento dei fallimenti è stato particolarmente elevato tra le società di capitale ,9% +22,2% (+25%), mentre le società di persone, le imprese individuali e le altre forme giuridiche fanno registrare tassi inferiori alla media, ma comunque a due cifre (rispettivamente +21%, +15% e +17%). I fallimenti per macrosettore di attività tassi di variazione % Con un aumento del 33% dei fallimenti negli ultimi 31,3% 33,5% 9 vs 8 4q 9 vs 4q 8 tre mesi del 9, le costruzioni risultano il settore che conta il maggior incremento di procedure nel 25,6% 19,6% 23,7% 20,0% 17,6% 11,2% corso dei dodici mesi (+31%), seguite dall industria 1,5% (+26% tra 9 e 8), dalle attività finanziarie, immobiliari, di noleggio e informatica (+24%), Costruzioni Manifattura e Attività finanziarie, produzione e immobiliari, noleggio e distribuzione energia informatica Altro 0,8% Commercio, alberghi, ristoranti, trasporti e comunicazioni dagli altri comparti (+20%), dagli esercizi ricettivi, i Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
3 trasporti e le comunicazioni (+18%). Rispetto al numero di imprese registrate, è l industria il settore 31,4 Insolvency ratio per macrosettore di attività fallimenti aperti su 10 mila imprese registrate (9) più colpito: con oltre 31 imprese fallite su 10 mila registrate, la manifattura precede le costruzioni 21,7 15,0 (22), gli esercizi ricettivi, i trasporti e le comunicazioni (15), le attività finanziarie, 11,0 5,8 immobiliari, di noleggio e l informatica (11), gli altri settori (6). Nell ambito della manifattura, è la Manifattura e produzione e distribuzione energia Costruzioni Commercio, alberghi, ristoranti, trasporti e comunicazioni Attività finanziarie, immobiliari, noleggio e informatica Altro produzione di gomma e plastica il comparto che più ha risentito dell ondata dei fallimenti del 9: con 72 procedure su 10 mila imprese registrate (un incremento del 48% rispetto al 8), risulta l industria con l insolvency ratio maggiore, seguita dalla produzione di mezzi di trasporto (, +23%), di calzature, borse e articoli in cuoio (48, +2%), I fallimenti nell'industria nel 9 insolvency ratio e tassi di crescita sull'anno precedente (tra parentesi) Alimentari Legno e prodotti in legno Elettronica Carta ed editoria Minerali non metalliferi Altre industrie Metallurgia Tessili e abbigliamento Meccanica Calzature, borse e cuoio Mezzi di trasporto Gomma e plastica 11,6 (6,8%) 21,0 (60%) 28,5 (33,1%) 32,8 (35,7%) 33,4 (36%) 33,6 (25,9%) 33,9 (56,9%) 35,9 (0,6%) 43,4 (28,6%) 47,8 (2,2%),5 (22,6%) 71,9 (48%) dalla meccanica (43, +29%). Nonostante il tessile e l abbigliamento evidenzino un andamento delle procedure in controtendenza, con una lieve riduzione delle pratiche aperte rispetto al 8, 26,0% I fallimenti per area geografica 32,9% tassi di variazione % 25,1% 9 vs 8 4q 9 vs 4q 8 l insolvency ratio rimane maggiore della media 15,2% 16,1% 16,3% 11,9% industriale (36 contro 31); gli alimentari, l unico 7,1% altro comparto manifatturiero a vantare una riduzione del numero dei fallimenti (7%), fanno registrare un insolvency ratio notevolmente inferiore Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole I fallimenti per regione tassi di variazione e insolvency ratio, 9 alla media (12), grazie soprattutto al gran numero di imprese individuali nel settore. L impennata dei fallimenti ha toccato soprattutto il Nord: con un incremento del 25% nell ultima parte dell anno, nei dodici mesi del 9 le procedure sono cresciute nel Nord Ovest del 33%, nel Nord Molise Basilicata Sardegna Umbria Calabria Sicilia Toscana Lazio Campania Veneto Valle d'aosta Puglia Trentino Alto Abruzzo Lombardia Emilia Romagna Marche Friuli Piemonte Liguria 17% (5,3) 2% (7,8) 11% (7,4) 11% (19,6) 11% (11,0) 12% (10,8) 13% (15,8) 14% (14,5) 16% (12,6) 19% (17,3) 20% (8,4) 23% (12,7) 25% (12,3) 27% (16,2) 30% (20,5) 33% (16,1) 33% (18,3) 36% (22,4) 38% (13,9) 48% (12) Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
4 Est del 26% (+15% nell ultimo trimestre), nel Centro del 16% (+12%), nel Sud e nelle Isole del 16,3% (+7%). Ad eccezione del Molise, in cui il numero di fallimenti del 9 è inferiore rispetto a quelli del 8 (17%), e della Basilicata (+2%), l incremento delle procedure ha fatto registrare ovunque tassi a due cifre con aumenti particolarmente elevati in Liguria (+48%), in Piemonte (+38%), nel Friuli Fallimenti per dimensione dell'impresa dimensione di impresa in base al totale dell'attivo, solo società di capitale 1 +18,8% +23,1% +41,2% +44% % no bilancio minore di 2 mil tra 2 e 10 mil tra 10 e mil maggiore di mil Nota: valori di bilancio di tre anni prima rispetto all'apertura della procedura; escluso le società finanziarie (+36%), nelle Marche (+33%), in Emilia Romagna (+33%), e in Lombardia (+30%). Rispetto alle imprese presenti sul territorio, è il Friuli la regione maggiormente colpita dai fallimenti (insolvency ratio pari a 22), seguita dalla Lombardia (20) e dall Umbria (20). Le stattistiche per dimensione di impresa, da un lato, confermano che i fallimenti toccano soprattutto aziende di piccola dimensione (il 75% delle società di capitale ha un attivo inferiore a 2 milioni di euro tre anni prima dell insorgere della crisi) e, dall altro, indicano che i fallimenti sono cresciuti sia tra le piccole che tra le grandi imprese: sono aumentati del 19% tra le aziende che non hanno presentato un bilancio, del 23% tra quelle con un attivo inferiore a 2 milioni di euro, del 41% tra quelle con attivo compreso tra 2 e 10 milioni, del 44% per la fascia 10 milioni e del 20% per le società maggiori Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
5 I concordati preventivi Secondo gli archivi di Cerved Group, negli ultimi tre mesi del 9 le imprese italiane hanno presentato 243 domande di concordato preventivo (+33% rispetto al quarto trimestre del 8), portando il complesso delle domande del 9 a oltre 900 (+62% rispetto al 8). Tra il 1 e il 9 l istituto del concordato preventivo ha 2 1 Domande di concordato preventivo (19, dati trimestrali) q1q2q3q4q1q2q3q4q1q2q3q4q1q2q3q4q1q2q3q4q1q2q3q4q1q2q3q4q1q2q3q4q1q2q3q assunto sempre maggiore rilevanza nella gestione della crisi di impresa: nel 1 si presentava una domanda di concordato ogni 46 aperture di procedure fallimentari; il rapporto è passato a 1:10 nel 9. Oltre la metà delle richieste di concordato è stata presentata da imprese manifatturiere (il 53%), con un incremento del 71% rispetto al 8. I concordati sono cresciuti del 53% tra gli esercizi commerciali, le aziende dei trasporti e delle comunicazioni, dell 87% tra le imprese di costruzione, del 25% nelle attività finanziarie, immobiliari, di noleggio e nell informatica, del 37% negli altri comparti. Nell ambito della manifattura, hanno fatto ricorso al concordato preventivo soprattutto imprese meccaniche, per cui il numero di pratiche è aumentato del 108% tra 8 e 9, aziende che operano nella metallurgia (+192%), nel tessile e nell abbigliamento (+44%), nelle altre industrie (+31%), imprese che producono borse, cuoio e calzature (+52%), carta e prodotti editoriali (+19%), minerali non metalliferi (+190%) Domande di concordato preventivo 15,4% +17,8% +9,4% +15,7% +21,9% +12,2% +34% +62% Concordati preventivi per macrosettore di attività +71% Manifattura e produzione e distribuzione energia +108% +53,5% Commercio, alberghi, ristoranti, trasporti e comunicazioni +87,1% Costruzioni +24,6% Attività finanziarie, immobiliari, noleggio e informatica I concordati preventivi nell'industria settori manifatturieri in cui sono stati aperti più concordati nel % +44% +31% +52% ,7% Meccanica Metallurgia Tessili e Altre industrie Borse e cuoio Carta editoria Minerali non abbigliamento metalliferi Altro % +190% Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
6 Con un aumento delle richieste di concordato dell 84% tra 9 e 8, il numero di domande 3 I concordati preventivi per area geografica presentate da imprese del Nord Ovest ha quasi raggiunto quelle di aziende del Nord Est (+62%), cresciute a un ritmo in linea con la media ,7% +84,5% +62,8% 8 9 nazionale e con quello del Centro (+63%). Minore il trend di crescita evidenziato dal Sud e dalle Isole, con un aumento delle pratiche del 15%. Molto vivace l andamento dei concordati in Lombardia (la regione in cui si conta il maggior numero di richieste dell anno), con una crescita del 90%, maggiore di quella fatta registrare dal Veneto (+58%), dalla Toscana (+64%), dalle Marche (+58%), dall Emilia Romagna (+61%) e dal Piemonte (+86%). Tra le società di capitale che hanno fatto ricorso al concordato preventivo nel 9, è notevolmente ,1% Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole I concordati preventivi per regione regioni in cui sono stati aperti più concordati tra gennaio e settembre 9 +90% +58% +64% +58% +61% Lombardia Veneto Toscana Marche Emilia Romagna Concordati preventivi per dimensione di impresa dimensione di impresa in base al totale dell'attivo, solo società di capitale % Piemonte maggiore la presenza di imprese mediograndi, rispetto a quella riscontrata tra le aziende per cui si è aperto un fallimento. Il concordato è in aumento in tutte le classi dimensionali considerate, ad eccezione delle imprese che non hanno presentato un bilancio (7%): del +58% tra quelle con un totale no bilancio minore di 2 mil tra 2 e 10 mil tra 10 e mil maggiore di mil Nota: valori di bilancio di tre anni prima rispetto all'apertura della procedura; escluso le società finanziarie dell attivo minore di 2 milioni, del +77% tra quelle con un attivo compreso tra 2 e 10 milioni, del +70% per la fascia 10 milioni e del +75% tra le aziende con un attivo maggiore di milioni di euro Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
7 Trasferirsi e poi fallire il focus Nel corso degli ultimi cinque anni, oltre 70 mila imprese italiane hanno cambiato la propria sede legale da una provincia a un altra. A trasferirsi sono state soprattutto le società di capitale (nel 58% dei casi), seguite dalle imprese individuali (24%), dalle società di persone (13%) e dalle altre forme giuridiche (4%). Gli archivi di Cerved Group dicono che sono abbastanza frequenti anche i casi di imprese che hanno cambiato più volte la propria sede, con circa 1.0 società all anno (tra il 5 e il 9) per cui si conta più di un trasferimento nell anno solare (oltre il 70% di questi ha riguardato società di capitale). Non sempre sono esigenze di carattere operativo come una fusione, uno scorporo, la vicinanza a mercati di sbocco o del lavoro a spingere un azienda a trasferirsi: in alcuni casi, infatti, società gravate dai debiti spostano la propria sede legale per sottrarsi all azione dei creditori, con l obiettivo di rendere impossibile o più costoso il recupero dei crediti. L esistenza di questo fenomeno è confermata dal nuovo modello econometrico di valutazione del rischio di credito alla base del Cerved Group Rating, che sfrutta un amplissimo set di informazioni sulle imprese e sullo scenario economico al fine di quantificare la probabilità di default delle aziende italiane. In particolare, il modello integra analisi di bilancio, scenari geosettoriali, informazioni sui pagamenti e sui pregiudizievoli (come i protesti), dati qualitativi, descrittori societari e di governance, informazioni di carattere ufficioso per assegnare a ogni impresa italiana un rating. Secondo le rigorose analisi econometriche condotte sulle società di capitale (nel periodo 08), il trasferimento dell impresa è un indicatore che influenza significativamente la probabilità di default di un impresa: a parità di Imprese che hanno cambiato sede legale tutte le altre variabili, le aziende che hanno Incidenza dei trasferimenti effettuato un trasferimento di sede nell'arco di % di imprese trasferite sul totale delle imprese un anno solare hanno una probabilità di default del 24% superiore rispetto a quelle che non imprese registrate imprese fallite 2,5% 2,6% 3,1% 2,8% 3,0% hanno fatto trasferimenti. Quelle che invece hanno trasferito la propria sede due o più volte in un anno solare hanno una probabilità di default dell'85% maggiore rispetto a quelle che non hanno modificato la propria sede. 0,2% 0,2% 0,3% 0,3% 0,2% Nota: per le imprese registrate la % è calcolata come rapporto tra i trasferimenti dell'anno e le imprese registrate dell'anno; per le imprese fallite, come rapporto tra le imprese fallite che avevano effettuato almeno un trasferimento nei dodici mesi precedenti la crisi e il totale dei fallimenti Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata
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