C è sempre una causa. La crisi favorisce sempre l ascesa di partiti politici che fanno leva sul malcontento e sul disagio popolare.

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1 IL FASCISMO

2 C è sempre una causa La nascita del Fascismo non è un evento improvviso nell Italia del dopoguerra. L Italia usciva dalla Prima Guerra Mondiale in una situazione disastrosa. La crisi favorisce sempre l ascesa di partiti politici che fanno leva sul malcontento e sul disagio popolare. È esattamente ciò che sta accadendo ora nel mondo intero: la Brexit, l elezione di Donald Trump mettono in evidenza un malcontento generalizzato nella gente, che si rifugia in soluzioni estreme.

3 L Italia in crisi Il debito pubblico accumulato per pagare i danni della guerra, contratto soprattutto con gli Usa. Difficoltà economiche profonde, dovute a vari fattori: La disoccupazione dilagante, dovuta soprattutto alla lenta ripresa industriale dopo la guerra. L Italia del dopoguerra si trova ad affrontare una situazione disastrosa da più punti di vista. La crisi dell agricoltura, poiché le campagne, abbandonate per tanti anni dai contadini partiti per la guerra, erano diventate incolte. Lo scontento per la vittoria mutilata. L Italia, infatti, non aveva ricevuto alcuni territori promessi dall Intesa, come per esempio la Dalmazia.

4 La Dalmazia

5 L Italia in crisi A ciò va aggiunta anche l incapacità del governo liberale, che all epoca era al potere, di far fronte rapidamente e efficacemente a questa situazione difficile.

6 L Italia in crisi Crisi economica Vittoria mutilata Incapacità dei politici Episodi di rivolta e malcontento: IL BIENNIO ROSSO

7 IL BIENNIO ROSSO Tra il 1919 l Italia e l Europa furono attraversate da un ondata di scioperi e manifestazioni. Gli operai nel 1920 occuparono le fabbriche usando le armi, poiché pretendevano un aumento di salario e maggiori diritti. Anche i contadini occuparono le campagne, protestando contro i proprietari terrieri.

8 Foto di operai che esibiscono il simbolo comunista, cioè la falce e il martello. In basso, fabbriche occupate dagli operai.

9 Il biennio rosso Il governo, guidato di nuovo da Giolitti, preferì non intervenire con la forza e lasciò che gli scioperi si concludessero naturalmente. Gli operai e i contadini, infatti, dopo aver ottenuto alcune delle cose richieste, misero fine alle rivolte. Il biennio rosso, però, aveva lasciato un pesante strascico, in quanto gli industriali, i proprietari e i ceti medio-alti, temevano che tale situazione potesse ripresentarsi. La paura delle classi dirigenti sarà uno dei motivi di ascesa del Fascismo, che si presenterà infatti come partito dell ordine. Si temeva in particolare che anche in Italia potesse diffondersi la rivoluzione bolscevica, sulla scia di quella russa.

10 I FASCI DI COMBATTIMENTO Mentre in Italia imperversava il Biennio Rosso, Benito Mussolini fondava nel 1919 un nuovo movimento politico: I FASCI ITALIANI DI COMBATTIMENTO. Il nome alludeva ai FASCI LITTORI, che nell antica Roma simboleggiavano il potere.

11 Le parole d ordine dei FASCI di combattimento Come altri partiti di destra, i Fasci si ponevano 3 obiettivi sostanziali: Vendicare la vittoria mutilata Vendicare, cioè, l insoddisfazione dell Italia dopo la Conferenza di Parigi. Con questo obiettivo trovava consensi tra gli ex combattenti e i seguaci di D Annunzio, il quale aveva occupato la città di Fiume, per non farla cedere alla Iugoslavia. Stroncare ogni violenza rossa Il Movimento si presentava, infatti, come partito d ordine, cioè come partito in grado di placare, attraverso l uso della violenza, le rivolte e gli scioperi del Biennio Rosso. In questo modo, si attirava il favore degli industriali, impauriti dagli scioperi, e di tutti coloro che non credevano nelle capacità del Governo liberale al potere. Trasformare l Italia in uno Stato forte ed autoritario Mussolini intendeva mostrare al mondo un immagine forte e grandiosa dell Italia, capace di prendersi ciò che voleva. In tal modo egli ottenne l appoggio dei nazionalisti.

12 Le squadracce Per ottenere l ordine, Mussolini utilizzava ogni mezzo, soprattutto la violenza, grazie le SQUADRE D AZIONE, dette squadracce, caratterizzate da una sorta di divisa, che poi sarà uno dei simboli del Fascismo: le camicie nere. Durante il Biennio Rosso gli obiettivi delle squadre d azione saranno soprattutto gli scioperi e i membri dei partiti di sinistra (comunista e socialista); successivamente esse avranno come obiettivo ogni oppositore politico del fascismo.

13 Le squadracce

14 Il movimento diventa partito Nel 1921, dopo aver seminato violenza nei due anni precedenti, il Movimento dei Fasci di combattimento viene trasformato in PARTITO NAZIONALE FASCISTA e con questo nome partecipa alle elezioni. Nello statuto del Partito Mussolini si fece definire DUCE, un nome che alludeva al mondo romano, poiché in latino DUX significa capo militare, generale, condottiero dell esercito.

15 La marcia su Roma: 28 ottobre 1922 Mussolini, però, non intendeva raggiungere il potere in maniera regolare. Perciò, nell ottobre del 1922 organizzò una marcia su Roma, con l obiettivo di prendere il potere con la forza camicie nere armate occuparono diversi quartieri della capitale, senza trovare opposizione.

16 La marcia su Roma: Mussolini prende il potere Il presidente del consiglio si recò subito dal re Vittorio Emanuele III e gli consigliò di proclamare lo STATO D ASSEDIO, cioè di mandare l esercito contro Mussolini. Ma il re, a sorpresa, non accettò e non fermò Mussolini, anzi lo convocò e gli diede l incarico di formare il nuovo Governo, nominandolo ufficialmente PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. Il potere di Mussolini era stato LEGITTIMATO.

17 MUSSOLINI AL GOVERNO Diventato Presidente del Consiglio, Mussolini cominciò ad attuare alcune riforme. 1. Trasformò le Squadre d azione in MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE, in modo da renderle un servizio armato regolare. 2. Istituì il GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO, che prendeva decisioni in campo politico, come la modifica della Costituzione. 3. Modificò la LEGGE ELETTORALE per avvantaggiare il proprio partito.

18 Le elezioni del 1924 Nel 1924 furono indette nuove elezioni. Mussolini si presentò alle elezioni ottenendo con suo Partito una vittoria schiacciante: il 65% dei voti. In realtà, la campagna elettorale si era svolta in un clima di minacce, violenze ed intimidazioni, che avevano evidentemente falsato il risultato.

19 L omicidio Matteotti Un parlamentare socialista, Giacomo Matteotti, ebbe il coraggio di denunciare in Parlamento il clima di violenze e minacce in cui si erano svolte le elezioni.

20 «[...] Contestiamo in questo luogo e in tronco la validità delle elezioni della maggioranza. [...] L'elezione secondo noi è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. [...] Per vostra stessa conferma (dei parlamentari fascisti) dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà... [...] Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse»

21 L omicidio Matteotti LE FONTI A breve distanza dal discorso che aveva tenuto, Matteotti fu rapito da una squadra fascista. Subito dopo, il parlamentare fu ucciso dai suoi rapitori. Cominciavano a morire due dei più importanti diritti dell uomo: la libertà di pensiero e di stampa. Uno degli assassini di Matteotti, il sicario Albino Volpi, rilasciò al processo questa terribile deposizione: Il contegno del Matteotti è stato assolutamente spavaldo. Mentre lo pugnalavamo egli è stato, direi, eroico. Ha continuato fino alla fine a gridarci in faccia: Assassini! Barbari! Vigliacchi! Mai ebbe un momento di debolezza per invocare pietà. E mentre noi continuavamo nella nostra azione egli ci ripeteva: Uccidete me, ma l idea che è in me non la ucciderete mai. Probabilmente, se si fosse umiliato un momento e ci avesse chiesto di salvarlo e avesse riconosciuto l errore della sua idea, avremmo forse non compiuta fino alla fine la nostra operazione. Ma no. Fino alla fine, fin che ha avuto un filo di voce ha gridato: La mia idea non muore! I miei bambini si glorieranno del loro padre.

22 L OMICIDIO MATTEOTTI L omicidio di Matteotti provocò molto scalpore nell opinione pubblica e tra gli altri parlamentari dell opposizione, i quali lasciarono il Parlamento per rivolta. Il potere di Mussolini sembrò vacillare Mussolini prese in mano la situazione e, piuttosto che difendersi, decise di assumersi la responsabilità dell omicidio di Matteotti, affermando: Se il fascismo è stato un associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!

23 Il fascismo diventa DITTATURA L azione di Mussolini dimostrò che il Duce non temeva più nulla. Il suo potere ormai non sembrava avere ostacoli. Nasceva la DITTATURA. La parola DITTATURA indica un regime in cui tutti i poteri sono nelle mani di una sola persona, che ha preso questo potere in maniera non del tutto regolare.

24 L affermazione del regime fascista Tra il 1925 ed il 1926 il Fascismo diventa a tutti gli effetti un regime dittatoriale e totalitario. Dittatoriale perché il potere è nelle mani di una sola persona: Mussolini. Regime fascista Totalitario perché il Duce controlla tutti gli aspetti della vita: non solo la politica, ma anche la vita familiare, la cultura, l educazione.

25 Le leggi fascistissime I punti essenziali della dittatura vengono elaborati attraverso l emanazione delle LEGGI FASCISTISSIME nel , che avevano come obiettivo quello di distruggere ogni elemento di libertà e democrazia.

26 Le leggi fascistissime Scioglimento di tutti i partiti, tranne quello fascista. Abolizione del diritto di sciopero e scioglimento di tutti i sindacati. Soppressione della libertà di stampa e controllo su tutti i mezzi di comunicazione di massa. Accentramento di tutti i poteri nelle mani di Mussolini. Istituzione dell OVRA (Organizzazione per la vigilanza e la repressione dell antifascismo), cioè una polizia politica con il compito di eliminare o mandare al confino tutti gli antifascisti. CONFINO: soggiorno obbligatorio in luoghi sperduti, in totale isolamento e in condizioni di estrema miseria.

27 Il regime fascista Mussolini, quindi, aveva concentrato nelle sue mani anche il potere del parlamento, cioè il potere legislativo (fare leggi). Una delle prime leggi fu quella elettorale, con la quale Mussolini cancellava ufficialmente le elezioni intese in senso liberale, eliminando la segretezza del voto.

28 Le elezioni del 1929 Nel 1929 ci furono nuove elezioni, in cui venne applicata la nuova legge elettorale. Agli elettori fu consegnata una scheda con una sola lista, cioè quella del Partito Fascista. La scelta era tra il SI e il NO alla lista Il problema è che gli elettori avrebbero dovuto inserire in urne di colore diverso le schede con il sì e con il no, mostrando apertamente il proprio voto. La paura di minacce e violenze fece sì che le elezioni si trasformassero in un trionfo assoluto del Partito Fascista.

29 La politica economica di Mussolini Prima fase: politica economica liberista Seconda fase: strategia economica dirigista

30 La politica economica di Mussolini Politica liberista Politica dirigista Nella prima fase del suo governo, Mussolini incoraggiò il liberismo. Dal 1925 in poi, Mussolini adotta una politica economica basata sul controllo assoluto dello Stato anche sull economia. Quindi, furono incoraggiati gli investimenti privati, le esportazioni di prodotti italiani e l importazione dall estero. Ciò si realizzò attraverso: - L autarchia, - Le Corporazioni.

31 L autarchia In campo economico, la parola autarchia faceva riferimento alla completa autosufficienza dell Italia dal punto di vista produttivo. Ciò significava che l Italia doveva produrre da sola tutto ciò che le fosse stato necessario per sfamare il proprio popolo. Si trattava di un obiettivo molto ambizioso, che Mussolini realizzò attraverso due strumenti: la Battaglia del grano e il blocco delle importazioni.

32 La Battaglia del grano Locandina propagandistica L obiettivo di Mussolini era quello ridurre a zero le importazioni di grano dall estero. Per raggiungere questo scopo diede inizio ad una vera e propria battaglia, che ebbe come risultato quello del completo sradicamento di frutteti, vigneti, agrumeti ed uliveti, sostituiti con terreni cerealicoli. La produzione di grano effettivamente aumentò, anche se non abbastanza poiché il terreno italiano non era adatto ai cereali. Inoltre, furono distrutti ettari ed ettari di colture specializzate, quelle in cui l Italia era più forte a livello internazionale.

33 La Battaglia del grano e la bonifica delle zone paludose Uno degli aspetti positivi della Battaglia del grano fu la bonifica di alcune zone paludose presenti in Italia. Locandine propagandistiche La più famosa è sicuramente quella dell agro-pontino, nel Lazio. Questa zona, prima completamente infertile poiché paludosa, fu bonificata in modo da potervi impiantare coltivazioni di cereali.

34 La Battaglia del grano e la bonifica delle zone paludose Il Duce si fa fotografare mentre raccoglie il grano Locandina propagandistica

35 La bonifica delle paludi Pontine Prima della bonifica Durante la bonifica

36 La bonifica delle paludi Pontine

37 L autarchia Il principio dell autosufficienza si rivelò un totale fallimento, poiché mise fine ad importazioni ed esportazioni tipiche del libero scambio commerciale.

38 Le Corporazioni L altro strumento della politica economica di Mussolini furono le Corporazioni. Egli, dopo aver sciolto tutti i sindacati, li sostituì con queste associazioni, che riunivano insieme operai e datori di lavoro. L obiettivo era quello di controllare più da vicino gli operai, in modo da impedire ogni tentativo di sciopero e tenere sempre sotto controllo gli stipendi.

39 L accordo con la Chiesa: i Patti Lateranensi Febbraio 1929 Dove? Presso la chiesa di San Giovanni in Laterano Stipulati tra Mussolini e il cardinale Gasparri, che rappresentava papa Pio IX Quando? Tra chi?

40 Perchè i Patti Lateranensi? A Mussolini, che si era già assicurato il sostegno degli industriali e dei borghesi, mancava quello della Chiesa cattolica. Si trattava di un sostegno indispensabile, poiché quasi tutta la popolazione italiana era cattolica. Perciò, nel 1929 decide di arrivare a questo accordo: i PATTI LATERANENSI.

41 I PATTI LATERANENSI I punti fondamentali dell accordo possono essere così sintetizzati: -Il Governo italiano riconosceva l autorità assoluta del papa sullo Stato di Città del Vaticano. - La religione cattolica diventa religione di Stato e materia obbligatoria a scuola. - La Chiesa non deve più pagare nessuna tassa e viene risarcita dei territori persi nel 1870 durante il Risorgimento. - Il papa riconosce il Regno d Italia e Roma come capitale. - La Chiesa riconosce come legittimo il Governo fascista.

42 I PATTI LATERANENSI Fu un importante successo per Mussolini, il quale si assicurò così i consensi di tutto il mondo cattolico, quindi della maggioranza della popolazione italiana.

43 La costruzione del consenso: la fascistizzazione dell Italia Per la costruzione di un potere duraturo, Mussolini si rende conto di aver bisogno del consenso delle masse. Inizia così una politica di PROPAGANDA MARTELLANTE, che si serve di ogni mezzo di comunicazione. La stampa, la radio, il cinema sono i mezzi che Mussolini utilizza per diffondere l ideologia fascista; la scuola, le cerimonie pubbliche, le manifestazioni sportive sono le occasioni in cui diffondere tale ideologia.

44 La costruzione del consenso: la fascistizzazione dell Italia Tra i mezzi di comunicazione usati da Mussolini vi sono anche i nuovissimi mass media: La RADIO Il CINEMA Mussolini fa istallare apparecchi radiofonici in ogni locale pubblico, circolo, luogo di associazione, in modo da arrivare ovunque. Inoltre, da incentivi alla produzione di radio a basso costo, in modo che tutte le famiglie potessero possederne una e ascoltare i suoi messaggi. La potenza comunicativa del cinema viene sfruttata attraverso i DOCUMENTARI dell Istituto LUCE (L Unione Cinematografica Educativa), mandati in onda prima della proiezione dei film.

45 La costruzione del consenso: la fascistizzazione dell Italia Uno degli strumenti privilegiati di diffusione dell ideologia fascista restava la stampa, severamente controllata dal regime. Attraverso una rigida censura, infatti, Mussolini obbligava i giornali a pubblicare solo notizie in linea con la politica fascista, imponendo di tacere su notizie che in qualche modo potessero mettere in cattiva luce il Regime. Per esempio si imponeva di tacere su incidenti ferroviari, perché la notizia poteva mettere in cattiva luce il sistema ferroviario statale.

46 La costruzione del consenso: la fascistizzazione dell Italia Bisognava trasmettere agli Italiani, e al mondo intero, l immagine di un Italia spensierata, felice, ma anche forte, erede della Roma imperiale, di cui Mussolini era il capo carismatico. Per questo egli promuove anche l agonismo e la rivalità sportiva, finanzia la costruzione di palazzi e strutture celebrative.

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49 La costruzione del consenso: la fascistizzazione dell Italia L idea di virilità, forza, autorità si doveva percepire anche grazie al modello femminile che il Regime promuoveva. Ad un maschio forte, vincente, lavoratore doveva corrispondere una donna che fosse sposa e madre esemplare, il cui unico scopo era quello di sostenere la politica demografica di Mussolini, che promuoveva l aumento delle nascite, per fare soldati e braccia da lavoro alla patria. Pertanto, vengono premiate le famiglie numerose e viene imposta una tassa sul celibato.

50 La costruzione del consenso: la fascistizzazione dell Italia Per la promozione delle nascite e la tutela delle madri, Mussolini istituì: L ONMI, Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell Infanzia. Questa associazione assisteva le madri in difficoltà e i figli delle famiglie bisognose. Tutelava alcuni diritti delle madri, come i permessi per l allattamento.

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53 La propaganda attraverso la scuola La scuola si rivelò per il Regime un prezioso strumento di propaganda. Mussolini promosse un importante riforma della scuola, che aveva l obiettivo di porre tutte le scuole sotto il controllo culturale e ideologico del Duce. Fin dalle prime classi, i bambini erano istruiti secondo le idee fasciste, che diventavano così martellanti. Tutti gli insegnanti, inoltre, erano obbligati a giurare fedeltà al Regime.

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56 La costruzione del consenso: la fascistizzazione dell Italia Il controllo sulla popolazione si realizza anche attraverso la gestione del tempo libero. Nasce l OPERA NAZIONALE BALILLA. Nasce il sabato fascista. Si tratta di un organizzazione che si occupava del tempo libero dei bambini e dei giovani. I ragazzi minorenni erano divisi, per fasce d età, in Figli della lupa, Balilla, Avanguardisti. Poi entravano nei Fasci giovanili. Le ragazze erano le Piccole e Giovani Italiane. Il sabato pomeriggio non era più lavorativo, ma destinato alle adunate, durante le quali gli Italiani ascoltavano i messaggi del Duce.

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59 La politica estera di Mussolini La politica estera di Mussolini, vale a dire il suo rapporto con gli altri Stati, fu caratterizzata da due fatti in particolare. L espansionismo e la costruzione di un Impero L alleanza con la Germania di Hitler

60 La politica estera Come sappiamo, l idea principale di Mussolini era quella di creare un Italia forte, aggressiva e potente, sulla scia dell antico impero romano che in ogni modo il Duce tentava di emulare. Mise perciò in atto una politica aggressiva e nazionalista, che doveva concretizzarsi nella costruzione di un nuovo impero per l Italia. Obiettivo di Mussolini, inoltre, era anche quello di avere nuove terre da coltivare in cui mandare gli italiani. Ciò significava, naturalmente, conquistare nuovi territori. L obiettivo scelto da Mussolini fu l ETIOPIA, una nazione africana.

61 La guerra d Etiopia Pertanto, nel 1935 inizia la Guerra d Etiopia. Nel 1936 l Etiopia fu conquistata. Il comportamento dell Italia fu condannato dalla Società delle Nazioni: la guerra, infatti, iniziò senza una dichiarazione ufficiale di guerra e vide l utilizzo di armi vietate, come i gas asfissianti. Nasceva così l IMPERO DELL AFRICA ORIENTALE ITALIANA, che includeva Etiopia, Somalia ed Eritrea (nazioni già possedute dall Italia).

62 L ETIOPIA L IMPERO DELL AFRICA ORIENTALE ITALIANA

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65 L alleanza con la Germania di Hitler Nel 1933, in pieno regime fascista, in Germania era salito al potere Adolf Hitler, che fin da subito aveva manifestato ammirazione per Mussolini e la sua politica. Nel 1936 Mussolini ed Hitler strinsero una prima alleanza militare, l ASSE ROMA-BERLINO, finalizzato soprattutto all intervento al fianco di un altro dittatore, Francisco Franco, che stava combattendo in Spagna una sanguinosa guerra civile. Nel 1939 l alleanza diventa PATTO D ACCIAIO, con il quale inizia la completa subordinazione di Mussolini ai folli progetti di Hitler.

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67 L alleanza con Hitler Le conseguenze più disastrose dell alleanza con Hitler saranno due: Le LEGGI RAZZIALI La SECONDA GUERRA MONDIALE Emanate nel 1938 dopo che erano state già emanate in Germania. Il Patto d acciaio, infatti, prevedeva l ingresso in guerra al fianco dell alleato.

68 Le leggi razziali Nel 1938 vengono emanate le leggi razziali contro gli Ebrei e viene pubblicato il Manifesto della razza. Viene affermata la superiorità della razza ariana con la conseguente discriminazione di coloro che non vi appartenevano. Agli Ebrei viene proibito di frequentare scuole ed università pubbliche, svolgere il servizio militare, avere lavori pubblici, lavorare in banca, come giornalista, come notaio. L atto estremo saranno le deportazioni nei campi di concentramento e sterminio.

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C è sempre una causa. La crisi favorisce sempre l ascesa di partiti politici che fanno leva sul malcontento e sul disagio popolare.

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