Prof. Massimo Caratelli Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario. [Estensore]

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai Signori: Dott. Giuseppe Marziale Presidente Prof. Avv. Vincenzo Meli Prof. Avv. Andrea Gemma Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Massimo Caratelli Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. Avv. Marco Marinaro Membro designato dal C.N.C.U. [Estensore] nella seduta del 15/03/2013 dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO Il ricorrente (dipendente di un ente pubblico) stipulava nel giugno 2009 un contratto di cessione del quinto dello stipendio con una finanziaria. In data la resistente comunicava al ricorrente e al datore di lavoro di essere subentrata nel contratto in oggetto ai sensi dell art c.c. già dal Successivamente, il , il datore di lavoro comunicava alla banca resistente che la notifica della cessione era priva dei requisiti indicati dall Avvocatura Generale con parere n P del In particolare specificava che le cessioni in argomento sono da considerarsi efficaci [nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni] solo se sussistono i seguenti requisiti oggettivi e soggettivi: - devono risultare da atto pubblico o da scrittura privata autenticata da notaio; - il cessionario deve essere in possesso dei requisiti di cui all art. 15 del DPR 180/50, che stabilisce gli istituti ammessi a concedere prestiti; Pag. 2/7

2 - sia rilasciata l attestazione della validità delle cessioni ai fini della legge fallimentare da parte del liquidatore/curatore fallimentare, nel caso in cui il cedente dei crediti sia una società assoggettata a procedure concorsuali. Il ricorrente volendo procedere all estinzione anticipata del prestito veniva a conoscenza della notifica inefficace della resistente. Presentava quindi (dopo una serie di solleciti via ) un reclamo formale il chiedendo l invio della documentazione richiesta per perfezionare la cessione del credito presso la propria amministrazione. In data la resistente forniva risposta precisando di aver notificato la cessione alla stregua delle disposizioni civilistiche ; allegava altresì il conteggio di estinzione come richiesto dal ricorrente. In particolare, la banca resistente di fatto respingeva la richiesta del cliente in quanto precisava che: Si ritiene di aver regolarmente adempiuto in merito alla formalizzazione della cessione dei crediti relativi alle pratiche [stipulate dall intermediario finanziario cedente], senza dover ricorrere alle formalità di rito da Lei evidenziate». Il ricorrente presentava quindi ricorso il chiedendo che la banca cessionaria del credito derivante dal contratto di cessione del quinto stipulato originariamente con altra finanziaria provvedesse a comunicare al datore di lavoro (pubblica amministrazione) la documentazione richiesta dal MEF agli intermediari con nota n. 153/2011 in applicazione del parere dell Avvocatura Generale dello Stato del In sede di controdeduzioni (datate ) la banca resistente comunicava di aver provveduto a formalizzare rinnovandola in forma notarile l avvenuta cessione di crediti e produceva copia di tale atto redatto il (e rilasciato in copia autentica dal notaio in data ). Precisava la sussistenza dell altro requisito richiesto (che peraltro si evinceva anche dalla più puntuale descrizione nell atto notarile citato) essendo la stessa Banca comunitaria iscritta all Albo delle banche. Produceva altresì copia di una comunicazione datata ed inviata al ricorrente con la quale oltre ad informarlo dell avvenuta produzione delle controdeduzioni presso l Arbitro, lo informava di aver provveduto a rinnovare la cessione con atto autenticato dal notaio. Avendo quindi adempiuto a quanto richiesto, chiedeva la disponibilità del cliente alla rinuncia al ricorso ( stante la cessazione della materia del contendere ) ed offriva, in tal caso, il versamento Pag. 3/7

3 dell importo di euro 20,00 quale rimborso delle spese sostenute per l avvio della procedura. Con nota del il ricorrente a seguito della ricezione delle controdeduzioni e della comunicazione sopra richiamata dichiarava: Nella missiva dell in questione la [banca resistente] riferisce di avere formalizzato la cessione del credito acquisito dalla [società finanziaria] rinnovandola in forma notarile. Tuttavia la [banca resistente] non ha fornito allo scrivente alcuna prova/riscontro della comunicazione alla propria amministrazione statale di appartenenza [ ] della relativa documentazione che si sottolinea deve essere comprensiva anche della comunicazione attestante il possesso dei requisiti di cui all'art.15 del D.P.R. 180/50 e dell'attestazione della validità della cessione ai fini della legge fallimentare. Peraltro, si precisava che nell ultima busta paga notificata il vi era l addebito della rata mensile ancora a favore dell originario intermediario (cedente). Per tale motivo, il ricorrente comunicava di respingere la richiesta composizione bonaria della controversia formulata dalla banca, insistendo per la prosecuzione del ricorso e rinnovando e confermando tutte le richieste già formulate con il ricorso medesimo. Con nota di replica del (alla quale veniva allegata ulteriore documentazione, ed in particolare un estratto conto aggiornato al ) la banca precisava che in corrispondenza della rata n. 38 la banca ha direttamente incassato quanto versatole a mezzo bonifico bancario dall Amministrazione di riferimento del ricorrente. Ciò comprova la presa d atto di tale Amministrazione dell avvenuta cessione del credito in questione, resa possibile dall invio del relativo atto notarile da parte della banca, poiché se tale invio non fosse stato effettuato, [l Amministrazione] avrebbe continuato a versare le quote del rapporto di cui all oggetto alla società cedente. Ciò trova conferma documentale nell allegato estratto conto dal quale si evince l accredito della rata mensile in data in virtù di pagamento diretto ( incasso bonifico ) anziché come nei mesi precedenti in via indiretta (tramite la finanziaria cedente) e, quindi, quale incasso quota. Pertanto la banca resistente chiede il rigetto del ricorso, stante il rifiuto del ricorrente di addivenire ad una composizione bonaria della controversia. Pag. 4/7

4 DIRITTO La controversia sottoposta all esame del Collegio attiene alla mancata formalizzazione della cessione del credito (derivante da un contratto di cessione del quinto dello stipendio) da parte dell intermediario resistente (cessionario) nella forma richiesta perché possa essere ritenuta efficace nei confronti di un ente pubblico ed alla mancata susseguente notifica alla stessa quale debitore ceduto ex art. 1264, comma 1, c.c. Dalla ricostruzione dei fatti è emerso nel contraddittorio tra le parti e dall esame della documentazione agli atti del procedimento, appare incontestato che la formalizzazione della cessione (rinnovazione del contratto) in forma di scrittura privata con sottoscrizioni autenticate dal notaio è successiva al reclamo (con il quale peraltro era stata respinta la richiesta del ricorrente) e pur essendo precedente al ricorso non risulta essere stata comunicata al cliente prima dello stesso. Risulta infatti che soltanto con le controdeduzioni l intermediario ha reso noto di aver provveduto a rinnovare la cessione del credito nella forma ritenuta necessaria per l efficacia nei confronti dell ente pubblico presso il quale il ricorrente è dipendente. Ciò in coerenza con il parere espresso dall Avvocatura Generale dello Stato del 15 settembre 2011 (n P), parere del quale è stata data comunicazione a tutte le società finanziarie dal Ministero dell Economia e delle Finanze con nota dell 11 ottobre 2011 (prot. n ). La documentazione prodotta (tardivamente) comprova - se pur indirettamente - l adempimento da parte dell intermediario resistente (cessionario) di tutte le formalità necessarie all efficacia della cessione del credito relativo al contratto di cessione del quinto dello stipendio nei confronti del datore di lavoro (ente pubblico). Considerato che le Disposizioni sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari - Sezione VI - Procedimento e decisione paragrafo 2. Svolgimento della procedura (come modificato con provvedimento del ), prevedono che «se le parti raggiungono un accordo prima della decisione sul ricorso ovvero la pretesa del ricorrente risulta pienamente soddisfatta, il collegio dichiara, anche d ufficio, la cessazione della materia del contendere», nel prendere atto di quanto dichiarato Pag. 5/7

5 ed allegato dall intermediario resistente con le controrepliche del e ritenendo che la domanda del ricorrente sia stata pienamente soddisfatta il Collegio dichiara la cessazione della materia del contendere. L intermediario ha riconosciuto con la sia pur tardiva adesione alle richieste del ricorrente, la cui fondatezza appariva indiscussa - la fondatezza delle doglianze del ricorrente soltanto a seguito della presentazione del ricorso. Pertanto, deve ritenersi applicabile il principio della soccombenza virtuale affermato dalla Suprema Corte con riferimento all ipotesi in cui «il giudizio debba essere definito con una pronuncia di cessazione della materia del contendere e tuttavia perduri una situazione di conflittualità in ordine al solo regolamento delle spese» (Cass. S.U., 9 novembre 2009, n ). A tale rilievo consegue che al ricorrente debba essere riconosciuto il rimborso delle spese di procedura. Per tale ragione, il Collegio dispone che l intermediario resistente provveda a rimborsare al ricorrente l importo di euro 20,00 (venti/00). Inoltre, la cessata materia del contendere non esime l Arbitro dal formulare indicazioni all intermediario resistente utili a migliorare il rapporto con la clientela. Ed invero dall analitico esame degli atti e dei documenti prodotti nel contradditorio delle parti questo Collegio ritiene utile rilevare come la gestione del rapporto da parte dell intermediario resistente non sia stata sufficientemente attenta alle esigenze del cliente. La Suprema Corte di Cassazione ha più volte ribadito che la banca, ai sensi dell art. 1176, comma 2, c.c., «svolgendo attività professionale, deve adempiere tutte le obbligazioni assunte nei confronti dei propri clienti con la diligenza particolarmente qualificata dell accorto banchiere, non solo con riguardo all attività di esecuzione di contratti bancari in senso stretto, ma anche in relazione ad ogni tipo di atto o di operazione oggettivamente esplicati» (Cass. civ. Sez. I, 12 giugno 2007, n ). Sussistono dunque in capo alla banca veri e propri obblighi di protezione che non possono essere trascurati eludendo, ad esempio, elementari ma fondamentali attività informative e di cooperazione: «il principio di correttezza e buona fede, il quale secondo la relazione ministeriale al codice civile, richiama nella sfera del creditore la considerazione dell interesse del debitore e nella sfera del debitore il giusto riguardo all interesse del creditore, deve essere inteso in senso oggettivo ed enuncia un dovere di solidarietà, fondato sull art. 2 Cost., che, operando come un criterio di reciprocità, esplica la sua rilevanza nell imporre a Pag. 6/7

6 ciascuna delle parti del rapporto obbligatorio, il dovere di agire in modo da preservare gli interessi dell altra, a prescindere dall esistenza di specifici obblighi contrattuali o di quanto espressamente stabilito da singole norme di legge. Dalla violazione di tale regola di comportamento può discendere ex se, ove provato, un danno risarcibile» (Cass. civ. Sez. I, 6 agosto 2008, n ). Per tale ragione il Collegio formula alla banca resistente la raccomandazione ad attivare in situazioni analoghe idonee condotte di protezione per il cliente, assicurando la stipula delle cessioni del credito nelle forme ritenute idonee e provvedendo tempestivamente - e senza necessità di sollecitazioni - ai conseguenti adempimenti notificatori. P.Q.M. Il Collegio dichiara cessata la materia del contendere nei sensi di cui in motivazione. Delibera, infine, di rivolgere all intermediario, nei sensi di cui in motivazione, indicazioni utili a migliorare le relazioni con la clientela. firma 1 IL PRESIDENTE Pag. 7/7