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Barbara Castellani
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p. xi Introduzione di Emilio Garroni e Hansmichael Hohenegger LXXXI Nota sulla traduzione Critica della facoltà di giudizio 3 Prefazione alla prima edizione, 1790 Introduzione 7 i.

1 p. xi Introduzione di Emilio Garroni e Hansmichael Hohenegger LXXXI Nota sulla traduzione Critica della facoltà di giudizio 3 Prefazione alla prima edizione, 1790 Introduzione 7 i. Della divisione della filosofia IO n. Del dominio della filosofia in genere 12 m. Della critica della facoltà di giudizio come un mezzo per legare le due parti della filosofia in un tutto 15 IV. Della facoltà di giudizio quale facoltà legislativa a priori 17 V. Il principio della conformità formale della natura a scopi è un principio trascendentale della facoltà di giudizio 22 VI. Del legame del sentimento di piacere con il concetto della conformità della natura a scopi 24 vn. Della rappresentazione estetica della conformità della natura a scopi 28 vm. Della rappresentazione logica della conformità della natura a scopi 30 IX. Del collegamento delle legislazioni dell'intelletto e della ragione mediante la facoltà di giudizio 35 Divisione dell'intera opera Prima parte della Critica della facoltà di giudizio Critica della facoltà estetica di giudizio Prima sezione Analitica della facoltà estetica di giudizio

2 Primo libro Analitica del bello Primo momento del giudizio di gusto secondo la qualità i Il giudizio di gusto è estetico 2. Il compiacimento che determina il giudizio di gusto è senza alcun interesse 3. Il compiacimento per il piacevole è legato a un interesse 4. Il compiacimento per il buono è legato a un interesse 5. Comparazione dei tre tipi specificamente diversi del compiacimento Secondo momento del giudizio di gusto, cioè secondo la sua quantità Il bello è ciò che viene rappresentato, senza concetti, come oggetto di un compiacimento universale 7. Comparazione del bello con il piacevole e il buono in forza del suddetto carattere 8. L'universalità del compiacimento è rappresentata in un giudizio di gusto solo come soggettiva 9. Esame della questione: se nel giudizio di gusto il sentimento del piacere preceda il giudicare l'oggetto oppure questo quello Terzo momento dei giudizi di gusto secondo la relazione degli scopi che in essi è presa in considerazione «58 Ó Della conformità a scopi in genere Su. Il giudizio di gusto non ha a fondamento nient'altro che la forma della conformità a scopi di un oggetto (o del suo modo rappresentativo) 12. Il giudizio di gusto riposa su principi a priori 13. Il giudizio puro di gusto è indipendente dall'attrattiva e dall'emozione 14. Delucidazione con esempi 15. Il giudizio di gusto è del tutto indipendente dal concetto della perfezione 16. Il giudizio di gusto, mediante il quale viene dichiarato bello un oggetto sotto la condizione di un concetto determinato, non è puro 17. Dell'ideale della bellezza Quarto momento del giudizio di gusto secondo la modalità del compiacimento per l'oggetto Che cosa sia la modalità di un giudizio di gusto 19. La necessità soggettiva, che attribuiamo al giudizio di gusto, è condizionata 20. La condizione della necessità, pretesa da un giudizio di gusto, è l'idea di un senso comune 21. Se si possa presupporre con ragione un senso comune 22. La necessità dell'accordo universale, che è pensato in un giudizio di gusto, è una necessità soggettiva che viene rappresentata come oggettiva sotto la presupposizione di un senso comune Nota generale alla prima sezione dell'analitica

3 vn Secondo libro Analitica del sublime p Passaggio dalla facoltà di giudicare il bello a quella di giudicare il sublime Della divisione di una ricerca sul sentimento del sublime A. Del sublime matematico Definizione nominale del sublime Della valutazione della grandezza delle cose della natura che è richiesta per l'idea del sublime Della qualità del compiacimento nel giudizio del sublime B. Del sublime dinamico della natura Della natura come di una potenza Della modalità del giudizio sul sublime della natura 102 Nota generale all'esposizione dei giudizi riflettenti estetici Deduzione dei giudizi estetici puri La deduzione dei giudizi estetici sugli oggetti della natura non può essere diretta a ciò che in essa diciamo sublime, ma solo al bello Del metodo della deduzione dei giudizi di gusto Prima peculiarità del giudizio di gusto Seconda peculiarità del giudizio di gusto Non è possibile alcun principio oggettivo del gusto Il principio del gusto è il principio soggettivo della facoltà di giudizio in genere Del compito di una deduzione dei giudizi di gusto S37. Che cosa propriamente si asserisce a priori in un giudizio di gusto su un oggetto? Deduzione dei giudizi di gusto 127 Nota Della comunicabilità di una sensazione I Del gusto come di una specie di sensus communis I Dell'interesse empirico per il bello Dell'interesse intellettuale per il bello I i9 43- Dell'arte in generale Dell'arte bella L'arte bella è un'arte in quanto pare essere nello stesso tempo natura L'arte bella è arte del genio Delucidazione e conferma della suddetta definizione di genio 146 Del rapporto del genio con il gusto Delle facoltà dell'animo che costituiscono il genio Del legame del gusto con il genio nei prodotti dell'arte bella Della divisione delle belle arti od

4 vili Indice p Del legame delle belle arti in un unico prodotto Comparazione del valore estetico rispettivo delle belle arti Nota Seconda sezione della Critica della facoltà estetica di giudizio Dialettica della facoltà estetica di giudizio Rappresentazione dell'antinomia del gusto Soluzione dell'antinomia del gusto 176 Notai 179 Notali Dell'idealismo della conformità a scopi, sia della natura sia dell'arte, come unico principio della facoltà estetica di giudizio Della bellezza come simbolo della moralità Appendice. Della dottrina del metodo del gusto Seconda parte della Crìtica della facoltà di giudizio Critica della facoltà teleologica di giudizio Della conformità oggettiva della natura a scopi Primo capitolo Analitica della facoltà teleologica di giudizio Della conformità oggettiva a scopi che è solo formale, a differenza di quella materiale Della conformità a scopi relativa della natura a differenza di quella interna Del carattere peculiare delle cose in quanto scopi naturali Le cose in quanto scopi naturali sono esseri organizzati Del principio del giudicare della conformità interna a scopi negli esseri organizzati Del principio del giudicare teleologico della natura in genere come sistema di scopi vo Del principio della teleologia come principio interno della scienza della natura Secondo capitolo Dialettica della facoltà teleologica di giudizio Che cos'è un'antinomia della facoltà di giudizio? 219 S 70. Rappresentazione di questa antinomia Preparazione alla soluzione della precedente antinomia Dei vari sistemi sulla conformità della natura a scopi Nessuno dei precedenti sistemi realizza ciò che presume

5 ix p La causa dell'impossibilità di trattare dogmaticamente il concetto di una tecnica della natura è l'inspiegabilità di uno scopo naturale Il concetto di una conformità a scopi oggettiva della natura è un principio - critico della ragione per la facoltà riflettente di giudizio Nota Della peculiarità dell'intelletto umano per cui è possibile per noi il concetto di uno scopo naturale Della riunione, nella tecnica della natura, del principio del meccanismo universale della materia con quello teleologico Appendice Dottrina del metodo della facoltà teleologica di giudizio Se la teleologia debba essere trattata come appartenente alla dottrina della natura Della necessaria subordinazione del principio del meccanismo a quello teleologico nella spiegazione di una cosa come scopo naturale Dell'associazione del meccanismo con il principio teleologico nella spiegazione di uno scopo naturale come prodotto naturale Del sistema teleologico nei rapporti esterni di esseri organizzati Dello scopo ultimo della natura in quanto sistema teleologico Dello scopo finale dell'esistenza di un mondo, cioè della stessa creazione Della fisicoteologia Dell'eticoteologia 278 Nota Della prova morale dell'esistenza di Dio Limitazione della validità della prova morale 290 Nota Dell'utilità dell'argomento morale Del modo del tener per vero in una prova morale dell'esistenza di Dio Del modo del tener per vero mediante un credere pratico 306 Nota generale alla teleologia 319 Ìndice dei nomi citati da Kant

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