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- Marina Conte
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1 Risultati della Ricerca Titolo Modelli foraggeri per l allevamento bufalino Descrizione estesa del risultato A. Le colture considerate in irriguo erano: modelli autunno-vernini (medica, loiessa, orzo e favino); modelli primaverili (medica, mais, sorgo da granella e sorgo da foraggio). Le colture considerate in asciutto erano: modelli autunno-vernini (trifoglio squarroso, loiessa, orzo e pisello); modelli primaverili (sorgo da granella, trifoglio, orzo, pisello e sorgo da foraggio). Nei modelli in asciutto, la produzione si differenzia, come atteso, da quella in irriguo. La resa media in sostanza secca nei modelli autunno-vernino in asciutto, rispetto a quelli in irriguo, è ridotta del 29,9% per la biomassa e del 47,3% per il seme; mentre quelli primaverile-estivo presentano riduzione della produttività del 30,4% per la biomassa e del 34,8% per il seme. I modelli allevati in asciutto riducono la produzione di UFL ha-1 del 25,2% di quelli in irriguo. Il modello colturale in irriguo, basato su loiessa-mais, ha una produzione di UFL ha-1 superiore ai modelli costituiti dalla medica, dall orzo-sorgo da foraggio e dal favino-sorgo da foraggio. I modelli autunno-vernino e primaverile-estivo allevati in asciutto producono UFL ha-1 inferiori rispetto ai modelli in irriguo. Il modello in asciutto, basato su colture di trifoglio squarroso-sorgo da granella, ha una produzione di UFL ha-1 la quale risultata essere superiore dell 8,9%, 6,5% e 8,3%, rispettivamente di quella di loiessa-sorgosilo, orzo-sorgo da granella e pisello-sorgosilo. Relativamente alla produzione di granella, le varietà di leguminose e di graminacee nei modelli autunno-vernino in asciutto hanno una resa inferiore ai modelli in irriguo del 57,3% per le leguminose, del 40,4% nelle graminacee e del 26,7% nella graminacea dei modelli primaverile-estivo. La discrepanza produttiva esistente nelle varietà dei modelli autunno-vernino in asciutto rispetto a quelli in irriguo, è dovuta all adozione di varietà precoci le quali consentono di eseguire semine primaverili in condizioni ambientali favorevoli all impianto delle successive colture. Il costo di produzione dei modelli in irriguo è superiore al 27,2% rispetto a quello degli allevamenti in asciutto. La disparità dei costi nei modelli primaverili in irriguo da quelli in asciutto è del 47,2%. Il maggior costo è da attribuire soprattutto all irrigazione delle colture. Il costo dei modelli primaverili in irriguo delle colture mais e sorgo è inferiore del 38,9% e 48,5% di quello del prato di medica. Il maggior costo di produzione dei modelli invernali in asciutto ed in irriguo rispetto agli altri è dovuto alla concimazione ( 100 acquisto concime e 20 distribuzione) e alla raccolta delle colture (costo della trebbiatura 75% più basso dell insilato) graminacee rispetto alle leguminose (pisello e favino). Il costo elevato del modello con la produzione di fieno di medica rispetto all insilato delle colture di mais e sorgo è dovuto alla disparità di impiego ed al lavoro necessario per la produzione di fieno (245 ha-1 per raccolta) e per quella dell insilato (185 ha-1). Il costo necessario alla produzione di UFL con il Modello loiessa-mais in irriguo e con il Modello pisello-sorgo silo in asciutto è minore di quello di altri rispettivi modelli.nell allevamento autunno-vernino, i Modelli in irriguo ed in asciutto basati su leguminose da granella, presentano costi di produzione dell UFL più elevata degli altri modelli. Il risultato può essere utilizzato per incentivare le produzioni in asciutto a salvaguardia delle risorse idriche; può essere immediatamente adottato con le opportune incentivazioni, in quanto chi sfrutta o inquina le risorse idriche non ne paga il costo. 1/5
2 Responsabile del risultato Pasquale Martiniello Via Appia, Bella Scalo, MURO LUCANO (Italia) Tel.: Anno 2009 Classificazione del risultato Comparto produttivo: Produzioni vegetali fresche e trasformate PRODUZIONI FORAGGERE Produzioni foraggere (incluse leguminose da foraggio) Particolari categorie di prodotti/comparti produttivi: Categorie di ambiti di ricerca: PARTICOLARI CATEGORIE DI PRODOTTI IN GENERALE Particolari categorie di prodotti/comparti produttivi in generale TEMATICHE TECNICHE SU SPECIFICHE FASI DELLE FILIERE PRODUTTIVE Piante, coltivazione e produzione primaria (varietà, genetica, coltivazione biologica, agrotecniche, difesa, ecc.) SISTEMI DI PRODUZIONE AGRICOLA Sistemi di produzione agricola in generale Parole chiave produzioni foraggere, allevamento, modelli foraggeri Trasferibilità del risultato Si, trasferibilità immediata Natura del risultato di processo Aree interessate Campania Emilia Romagna Lazio Lombardia Marche Molise Piemonte Provincia Aut. di Trento Puglia Sardegna Toscana Veneto 2/5
3 Impatto dal punto di vista tecnico ottimizzazione tecniche produttive Impatto dal punto di vista socioeconomico diminuzione altri costi di esercizio Impatto dal punto di vista ambientale riduzione inquinamento Presupposti di contesto altro Soggetti istituzionali da coinvolgere Assessorati agricoltura, ambiente, ricerca Servizi sviluppo agricolo Organizzazioni di produttori Organizzazioni professionali Organizzazioni di allevatori Potenziali utilizzatori Divulgatori Tecnici agricoli Allevatori singoli e associati Modalità di diffusione Da individuare di concerto con i referenti istituzionali e non che occorre coinvolgere Attraverso convenzioni operative per specifiche attività Pubblicazioni Non sono presenti Pubblicazioni collegate al risultato 3/5
4 Titolo del progetto Progetto / Ricerca di riferimento Sviluppo di sistemi foraggero-zootecnici mediterranei determinanti qualità specifiche nei prodotti di origine animale - MEZOO Coordinatore del progetto ROBERTO RUBINO, MURO LUCANO (Italia) Tel.: roberto.rubino@crea.gov.it Ente finanziatore DISR 5 - Servizio fitosanitario centrale, produzioni vegetali Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Obiettivo primario del progetto è la verifica della possibilità dell estensione dell allevamento bufalino al di fuori del sistema irriguo nell ambiente agricolo del Mezzogiorno d Italia, di valutarne gli eventuali costi aggiuntivi in confronto con il recupero ambientale ottenibile e la riduzione della concentrazione di molecole inquinanti e dei reflui che si traducono in minore impatto ambientale. Gli obiettivi specifici della ricerca possono essere così sintetizzati: - razionalizzare, per la subfiliera foraggera, il processo di ristrutturazione in corso nei sistemi bufalini da latte; - elaborare e confrontare i modelli foraggeri diversificati finalizzati alla gestione sostenibile dell allevamento bufalino da latte e garanti della qualità e tipicità dei prodotti, e la loro validazione sulla base di indicatori economici, agronomici, zootecnici e ambientali; - mettere a punto i modelli di gestione dei reflui aziendali in relazione agli ordinamenti foraggeri e ai sistemi di allevamento ipotizzati; - definire i sistemi foraggeri a base prato-pascoliva che consentano di demandare al pascolamento quelle fasi dell allevamento bufalino funzionali in parte o in toto alla stabulazione libera; allevamento delle manze da rimonta e redi per la produzione di carne; - migliorare i pascoli delle aree marginali a sostegno dell allevamento bufalino estensivo e per il recupero economico, ambientale e sociale delle aree interne; - razionalizzare l impiego del pascolamento, individuando i migliori equilibri tra erba offerta nel tempo, foraggio conservato, esigenze degli animali e performance zootecniche; - valutare economicamente i diversi sistemi adottati e a confronto a cura dell INEA; - caratterizzare le singole colture foraggere (cereali, leguminose da foraggio e granella, graminacee foraggere) o strutture prative per la loro combinazione in sistemi foraggero-zootecnici finalizzati a valorizzare le risorse dell ambiente mediterraneo, migliorare la capacità di auto-approvvigionamento alimentare dell azienda e di risparmio di risorse non rinnovabili, promuovere la qualità delle produzioni; valorizzare le caratteristiche di rusticità della razza bufalina. U.O. / Partner coinvolti nella realizzazione del risultato Centro di ricerca per la produzione delle carni ed il miglioramento genetico (PCM) 4/5
5 ex INRAN - Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (nell'inran è confluita l'ex ENSE) Unità di ricerca per la zootecnia estensiva (ZOE) Referenti istituzionali già coinvolti nella ricerca Non sono presenti Referenti già coinvolti per il risultato 5/5
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