L ITALIA INDUSTRIALIZZATA E IMPERIALISTA

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1 L ITALIA INDUSTRIALIZZATA E IMPERIALISTA Nel 1900 l anarchico Bresci uccise in un attentato il re Umberto I, che pochi anni prima aveva autorizzato il generale Bava Beccaris a prendere a cannonate una folla inerme che a Milano manifestava contro l aumento del prezzo delle patate A Umberto I succedette Vittorio Emanuele III Nonostante queste premesse drammatiche, tra il 1900 e il 1914 l Italia divenne una delle nazioni più industrializzate dell Occidente Questo periodo coincise con il governo di Giovanni Giolitti, il più notevole STATISTA avuto dall Italia

2 CATTOLICI E LAVORATORI Giolitti aveva dinanzi a sé un Italia spaccata in TRE PARTI: 1) Da una parte c era il potere con le sue leggi, IL PAESE LEGALE, gestito da un gruppo ristretto di persone ricche e potenti che avevano il diritto di voto 2) Poi c era il PAESE REALE, rappresentato da due gruppi: i CATTOLICI MILITANTI ostili allo Stato che aveva tolto il potere temporale al papa; la MASSA DEI LAVORATORI (per lo più socialisti), che i governi escludevano da tutto e che per la maggior parte non aveva il diritto al voto né poteva scioperare IL PROGETTO DI GIOLITTI ERA DI AVVICINARE IL PAESE LEGALE E QUELLO REALE, facendo entrare in parlamento cattolici e socialisti I cattolici rappresentavano sostanzialmente il mondo contadino I socialisti rappresentavano sostanzialmente il mondo operaio

3 I LAVORATORI COME RISORSA Giolitti non considerava, come facevano gli imprenditori borghesi, i lavoratori come nemici dello STATO, ma come una forza essenziale alla crescita del paese PROPRIETARI TERRIERI e INDUSTRIALI guardarno quindi a Giolitti come a un nemico che voleva avvicinare classi sociali considerate pericolose per i loro interessi Giolitti tuttavia perseguì i propri obiettivi per dare più diritti e migliori salari ai lavoratori, La sua idea era quella, già espressa da Ford, che essi sarebbero divenuti consumatori e avrebbero sorretto l economia della nazione

4 LE RIFORME SOCIALI DI GIOLITTI Giolitti varò le seguenti riforme: 1) Garantì il diritto dei lavoratori ad avere le proprie associazioni sindacali (1906 nascita CGL, seguita a breve dalla nascita di CONFINDUSTRIA) 2) Nel 1912 venne introdotto il SUFFRAGIO UNIVERSALE MASCHILE, con il quale gli elettori balzarono da 3 a 8 milioni e mezzo 3) Nuove tutele previdenziali, soprattutto per bambini e donne (il 40% della popolazione operaia) 4) Inoltre per Giolitti lo Stato divenne un mediatore dei conflitti sociali. Cioè quando esistono scontri non sanabili tra SINDACATI e PADRONATO, lo Stato convoca i loro rappresentanti per provare a trovare un accordo 5) Aumento dei salari

5 DECOLLO INDUSTRIALE DELL ITALIA Le leggi varate dai governi di Giolitti, permisero all Italia di sfruttare le grandi innovazioni tecnologiche introdotte dalla SECONDA RIV. INDUST. 1) L Italia fu tra le prime nazioni al mondo a sfruttare i corsi d acqua per la prod. di energia idroelettrica 2) Nel settore chimico si sviluppò l industria della gomma (Pirelli Milano) 3) Nel settore automobilistico nacquero le industrie FIAT, Lancia e Alfa 4) Le industrie tessili si affermarono in breve per prezzo e quantità dei prodotti 5) Primi esperimenti mai tentati del telegrafo senza fili 6) Nazionalizzazione delle ferrovie per unificare prezzi dei biglietti e sistemare in modo razionale i raccordi tra le varie coincidenze orarie

6 IL PROTEZIONISMO L elemento che fece realmente decollare l Italia fu tuttavia la POLITICA PROTEZIONISTICA adottata dal governo in campo economico PROTEZIONISMO = intervento dello Stato a favore dei prodotti nazionali con leggi che penalizzano i prodotti esteri applicandovi tasse doganali che ne fanno aumentare il prezzo di vendita Questa misura fu necessaria per proteggere i prodotti industriali (tessuti e macchine ad esempio) che in Italia erano inferiori per qualità a quelli inglesi, francesi e tedeschi. Aumentando il prezzo dei prodotti esteri, gli italiani erano indotti ad acquistare i prodotti nazionali

7 IL SUD NON RIESCE A RISOLLEVARSI Secondo Giolitti l unico progresso possibile proveniva dall industrializzazione Fece quindi una serie di riforme per favorire lo sviluppo del SUD Finanziamenti speciali per l acquedotto pugliese Creò il complesso ILVA di Bagnoli alle porte di Napoli Si trattò di misure insufficienti perché il sud rimaneva sostanzialmente una zona agricola Inoltre la politica protezionista danneggiò le colture più avanzate, quelle specializzate (arance in Sicilia, pomodori in Campania) che facevano buoni profitti esportando i loro prodotti in Francia. Si verificò quindi un paradosso negativo: chi aveva investito in produzioni avanzate che creavano reddito e lavoro andò in rovina, mentre i vecchi latifondisti conservatori, che avevano mantenuto le coltivazioni di grano, beneficiarono della politica di controllo dei prezzi che consentì loro di vendere i loro raccolti sul territorio nazionale Di questo fallimento risentirono soprattutto i contadini del Sud, che rimanevano legati ai latifondisti da rapporti simili a quelli feudali di un tempo