attualità e prospettive Il progresso della tecnologia è un fattore decisivo della Gli ingegneri militari in Italia: Forze Armate Claudio Boccalatte

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1 Forze Armate Gli ingegneri militari in Italia: attualità e prospettive Claudio Boccalatte Il progresso della tecnologia è un fattore decisivo della rapida evoluzione del mondo moderno, le cui conseguenze si fanno sentire in tutti i settori: economia, politica, strategia globale, arte militare. In quest ottica, la presenza all interno delle Forze Armate italiane di personale direttivo in possesso di un elevato livello di preparazione tecnica, e, di conseguenza, capace di fare il miglior uso possibile delle nuove scoperte tecnologiche, non costituisce solo un importante fattore di successo, ma una necessità. All interno delle Forze Armate sono oggi presenti quattro Corpi Tecnici, formati prevalentemente da ingegneri, aventi caratteristiche diverse tra loro, per il differente ambiente operativo, ma anche per la storia e le tradizioni di ogni Forza Armata. In quest articolo vogliamo esaminare la storia, la situazione attuale e le prospettive di evoluzione dei Corpi Tecnici, accennando ad alcune problematiche dell attuale modello ordinativo e alle possibili evoluzioni. Il reclutamento degli Ufficiali in servizio permanente effettivo dei Ruoli Normali di tutti i Corpi Tecnici avviene principalmente tramite i concorsi di accesso alle Accademie (Modena, Livorno e Pozzuoli), seguite dalla frequenza di un Università dove è conseguita la laurea in Ingegneria o in altre discipline tecniche. Una fonte di reclutamento secondaria sono i concorsi a Nomina Diretta, riservati ai giovani in possesso di diploma di laurea. I vincitori sono nominati direttamente ufficiali in servizio permanente effettivo. Fino al 1980 nell Esercito Italiano erano presenti sei diversi Servizi Tecnici delle diverse Armi, che, nel sono stati unificati in un unico Corpo Tecnico dell Esercito, per assumere, il 1 gennaio , l attuale denominazione di Corpo Ingegneri dell Esercito. Secondo quanto riportato nel libro sul Corpo Ingegneri, edito dall Esercito nel 2007, l attuale tabella organica è insufficiente per le esigenze della Forza Armata; il testo prospetta due possibili iniziative: una campagna di reclutamento straordinaria o una maggiore intercambiabilità tra gli Ufficiali Ingegneri delle tre Forze Armate, almeno in ambito Tecnico-Amministrativo, con una fase d integrazione funzionale nel breve-medio termine e una possibile evoluzione a medio - lungo termine verso un Corpo unico degli Ufficiali delle tre Forze Armate. Nell attuale situazione di diminuzione delle risorse e degli organici, la soluzione del reclutamento straordinario non è più proponibile, e quindi resta percorribile solo l ipotesi dell integrazione interforze. Nell Italia preunitaria esistevano un Corpo degli Ingegneri Costruttori Navali della Real Marina nel Regno di Sardegna e un Corpo degli Ingegneri del Genio Marittimo della Marina nel Regno delle Due Sicilie. All atto della costituzione della Regia Marina 3, i due corpi furono fusi nel Corpo del Genio Navale, avente compiti di studio e pro- 1 Legge 20 settembre 1980, n D.L. n 490 del 30 dicembre 1997 Riordino del reclutamento, dello stato giuridico e dell avanzamento degli Ufficiali. 3 Regio decreto 4825 dell 1 aprile

2 gettazione di macchine e scafi. All epoca, gli Ufficiali del Genio Navale erano prevalentemente impiegati nel settore della progettazione e costruzione, mentre la conduzione degli apparati militari a bordo delle navi era demandata a un Corpo separato, quello degli Ufficiali Macchinisti. Nel 1926 fu profondamente riformato l ordinamento della Regia Marina 4 ; in tale circostanza il Corpo dei Macchinisti fu inglobato nel Corpo del Genio Navale. Gli ingegneri del Corpo del Genio Navale sono quindi oggi caratterizzati da un doppio ruolo di Ufficiali Macchinisti responsabili della condotta e manutenzione dei servizi tecnici di piattaforma (propulsione, scafo ed energia elettrica) a bordo delle unità navali e Ufficiali Ingegneri impiegati nei settori della progettazione navale, del procurement e della manutenzione. Questa caratteristica è un punto di forza peculiare degli Ufficiali del Corpo del Genio Navale, i quali, prima di svolgere il loro ruolo tecnico specialistico nel mondo della progettazione e costruzione navale o in quello della manutenzione, acquisiscono nel corso di un lungo periodo d imbarco una dettagliata conoscenza delle problematiche legate al funzionamento del sistema nave e alla vita di bordo. Nel suo intervento al simposio sugli ingegneri di Marina tenutosi a Venezia nel 2003, l attuale Capo di Corpo del Genio Navale (Ammiraglio Ispettore Capo Alberto Gauzolino) ha evidenziato che l impiego degli Ufficiali del Genio Navale a bordo 5 e a terra ne fa degli Ufficiali combattenti a pieno titolo. Dopo aver esaminato quanto richiesto oggi all Ufficiale ingegnere, l Ammiraglio Gauzolino rileva che La legge 490/97 (NLAU) ha sancito in maniera inequivocabile un solco tra i corpi operativi e gli altri corpi, in quanto sono stati attribuiti tassi di promuovibilità e di avanzamento differenziati tra i vari Corpi dei Ruolo Normale. e prosegue che In sintesi, la NLAU rispecchia realtà ordinative e funzionali diverse da quelle proprie della MMI e non ha tenuto in nessun conto le nostre peculiari caratteristiche, derivante da una cultura comune ed integrata tra i vari Corpi, derivante dalla matrice comune «Nave» per terminare che Il problema esiste e va risolto, in quanto le aspettative degli Ufficiali dei Corpi diversi da quello di SM verrebbero ad essere frustrate, con impatto negativo sull efficienza della organizzazione MMI. Vi sono state discussioni a tutti i livelli sull argomento, e sono state presentate anche delle proposte, quale quella di mirare ad un «Corpo Unico». Tale soluzione ad oggi non sembra praticabile. Negli ultimi anni, costatata l impossibilità pratica di riformare la 490/97 e non ritenendo perseguibile la soluzione del Corpo Unico MMI (Stato Maggiore + Genio Navale + Armi Navali), il vertice del Corpo del Genio Navale ha lavorato per rendere quanto migliori possibili le attese di carriera dell Ufficiale del Genio Navale, evidenziandone il ruolo di tecnico di alto livello e consentendogli di aspirare a incarichi di grande soddisfazione, quali i posti all estero e posti di vertice anche in organizzazioni diverse da quelle tradizionalmente dirette dal personale tecnico. Questa tendenza, nonostante numerosi importanti successi, è oggi fortemente limitata dalla situazione economico-finanziaria contingente (alla quale accenneremo più avanti). Il Corpo delle Armi Navali è stato istituito nel 1926, con la citata riforma dell ordinamento della Regia Marina, dando dignità di Corpo ai diversi ruoli di Ufficiali specialisti instituiti nell ambito del Corpo dello Stato Maggiore dal 1886 nel campo delle artiglierie e dei sistemi di telecomunicazione. Dal 1992 gli Ufficiali delle Armi navali sono impiegati a bordo esclusivamente come responsabili del mantenimento in efficienza degli apparati del Sistema di Combattimento. L attuale Capo del Corpo delle Armi Navali (Ammiraglio Ispettore Capo (AN) Dino Nascetti) nel suo intervento al simposio di Venezia nel 2003, individua una problematica di mancanza di motivazione a seguito delle discriminazioni di carriera introdotte dal D.L. 490/97 tra Ufficiali del Corpo di Stato Maggiore e Ufficiali dei Corpi Tecnici (Genio Navale e Armi Navali), che accedono ai gradi di vertice con quattro anni di ritardo. I migliori tra gli allievi che accedono ai corsi normali dell Accademia Navale, quindi, chiedono oggi di entrare nel Corpo dello Stato Maggiore; per le Armi Navali (e il Genio Navale) restano solo le posizioni medio - basse della graduatoria di accesso. L ammiraglio Nascetti individua tre possibili soluzioni a questa situazione insoddisfacente; in ordine di priorità esse sono: Una modifica della legge 490/97 in modo da assicurare agli Ufficiali dei Corpi Tecnici dei profili di carriera appetibili. Qualora quanto sopra non sia attuabile in tempi ragionevoli, va perseguito il ritorno al Corpo Unico (almeno tra Stato Maggiore e Armi Navali, eventualmente esteso anche al Genio Navale), con l istituzione, nel periodo transitorio, di un ruolo a esaurimento per gli Ufficiali oggi in servizio, per i quali dovrebbero comunque essere individuate delle prospettive di carriera soddisfacenti. L ultima ipotesi prospettata è quella dell unificazione dei Corpi Tecnici delle tre Forze Armate, con conseguente rinuncia al ruolo di Corpo combattente e adozione di una struttura alla francese. L unificazione tra i Corpi di Stato Maggiore e delle Armi Navali appare oggi la sola soluzione percorribile tra le tre prospettate. L unificazione tra Corpi è stata evocata anche 4 Legge 1178 dell 8 luglio 1926, cosiddetto ordinamento Mussolini. 5 Il 31% degli Ufficiali del Genio Navale in servizio è imbarcato a bordo di unità navali di superficie e subacquee. 47

3 dal Capo di Stato Maggiore della Marina 6 come possibile soluzione per garantire una maggiore flessibilità d impiego, e quindi una maggiore efficacia con un organico degli Ufficiali molto ridotto rispetto alle esigenze. Poco dopo l atto di costituzione della Regia Aeronautica è stato ufficialmente costituito 7 il Corpo del Genio Aeronautico, il cui Ruolo Normale è oggi suddiviso nelle seguenti categorie: Infrastrutture e impianti, che comprende i Reparti del Genio Campale, nicchia di eccellenza capace di operare con uomini e mezzi dell amministrazione per l esecuzione di lavori urgenti in campo infrastrutturale. Chimica; al tradizionale compito di analisi, si è aggiunto quello della verifica delle condizioni ambientali nell ambito delle problematiche d igiene e sicurezza del lavoro. Fisica, per il servizio meteorologico. Elettronica, comprendente le specialità avionica, informatica e telecomunicazioni. Costruzioni aeronautiche, che costituiscono in un certo senso il core business del Corpo; il personale è oggi impiegato negli stessi incarichi del personale di estrazione Elettronica, con il quale è in pratica interscambiabile, soprattutto negli incarichi di livello dirigenziale. Il Corpo è contraddistinto dalla coesistenza di diverse funzioni e specialità, con alcune conseguenti problematiche; ad esempio l unificazione dei ruoli ingegneri, fisici e chimici avvenuta con il più volte citato D.L. 490/97 ha portato ad alcuni stravolgimenti delle preesistenti aspettative di carriera, in particolare per il personale proveniente dal Ruolo Fisici e dal Ruolo Chimici, che si è visto limitato l accesso al grado di Generale. La contrazione delle risorse L attuale fase di crisi economico-finanziaria ha rafforzato una tendenza già in atto, non solo in ambito italiano, al contenimento della spesa per la Difesa 8. Le spese per il personale, non essendo comprimibili, sono destinate ad assorbire nei prossimi anni una quota elevatissima del bilancio, lasciando ai settori dell investimento e ancora più dell esercizio solo le briciole, con il conseguente rischio di forte decadimento del livello di prontezza ed efficacia delle Forze Armate. In questa situazione ogni provvedimento che contempli un aumento delle spese legate al personale dei Corpi Tecnici è semplicemente improponibile, a prescindere dagli eventuali vantaggi conseguibili nel medio lungo termine. In particolare è da escludere una revisione, in chiave di miglioramento delle progressioni di carriera dei Corpi Tecnici, del D.L. 490/97, non solo per la mancanza di risorse, ma anche per l estrema difficoltà che s incontrerebbe nel rimaneggiare un provvedimento frutto di difficili compromessi tra le diverse Forze Armate e i diversi corpi e ruoli. La prospettiva internazionale La globalizzazione coinvolge oggi anche il mondo militare; le classiche alleanze militari, fondate sull impiego coordinato in caso di conflitto di Forze Armate approntate dalle singole nazioni, stanno evolvendo verso alleanze nelle quali le Forze Armate sono sempre più integrate già in tempo di pace. In particolare si è diffusa, con l obiettivo di aumentare l interoperabilità e suddividere i costi non ricorrenti, l acquisizione in comune dei materiali di armamento, e sempre più importanza va assumendo la gestione logistica dei materiali d armamento in cooperazione. Tra le organizzazioni attive nel campo del procurement, che si propongono di giocare un loro ruolo anche nel campo del supporto comune, vi è la NATO mediante le sue diverse agenzie e, in ambito Europeo, l OCCAR. Un altro settore nel quale i programmi in cooperazione sono oggi la norma, e non l eccezione è il campo della ricerca tecnologica e scientifica militare; in particolare in questo 6 Audizione alla Commissione Difesa della Camera del giorno 18 novembre 2008: Non essendo verosimile un massiccio aumento dei reclutamenti, sono allo studio alcune soluzioni per il breve-medio termine, tra cui: (omissis) l incremento della flessibilità d impiego degli Ufficiali del ruolo normale, non scartando la ripresa dell ipotesi del Corpo unico, che superi la rigida compartimentazione definita dal legislatore nel 1926 e rimasta di fatto inalterata fino ai giorni nostri. 7 Decreto Commissariale del 31 luglio D.L. 112/08 e Legge 133/08. 48

4 settore sono attive la NATO e l Unione Europea tramite l EDA e i programmi quadro della Commissione nel settore della security e con valenza duale. Tutti i posti delle principali organizzazioni internazionali sono assegnati tramite concorso aperto ai cittadini delle nazioni partecipanti in possesso dei requisiti richiesti. Per vincere i concorsi è fondamentale, oltre alla preparazione tecnica, una buona conoscenza delle lingue di lavoro (quasi universalmente la lingua inglese) e dell organizzazione alla quale si vuole accedere. Per i posti a livello dirigenziale è quasi sempre necessaria (seppur talvolta non sufficiente) anche una forte azione di lobbying della nazione di appartenenza presso le strutture di vertice dell organizzazione interessata. Il mutamento tecnologico è un elemento fondamentale dell attuale fase di rapida evoluzione dell ordine mondiale; in particolare citiamo lo sviluppo delle potenzialità di calcolo dei computer funzionanti in parallelo, lo studio e la gestione dei cambiamenti climatici e la ricerca di nuove fonti di energia e di sistemi per risparmiare energia senza rinunciare al nostro stile di vita. Lo sviluppo delle potenzialità di calcolo sta portando a sensibili passi avanti in numerosi settori tecnologici, come la biologia e la chimica; nel settore militare, questo sviluppo ha grande influsso, tra l altro, nel settore del C4ISTAR 9, dove si è passati dalla necessità di avere quante più informazioni possibile alla necessità di utilizzare tecniche di data fusion e di intelligenza artificiale per gestire e rendere fruibile l enorme quantità d informazioni resa disponibile dai moderni sensori. Nuovi settori tecnologici, come le nanotecnologie o la fotonica, stanno passando dal campo delle applicazioni di laboratorio alle applicazioni pratiche su larga scala; anche queste tecnologie hanno una rilevante importanza in campo militare, e in particolare nel campo del supporto in servizio e del mantenimento in efficienza dei sistemi d arma. L Europa ha oggi un suo ruolo nello sviluppo di alcune aree tecnologiche. Questo ruolo è stato ottenuto anche grazie ai fondi messi in campo dalle strutture comunitarie per l aiuto alle attività di Ricerca e Sviluppo. L Europa oggi, attraverso l EDA, intende applicare questo metodo d investimento comune in attività di ricerca anche nel settore militare. Nel settore dei sistemi d arma, pur essendo oramai da diversi decenni passata quasi completamente nelle mani dell industria privata l attività di progettazione, permane fortissima la necessità di avere, all interno dell amministrazione, personale tecnico di elevato livello, in grado di dialogare a livello paritetico con gli ingegneri dell industria, che sono rappresentanti d interessi non coincidenti con quelli dell amministrazione stessa. Questo vale in particolare in settori caratterizzati dalla progettazione di piattaforme da realizzare in pochi esemplari, con un elevatissima densità di sistemi, da integrare fra loro in un ambiente ristretto e con requisiti contrastanti, come nel caso delle unità navali 10. L attività di progettazione oggi è spesso del tipo design to cost, cioè prevede che nelle fasi iniziali del progetto si individui, a fronte di un requisito militare generalmente più ambizioso di quanto realizzabile con lo stato dell arte della tecnologia e soprattutto con le risorse economiche disponibili, il miglior compromesso tecnico per realizzare prestazioni quanto più possibile vicine a quelle desiderate. In queste fasi è indispensabile che ai progettisti dell industria si affianchino figure con capacità professionali almeno uguali che possano rappresentare al meglio gli interessi dell Amministrazione. Prospettive Abbiamo visto che i rappresentanti del vertice di alcuni Corpi Tecnici considerano l attuale situazione normativa non solo non ottimale, ma fortemente negativa. In particolare, i Capi di Corpo del Genio Navale e delle Armi Navali ritengono che la Nuova Legge sull Avanzamento degli Ufficiali abbia portato a un eccessiva penalizzazione nell iter di carriera degli Ufficiali tecnici nei confronti dei colleghi del Corpo di Stato Maggiore. Infatti, supponendo che tutte le promozioni siano fatte in prima valutazione, l Ufficiale dei Corpi Tecnici arriva al grado di vertice (ammiraglio a tre stelle) con quattro anni di ritardo rispetto al compagno di corso di Stato Maggiore. I sacrifici richiesti agli Ufficiali dei Corpi Tecnici della Marina, soprattutto a livello di vita familiare, sono invece molto simili a quelli dei colleghi di Stato Maggiore, sia in termini di anni d imbarco che di numero di movimenti in sedi diverse da quella desiderata, e conseguente situazione quasi obbligata di famiglia monoreddito. Essendo gli Ufficiali dei vari Corpi della Marina reclutati mediante un unico concorso, i migliori tra i giovani concorrenti richiedono di entrare nel Corpo di Stato Maggiore, che consente una carriera più rapida e con posti di vertice più allettanti; per i Corpi Tecnici quindi resta solo la coda (in termini di graduatoria d ingresso in Accademia). Un eventuale imposizione dell appartenenza a un Corpo Tecnico a candidati della fascia alta della graduatoria e 9 C4ISTAR: Command, Control, Communication, Consultation, Intelligence, Surveillance and Target acquisition; in pratica con questa sigla si indicano le applicazioni operative dell informatica e dell elettronica. 10 Il moderno Progetto Navale Militare è una complessa attività di progettazione concorrente dell intero sistema nave, sistema di sistemi costituito dall insieme di quella che una volta era chiamata la piattaforma e dal sistema di combattimento, e caratterizzato dalle cosiddette caratteristiche trasversali, come le prestazioni logistiche, la capacità di sopravvivenza in ambiente ostile e l integrazione a bordo dell equipaggio, mediante complessi studi multidisciplinari conosciuti come fattori umani. 49

5 che hanno richiesto di essere inseriti in un Corpo diverso, verrebbe in generale percepita come penalizzante, e potrebbe quindi portare all abbandono da parte di una sostanziale percentuale dei candidati in oggetto, con conseguenze negative per la Forza Armata. Il reclutamento d ingegneri tra i candidati aventi preparazione e potenzialità meno elevate (in quanto ultimi nella graduatoria d ingresso) contrasta palesemente con l esigenza di avere personale preparato e motivato, in grado di confrontarsi su di un piede di parità con interlocutori tecnici in ambito industriale e internazionale. Questa situazione negativa deriva dall attribuzione data ai Corpi Tecnici, in sede di stesura del D.L. 490/97, del ruolo di Corpo di supporto, impiegato prevalentemente se non esclusivamente fuori dalle aree operative e quindi esposto a minori rischi e disagi rispetto ai corpi combattenti (Ruolo Naviganti dell AM, Ruolo Armi dell EI e Corpo di Stato Maggiore della MM). Tale approccio, per lo meno per quanto riguarda la Marina Militare, contrasta con la situazione di fatto che vede il personale delle Armi Navali, e ancora più del Genio Navale, soggetto a lunghi periodi d imbarco 11 e a continui cambiamenti di sede, al pari del personale dello Stato Maggiore. A bordo di una nave, sia in fase addestrativa sia in operazioni reali, i rischi, i disagi e il carico di lavoro di un Ufficiale del Genio Navale, delle Armi Navali e dello Stato Maggiore sono identici. A parere dello scrivente è possibile individuare tre possibili prospettive di evoluzione dell attuale situazione, ognuna delle quali presenta vantaggi e svantaggi, sia dal punto di vista dell Amministrazione che del singolo Ufficiale tecnico: Il mantenimento dell attuale situazione ordinativa, adottando alcune misure correttive per renderne le carriere più appetibili. L evoluzione, nell ambito della Marina Militare, verso un Corpo Unico navigante che riunifichi gli attuali Corpi di Stato Maggiore, Armi Navali e Genio Navale. L unificazione dei Corpi costituiti da personale tecnico delle tre Forze Armate in un unico Ruolo Ingegneri interforze, sul modello francese. Nessuna di queste strade si presenta di facile attuazione 50 nell attuale contesto. La semplice eliminazione dei Corpi Tecnici per incorporazione in un Corpo Unico è oggi considerata un ipotesi percorribile solo per il Corpo delle Armi Navali, mentre non è contemplata né dal Corpo Ingegneri dell EI né dal Genio Aeronautico e non risolverebbe tutti i problemi del Genio Navale. Anche la creazione di un Corpo Ingegneri interforze (basato sull esempio degli Ingegneri d Armamento francesi) non risolverebbe da sola il problema e comunque non sembra percorribile nel breve periodo. Bibliografia Siti internet delle Forze Armate. Atti della X giornata di studio gli ingegneri di Marina: quale Marina, quali ingegneri Istituto di Studi Militari Marittimi Venezia, 27 novembre Michele Cosentino e Ruggiero Stanglini, Il Corpo del Genio Navale, edizione Selex Sistemi Integrati, Giugno Il Corpo degli Ingegneri dell Esercito, Ancora e Gladio, il Corpo delle Armi Navali, edizione Selex Sistemi Integrati, Dicembre Brig. Gen Rainero Clerici Bagozzi Il Corpo del Genio Aeronautico, 2004 Presentazione del Capo di Corpo del Genio Navale agli Ufficiali del Corpo Roma, settembre Presentazione del Capo di Corpo delle Armi Navali agli Ufficiali del Corpo Roma, ottobre 2008 (estratto con i soli dati numerici). Presentazione del Capo di Corpo del Genio Aeronautico agli Ufficiali del Corpo Roma, novembre 2008 (estratto con i soli dati numerici). Siti internet delle organizzazioni internazionali citati nelle note a piè di pagina. Leggi e Decreti citati nelle note a piè di pagina. Per cercare di conciliare i vantaggi dell adozione del Corpo Unico con il mantenimento delle tradizioni e capacità progettuali che sono la forza e la tradizione del Corpo del Genio Navale e di tutta la Marina, si può ipotizzare una soluzione di tipo misto, articolata su più fasi temporali, che preveda nel breve termine la creazione di un Corpo Unico navigante di Forza Armata (ottenuto dall incorporazione nello Stato Maggiore di tutto il Corpo delle Armi Navali e di una parte del Genio Navale), mantenendo un Corpo del Genio Navale di dimensioni ridotte ed elevata qualità, con l obiettivo di creare, nel medio termine (quando le condizioni finanziarie lo consentiranno) un Corpo d Ingegneri d armamento interforze d élite sul modello francese. 11 Il periodo minimo d imbarco stabilito dal citato D.L. 490/97 per gli Ufficiali GN del ruolo normale è di 6 anni, dei quali 1,5 nel grado di GM e STV, 3 nel grado di TV e 1,5 nel grado di CC; per il ruolo normale delle armi navali gli obblighi d imbarco sono gli stessi, ma solo fino al grado di TV, per un periodo complessivo di 4,5 anni. A titolo di paragone l obbligo minimo d imbarco per il ruolo normale dello Stato Maggiore è di 9 anni, dei quali 3 nei gradi di GM e STV, 4 nel grado di TV e 2 nel grado di CF.

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