Ascensione del Signore

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1 Ascensione del Signore Anno B Ascensione del Signore 1. PAROLA-CHIAVE All altezza dei cieli 2. TRAGUARDO L animatore farà cogliere la gioia di avere Gesù come amico e di essere a Lui così vicini da meritare di gustare il Cielo. 3. AMBIENTAZIONE - APPROFONDIMENTI La festa di oggi dovrebbe essere più espressione di tristezza che di gioia: è Gesù che si allontana definitivamente dai suoi, fino a che non gli piacerà di «ritornare» per l'incontro ultimo con gli uomini. E sembra che in questo senso abbiano percepito il fatto i suoi apostoli, i quali rimangono non solo interdetti, ma anche rattristati quando lo vedono svanire davanti ai loro occhi, se è vero che due Ascensione del Signore B 1

2 esseri angelici «in bianche vesti» dovettero rassicurarli dicendo loro: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l avete visto andare in cielo» (At 1,11). Solo il preannuncio del suo «ritorno» poteva compensare l'amarezza e il senso di vuoto che provarono in quel momento gli apostoli. L'Ascensione è un distacco, è però anche l'ingresso di Cristo nella gloria, la sua «intronizzazione» come «re» universale presso il Padre. E giusto perciò che la Chiesa gioisca oggi di questo grande evento, che non è solo commemorazione di un fatto passato, ma contemplazione di ciò che Cristo è nella sua realtà attuale: il Cristo, «asceso» nella gloria, è il Cristo che è presente in mezzo a noi e che opera nella storia. Non una «presenza» allontanata, dunque, ma una presenza «ravvicinata»! Salendo al cielo Cristo non solo non ci ha abbandonati, ma addirittura ci ha indicato la «strada» per raggiungerlo nella gloria. Una festa di gioia e di grande attesa, dunque, quella che celebriamo oggi, più che di rimpianto e di rammarico. Ascensione del Signore B 2

3 Il recinto entro cui è racchiusa l'edicola sorge sui resti della costruzione crociata ed ha la forma di un ottagono. Anche l'edicola dell'ascensione, ornata di archetti sostenuti da colonnette con capitelli semplici, è di origine crociata e fu trasformata in moschea dopo la vittoria di Saladino nel L'edicola si trovava all'interno della grande chiesa crociata della quale rimangono ancora in parte le mura. La cupola era aperta verso il cielo per un evidente motivo simbolico. Nel 1200 l'edicola fu coperta con una cupola ed è giunta così fino a noi. All interno è venerata da una tradizione cristiana e musulmano una pietra, isolata nel pavimento, sulla quale si vuol vedere l'impronta del piede sinistro di Gesù. Nella piccola edicola e nel recinto, durante la festa dell'ascensione, si alternano i cristiani delle varie confessioni nella celebrazione dei loro riti, l'ufficio divino e la S. Messa. 4. SALUTO L animatore evidenzierà che dopo la salita al cielo di Gesù, tutti potranno sperare di raggiungerlo dopo la vita terrena. 5. VERIFICHIAMO L'AGIRE DELLA SETTIMANA Ricordate quale frase riportava la pergamena vicino al Vangelo? Abbiamo provato ad imitare Gesù? Ci siamo impegnati ad amare le persone a noi più vicine? E ora prima di metterci in ascolto di Gesù gli chiediamo perdono: Signore, non sempre abbiamo amato il compagno di viaggio che ci hai messo accanto Signore, pietà. Gesù, non abbiamo vissuto il tuo comandamento e ci siamo persi nei nostri rancori Cristo pietà. Signore, non abbiamo portato gioia, perché non avevamo te nel cuore Signore pietà. (Si possono creare nel gruppo e/o far presentare dai ragazzi stessi) Ascensione del Signore B 3

4 6. ORAZIONE Tu ci mandi ad ogni uomo e ad ogni donna, di ogni luogo e di ogni tempo, di ogni razza e di ogni cultura, perché annunciamo a tutti il tuo Vangelo, la Buona Novella che trasforma e produce cambiamenti inspiegabili, la Buona Novella che dirada le nubi oscure della storia e rischiara il cammino della vita, aprendo agli orizzonti della pace. Tu sai che la strada non sarà agevole: come hanno fatto con te così faranno con noi. E dunque dovremo affrontare insidie ed ostacoli, persecuzioni e sospetti, calunnie e prove di ogni genere. Non arriveremo alla domenica di Pasqua, alla gloria della risurrezione, se non passando per il Calvario, dove c'è una croce che ci attende. Per questo ci assicuri la tua presenza. Non ci abbandoni al nostro destino, ma rimani sempre accanto a noi, con il tuo amore discreto, ma tenace. Non ci esponi a pericoli e rischi senza alcuna protezione. ma sei nostro compagno fedele, nostra difesa sicura. Ascensione del Signore B 4

5 Ci domandi solamente di aver fiducia in te, nel tuo potere che si rivela nella nostra debolezza. 7. ASCOLTIAMO GESÙ Per l ascolto della Parola ci alziamo in piedi. Dal Vangelo secondo Marco (16, 15-20) In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. 8. SEGNO (Compiamo il gesto in silenzio) Accanto al Vangelo poniamo un icona di Gesù. 9. DIALOGO CON l ANIMATORE Gesù invia i suoi apostoli nel mondo, perché? Nel nome di Gesù si compiono segni, quali? Gesù lascia i suoi amici, cosa succede? Ascensione del Signore B 5

6 10. RIFLESSIONE DELL ANIMATORE La Parola di oggi consegna il mandato missionario.. I due misteri del Cristo risorto, e asceso al cielo restituiscono alla vicenda del mondo dopo il sepolcro sigillato il bandolo della speranza. La risurrezione è la vita nuova di Gesù di Nazaret, l'ascensione dice la presenza nuova sulla strada dei discepoli. Il secondo vangelo è non poco attento al volto umano di Gesù di Nazaret; e così agli aspetti umani, sin troppo umani dei Dodici. Qui addirittura l'autore registra l'estrema lentezza del loro credere, quasi un'ostinazione nel rifiutare la novità del Risorto. Al punto da meritare il severo rimprovero di Gesù «per la loro incredulità e durezza di cuore» (Marco 16,14); per la loro sklerokardía dice il testo greco. Parola forte, dura, da sola evocativa di una chiusura del cuore, accartocciato forse nel muto silenzio di una sconfitta che ha distrutto i loro sogni. Non solo l'incredulità; ma pure un'espressione inedita riapre la ferita del collegio dei Dodici: uno non c'è più. Ha tradito. Ora, dice Marco, sono gli «undici» (v. 14). E allora ecco i due contrasti in chiaroscuro che segnano il sorprendente finale di Marco. Il primo. Da una parte il lato umano dei discepoli, lenti a credere, restii ad aprirsi alla fulgida aurora della Pasqua. Dall'altra, l'irruzione del Risorto e la grande consegna agli «undici»: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (v. 16). Sorprendente sino al paradosso. I discepoli ottusi diventano apostoli; gli uomini dal cuore duro sono chiamati a vibrare per la passione del regno. Gesù continua a vivere nei suoi: la sua parola, i suoi segni vivono nei discepoli. Davvero Dio crede nell'uomo. E sarà lo stesso Paolo a svelare il criterio «scandaloso» di Dio: «Egli ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti» (1Corinzi 1,27). Ma c'è un secondo contrasto: tra assenza e presenza, tra ascensione e incarnazione. Il mistero di questo giorno non chiude una storia, ma la continua. La sottrazione di Gesù allo sguardo dei discepoli segna l'inizio di una presenza nuova nel mondo. Anzi esprime in modo pieno e più vero l'evento pasquale. Gesù risorgendo ha infranto il potere della morte; con l'ascensione egli completa la sua signoria sui poteri della morte Ascensione del Signore B 6

7 disseminati nella storia. Gesù è «Signore» perché siede alla destra del Padre; è «Signore» perché opera e conferma con segni efficaci la parola dirompente dei discepoli. Allora la verità più sorprendente di quel verbo «Gesù fu elevato» (v. 19) è ciò che segue: «Il Signore agiva» con i discepoli sulle rotte della storia. C'è davvero da consolarsi. Gesù si fida, e chiama gli uomini dal cuore «sclerotico», duro, per mandarli sulle frontiere del mondo. È così facile piangersi addosso all'interno delle nostre comunità. C'è sovente una durezza ostinata e refrattaria: nel credere, nel pensare, nell'agire. Sembra impossibile un filo di speranza nel buio di certi fortini arroccati. Eppure il miracolo può accadere. Basta alzare lo sguardo sul Risorto. Solo la potenza che viene dall'alto può ritessere rapporti di fiducia, può rinnovare cammini di impegno, può cambiare il volto della comunità. E soprattutto fa rinascere la voglia di vivere. 11. ATTIVITÀ L attività è tratta da questa pubblicazione Ascensione del Signore B 7

8 12. PREGHIAMO RIPETENDO AD OGNI INTENZIONE: Signore, manda il tuo Spirito! - Sui missionari dispersi per tutta la terra, perché la tua presenza li sostenga e li fortifichi nell annuncio del Vangelo, noi ti preghiamo... - Su coloro che governano il mondo, perché siano, secondo le loro responsabilità, artigiani fecondi di pace, di giustizia, di libertà, di verità, noi ti preghiamo... - Sulle popolazioni abbandonate alla guerra, perché gli uomini di buona volontà si mobilitino per mettere fine a conflitti e drammi devastanti, noi ti preghiamo... - Sui bambini che in questo tempo di gioia ricevono il Sacramento dell Eucaristia e del Battesimo, perché possano trovare nella comunità parrocchiale una famiglia aperta, accogliente, fraterna e misericordiosa, noi ti preghiamo AGIRE Il nostro AGIRE: Ci impegneremo a testimoniare Gesù e a pregarlo ogni giorno. Ascensione del Signore B 8