Verifica di diverse strategie di fertirrigazione biologica sulla CV Pink Lady

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1 Verifica di diverse strategie di fertirrigazione biologica sulla CV Pink Lady Pinna Massimo ( ) -Gamba Ursula ( ) -Spagnolo Sandra ( ) ( ) CRAB-Centro di Riferimento per l Agricoltura Biologica della Provincia di Torino Via S. Vincenzo Bibiana (TO) Introduzione La corretta fertilizzazione, rappresenta un punto di partenza fondamentale per la buona riuscita di una coltura e per il mantenimento in salute della medesima. Oggigiorno, accanto ai tradizionali concimi d origine minerale ed organica, gli operatori agricoli possono disporre di prodotti contenenti sostanze organiche come aminoacidi e peptidi, in grado di migliorare lo stato nutrizionale e la produttività delle piante. Numerose sono ormai le ditte produttrici di fertilizzanti registrati su coltivazioni biologiche, ma scarse sono le conoscenze relative le più corrette modalità applicative e l effettiva utilità di questi formulati. Con l obiettivo di dare risposta a questi interrogativi è stata avviata nel 2002, presso Il Centro di Riferimento per l Agricoltura Biologica della Provincia di Torino, una sperimentazione che prevedeva l impiego ed il confronto fra i prodotti proposti da tre importanti ditte del settore. Per realizzare questa sperimentazione è stata scelta la cv di melo Pink lady, varietà di recente introduzione, e quindi ancora oggetto di studio per la corretta fertilizzazione, specie in gestione biologica. Questa cultivar, grazie alle caratteristiche gustative ed estetiche, sembra destinata ad avere un discreto successo nel circuito della Grande Distribuzione. Sarebbe molto interessante per gli agricoltori biologici sapere quanto può adattarsi alla gestione biologica, nelle prime fasi di espansione colturale, quando, essendo ancora una novità, può spuntare dei prezzi vantaggiosi. Materiali e metodi Nel 2003 il campo sperimentale è stato allestito presso il CRAB su un impianto di melo cv Pink Lady, gestito dalla Scuola Malva Arnaldi. Rispetto l anno precedente lo schema sperimentale ha subito delle variazioni, necessarie per: - inserire nel confronto una quarta combinazione di prodotti; -verificare il livello di omogeneità/variabilità delle piante in ciascuna tesi. 1

2 E stato necessario quindi estendere la prova a quattro filari, di cui tre coincidenti con quelli dell anno precedente, dell età di quattro anni, ed il quarto attiguo, ma dell età di sette anni. Ogni filare identificava, nel tratto più a monte rispetto all impianto di irrigazione, una tesi di fertilizzazione e, nel tratto a valle, tre interpali destinati alla funzione di testimone (Fig.1). Fig.1 Disegno sperimentale. Legenda: tesi 1, tesi 2, tesi 3, tesi 4, tesi 5 Tab.1 - Tesi a confronto: TESI FERTIRRIGAZIONE DOSE (Kg/Ha) CONCIMAZIONE FOGLIARE DOSE (Kg/Ha) 1 Vitaveg 45 Oligogreen Lysodin Alga-Fert 50 Lisodin multimix 2 3 Nutrigreen AD 45 Oligogreen Ilsadrip 60 Etix mgb 3 5 Testimone non trattato - Testimone non trattato - I prodotti delle tesi 2 e 3 sono stati distribuiti per il secondo anno sui medesimi filari; la tesi 4 è stata trasferita dal primo filare (a causa della posizione marginale forniva dati troppo variabili) al quarto; mentre la tesi 1 è stata la nuova introduzione ed è stata posizionata sul filare rimasto libero (il primo). I concimi fogliari impiegati sono composti da diverse miscele di microelementi. I concimi organici per fertirrigazione sono costituiti invece da composti aminoacidici, in diversa proporzione nei differenti formulati, ottenuti attraverso processi di idrolisi enzimatica. Si differenzia Lysodin Alga-Fert la cui formulazione comprende alghe brune (Ascophyllum nodosum) del Nord Atlantico. Tutti i prodotti sono stati distribuiti rispettando le dosi consigliate dalle ditte produttrici. La distribuzione dei concimi fogliari è stata effettuata con l ausilio di un atomizzatore, mentre per le fertirrigazioni è stato utilizzato l impianto d irrigazione a goccia presente in azienda. La 2

3 parcella testimone, individuata nella porzione terminale dei filari, è stata isolata dalla fertirrigazione chiudendo le manichette di distribuzione all altezza del quart ultimo palo. Sono stati fatti tre interventi fogliari: allo stadio di frutto noce (30 maggio), ad inizio ingrossamento frutto (10 luglio) e a fine ingrossamento frutto (6 ottobre). Dodici sono stati invece gli interventi di fertirrigazione: il primo il 28 marzo, gli altri a cadenza decadale. I rilievi sono stati fatti sulle piante marcate con nastro segnaletico: dieci piante per ciascuna delle tesi n 1, 2, 3 e 4; venti piante per la tesi 5 (testimone) distribuite in n di cinque per ogni porzione terminale dei filari. Nell elaborazione statistica dei dati del 2002 sono state riscontrate alcune difficoltà dovute all elevata disomogeneità di sviluppo e produzione fra le piante dei diversi filari, per cui è stato difficile individuare dove le differenze fra tesi fossero dovute all azione dei prodotti e dove alla variabilità del campo. Per ovviare questo problema, nel 2003, è stata verificata l omogeneità delle piante presenti nei filari considerati: i dati relativi alle parcelle non trattate sono stati raggruppati in quattro blocchi (uno per filare) di cinque piante da sottoporre ad analisi della varianza. Una volta accertata l omogeneità del campo il campione della tesi testimone è stato ridotto a dieci valori, come per le altre tesi, escludendo i valori più alti ed i più bassi. I rilievi hanno riguardato: - la fase fenologica: misurazione della lunghezza di cinque germogli apicali per pianta, ogni dieci giorni per sei volte, a cominciare dalla ripresa vegetativa; - la fase produttiva: conteggio dei frutti e peso complessivo della produzione per pianta, analisi del contenuto zuccherino mediante l impiego di un rifrattometro su 10 frutti raccolti per ogni tesi. I dati ottenuti sono stati sottoposti ad elaborazione statistica mediante analisi della varianza. 3

4 Risultati Analisi dell omogeneità dei campioni L analisi della varianza dei quattro blocchi della tesi testimone ha rivelato una buona uniformità del campione di partenza per quanto riguarda i rilievi relativi la fase vegetativa, ossia l accrescimento dei germogli, ma ha evidenziato un elevata variabilità a carico della fase riproduttiva in funzione del filare. In particolare il filare 4 ha prodotto un n (ed un peso complessivo) di frutti superiore rispetto il filare 2, in maniera statisticamente significativa, nonostante entrambi rientrino nella tesi testimone. Di questo è necessario tener conto nell interpretazione dei dati. Influenze sulla fase vegetativa L andamento stagionale del 2003 è stato caratterizzato da un elevata siccità; a luglio le piante evidenziavano attraverso un ingiallimento del fogliame una condizione di stress idrico e nutritivo. La colorazione del fogliame era notevolmente più intensa e brillante nelle piante delle tesi trattate con i fertilizzanti. Il confronto statistico dei dati delle cinque tesi evidenzia per contro differenze statisticamente significative sulla fase vegetativa solo nel primo e nel sesto rilievo, eseguiti durante il periodo di ripresa vegetativa (Tab. 2). Tab.2- Differenze nello sviluppo dei germogli osservate nelle diverse tesi (accrescimento periodico in mm) (test di Dunn: per P= 0.05) Tesi a Rilievo del 6 maggio Rilievo del 25 giugno confronto Diff. media Significatività Diff. media Significatività 1 vs test *** *** 2 vs test 0.15 n.s n.s. 3 vs test 2.55 n.s n.s. 4 vs test n.s n.s. 4

5 La tesi 1 evidenzia un maggior sviluppo dei germogli rispetto al testimone. Riteniamo importante sottolineare che il risultato positivo della tesi 1 (tra i prodotti saggiati l unico di origine totalmente vegetale) va visto anche tenendo conto dello sviluppo stentato rilevato l anno precedente nello stesso filare. Influenze sulla fase riproduttiva Sottoponendo ad analisi della varianza i dati relativi al peso medio dei frutti per pianta si evidenziano che le piante della tesi 4 differiscono per difetto da quelle delle altre tesi, come si vede nelle tabella 3 e 4, avendo prodotto frutti con peso medio inferiore rispetto a quello delle altre tesi. Tab.3- Differenze tra i pesi medi dei frutti nelle diverse tesi (produzione totale per pianta in Kg/numero dei frutti) (test di Tukey- Kramer: q= 4,024 per P= 0.05) Tesi a confronto Differenza Valore di q significatività media 1 vs *** 4 vs ** 3 vs *** 4 vs test *** Test di Dunnet Tesi a confronto Differenzia Valore di q significatività media Test vs tesi n.s. Test vs tesi n.s. Test vs tesi n.s. Test vs tesi ** Analisi del contenuto zuccherino dei frutti Non si sono rilevate differenze statisticamente significative nel contenuto zuccherino dei frutti prelevati dalle singole tesi. 5

6 Considerazioni conclusive riferite al secondo anno di sperimentazione L andamento climatico dell annata 2003, ha determinato frequenti condizioni di stress nella coltura presa in esame; le strategie di fertilizzazione fogliare e di fertirrigazione adottate hanno determinato risposte diverse sotto l aspetto estetico delle piante trattate: l apparato fogliare si presentava di colorazione verde più intensa e gli stessi frutti sono apparsi più densamente colorati rispetto alle parcelle testimone. Tuttavia tali osservazioni di campo hanno poi trovato riscontro solo parzialmente nei dati quantitativi di sviluppo vegetativo e di produzione e, di conseguenza, nell analisi statistica dei medesimi. Anche la concentrazione zuccherina dei frutti non ha evidenziato differenze significative tra le tesi prese in esame ed il testimone. Inoltre gli stessi prodotti impiegati nel corso dei due anni hanno fornito risposte differenti a seconda dell anno. Questi dati evidenziano, a nostro avviso, alcune particolarità legate all utilizzo di questi prodotti per fertirrigazione e concimazione fogliare: - le risposte delle piante trattate devono essere valutate nell arco di diversi anni - è necessario individuare metodi di valutazione qualitativa e non solo quantitativa degli effetti di tali prodotti: nel corso del 2004 verranno inseriti tra i campionamenti rilievi sul calibro e sulle colorazioni dei frutti - le condizioni ambientali possono influenzare notevolemente le efficienze dei singoli prodotti impiegati. 6

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