Intervento Povertà. Sostegno Inclusione Attiva. Dal 2 Settembre si può far richiesta d intervento presso il proprio comune di residenza
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- Giuseppina Silvestri
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1 Intervento Povertà Sostegno Inclusione Attiva Dal 2 Settembre si può far richiesta d intervento presso il proprio comune di residenza
2 Considerazioni Generali: Siamo in presenza, a livello nazionale, di un welfare non più adeguato ai cambiamenti sociali per: Frammentazione delle responsabilità, delle risorse, degli interventi. Prevalenza dei trasferimenti monetari non sempre equi, poco selettivi, poco efficaci ed erogati dalle amministrazioni centrali (80% delle risorse sono vincolate da erogazioni monetarie standardizzate dall INPS). Approccio prevalentemente assistenzialista e risarcitorio. Presenza di una parte della popolazione in condizioni di povertà assoluta che non riceve nessun trasferimento monetario (30% del primo decile ISEE). Welfare categoriale.
3 La Legge di Stabilità prevedeva: Introduzione di un unica misura nazionale di contrasto alla povertà individuata come Livello Essenziale di Assistenza Razionalizzazione delle prestazioni esistenti sottoposte alla prova dei mezzi Riordino della normativa in materia di sistemi di interventi e servizi sociali.
4 Disegno di Legge delega per il contrasto alla povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali. collegato alla Legge di Stabilità del 2016 intesa Stato Regioni del 21 gennaio 2016 sulle Linee Guida verso il Piano nazionale di lotta alla povertà ed esclusione sociale approvato Disegno di Legge il 15 luglio 2016 dalla Camera dei Deputati e trasmesso al Senato. risorse previste: 600 milioni per il 2016, 1 miliardo di euro per il 2017, risorse che diventeranno strutturali rispetto al testo originario sono state apportate alcune modifiche anche grazie agli interventi e proposte delle OO.SS.
5 Disegno di Legge delega per il contrasto alla povertà, al riordino delle prestazioni e al Sistema degli interventi e dei Servizi Sociali. Modifiche al testo originario Cambia la denominazione: diventa Reddito di Inclusione Garanzia su tutto il territorio nazionale: diventa un livello essenziale di prestazione. La povertà viene intesa come l impossibilità di disporre dell insieme dei beni e servizi necessari a condurre un livello di vita dignitoso. Nel riordino delle prestazioni viene escluso ogni riferimento alle prestazioni previdenziali. Maggiore coordinamento in materia di servizi sociali per garantire i livelli essenziali delle prestazioni. Criteri d accesso legato all ISEE, tenendo conto dell effettivo reddito disponibile e di indicatori della capacità di spesa nonché adesione ad un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. Durata minima di residenza nel territorio nazionale nel rispetto dell ordinamento dell Unione Europea. Possibilità di eventuale estensione della platea dei beneficiari prioritariamente tra nuclei con minori, con disabili gravi, donne in gravidanza accertata, persone con età superiore a 55 anni in disoccupazione. La previsione di sedi di confronto con le parti sociali sia a livello nazionale che territoriale. Monitoraggio del sistema. Rafforzamento della gestione associata nella programmazione e gestione degli interventi a livello di ambito territoriale e riordino della disciplina delle forme strumentali e gestione associata dei servizi sociali.
6 RICORDIAMO CHE Le definizioni utilizzate comunemente fin ora, di povertà assoluta e relativa, si concretizzano in: Povertà assoluta: condizione di deprivazione monetaria tale da impedire di soddisfare i propri bisogni essenziale, rilevata dalla incapacità di acquistare un paniere minimo di beni e servizi necessario per la sussistenza. Per l anno 2014 la soglia di vita minimamente accettabile per famiglia unipersonale di età fra i 18 e 59 anni è circa 750 euro. Povertà relativa: è intesa come una condizione di deficit di risorse monetarie per mantenere lo standard di vita corrente definito in funzione del livello medio di risorse nella popolazione di riferimento. Per l anno 2014 la soglia convenzionale ammontava a 1.041,91 euro riferita ad una famiglia composta da due persone.
7 SIA Sostegno Inclusione Attiva Con il Decreto interministeriale del 26 maggio 2016 pubblicato in GU N 166 del 18 luglio 2016 il SIA verrà esteso su tutto il territorio nazionale. Il SIA è stato completamente ridisegnato al fine di anticipare alcuni contenuti del Reddito di Inclusione, misura ponte per avviare da subito una misura nazionale di contrasto alla povertà in attesa che si completi iter parlamentare del Disegno di Legge.
8 Risorse 2016 Risorse nazionali Fonte 380 milioni Legge di stabilità ,325 milioni Risparmi social card nel biennio milioni Legge di stabilità 2014 (40 milioni per un triennio) 167 milioni DL n. 76/2013 (estensione al Mezzogiorno) 12,675 milioni Risparmi social card sperimentale nelle grandi città 750 milioni Totale
9 SIA che cosa è? Sussidio economico per nuclei familiari in cui almeno un componente sia minorenne oppure sia presente figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata (unica platea di beneficiari) Obbligo di adesione ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa Costruzione insieme al nucleo familiare di un patto tra servizi e famiglie che implica reciproca assunzione di responsabilità ed impegni...per superare la condizione di povertà e riconquistare autonomia
10 REQUISITI Cittadino italiano o comunitario o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CEE per soggiornanti di lungo periodo. Residente in Italia da almeno 2 anni. ISEE inferiore o uguale a euro; il richiedente deve essere già in possesso della dichiarazione ISEE in corso di validità al momento incui faladomandaperilsia. Nuclei familiari in cui almeno componente sia minorenne oppure sia presente figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.nelcasoincuiladonnainstatodigravidanzasial unico requisito familiare posseduto la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto con relativa documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica.
11 REQUISITI Il nucleo richiedente il SIA non deve beneficiare di altri trattamenti economici sia di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale pariosuperioria600euromensili Non può accedere al SIA chi è già beneficiario della NASPI, dell ASDI o di altri strumenti di sostegno al reddito per i disoccupati Nessun componente il nucleo deve possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1300cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250cc immatricolati nei tre anni precedenti la domanda
12 Tempi di attuazione e beneficio mensile Dal 2settembre 2016 si può presentare la domanda presso i Comuni o Unioni che inviano richiesta del beneficio all INPS in ordine cronologico di Presentazione. INPS verifica i requisiti autocertificati. Entro due mesi verrà erogato il beneficio economico Il beneficio è concesso bimestralmente e viene erogato attraverso carta di pagamento elettronico (carta SIA), inviata dalle Poste (Ente gestore), che può essere usata per acquisti nei supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie oppure per il pagamento utenze presso uffici postali
13 Ammontare del beneficio mensile Nucleo familiare Ammontare del beneficio mensile 1 membro 80,00 euro 2 membri 160,00 euro 3 membri 240,00 euro 4membri 320,00 euro 5 o più membri 400,00 euro
14 Progetto attivazione sociale e lavorativa Sperimentazione con tempistiche di attivazione del progetto Personalizzato. I progetti personalizzati di attivazione sociale lavorativa, costruiti insieme al nucleo familiare seguono le indicazioni operative fissate nelle Linee guida per la predisposizione dei progetti di presa in carico del SIA approvata in Conferenza Unificata 11 febbraio
15 La platea dei beneficiari viene determinata sulla base delle risorse stanziate a livello regionale, ripartite in proporzione alla quota di popolazione in condizione di maggior bisogno residente nella Regione stessa che, per l anno 2016, è stato così distribuito PIEMONTE VALLE D AOSTA LIGURIA LOMBARDIA PROV. AUT. BOLZANO PROV. AUT.TRENTO VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA TOTALE
Comune di Arcinazzo Romano Città Metropolitana di Roma Capitale
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