Monitoraggio delle tariffe pubbliche in Piemonte. Torino, 30 settembre 2014

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1 Monitoraggio delle tariffe pubbliche in Piemonte Torino, 30 settembre 2014

2 TASP: Un servizio per le imprese 2

3 I rifiuti urbani 3

4 Principali risultati Le tariffe del Servizio di gestione dei Rifiuti Urbani sono caratterizzate da una variabilità sostenuta, sia a livello nazionale che regionale. Per le attività economiche considerate, la variabilità risulta elevata. L impatto della TARI sulla spesa è influenzato dal regime vigente in precedenza (TARSU, TIA o TARES). La dimensione comunale incide sui costi e quindi sulla spesa: i Comuni più grandi hanno solitamente costi maggiori Il passaggio a TARI pesa maggiormente per le utenze a maggior producibilità di rifiuto e soprattutto nelle realtà territoriali che non adottavano aliquote aderenti al principio del «chi inquina paga». 4

5 La fase di ricognizione Alla fine del mese di settembre 2014, i comuni che hanno deliberato le aliquote della TARI sono 100 e interessano complessivamente una popolazione di quasi 2.7 milioni di abitanti (oltre l 85% della popolazione complessivamente residente nei comuni con più di 5 mila abitanti) Tra queste realtà territoriali, 12 adottano una tariffa puntuale, ovvero con la quota variabile commisurata all effettivo rifiuto conferito, e per questo motivo non è stato possibile ricostruire la spesa (servirebbe conoscere le quantità di rifiuto conferito). La maggior parte dei Comuni piemontesi (70) aveva introdotto nel 2013 la Tares: pochi i Comuni (8) erano ancora in regime TARSU. 5

6 L eterna riforma: dalla TARSU alla IUC documento istitutivo TARSU TIA1 TIA2 TARES IUC Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani Tariffa di Igiene Ambientale d.lgs 507/1993 d.lgs. 22/1997 Tariffa di Integrata Ambientale d.lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi Imposta Unica Comunale d.l. 201/2011 Legge di stabilità 2014 ostacoli all'adozione introduce organicità alla previgente normativa avrebbe dovuto sostituire la TARSU, ma si sono susseguite proroghe dei termini più rinvii all'applicazione, per la quale poi si è adottato il D.P.R. 158/99 (per la TIA1) il d.l. 102/2013, ha "salvato" i regimi previgenti sostituirà i regimi previgenti, TARES e IMU (introduce la c.d. Sevice Tax ) articolazione unica aliquota, ma differenziata in base all utenza domestica e non domestica (in /m2) Quota fissa - copertura costi fissi (spazzamento, riscossione...) Quota variabile - copertura costi fissi (può essere commisurata ai rifiuti conferiti) Quota fissa - copertura costi fissi (spazzamento, riscossione...) Quota variabile - copertura costi fissi (può essere commisurata ai rifiuti conferiti) copertura costi di gestione dei rifiuti urbani (fisso + variabile) finanziamento dei servizi indivisibili (0.30 euro/m2) TARI - copertura costi per la gestione dei rifiuti urbani (adottato DPR 158/99) TASI - copertura dei servizi indivisibili + IMU (accertati sul valore catastale) imposte accisa erariale del 10% IVA pari al 10% (fino al 2009) IVA pari al 10% addizionale provinciale 1-5% addizionale provinciale 1-5% addizionale provinciale 1-5% addizionale provinciale 1-5% addizionale provinciale 1-5% presupposto occupazione di uno o più spazi, interessa chiunque possieda interessa chiunque possieda interessa chiunque possieda TASI+IMU - pagate dal proprieadibiti a qualsiasi uso dove il o detenga locali suscettibili o detenga locali suscettibili o detenga locali suscettibili tario servizio di smaltimento rifiuti è di produrre rifiuti di produrre rifiuti di produrre rifiuti TARI - interessa chiunque occureso in maniera continuativa. (base imponibile pari all'80% pi o detenga locali suscettibili (natura di imposta) della superficie catastale) di produrre rifiuti limite di copertura 50% del costo di esercizio 100% del costo di esercizio 100% del costo di esercizio 100% del costo di esercizio 100% del costo di esercizio 70% per i comuni in squilibrio finanz. 100% per i comuni in stato di dissesto obiettivi del provvedimento Prevenire la produzione di rifiuti Limitare l incidenza sull uomo e sull ambiente Gestione diretta o mediante municipalizzata Finanziamento tramite tassa Superare la frammentazione delle gestioni (promossa l istituzione degli ATO e gestione integrata) Integrato dal D.P.R 158/99 (Metodo normalizzato) sui criteri di applicazione della tariffa. Introduzione del principio "chi inquina paga". Unicità di governo: istituzione obbligatoria delle AATO e rafforzato il principio della gestione integrata Per le modalità di applicazione rimanda esplicitamente al regolamento di determinazione della TIA1 (D.P.R. 158/99) Per le modalità di applicazione si rimanda esplicitamente al regolamento di determinazione della TIA1 (D.P.R. 158/99) Anche in questo caso, per le modalità di applicazione si rimanda esplicitamente al regolamento di determinazione della TIA1 (D.P.R. 158/99) 6

7 La disciplina della TARI La disciplina della TARI rimane sostanzialmente immutata rispetto al 2013 e costituisce il consolidamento, con alcune modifiche, della disciplina Tares semplificata introdotta a fine 2013 con l art. 5 del D.L. 102/2013, convertito in L. 124/2013. Modalità di calcolo in base ai metri quadrati dell'immobile in base al numero delle persone in base alla tipologia di rifiuto prodotto Medesimi presupposti impositivi della Tares: i comuni possono decidere (comma 651) di applicare la TARI commisurando le tariffe ai criteri determinati con il D.P.R. 158/1999, ovvero potranno utilizzare criteri alternativi (comma 652), basati sul rispetto del principio «chi inquina paga». Il d.l. 16/2014 ha comunque previsto che: "Nelle more della revisione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158, [ ] il comune può prevedere, per gli anni 2014 e 2015, l'adozione dei coefficienti di cui alle tabelle 2, 3a, 3b, 4a e 4b dell'allegato 1 [ ] inferiori ai minimi o superiori ai massimi ivi indicati del 50 per cento, e può altresì non considerare i coefficienti di cui alle tabelle 1a e 1b" 7

8 Spostandosi da un Comune all altro si spende fino a dodici volte di più Spesa unitaria - euro/mq, Anno 2014 Albergo, 1000 mq Parrucchiere, 70 mq Industria trasformazione alimentare, 3000 mq Ristorante, 108 mq Numero di Comuni Popolazione Media ponderata Media semplice Min Max Spesa unitaria - euro/mq, Anno 2014 Varabilità territoriale: valori minimo e massimo Ristorante, 108 mq Industria trasformazion e alimentare, Parrucchiere, 70 mq Albergo, 1000 mq rapporto massimo/minimo La variabilità della spesa delle utenze non domestiche è molto accentuata Il maggior valore della media ponderata rispetto alla semplice, invece, riflette un maggior livello della spesa nei Comuni più popolosi euro/mq

9 Il passaggio alla Tari: istruzioni per l uso (e maneggiare con cura ) Variazione %, Varabilità territoriale: valori minimo, massimo e medio 250% 200% 150% 100% 50% 0% -50% 2.5% 1.4% 6.5% -5.4% Min Max Media ponderata -100% Albergo, 1000 mq Parrucchiere, 70 mq Industria trasformazione alimentare, 3000 mq Ristorante, 108 mq L evoluzione della spesa nell ultimo anno, determinata dall entrata in vigore della Tari, offre una quantificazione parziale del fenomeno: nel corso del biennio si sono stratificati successivi interventi normativi, è opportuna una valutazione a più ampio spettro Interpretare correttamente le variazioni: il confronto Tari-Tares è improprio in quanto la maggiorazione deputata al finanziamento dei servizi indivisibili è stata scorporata dalla Tari e contabilizzata come un tributo locale a sé stante (la Tasi): nel benchmarking si è deciso di depurare la Tares dalla maggiorazione (0,30 euro/metro quadro) per garantire maggiore coerenza 9

10 Dalla Tarsu (Tia) alla Tares, dalla Tares alla Tari Variazione %, Varabilità territoriale: valori minimo, massimo e medio 350% 300% L andamento della spesa nel biennio mostra una situazione 250% 200% 150% 100% 50% 0% -50% -100% Albergo, 1000 mq -6.6% 10.3% Parrucchiere, 70 mq -5.9% Industria trasformazione alimentare, 3000 mq 24.9% Ristorante, 108 mq Min Max Media ponderata eterogenea: variazione negativa per due profili (Albergo e Industria di trasformazione alimentare), positiva per Parrucchiere e molto elevata per il Ristorante Larga parte dell adeguamento si è concretizzato tra 2012 e 2013, per effetto Variazione %, Varabilità territoriale: valori minimo, massimo e medio dell entrata in vigore della Tares, che 350% 300% 250% 200% 150% 100% 50% 0% -50% -100% Albergo, 1000 mq -8.7% 8.3% -7% Parrucchiere, 70 mq Industria trasformazione alimentare, 3000 mq 36.7% Ristorante, 108 mq Min Max Media ponderata imponeva l obbligo di copertura integrale dei costi L ampia variabilità registrata dipende principalmente dai Comuni che, prima del passaggio a TARI, adottavano regimi di determinazione delle tariffe non aderenti al principio europeo «chi inquina paga» 10

11 La TARI pesa di più per le attività a maggiore producibilità di rifiuti Variazioni della spesa all inclusive per i Comuni capoluogo di Provincia 2014/2012 Verbania -55% 17% 32% 89% Biella -18% 8% 0% 88% Asti -1% 19% 21% 42% Cuneo -35% -28% 24% 42% Torino -18% 8% 0% 4% Ristorante Ind. Trasf. Alim. Parrucchiere Albergo 11

12 Una parentesi sulle famiglie Senza la maggiorazione, cambia la musica Variazioni % tendenziale, 2014/2013 Famiglia di 3 componenti, 108 mq Forte variabilità tra i Capoluoghi di Provincia Euro spesa annua, all inclusive Famiglia di 3 componenti, 108 mq Al netto della maggiorazione Maggiorazione inclusa Torino Novara Cuneo Asti Alessandria Biella 0 Torino Novara Cuneo Asti Alessandria Biella Anche sul versante delle utenze domestiche elevata dispersione della spesa: per una famiglia di 3 componenti residente in un abitazione di 108 mq il conto per i rifiuti oscilla tra 208 (Cuneo) e 388 (Asti) Escludendo la componente della Tares destinata alla copertura dei servizi indivisibili (confluita nel 2014 nella Tasi come componente della Iuc), i tariffari 2014 hanno visto mettere a segno nuovi rincari nei Capoluoghi, diversamente da quanto rilevato dai numeri indici dell Istat 12

13 Da cosa dipende la spesa? Dimensione del Comune aumento dei costi, e quindi dei corrispettivi unitari, al crescere della popolazione. Regime di finanziamento i Comuni a TIA hanno solitamente una spesa più alta dei Comuni a TARSU (copertura integrale dei costi). Distribuzione dei costi tra le utenze che conduce a differenti livelli di spesa, principalmente tra utenze domestiche e non domestiche. Altri fattori diverso grado di efficienza delle gestioni che si traduce, a parità di altre condizioni, in un costo più o meno elevato differenti logiche di assimilazione quanti-qualitativa dei rifiuti speciali agli urbani; diverse soluzioni organizzative adottate, modalità di raccolta, spazzamento e lavaggio strade, incidenza della raccolta differenziata/indifferenziata, ecc; diversa dotazione impiantistica di trattamento e smaltimento. 13

14 La ripartizione del carico tra famiglie ed imprese: una duplice lettura Posizionamento della spesa Distribuzione del carico 2 1 UD < media UD > media UND UND > media UND > media UND 3 4 UD < media UND < media UD > media UND < media UD 1.famiglie e imprese pagano più della media 2.le imprese pagano più della media, le famiglie meno 3.famiglie e imprese pagano meno della media 4. le famiglie pagano più della media, le imprese meno UD sotto la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle famiglie sopra la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle imprese lungo la bisettrice il carico è distribuito in misura uniforme

15 Gli utenti sono tutti uguali? Asti Spesa annua indicizzata, Anno 2014 Numeri indici, media regionale =100 Verbania II quadrante UD < UND Novara Biella Torino I quadrante 40 sono i comuni che si collocano sopra la bisettrice: la distribuzione del carico tariffario è, quindi, relativamente sfavorevole per le imprese. Tra queste buona parte dei Capoluoghi (Torino, Novara, Biella) UND III quadrante UD > UND Alessandria IV quadrante 43 sono i comuni che si collocano sotto la bisettrice: la distribuzione del carico tariffario è, quindi, relativamente sfavorevole per le famiglie. Tra i Capoluoghi Cuneo Cuneo UD 14 sono i comuni che hanno una ripartizione dei costi equa tra le due categorie di utenza (Verbania, Asti, Alessandria) 15

16 Il posizionamento dei Comuni può cambiare Spesa annua indicizzata, Anni Numeri indici, media regionale =100 Susa Villanova Mondovì II quadrante I quadrante UND UD < UND Nel passaggio dalla Tarsu (Tia) alla Tares e dalla Tares alla Tari, la distribuzione del carico tra famiglie ed imprese ed il posizionamento rispetto alla media possono cambiare UD > UND A titolo esemplificativo due Comuni: Susa e Villanova Mondovì III quadrante IV quadrante UD 16

17 Comune per Comune Impatto della TARI sulla spesa delle imprese in Piemonte Var.% nel biennio Albergo Parrucchiere Ind. Trasf. Alim. Ristorante Almese 22% -55% -76% -5% Alpignano -22% -23% -19% -7% Brandizzo 21% 21% 21% 21% Bussoleno 4% 4% 4% Buttigliera Alta -5% -5% -5% -9% Caselle Torinese 5% 4% 5% 5% Chivasso 3% 3% 3% 3% Collegno 0% 4% 0% 0% Cuorgnè 37% 37% 37% 37% Druento -7% -7% -7% -7% Grugliasco -3% -5% -10% -1% Ivrea -45% 83% -32% 23% Lanzo Torinese 0% 0% 0% 0% Luserna San Giovanni 31% -11% -69% 180% Montanaro 2% 2% 2% 2% Pianezza -4% -3% -4% -4% Pinerolo -15% 125% 25% 78% Rivarolo Canavese 4% 4% 4% 4% Rivoli 24% 26% -55% 72% San Maurizio Canavese 9% 8% 8% 8% San Mauro Torinese -33% 11% -18% 38% Settimo Torinese 0% 0% 130% 0% Strambino 19% 114% Susa -27% -54% 28% Torino -18% 4% 8% Venaria Reale -5% -5% -5% -5% Volpiano 1% 1% 1% 1% Volvera -16% -16% -16% -16% Arona 29% 29% 29% 29% Bellinzago Novarese 100% 11% -56% 48% Borgomanero 33% 35% -3% 56% Cameri 71% 7% -33% 94% Castelletto sopra Ticino -10% 122% 87% 97% Cerano 55% 135% 25% 147% Novara 12% 12% 12% Romentino 15% 15% 15% 15% Impatto della TARI sulla spesa delle imprese in Piemonte Var.% nel biennio Albergo Parrucchiere Ind. Trasf. Alim. Ristorante Trecate 55% 283% Alba -19% 10% 10% 23% Bagnolo Piemonte Barge 1% -65% 323% Bra 18% -19% 13% 81% Canale -56% -40% -5% 28% Cherasco -5% -29% 86% Cuneo -28% 42% -35% 24% Dronero -27% 32% -40% 88% Fossano -29% 51% -47% 93% Mondovì -13% -13% -13% -13% Peveragno 4% 4% -6% 3% Savigliano -1% 25% -37% 53% Sommariva del Bosco -33% -20% 79% 92% Verzuolo 10% 10% 54% 10% Villanova Mondovì -22% 0% 0% Asti 21% 19% -1% 42% Nizza Monferrato 15% -61% 73% San Damiano d'asti -8% -8% -8% -8% Acqui Terme 11% 20% 53% Alessandria -4% -4% -4% -4% Novi Ligure -9% -16% -9% -1% Serravalle Scrivia 14% 21% -13% 74% Biella 0% 8% -18% 88% Candelo -3% -3% -3% -3% Cannobio -29% 85% 39% 117% Domodossola 10% -31% -76% 57% Omegna -27% -10% Verbania 17% 32% -55% 89% Villadossola -17% -33% 32% min -56% -55% -76% -16% max 100% 135% 130% 323% media semplice 2% 12% -7% 44% 17

18 Il servizio idrico integrato 18

19 La tariffa del Servizio Idrico Tariffa SII Acquedotto Fognatura Depurazione Quota Fissa Quota Variabile Quota Variabile Quota Fissa Quota Variabile La tariffa del SII si compone di quote fisse e variabili, distinte per tipologie di utenza e per i singoli servizi di acquedotto, fognatura e depurazione I corrispettivi variabili sono articolati per blocchi crescenti, i corrispettivi fissi sono differenziati per classe di consumo Numero e ampiezza degli scaglioni, corrispettivi unitari e progressività determinano il livello della spesa 19

20 Obiettivi e copertura Piano dell'indagine: obiettivi e realizzazione Anno 2013 Obiettivo Regolamento Tariffe Delibera Comuni Num. Num. Num. Popolazione % Pop. % Pop. >5 000 ab Comuni Comuni Comuni % Pop. TO % % % VC % 8 100% 8 100% NO % % % CN % 23 97% 14 59% AT % 4 82% 3 77% AL % % 2 22% BI % 5 100% 5 100% VB % 5 100% 5 100% Totale % % % La ricognizione ha consentito di recuperare informazioni tariffarie di 130 Comuni, che interessano complessivamente una popolazione di oltre 3 milioni di abitanti 20

21 Discreta variabilità a livello regionale Spesa annua dei profili tipo, Anno 2013 Spesa al lordo dell'iva, euro/anno Albergo m3 Parrucchiere 400 m3 Ristorante m3 Caseificio m3 Media semplice Media ponderata Mediana percentile percentile Rapporto tra percent Coeff. Variazione La variabilità della spesa è piuttosto significativa: nel caso dell albergo, ad esempio, tra quinto e novantacinquesimo percentile lo scarto è di circa l 80% Nonostante la presenza di Autorità di Ambito, le tariffe non sono uniformi a livello provinciale, in quanto gli ATO sono suddivisi in bacini tariffari 21

22 La variabilità comunale Spesa annua nei Comuni, Anno 2013 Albergo, m3/anno Comuni media regionale* Spesa annua nei Comuni, Anno 2013 Parrucchiere, 400 m3/anno Comuni media regionale* euro/anno euro/anno CN TO NO VB VC AT AL 400 TO NO VB CN VC AL AT Spesa * media regionale annua ponderata nei Comuni, sulla popolazione Anno 2013 Fonte: elaborazione REF Ricerche su dati Unioncamere Piemonte Ristorante, m3/anno * media regionale ponderata sulla popolazione Spesa annua nei Comuni, Anno 2013 Fonte: elaborazione REF Ricerche su dati Unioncamere Piemonte Caseificio, m3/anno Comuni media regionale* Comuni media regionale* euro/anno euro/anno * media regionale ponderata sulla popolazione TO NO VB CN VC AT AL * media regionale ponderata sulla popolazione TO CN NO VB VC AT AL 22

23 Sulla variabilità incide più la densità della dimensione Spesa unitaria dei profili tipo, Anno 2013 Medie ponderate per classe di densità abitativa, euro/m < Spesa unitaria dei profili tipo, Anno 2013 Medie ponderate per classe di abitanti, euro/m > Albergo m3 Parrucchiere 400 m3 Ristorante m3 Caseificio m Albergo m3 Parrucchiere 400 m3 Ristorante m3 Caseificio m3 L analisi del costo medio per classe di densità segnala, a parità di profilo, un andamento decrescente: il servizio idrico si caratterizza per economie di densità A differenza del settore dei rifiuti urbani, non è rilevante la dimensione del Comune (le tariffe variano per bacino tariffario e per ATO territoriale) 23

24 La ripartizione del carico tra famiglie ed imprese: una duplice lettura Posizionamento della spesa Distribuzione del carico 2 1 UD < media UD > media UND UND > media UND > media UND 3 4 UD < media UND < media UD > media UND < media UD 1.famiglie e imprese pagano più della media 2.le imprese pagano più della media, le famiglie meno 3.famiglie e imprese pagano meno della media 4. le famiglie pagano più della media, le imprese meno UD sotto la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle famiglie sopra la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle imprese lungo la bisettrice il carico è distribuito in misura uniforme

25 Il costo è ripartito in maniera uguale tra famiglie e imprese Spesa annua indicizzata, Anno 2013 Numeri indici, media regionale = II quadrante UD < UND Asti I quadrante Alessandria Nella maggior parte dei Comuni, così come anche nei capoluoghi, il costo è egualmente distribuito tra famiglie ed imprese UND Verbania Vercelli Novara Cuneo Torino UD > UND III quadrante IV quadrante UD Fanno eccezione Alessandria ed Asti, dove la spesa delle famiglie è relativamente meno onerosa rispetto a quella sostenuta dalle imprese A Torino il carico incide in termini relativi più sulle famiglie 25

26 Variazioni importanti: il settore necessita di investimenti Andamento della spesa annua dei profili tipo Var. % 2013/2012 Albergo Parrucchiere Ristorante Caseificio Media semplice 7.6% 7.1% 7.7% 6.9% Media ponderata 7.6% 6.6% 7.7% 7.2% Mediana 8.2% 5.1% 8.2% 6.5% Le variazioni nel 2014 Medie provinciali 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% 7.5% 6.9% 5.5% 4.9% Fonte: elaborazione REF Ricerche su dati Unioncamere Piemonte 6.2% 2.8% 8.5% TO VC NO CN AT AL BI VB 6.3% Le variazioni intervenute nel 2013 rispetto al 2012 sono complessivamente nell ordine del 7% (in media nazionale siamo oltre il 6%) Le variazioni relative al 2014, proposte dalle AATO e convalidate dell'aaegsi sono comprese tra il 3% e il 9% 26

27 Grazie per l attenzione! Contatti: Fulvio Bersanetti 27

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