OPERAZIONE UE ATALANTA L ITALIA IN PRIMA FILA CONTRO LA PIRATERIA
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- Lorenza Cicci
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1 FOCUS DIFESA 40 I mezzi aeronavali dell Operazione Atalanta hanno il compito di sorvegliare e riconoscere attività sospette e collegabili alla pirateria. Il continuo approccio amichevole che viene messo in pratica con i marittimi locali ha il fine di far conoscere agli stessi comandanti le migliori tecniche di auto difesa.
2 OPERAZIONE UE ATALANTA L ITALIA IN PRIMA FILA CONTRO LA PIRATERIA Alessandro BUSONERO Parlare di pirateria iniziato il nuovo millennio, sembra del tutto anacronistico e spesso, ai meno attenti, questo termine rimanda in un baleno alla cinematografia d avventura - storica del ben noto attore Johnny Depp nell interpretazione del pirata Jack Sparrow. La realtà invece è ben diversa. La pirateria marittima moderna è un fenomeno di criminalità organizzata che riguarda in special modo alcune zone di mare come quelle prospicenti l area del Corno 41 d Africa (Golfo di Aden e Bacino Somalo). In questi mari, infatti a causa dell assenza di una forte autorità statale, della povertà e delle condizioni sociali dei Paesi rivieraschi, la libertà di navigazione del traffico mercantile viene limitato, a volte impedito e comunque messo in serio pericolo. I pirati moderni infatti hanno come obiettivo quello di sequestrare le navi con il loro carico umano e di merce per poi richiedere onerosi riscatti agli armatori, se non addirittura ai familiari del personale imbarcato. Gli equipaggi
3 sono stati tenuti in ostaggio per lunghi periodi, in media cinque mesi, ma in alcuni casi anche cinque anni. Nel tempo, onde rimanere al di fuori della portata d azione dei pirati, il naviglio mercantile ha modificato le proprie rotte commerciali nell Oceano Indiano spostandosi sempre più ad est. Ma anche i pirati non hanno tardato ad adeguarsi e con l ausilio di navi più grandi, denominate navi madre, spesso pescherecci in grado di rimorchiare imbarcazioni minori utilizzati per assalire le navi mercantili in transito, hanno anch essi aumentato il raggio d azione con un adeguato supporto logistico ed operativo per attacchi a centinaia di miglia dalle coste africane. A questo fenomeno criminale e d interesse mondiale, nel 2008 hanno risposto le Nazioni Unite con le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza 1846 (2008) e 1851 (2008) ed è così che l Unione Europea è scesa in campo per contrastare il fenomeno della pirateria nel Golfo di Aden e Bacino Somalo. Così facendo si è messo in pratica la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare su l obbligo di cooperazione internazionale nella lotta alla pirateria. L Unione Europea in ambito della propria Politica di Sicurezza e Difesa Comune (Common Security and Defence Policy, CSPD) il 10 novembre del 2008 con la Council Joint Action 2008/251, ha istituito l 8 dicembre del 2008 la prima operazione militare marittima denominata Atalanta. Il 21 novembre 2014 il Consiglio dell Unione Europea ha esteso il mandato dell Operazione Atalanta fino dicembre A fianco all Unione Europea anche la NATO si è attivata nel contrasto alla pirateria marittima, prima con l operazione Allied Protector, dopo con Ocean Schield. Durante quest ultima missione l 11 ottobre 2011, navi militari USA e del Regno Unito sotto il Comando (task Force 508) del contrammiraglio Gualtiero Mattesi della Marina Militare con un blitz catturarono quindici pirati 42
4 coinvolti nell assalto del mercantile Montecristo battente bandiera italiana. Nel marzo del 2012, l Operazione Atalanta ha ampliato le proprie azioni anche alle acque territoriali ed interne della Somalia. Giusto ricordare come l Italia abbia sempre considerato di primaria importanza il libero uso del mare a salvaguardia dei propri interessi nazionali. L Italia infatti nel 2005, è stata la prima nazione europea ad essere presente con la propria Marina Militare al largo della Somalia con l operazione Mare Sicuro. Nel luglio dello stesso anno, al largo del Corno d Africa due mercantili italiani, il Cielo di Milano e il Jolly Marrone, avevano subito un attacco da parte dei pirati. Su richiesta degli armatori italiani (Confitarma), il Ministro della Difesa aveva disposto l invio al largo delle coste somale, della fregata Granatiere al fine di proteggere gli interessi nazionali. Sempre la Marina Militare nel marzo del 2006 aveva scongiurato nello stesso tratto di mare, un attacco pirata alla motonave Ievoli. L Operazione EU NAVFOR - Atalanta I mezzi aeronavali dell Operazione Atalanta hanno il compito di sorvegliare e riconoscere attività sospette e collegabili alla pirateria. Essi agiscono in un ampia zona di circa 4700 mila miglia nautiche quadrate (circa chilometri quadrati) che si estendono a sud del Mar Rosso, nel Golfo di Aden e in gran parte dell Oceano Indiano, compreso le Isole Seychelles, Mauritius e Comore. L area di operazioni comprende anche il territorio costiero somalo, così come le sue acque territoriali e interne e il pattugliamento nel corridoio di transito internazionale consigliato - IRTC - (Internationally Recommended Transit Corridor), nel Golfo di Aden e l Oceano Indiano. All interno di questa ampia zona di operazioni i mezzi europei, in stretta collaborazione con il WFP (Programma Alimentare Mondiale) e AMISOM (l African 43
5 L Italia in prima fila contro la pirateria Union Mission in Somalia), garantiscono la protezione lungo la costa somala di tutte le navi che trasportano aiuti umanitari (o logistico per la missione dell Unione africana). Di fondamentale importanza è il continuo approccio amichevole che viene messo in pratica con i marittimi locali, ovvero con gli equipaggi dei pescherecci e del naviglio commerciale della regione al fine di far conoscere agli stessi comandanti le migliori tecniche di auto difesa. Un altro obiettivo della missione navale europea è quello comunque di rappresentare un deterrente contro gli atti di pirateria sfruttando anche i rapporti dell intelligence e delle segnalazioni da parte di navi mercantili e aerei militari (Maritime Patrol and Reconnaissance Aircraft - MPRA). Proprio grazie all attività d intelligence vengono individuate navi sospette, che spesso si confermano come navi equipaggiate da criminali dediti alla pirateria. Una volta catturati, questi equipaggi vengono poi trasferiti alle autorità nazionali competenti per i procedimenti penali. In sintesi gli obiettivi dell Operazione Atalanta sono: proteggere le navi del World Food Programme WFP - (Programma Alimentare Mondiale) che hanno il compito di distribuire i viveri alle popolazioni somale, nonché la protezione del trasporto marittimo per l African Union Mission in Somalia (AMISOM); effettuare opera di deterrenza, prevenzione e repressione degli atti di pirateria; difendere il naviglio mercantile indifeso al largo delle coste somale; 44 contribuire al monitoraggio delle attività di pesca al largo della coste somale; supportare altre missioni dell Unione Europea e le organizzazioni internazionali che lavorano per rafforzare la sicurezza marittima. Un team militare di protezione, imbarcato su una nave del World Food Programme, inoltre, garantisce la sicurezza della navigazione, la protezione del materiale trasportato e gli aiuti umanitari destinati alle popolazioni somale. I dati raccolti dal 2008, dimostrano l efficacia dell operazione Atalanta nella lotta alla pirateria e nella prevenzione degli attacchi contro le navi mercantili. La continua presenza di mezzi aeronavali militari nell area, insieme all attuazione da parte delle navi mercantili di misure di autoprotezione, ha causato la drastica riduzione del numero degli incidenti riconducibili al fenomeno della pirateria. Il 2011 è stato l anno in cui si sono registrati il maggior numero di attacchi con
6 736 ostaggi e 32 navi trattenute dai pirati. Nel dicembre 2014, il numero è sceso a 30 ostaggi e nessuna nave sequestrata. Dalle statistiche ufficiali fornite dall Unione Europea il numero degli attacchi si è fortemente ridotto da 176 a soli 2, nel e nessuno di questi attacchi è stato portato a termine. Durante lo scorso anno, il 2015, non è stato registrato alcun incidente ai danni del traffico mercantile in transito nell area ad alto rischio di pirateria (High Risk Area). Inoltre la presenza dei mezzi aeronavali dell op. Atalanta ha raggiunto i seguenti risultati: un tasso di successo pari al 100% nel fornire protezione alle navi del World Food Programme che forniscono aiuti alimentari al popolo somalo e all AMI- SOM. la protezione contro atti di pirateria a tutto il naviglio mercantile in navigazione nelle zone ad alto rischio attacchi il contributo alla dissuasione, alla prevenzione e alla repressione degli atti di pirateria e rapine a mano armata in mare al largo delle coste della Somalia. la consegna dei presunti pirati alle autorità competenti ed agli organi giudiziari in stretta collaborazione con i governi regionali, come quelli delle Seychelles, Mauritius e Kenya. numerosi interventi a salvaguardia della sicurezza e della vita umana in missioni di salvataggio in mare, aiutando navi mercantili e da pesca locali, regionali e internazionali in difficoltà. Chi contribuisce all operazione Atalanta? Oltre agli Stati Membri dell Unione Europea anche altri stati forniscono il loro contributo alla missione Atalanta. Ad esempio la Norvegia che nel 2009 mise a disposizione per prima una nave militare, seguita poi da altre nazioni quali il Montenegro, la Serbia e l Ucraina che hanno fornito personale presso il comando operativo a Northwood, Gran Bretagna e la Nuova Zelanda con un aereo. La composizione della missione navale europea è soggetta a continui cambiamenti dovuti alla rotazione delle navi militari. In media, è costituita da circa persone, 4-6 navi militari e 2-3 aerei per il pattugliamento marittimo. Oltre alle unità di Atalanta nell area, vengono dispiegate altre forze come quella NATO (Operazione Ocean Shield) e unità nazionali 45
7 L Italia in prima fila contro la pirateria indipendenti inviate da nazioni come la Cina, l India, il Giappone, la Corea, Russia e altri ancora, tutti impegnati nel contrasto della pirateria marittima e a difesa dei propri interessi nazionali. Ad oggi sono 4 le navi militari dislocate in area e due gli aerei. L Italia è rappresentata dal 25 marzo dalla fregata Euro. Controllo politico, la direzione strategica e la struttura di comando Il Comitato politico e di sicurezza dell Unione Europea (CPS) esercita il controllo politico e la direzione strategica di questa prima operazione militare marittima dell UE, sotto l autorità del Consiglio dell Unione Europea e l Alto rappresentante dell Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/vicepresidente Presidente della Commissione europea, l italiana Federica Mogherini. Il comandante dell operazione (Op COMD) dell operazione Atalanta riporta direttamente al CPS. Il comando operativo di Atalanta ha sede a Northwood, nei pressi di Londra (Regno Unito) e da qui programma e dirige l operazione in collaborazione con le autorità politiche e militari dell Unione Europea. Il comandante della forza (Force Commander) esercita invece dal mare il comando e controllo di tutte le forze militari europee nella zona delle operazioni. Egli è responsabile dell esecuzione delle attività militari nell area d interesse e contribuisce alla pianificazione operativa in atto. Dal 20 ottobre 2015 al 6 aprile scorso, il Force Commander è stato il contrammiraglio Stefano Barbieri imbarcato sulla fregata Carabiniere, flag ship di EUNAVFOR Somalia. A bordo della fregata italiana al comando del capitano di fregata Francesco Saladino oltre all equipaggio di 145 militari, era presente anche uno staff internazionale di palombari specialisti del Gruppo Operativo Subacqueo del COMSUBIN, un team di Force Protection della brigata Marina San Marco e dal nucleo piloti, operatori e tecnici specialistici del 2 e 4 Gruppo Elicotteri di Grottaglie e Catania. PSC Political and Security Committee EUMC European Union Military Committee OpCdr Operational Commander EUMS European Union Military Staff Force Commander 46
8 OPERAZIONE ATALANTA Colloquio con l Ammiraglio Stefano Barbieri Ammiraglio nei quasi 8 anni di attività dell operazione Atalanta i dati confermano il calo dei fenomeni legati alla pirateria. A cosa si deve questa tendenza e quale è la situazione oggi? Negli anni Atalanta ha dimostrato di essere un operazione di successo: alla diminuzione degli atti di pirateria hanno contributo anche l insieme delle misure di autoprotezione e contrasto adottate dalle compagnie commerciali marittime, oltre al ricorso ai team armati imbarcati a bordo dei mercantili che ha costituito un decisivo deterrente nei confronti dei pirati. Nessun mercantile in possesso di tale misura di protezione è mai stato infatti piratato. Le organizzazioni dei pirati, tuttavia, non sono ancora state del tutto debellate: ventisei ostaggi sono ancora nelle loro mani da diversi anni. La presenza di navi militari nel Golfo di Aden e nel bacino somalo insieme all adozione di nuove rotte che hanno mantenuto il traffico mercantile quanto più lontano possibile dalla linea di costa, ha portato col trascorrere degli anni a una trasformazione del modus operandi dei pirati, che seppur dotati di pochi mezzi, contano ancora su una significativa disponibilità finanziaria ed esercitano un forte richiamo sui giovani. Come è evoluto il grado di operatività dell Italia tra militari delle altre nazioni alleate? Nel semestre trascorso in qualità di comandante della forza antipirateria europea in mare ho avuto la possibilità di esercitare, per alcuni mesi, anche il compito di coordinatore delle attività antipirateria delle altre due Task Force multinazionali in zona. Abbiamo interagito anche con i cosiddetti Independent Deployers, come per esempio la Cina e la Corea, conducendo attività addestrative comuni, con il riscontro di un buon livello di interoperabilità. Tutto ciò consentirà peraltro la possibilità di implementare lo scambio di supporto logistico, assistenza sanitaria ed, in generale, la possibilità di una maggiore integrazione tra le forze operanti in area, garantendo una graduale condivisione degli sforzi tra un numero sempre più ampio di nazioni. Lei è stato al Comando della Missione Atalanta per sei mesi ed oltre all attività in mare, molte sono state le occasioni di incontro con le comunità rivierasche africane. Qual è la percezione della presenza in mare delle navi militari europee? La stretta collaborazione con partner regionali come per esempio le Seychelles, le Mauritius e la Tanzania soprattutto per quanto attiene sicurezza e aspetti legali, ha consentito di ottenere significativi risultati nella lotta alla pirateria, con accordi con gli stati regionali per la gestione giudiziaria dei pirati, degni di nota. Durante tutte le soste operative delle navi sotto il mio comando si sono mantenuti contatti con le autorità locali e le Marine e Guardie costiere in particolare, perseguendo attività addestrative congiunte e a favore delle forze locali. Atalanta, con le attività appena citate e attraverso la cooperazione con le missioni sorelle dell UE, EUCAP NESTOR, EUTM e le Nazioni Unite (UNODC), ha concorso a realizzare programmi regionali di addestramento e strutture che hanno contribuito alla riduzione della pirateria somala l obiettivo della restituzione di questi mari alla legalità e alla libertà di navigazione ora è più vicino, anche grazie a voi. È con piacere che esprimo a tutti voi e a coloro che hanno operato su questi mari per lunghi anni, il mio apprezzamento e la riconoscenza del Paese. Sergio Mattarella in occasione della visita a Nave Carabiniere
9 Quale sarà il futuro della missione Atalanta? Gli stati membri dell UE riconoscono la necessità di continuare ad esercitare pressione sul sistema economico-criminale dei pirati, sia in mare sia a terra. In questa prospettiva Atalanta sta lavorando per rendere estremamente difficoltoso e arduo per i pirati tornare ad attaccare navi in mare, cercando realistiche alternative ai mezzi di sostentamento delle comunità costiere somale, al fine di scongiurare il ritorno della pirateria. Atalanta continuerà quindi a cooperare con il World Food Programme dell ONU e col Governo Somalo, gli altri Stati della regione, con l industria marittima e le altre forze impegnate nell antipirateria. Colloquio con il capitano di fregata Francesco Saladino Il Presidente Mattarella ha testimoniato l importanza dell impegno italiano a salvaguardia del libero uso del mare. Come è stata vissuta questa esperienza dagli uomini e donne del suo equipaggio? L attività di contrasto della pirateria in mare è stata lunga ed intensa, ha richiesto una attenta e vigile attività di pattugliamento sia in alto mare che in prossimità della costa somala. Quantificando l attività svolta, nel suo deployment nel teatro operativo Nave Carabiniere ha effettuato quasi ore di moto, percorso oltre miglia, effettuando più di 292 interrogazioni alle imbarcazioni e conducendo 47 friendly approaches. L equipaggio ha avuto piena consapevolezza dell importanza e della rilevanza dell Operazione Atalanta per il nostro Paese, che ha una economia fortemente dipendente dal commercio marittimo e l apprezzamento e la riconoscenza espressi alle donne e agli uomini di Nave Carabiniere dal Capo dello Stato in occasione della visita avvenuta a Mascate (Oman) è stato stimolo a fare meglio e, allo stesso tempo, motivo di orgoglio. Come considera le iniziative per la popolazione e in supporto alle organizzazioni internazionali? Il contrasto alla pirateria e la salvaguardia della libertà di navigazione passa anche attraverso la creazione di migliori condizioni di vita a favore delle popolazioni che si affacciano nell Oceano Indiano. In tale contesto va inquadrata l attività di supporto fornita da Nave Carabiniere per la realizzazione di un progetto della FAO con la posa di 25 Fish Aggregation Devices (FAD) lungo tutto la costa somala, con l obiettivo di incrementare le risorse e il commercio ittico. Continuativamente per circa un mese, Nave Carabiniere ha assicurato scorta e protezione ad un mercantile dalla FAO che ha posato in mare i 25 dispositivi lungo le migliaia di miglia del bacino orientale e settentrionale somalo, ricevendo un importante riconoscimento dall ONU. Infine, in occasione delle visite operative in porto ad Antsiranana (Madagascar) e Dar es Salaam (Tanzania), l equipaggio di Nave Carabiniere ha contribuito in maniera volontaria alla manutenzione di ospedali, orfanotrofi e scuole, per non parlare delle offerte e delle donazioni di medicine, apparecchiature mediche, materiale scolastico e viveri. 48
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