REPORT 2011 RELATIVO A MALATTIE INFETTIVE NOTIFICATE, VACCINAZIONI EFFETTUATE E ATTIVITA DELLA MEDICINA DEI VIAGGI DELLA AUSL12 DI VIAREGGIO

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1 REPORT 2011 RELATIVO A MALATTIE INFETTIVE NOTIFICATE, VACCINAZIONI EFFETTUATE E ATTIVITA DELLA MEDICINA DEI VIAGGI DELLA AUSL12 DI VIAREGGIO A cura del personale della UFC Igiene e Sanità Pubblica: Dr. Franco Barghini Dr. Marina Cadoni AS Laura Storietti IP Fulvia Pieroni Responsabile Dr. Stefano Pieroni Si ringraziano per la collaborazione i medici che hanno trasmesso le notifiche di malattia infettiva e i report delle vaccinazioni eseguite Per ulteriori informazioni: UFC Igiene e Sanità Pubblica, ASL12 Viareggio Via Martiri di Sant Anna 12, Pietrasanta Franco Barghini tel f.barghini@usl12.toscana.it Marina Cadoni tel m.cadoni@usl12.toscana.it 1

2 REPORT MALATTIE INFETTIVE 2011 Il report malattie infettive è una rappresentazione volta ad illustrare parte della attività effettuata dalla UFC (Unità Funzionale Complessa) Igiene e Sanità Pubblica e nel contempo fornire agli operatori sanitari, uno strumento di facile consultazione relativamente all andamento delle malattie infettive, alla attività di prevenzione di queste, il livello di copertura vaccinale nella ASL 12 ed infine la attività svolta dall ambulatorio di medicina dei viaggi. Nel redarre questo report si è voluto prendere in considerazione anche lo storico delle malattie infettive a noi notificato (vedi tabella ). Inoltre qualche spunto di riflessione su alcune malattie infettive come Tubercolosi, Epatite B, Epatite A, MST (Malattie Sessualmente Trasmissibili) e Legionellosi; questo perché oltre ad essere malattie infettive di particolare gravità, per alcune di esse sono disponibili vaccini efficaci. La tubercolosi infine ha uno stretto legame con l ambiente di vita, una inadeguata alimentazione, ecc., tanto da poter essere annoverata tra le patologie a carattere sociale. notifiche malattie infettive malattia blenorragia brucellosi diarrea infettiva epatite A epatite nanb febbre tifoide legionellosi leishmaniosi cutanea leishmaniosi viscerale leptospirosi listeriosi malaria meningite meningococcica meningite batterica non meningococcica meningoencefal ite acuta virale micobatteriosi non tubercolare mollusco contagioso malattia

3 mononucleosi infettiva morbillo parotite epidemica pediculosi capo pediculosi pube pertosse rickettsiosi rosolia salmonellosi non tifoidea scabbia scarlattina sifilide tetano tinea capitis tinea corporis toxoplasmosi tubercolosi tularemia teniasi varicella TOTALE

4 TUBERCOLOSI Successivamente al 1999, anno della introduzione del nuovo sistema di notifica di malattia infettiva tubercolare, si è osservato una maggiore attenzione da parte dei clinici alla notifica di casi di Tb. I casi di malattia tubercolare presentano una lieve tendenza all aumento ed un differente andamento nella popolazione italiana rispetto alla popolazione immigrata in Italia e originaria di paesi ad alta endemia tubercolare. L andamento epidemiologico nella ASL 12 è sovrapponibile a quello presente nel resto del paese. Casi di Tb dal 2000 al 2011 Perché si verifichi il rischio di trasmissione tra il malato ed i contatti, questi ultimi, devono trascorrere molte ore nello stesso ambiente confinato (close contacts della letteratura anglosassone). Per questo motivo, le due popolazioni, italiana e straniera, avendo ancora pochi momenti di contatto, possono tendenzialmente essere considerate due popolazioni separate con una epidemiologia diversa rispetto alla Tb. I casi che si verificano nei soggetti giovani adulti, aa, sono prevalentemente pazienti che provengono da Paesi ad alta endemia mentre i casi che si verificano in soggetti con età superiore ai aa sono prevalentemente italiani. Avere un valore di incidenza preciso può risultare difficile, in quanto la popolazione immigrata non è nota con esattezza, spesso si presenta solo domiciliata e non residente nel territorio della ASL 12 se non addirittura senza fissa dimora. Ricordo comunque che il principale intervento di prevenzione della diffusione del micobatterio tubercolare è la cura del malato. C è, oggi più che in passato, una particolare attenzione dei clinici nella segnalazione dei casi di Tb alla U.F. Igiene e Sanità Pubblica e questo permette di intervenire nel migliore dei modi per limitare la diffusione del M.Tubercolosis nella popolazione. In questi ultimi anni si sono presentati due casi di Tb polmonare infettante in ambito scolastico. Questo ha comportato l intervento del personale di questa UFC, per la ricerca dei soggetti affetti da 4

5 ILT (Infezione Latente Tubercolare). Si ritiene utile precisare come l informazione alle famiglie, ai ragazzi e al personale della scuola rappresenti l elemento cardine per ottenere la migliore risposta, in termini di prevenzione, con il fine che i soggetti interessati, comprendano il significato della malattia, dei possibili rischi del passaggio da ILT a Tb in forma attiva, e della necessità degli interventi di prevenzione ad oggi possibili. EPATITE B I casi di epatite B acuta sono in diminuzione se valutiamo l intera popolazione (tabella allegata). Ben diversa è la situazione osservando la suddivisione dei casi per fasce di età. Infatti i casi non sono oramai più presenti nella popolazione tra 0 e 32/33 anni, questo in virtù della campagna di vaccinazione di massa che dal 1991 viene portata avanti nel nostro Paese. Nella popolazione con una età compresa tra i 35 e i 55 anni abbiamo però i casi di malattia acuta, che prevalentemente hanno come fattore di rischio infettivo rapporti sessuali non protetti. La tabella sottostante, presa dal rapporto SEIEVA (Sistema di Sorveglianza delle Epatiti Virali Acute) dell Istituto Superiore di Sanità e relativo agli anni , presenta dati riferiti a tutta la popolazione italiana, suddivisa per fasce di età. Indica il numero di epatiti acute da virus B ogni persone di quella fascia di età negli anni di riferimento. La popolazione della Versilia nata prima del 1979 è di circa abitanti (ultimo dato ISTAT ) e non è stata interessata dalla campagna di vaccinazione di massa iniziata nel

6 Negli ultimi otto anni l incidenza della epatite B in questa popolazione oscilla ogni anno, tra i 7,8 casi x e i 3,5 casi x Questi valori sono sovrapponibili a quelli che si registravano nella seconda metà degli anni 80 nella popolazione italiana con età > 25 aa. (vedi tabella sopra). Il dato locale è in linea con l andamento nazionale (IX Workshop SEIEVA 2009) Tassi di incidenza (x ) dell'epatite B per età ed anno in Italia. SEIEVA Dalla lettura della maggior parte dei questionari SEIEVA, conseguenti ai casi di epatite acuta verificatesi nella nostra ASL, i pazienti hanno avuto comportamenti a rischio per le MST (Malattie Sessualmente Trasmesse) compresa, quindi, la epatite B. Questo dato fa pertanto ritenere che i comportamenti a rischio per la trasmissione delle MST, siano troppo spesso dimenticati o ancor peggio non conosciuti, ovvero che la percezione del rischio sia sottovalutata, anche nella popolazione adulta. A questo proposito prendendo in esame tra le MST, le notifiche di sifilide degli ultimi cinque anni, si nota come queste siano in aumento rispetto a quanto registrato negli anni precedenti. 6

7 EPATITE A Il trend dell epatite A sembra essere costante negli ultimi 10 aa. Analizzando i questionari SEIEVA, si evidenzia che, a cavallo degli anni , si sono verificati almeno due clusters in omosessuali maschi con comportamenti a rischio di infezione legati alla attività sessuale. Casi analoghi si sono registrati in altre ASL toscane nello stesso periodo. Per altri casi i viaggi in aree ad alta endemia sembrano essere il fattore di rischio più frequente per l infezione. MALATTIA DEL LEGIONARIO Come è possibile rilevare già dalla tabella sottostante, i casi di Legionellosi notificati sono in netto aumento. Non è affatto chiaro se l incremento dei casi sia reale o, come si presume, sia legato ad una maggior attenzione nei confronti della diagnosi (nei casi sospetti esecuzione di routine del test urinario) e successiva notifica di questa pericolosa infezione. Questo deve spingere ad avere una maggiore attenzione da parte di strutture sanitarie, residenze per anziani, ecc., nella valutazione del rischio di infezione delle reti idriche in quanto in queste strutture affluiscono un numero elevato di soggetti a maggior rischio di contrarre la Malattia del Legionario, come descritto nelle linee guida dell OMS pubblicate nel

8 VACCINAZIONI E MALATTIE INFETTIVE PREVENIBILI Le vaccinazioni dell infanzia e dell adolescenza Le coperture vaccinali nell età pediatrica hanno raggiunto e superato i livelli di copertura dei target fissati dalla Regione Toscana per gli anni di riferimento. I tassi di copertura, comunque alti, devono essere valutati in termini di sanità pubblica, per comprendere se sono stati raggiunti dei livelli di copertura tali da garantire una reale protezione della popolazione vaccinata e non, e dovranno pertanto essere mantenuti nel tempo. Le coperture vaccinali a 24 mesi di età raggiungono i valori posti come obiettivo dalla Regione Toscana, anche se per alcune vaccinazioni i valori raggiunti nel 2011, rispetto agli anni precedenti, sono in diminuzione : - per quanto riguarda il vaccino esavalente (DTPa-Hib-HBV-IPVe) si nota un calo importante nella copertura rispetto allo scorso anno (97.63 nel nel 2011) pur rimanendo al di sopra del target (>95%); mentre per MPR si registra un miglioramento rispetto al 2010 (90.60 nel nel 2011) rimanendo però sempre molto al di sotto di quello che è considerato il valore ottimale di copertura (>95%); - per quanto riguarda le vaccinazioni di più recente introduzione nel calendario vaccinale è migliorato il livello di copertura per meningococco C (per la coorte del 2009 è 92.04% mentre l anno precedente per la coorte del 2008 era 85.55%). La copertura per pneumococco è del 94,95%, un valore di copertura superiore al dato medio regionale. COPERTURE VACCINALI A 24 MESI (obiettivo 95%) Difterite Tetano Pertosse 97,32 97,63 95,79 Polio 97,25 97,70 95,79 Epatite B 97,25 97,63 95,79 Haemophilus Influenzae B Morbillo Rosolia Parotite (MPR) 1 dose 97,18 97,27 95,64 92,18 90,60 91,65 Meningococco C 90,22 85,50 92,04 Pneumococco NR 84,42 94,95 8

9 La copertura per difterite tetano a 6 anni presenta valori superiori rispetto alla media regionale (91,96%), mentre la copertura con due dosi per MPR è ancora molto inferiore all obiettivo del 95% COPERTURE VACCINALI a 6 anni (obiettivo 95%) Difterite Tetano 96,77 94,23 94,07 Morbillo Rosolia Parotite (2 dosi) 84,80 84,99 85,48 Si deve registrare purtroppo un numero crescente, anche se di poco ogni anno, di famiglie che rinunciano a vaccinare i loro figli, per motivi essenzialmente ideologici e per paura della pratica vaccinale. Questo deve impegnarci ad effettuare un corretto ed efficace approccio alle famiglie per fornire informazioni chiare, corrette ed esaustive. Importante è, inoltre, cercare di non ritardare la effettuazione dei vaccini senza che ci sia una reale motivazione per il bambino; nei bambini non completamente vaccinati è necessario riproporre/eseguire le vaccinazioni ogni volta che se ne presenta l occasione: visita presso l ambulatorio del pediatra, presso l ambulatorio del distretto,ecc. L importanza di elevati livelli di copertura vaccinale da raggiungere nella corretta fascia di età permette di ottimizzare le ridotte risorse umane disponibili, ma soprattutto di evitare che da ritardi vaccinali conseguano pericolosi vuoti di protezione. Gli ottimi risultati raggiunti, ad esempio, con la copertura della vaccinazione anti pertosse nei bambini sotto il primo anno di età, hanno portato nell arco di un decennio ad avere un numero di casi di malattia estremamente basso, nei bambini con età inferiore ai 2 aa. Numero casi di pertosse dal

10 PNEUMOCOCCO Per ciò che riguarda la vaccinazione anti pneumococcica, dai dati di letteratura, è possibile in tempi molto brevi, ottenere addirittura un duplice effetto positivo. Il primo è la riduzione drastica delle malattie invasive da pneumococco (IPD) nel bambino. La seconda è la riduzione del numero dei casi di IPD nei soggetti anziani al di sopra dei 65 aa, stabilito che al progressivo aumento dell età degli anziani, corrisponde un maggiore effetto protettivo. Questo effetto deriva dalla minor circolazione degli pneumococchi negli ambienti dove convivono bambini vaccinati e anziani. Sappiamo infatti come il serbatoio dei vari sierotipi di pneumococchi siano i bambini di età prescolare, come può essere evidenziato dalla tabella sottostante (elaborazione personale tratta da Epidemiology of Streptococcus pneumoniae- Mark Fletcher, MD. ) PORTATORI NASOFARINGEI PNEUMOCOCCO 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% età 0-5aa età 6-10 aa età 11-18aa adulti con bambini in famiglia aulti senza bambini in famiglia tabella: percentuale dei portatori in base all età A rafforzare la tesi sopra descritta può essere da esempio la figura sottostante, dove viene messo in evidenza come all aumentare dell età dell anziano, convivente con bambini vaccinati, si ha una riduzione via via maggiore di casi di IPD nell anziano stesso. Questo è un esempio di come i bambini possono realmente dare una mano salutare ai loro nonni. Riportiamo nella tabella sottostante l incidenza annuale di IPD per fasce di età a partire dai 50 aa. negli USA

11 85aa 75-84aa anno di inizio vaccinazione pneumococco 65-74aa coniugato 7valente nei bambini 0-2aa negli 50 64aa USA Elaborazione personale da Lexau 294 : , 2005 Jama Siamo ricorsi a dati di letteratura, in quanto in Italia non esiste un sistema di monitoraggio per ogni età delle malattie invasive da pneumococco. MORBILLO e ROSOLIA Parlando delle malattie infettive prevenibili con vaccino devono essere prese in considerazione due malattie per le quali da oltre un decennio esiste un programma per l eliminazione, prima e eradicazione poi, da parte dell OMS. I livelli di copertura raggiunti sino ad oggi, seppur elevati, non ci rassicurano da epidemia o clusters epidemici più o meno grandi. morbillo

12 A questo proposito si allega la scheda, relativa al morbillo, elaborata dall Istituto Superiore di Sanità, presente nel Piano Nazionale per l Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita , dove viene evidenziato il rischio/controllo della malattia nella popolazione a seconda della copertura vaccinale raggiunta La freccia indica il livello di copertura vaccinale raggiunto nella nostra ASL da diversi anni, appare evidente come si debba effettuare uno sforzo ulteriore per superare la soglia del 95% di copertura al 24 mese di vita. Analoghe considerazioni possono essere fatte per la copertura della rosolia nella popolazione. Nel grafico sottostante sono riportate le notifiche dei casi di rosolia negli ultimi 20 anni nella nostra ASL. 12

13 Da oltre 10 anni non si registrano epidemie o clusters epidemici ma questo non deve far diminuire l attenzione sulla copertura vaccinale nei bambini, maschi e femmine e nell offrire alle ragazze e donne in età fertile la vaccinazione MPR, al fine di evitare anche un solo tragico caso di rosolia congenita. VACCINAZIONE ANTI PAPILLOMAVIRUS La vaccinazione contro le infezioni da papilloma virus tipo 16 e tipo 18 (principali cause di carcinoma della cervice uterina), è stata introdotta nel 2008 in Regione Toscana. Nella ASL 12 abbiamo valori di copertura notevolmente superiori rispetto alla media regionale, tuttavia è necessario ridurre il livello di mancato completamento del ciclo (dalla tabella sottostante si nota come ogni anno circa il 5% delle ragazze non completano il ciclo vaccinale; per la coorte 2000 è ancora in corso la chiamata per la terza dose). COPERTURA VACCINALE PER HPV 1 dose 3 dose Coorte di nascita ,8 73,2 Coorte di nascita ,7 82,7 Coorte di nascita ,2 81,2 Coorte di nascita ,6 89,3 Coorte di nascita ,9 77,4 Coorte di nascita ,4 79,4 Coorte di nascita ,2 76,5 Coorte di nascita ,9 73,9 13

14 Per la coorte di nascita 1999 la percentuale di copertura della popolazione delle ragazze dodicenni è stata del 82,7%, percentuale nettamente superiore alla media regionale che è stata del 69,3% e superiore anche al target stabilito dalla regione pari a 80%. Si deve altresì rilevare come, con un livello di copertura molto superiore a questo e pari a >95%, se mantenuto nel tempo, è possibile poter cogliere appieno il potenziale di questa vaccinazione in termini di prevenzione primaria con notevoli riflessi anche Questo sulla base di tre elementi concomitanti: 1) Copertura vaccinale della popolazione >95% contro i sierotipi di papilloma virus più frequentemente causa di infezione, cioè i tipi 16, 18, oltre alla possibile cross reattività contro altri tipi e cioè il 31, il 33, ed il 45 (questo dato potrà essere confermato negli anni a seguire studiando la circolazione dei sierotipi di PPV nella popolazione vaccinata. I tipi 16 e 18 sono causa del 70% delle infezioni e con una cross reattività anche nei confronti degli altri ceppi virali è possibile arrivare almeno all 80% di copertura. Ribadisco però che il punto fondamentale è il raggiungimento ed il mantenimento nel tempo di oltre il 95% di copertura vaccinale nella popolazione. 2) Mantenimento di alti livelli di adesione alle campagne di screening tradizionale (pap-test) nella popolazione femminile per la prevenzione secondaria del cancro della cervice uterina, in particolare nelle donne vaccinate all età di 12 aa. 3) Utilizzo delle nuove tecniche di indagine dell infezione da papilloma virus HPV-DNA test (ricerca del genoma virale) come metodica di screening non invasiva. Il verificarsi di questi tre fattori permetterà di allungare i tempi tra uno screening e l altro, passando dai 3 anni attuali ai 5 anni, con evidenti vantaggi, non solo in termini di risparmio economico/finanziario, conseguenti al raggiungimento di questo obiettivo. VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE La campagna di vaccinazione antinfluenzale ha interessato le categorie a rischio indicate dal Ministero della Salute. Non è stato raggiunto l obiettivo di copertura fissato al 75% ed il risultato è stato inferiore a quello degli anni precedenti con un lieve incremento tuttavia rispetto allo scorso anno per quanto riguarda alcune categorie, quali il personale di assistenza, i contatti di soggetti a rischio e gli addetti a pubblici servizi. Su questo fronte è necessario un impegno forte, soprattutto da parte dei MMG, per incrementare in modo significativo la copertura degli ultra 65enni e soprattutto da parte delle strutture aziendali che effettuano vaccinazioni: Medico competente, Igiene e Sanità Pubblica, Attività Sanitarie di Comunità, per incrementare fortemente le vaccinazioni del personale sanitario e di assistenza Dosi somministrate % ultra65enni vaccinati 69,8 68,0 65,9 Portatori di patologie a rischio Personale sanitario e di assistenza Contatti di soggetti a rischio Addetti a servizi pubblici 14

15 VACCINAZIONI PER L ADULTO Come noto la UFC Igiene e Sanità Pubblica assicura, già da molti anni, le vaccinazioni per la popolazione adulta di tutta la Versilia, effettuando tre sedute vaccinali settimanali nel presidio di Pietrasanta sede del Dipartimento di Prevenzione. Presso l ambulatorio vengono regolarmente somministrate le vaccinazioni alle categorie a rischio sia lavorativo che per patologia (antidifto/tetanica/pertossica, antiepatite B, antiepatite A, antirabica, antitifica, antipneumococcica e antimeningococcica), nonché ai soggetti contatto di caso di malattia (MPR, varicella, epatite A ed epatite B). Inoltre, considerata l importanza che ha il vaccino anti HPV nella prevenzione del carcinoma della cervice uterina, dal 2012 è disponibile presso il nostro ambulatorio il vaccino anche per le donne adulte in età fertile anni, con compartecipazione al costo da parte della utente. Continua, infine, l offerta gratuita del vaccino MPR e varicella alle donne adulte in età fertile non immuni verso queste malattie nell ambito della prevenzione delle patologie in gravidanza. Vaccinazioni adulti categorie a rischio (escluso viaggiatori) Vaccinazioni Totale Totale

16 ATTIVITÀ DI MEDICINA DEI VIAGGI DAL 2006 AL viaggiatori viaggiatori viaggiatori Il numero dei viaggiatori che si sono rivolti all ambulatorio di medicina dei viaggi negli ultimi cinque anni è in costante diminuzione (vedi figura sopra). Dopo il massimo numero di affluenze registrato nel 2007, nel 2008 in coincidenza con la crisi economica mondiale si è assistito ad un calo che è proseguito anche negli anni successivi. Oltre alla crisi economica si sono sommati anche altri fattori negativi: l aumento delle tariffe regionali per visita e vaccini, e forse anche lo spostamento dell ambulatorio da Viareggio a Pietrasanta. Comunque il calo dei viaggiatori è prevalente nei turisti che si recano all estero con viaggi organizzati, mentre non si osservano variazioni significative nelle altre categorie. Una non adeguata conoscenza della malaria, della dengue e di altre malattie tropicali, può esporre il viaggiatore a rischi molto gravi per la propria salute. Sappiamo infatti che se da un lato i rischi per il singolo turista sono inferiori, rispetto a chi viaggia per motivi di lavoro o cooperazione internazionale (i paesi / aree interessate dal viaggio non sono necessariamente preparate ad accogliere viaggiatori provenienti da paesi ricchi ), dall altro l alto il numero elevato dei turisti che si recano in aree sicuramente a minor rischio ( mai a rischio zero ) per malattie infettive quali malaria, malattie a trasmissione sessuale, tossinfezioni alimentari, ed altri eventi avversi come mal di montagna, incidenti stradali, ecc., può esporre il singolo a rischi inattesi e per questo pericolosi. Sesso femmine maschi

17 La prevalenza di viaggiatori di sesso maschile negli ultimi tre anni è legato al minor numero di turisti rispetto al numero dei lavoratori (quasi esclusivamente maschi) che è rimasto costante Cooperazione internazionale Adozione Lavoro Turismo organizzato Turismo autonomo Visita parenti Studio La tipologia di viaggiatori maggiormente in calo è quella dei turisti (soprattutto coloro che utilizzano viaggi organizzati) mentre rimangono costanti i l avoratori e in leggero aumento le cooperazioni internazionali e anche i trasferimenti all estero. Sport altro trasferimento Motivo dei viaggi Coop inter Adoz Lavoro Tur org Tur aut Visita parenti Studio Sport altro trasferimento 17

18 Le macro-aree meta dei viaggi non sono modificate ; la meta da sempre più ambita rimane l Africa subshariana e questo, unito alla bassa affluenza all ambulatorio di medicina del viaggiatore, deve far mantenere alta la attenzione da parte dei medici curanti, sulla vera e più probabile emergenza clinica nei viaggi brevi. Ci riferiamo alla malaria da Pl. falciparum. La prevenzione della malaria è una priorità per chi si reca in aree endemiche e spesso l attenzione del viaggiatore è rivolta al solo uso dei farmaci antimalarici e molto meno alla prevenzione meccanico / comportamentale (uso corretto dei repellenti per la cute, impregnanti per i vestiti, zanzariere impregnate, ecc), che se ben effettuata può ridurre il rischio di oltre il 90%. Aree visitate Africa del nord Africa subsahara/australe America del nord America centrale continentale/caraibi America del sud tropicale America del sud non tropicale Asia dell est Asia centro sud / orientale Asia sud occidentale Australia Nuova Zelanda Antartico Melanesia e Micronesia-Polinesia Europa Viaggi in +aree a rischio Essenziale è, inoltre, per il viaggiatore, conoscere quelli che potrebbero essere i sintomi iniziali della malaria, per poter intervenire con la terapia corretta e nei tempi giusti evitando le complicanze che possono essere estremamente gravi. La malaria si presenta spesso con sintomi iniziali subdoli, come febbricola, cefalea, dolori articolari, tosse secca, astenia, ecc. Sintomi peraltro transitori nei primissimi attacchi e che per tali motivi possono risultare sottovalutati dal paziente, ma che invece devono essere attentamente valutati al fine di effettuare una corretta diagnosi di malaria nei tempi rapidi (le prime ore dall insorgenza), per attuare, se del caso, la corretta terapia. Se un problema lo conosci sai come affrontarlo per ridurre il rischio e per mettere in condizioni ché il personale sanitario possa intervenire nei giusti tempi per limitare i rischi di complicanze. 18

19 E ovvio che il rischio malarico è più o meno elevato a seconda delle aree visitate, il tempo di permanenza, l effettuazione o meno della profilassi farmacologica, ecc. Tutte cose da valutare prima del viaggio per fornire le migliori informazioni al viaggiatore. L età dei viaggiatori è prevalentemente giovane adulto ma non sono da escludere l età pediatrica e quella > 65 aa. Sappiamo che un numero così basso di viaggiatori internazionali non può certo essere rappresentativo della popolazione che effettivamente viaggia, sia in termini di età, sesso, e destinazioni raggiunte. Non bisogna dimenticare che il viaggiatore, sia esso turista che lavoratore, si espone a rischi propri della tipologia di quel viaggio come altitudine, clima, alimentazione, stress legato a vari fattori in primis jet-lag, ma ancor prima al riacutizzarsi di patologie preesistenti, come cardiopatie, diabete, ipertensione arteriosa, ecc. E di primaria importanza quindi una perfetta collaborazione tra medici curanti e medici dell ambulatorio di medicina del viaggiatore per dare al viaggiatore le informazioni a lui utili, sulla base del suo stato di salute e sulla base del tipo di viaggio che intende intraprendere >\ =

20 Profilassi antimalarica Meflochina Antovaquone/proguanil Clorochina Clorochina/proguanil Dossiciclina Autotrattamento Comportamentale Vengono infine riportate le vaccinazioni effettuate presso l ambulatorio di medicina dei viaggi negli ultimi cinque anni. La diminuzione del numero delle vaccinazioni eseguite presso l ambulatorio di medicina del viaggiatore, in particolare per alcuni tipi di vaccino, può essere in parte spiegato, che un certo numero di questi, sono oramai utenti abituali che hanno già effettuato i cicli vaccinali tipici dei viaggiatori, ma che prima di ogni viaggio vengono in ambulatorio giusto per un aggiornamento epidemiologico dei paesi meta del viaggio. Come si può notare, dal 2011 è iniziata presso il nostro ambulatorio anche la somministrazione del nuovo vaccino anti meningococco coniugato tetravalente ACWY 135 notoriamente più efficace del polisaccaridico totale Vaccinazioni viaggiatori Febbre gialla Tetano Difto tetano dtpa Epatite A Epatite B Antiepatite A+B Tifo

21 Rabbia M. ACWY Pol M. ACWY Con Meningite C Polio MPR Varicella Influenza tot

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