Seminario sui muscoli della gamba. Emiliano Bruni e Lorenzo Vagnoni () 11 maggio 2012

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1 Seminario sui muscoli della gamba Emiliano Bruni e Lorenzo Vagnoni () 11 maggio 2012

2 Titolo: Seminario sui muscoli della gamba Autore: Emiliano Bruni e Lorenzo Vagnoni () Oggetto: I muscoli della gamba Keywords: anatomia, gamba, muscoli, struttutra, medicina, chirurgia,laurea, Chieti Sorgenti disponibili agli indirizzi: (SVN) (WEB) Le informazioni contenute in questo documento sono state verificate e documentate per quanto possibile. Ne l autore ne qualsiasi altra persona o compagnia coinvolta nella creazione, produzione e distribuzione di questo documento possono essere considerato responsabili per eventuali imprecisioni o carenze delle informazioni rese disponibili. materiale presente in questo documento avviene a esclusivo rischio del lettore. L utilizzo del Questo libro è rilasciato con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web o spedisci una lettera a Creative Commons, 171 Second Street, Suite 300, San Francisco, California, 94105, USA. Ogni volta che usi o distribuisci quest opera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza In particolare, sei libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest opera di modificare quest opera alle seguenti condizioni: Attribuzione Devi attribuire la paternità dell opera nei modi indicati dall autore o da chi ti ha dato l opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l opera. Non commerciale Non puoi usare quest opera per fini commerciali. Condividi allo stesso modo Se alteri o trasformi quest opera, o se la usi per crearne un altra, puoi distribuire l opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa prendendo atto che: Rinuncia È possibile rinunciare a qualunque delle condizioni sopra descritte se ottieni l autorizzazione dal detentore dei diritti. Pubblico Dominio Nel caso in cui l opera o qualunque delle sue componenti siano nel pubblico dominio secondo la legge vigente, tale condizione non è in alcun modo modificata dalla licenza. Altri Diritti La licenza non ha effetto in nessun modo sui seguenti diritti: Le eccezioni, libere utilizzazioni e le altre utilizzazioni consentite dalla legge sul diritto d autore; I diritti morali dell autore; Diritti che altre persone possono avere sia sull opera stessa che su come l opera viene utilizzata, come il diritto all immagine o alla tutela dei dati personali.

3 Indice Elenco delle Figure 5 1 I muscoli Classificazione dei muscoli Sulla base della posizione Sulla base alle strutture di inserzione Sulla base al metodo inserzione Sulla base della forma del tendine di inserzione Sulla base del numero di capi di origine Sulla base del numero tendini di inserzione Funzionamento dei muscoli La gamba Introduzione La struttura ossea della Tibia La struttura ossea della Perone o Fibula Muscoli della gamba Fascia muscolare e logge della gamba Loggia anteriore Muscolo tibiale anteriore Muscolo estensore lungo dell alluce Muscolo estensore lungo delle dita del piede Muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3 ) Loggia laterale Muscolo peroneo lungo Muscolo peroneo breve Loggia posteriore superficiale Muscolo tricipite della sura Muscolo plantare Loggia posteriore profonda Muscolo popliteo Muscolo flessore lungo dell alluce Muscolo tibiale posteriore Muscolo flessore lungo delle dita del piede

4 Indice Fossa poplitea Legamenti del collo del piede Immagini 30

5 Elenco delle figure 4.1 Tibia - Vista anteriore e posteriore Fibula - Vista anteriore e posteriore Tibia e fibula gamba destra con legamenti - Veduta anteriore Ossa del piede - Visione mediale, dorsale e plantare Sezione gamba - Vista trasversale vuota Sezione gamba - Vista trasversale Inserzione muscoli della gamba - Vista anteriore Inserzione muscoli della gamba - Vista posteriore I soli muscoli anteriori della gamba e superfici di origine Muscoli della gamba - Dissezione superficiale - Vista anteriore Muscoli della gamba - Dissezione profonda - Vista anteriore I soli muscoli laterali della gamba in visione laterale e posteriore Muscoli della gamba - Vista laterale I soli muscoli posteriori superficiali della gamba in visione posteriore e laterale Muscoli della gamba - Dissezione superficiale - Vista posteriore Tendine di Achille - Radiogramma normale Tendine di Achille - Radiogramma patologico Muscoli della gamba - Dissezione intermedia - Vista posteriore I soli muscoli posteriori profondi della gamba in visione posteriore con origini Muscoli della gamba - Dissezione profonda - Vista posteriore Legamenti e tendini della caviglia destra - Vista laterale Legamenti e tendini della caviglia destra - Vista mediale Legamenti e tendini del piede - Vista plantare Muscoli e tendini del piede - Vista laterale e mediale Fossa poplitea

6 1 I muscoli 1.1 Classificazione dei muscoli Sulla base della posizione In base alla posizione, i muscoli si dividono in muscoli superificiali o pelliciai, che si trovano appena sotto la pelle e si attaccano con almeno una etremità alla fascia profonda del derma. Esempoio sono i muscoli della faccia, della testa, del collo, del palmo della mano muscoli profondi o sottofasciali Sulla base alle strutture di inserzione Sulla base delle strutture a cui i muscoli si attaccano possono essere suddivisi in muscoli dello scheletro, quando le due estremità si inseriscono su segmenti ossei muscoli annessi agli organi esempio i muscoli dell occhio, dell apparato uditivo, di quello digerente, laringe, faringe, elevatori dell ano Sulla base al metodo inserzione Il metodo con cui il muscolo si aggancia all elemento di inserzione può essere diretto per mezzo di un tendine ossia tramite formazioni fibrose biancastre molto resistenti e quasi inestendibili Sulla base della forma del tendine di inserzione Il tendine di inserzione di un muscolo può essere cilindrico

7 1.2. FUNZIONAMENTO DEI MUSCOLI 7 appiattito lungo breve larghe membrane (aponeurosi d inserzione) Sulla base del numero di capi di origine Il muscolo può avere un corpo unico o essere formato da più corpi. In quest ultimo caso il muscolo si chiama bicipite tricipite quadricipite sulla base del numero di capi di origine Sulla base del numero tendini di inserzione Il muscolo può avere un unico tendine o dividersi in più tendini di inserzione. quest ultimo caso si parla di bicaudale tricaudale quadricaudale sulla base del numero di tendini di inserzione. In 1.2 Funzionamento dei muscoli I muscoli dello scheletro hanno sempre due punti di inserzione punto fisso punto mobile Durante la contrazione il punto mobile si mette in movimento e si avvicina al punto fisso immobile. Esistono però anche muscoli con due punti mobili tipo i muscoli del diaframma. I due punti di inserzione sono detti

8 1.2. FUNZIONAMENTO DEI MUSCOLI 8 inserzione superiore inserzione inferiore o anche inserzione prossimale inserzione distale o anche inserzione di origine o origine inserzione terminale o inserzione In quest ultimo caso si intende, di solito, come origine la potenza della leva e come inserzione la resistenza. [Da completare]

9 2 La gamba 2.1 Introduzione La gamba è una regione anatomica del corpo umano che costituisce un segmento dell arto inferiore. È la porzione compresa fra il ginocchio e il collo del piede. Il suo scheletro è costituito dalla tibia, collocata antero medialmente, e dalla fibula o perone, collocata lateralmente. La tibia è costituita dalla diafisi e dalle due epifisi superiore (prossimale) e inferiore (distale). L epifisi superiore, più voluminosa contrae rapporto articolare con i condili del femore. L epifisi inferiore si articola con l astragalo nell articolazione tibio peroneo astragalica. L estremità inferiore della tibia presenta medialmente una robusta apofisi ossea che prende il nome di malleolo mediale. La fibula è situata lateralmente alla tibia e decorre parallelamente a questa. É più sottile della tibia e leggermente più lunga. É in assoluto l osso più lungo dell organismo. L estremità superiore della fibula si articola con la tibia ma non raggiunge l articolazione del ginocchio. L estremità inferiore si proietta più in basso dell epifisi distale della tibia formando un processo appuntito che prende il nome di malleolo laterale. L estremità distale della fibula si articola con la tibia e con l astragalo nell articolazione tibio peroneo astragalica. 2.2 La struttura ossea della Tibia La tibia è un osso lungo, voluminoso e robusto, situato nella parte antero mediale della gamba (fig. 4.1). Non é perfettamente rettilineo; presenta, infatti, una leggera concavità che é laterale in alto e mediale in basso, assume perciò una forma a S; presenta inoltre una leggera torsione intorno al proprio asse. Vi si considerano un corpo e due estremità. Il corpo é prismatico triangolare e si sviluppa in senso verticale con tre facce e tre margini.

10 2.2. LA STRUTTURA OSSEA DELLA TIBIA 10 La faccia mediale é leggermente convessa. La faccia laterale é concava in alto, dove offre inserzione al muscolo tibiale anteriore; in basso, invece, diventa convessa e, per la torsione dell osso tende a farsi anteriore. La faccia posteriore é liscia e convessa in tutta la sua estensione, salvo che nella sua porzione superiore dove é attraversata da una cresta rugosa detta linea obliqua o linea del muscolo soleo. Su questa faccia troviamo un foro nutritizio e il margine interosseo. Il margine anteriore é smussato alle estremità, tendendo a scomparire nell area dell epifisi distale, mentre tende a divenire tagliente al centro dell osso Questa area è poco protetta a livello di tessuti muscolari e molli al punto da risultare estremamente esposta. Per questo, colpi a livello del periostio, riccamente innervato, sono estremamente dolorosi. Il margine mediale é poco pronunciato; quello laterale o interosseo é tagliente e offre attacco alla membrana interossea della gamba che costituisce la struttura articolare a distanza con la fibula. L estremità superiore é assai sviluppata in senso trasversale e si espande in due masse, i condili tibiali. La faccia superiore di ciascuno di essi presenta una cavità poco profonda per l articolazione con i condili femorali. Tra le due cavità si trovano due tubercoli, i tubercoli intercondiloidei, che formano un rilievo, l eminenza intercondiloidea. Le cavità poggiano su due robusti capitelli, di cui quello esterno presenta, sulla faccia laterale, una superficie articolare piana, destinata all articolazione con la fibula. I condili convergono in avanti in corrispondenza di un rilievo, la tuberosità tibiale; indietro, invece, essi sono separati da un solco. Presenta quindi un epifisi prossimale su cui si individua una faccia articolare che si colloca in una struttura complessivamente definita piatto tibiale, su di essa si collocano due faccette articolari alle quali si interpone una eminenza intercondiloidea costituita di due tubercoli intercondiloidei mediale e laterale anteriormente e posteriormente ai quali si colloca un area intercondiloidea; queste faccette si adattano perfettamente alla struttura articolare della epifisi distale del femore. Si individuano poi, sull epifisi prossimale, due sporgenze latero mediali dette condilo mediale e condilo laterale che sono strutture non coinvolte nella articolazione, ma supportano la articolazione stessa sostenendo il piatto tibiale. Anteriormente, all inizio della diafisi prossimale, è visibile e palpabile anche dall esterno grazie all assenza di strutture muscolari in quella posizione, un rilievo molto cospicuo situato detta tuberosità tibiale. Posteriormente si individua nella sua porzione laterale articolata quindi con il condilo laterale della tibia una faccetta articolare della fibula collocata lateralmente alla struttura della epifisi che media il rapporto con la fibula.

11 2.3. LA STRUTTURA OSSEA DELLA PERONE O FIBULA 11 Scendendo lungo la diafisi, nel terzo superiore posteriore si individua la linea del muscolo soleo, inserzione del muscolo soleo che con il muscolo gastrocnemio va a formare la maggior parte della struttura muscolare posteriore della gamba, sono sovente definiti muscoli gemelli. L estremità inferiore, meno sviluppata di quella superiore, presenta una superficie basale articolare concava, divisa in due versanti da una cresta sagittale che corrisponde alla troclea dell astragalo. Medialmente l estremità inferiore si espande in una sporgenza quadrilatera e robusta, il malleolo mediale. La faccia mediale del malleolo é solcata per il passaggio dei tendini dei muscoli flessori; quella laterale presenta una faccetta articolare. Sulla faccia laterale dell estremità distale della tibia si trova una superficie articolare per la fibula detta incisura fibulare 2.3 La struttura ossea della Perone o Fibula La fibula (o perone) è un osso lungo, più sottile della tibia, rispetto alla quale é laterale, formato da un corpo e due estremità. Il corpo é rettilineo e ha forma prismatica triangolare (fig. 4.2). Delle tre facce quella laterale é liscia, salvo che al centro dell osso dove si riscontra una depressione destinata ad accogliere i muscoli peronieri laterali. La faccia mediale é percorsa da un rilievo verticale, la cresta interossea dove prende inserzione la membrana interossea della gamba. La faccia posteriore é rugosa per varie inserzioni muscolari. I tre margini sono sottili e taglienti. L epifisi prossimale ha una forma sferica irregolare, anteriormente è particolarmente irregolare, posteriormente invece ha una forma più sferica. Sulla punta della struttura della epifisi prossimale si colloca l apice della testa e la faccetta articolare della testa che si articola con il condilo laterale della tibia. Lateralmente si solleva una sporgenza piramidale, il processo stiloideo della fibula dove prende inserzione il muscolo bicipite femorale. La diafisi, come detto, presenta una sezione triangolare ed è caratterizzata dalla presenza di un margine cospicuo e affilato che, a livello della epifisi distale, si perde in uno sdoppiamento, si riconoscono quindi una faccia laterale, una mediale e un margine interosseo che si colloca sulla faccia mediale ma non ne costituisce il margine. Il suo margine mediale invece si colloca posteriormente e continua dalla faccia mediale, si tratta di un rilievo molto meno cospiquo, questa individua comunque una faccia posteriore che prosegue verso la epifisi distale.

12 2.3. LA STRUTTURA OSSEA DELLA PERONE O FIBULA 12 Sull epifisi distale si individua anteriormente un rigonfiamento detto malleolo laterale. La superficie mediale del malleolo si articola in alto, tramite una faccetta articolare, con l omologa faccetta tibiale, in basso con la superficie articolare dell astragalo. Dietro questa faccetta c é una depressione su cui s inserisce il legamento fibuloastragaleo posteriore. Posteriormente vi si trova un solco sagittale, destinato al passaggio dei tendini dei muscoli peronieri.

13 3 Muscoli della gamba 3.1 Fascia muscolare e logge della gamba Tutte le strutture della gamba, ad esclusione della faccia mediale della tibia, sono racchiusi e circondati da una fascia muscolare detta crurale o anche fascia dei muscoli della regione della gamba. Essa prende inserzione sull estremità prossimale della tibia, sulla testa della fibula e sulla rotula e continua in alto con la fascia lata. In basso continua con la fascia del piede e prende parte alla costituzione dei retinacoli dei muscoli estensori, peronieri e flessori. I tendini d inserzione di alcuni muscoli della coscia (bicipite, gracile, sartorio, semitendinoso) inviano fasci all estremità superiore della fascia crurale sulla quale possono così esercitare una tensione. Dalla superficie interna della fascia crurale, si distaccano tre setti intermuscolari anteriore, posteriore e trasverso che collegano il primo il margine latero-anteriore della fascia crurale con il margine anteriore della fibula, il secondo che collega il margine laterale della fascia con il margine laterale della fibula e l ultimo che collega il margine anteromediale della fascia, nel punto di intersezione con il margine mediale della tibia con il margine laterale della fibula. A causa della presenza della membrana interossea che collega latero-medialmente tibia e fibula la gamba viene così divisa, trasversalmente, in quattro logge (fig. 4.5) Loggia anteriore Loggia laterale Loggia posteriore superficiale Loggia posteriore profonda che accolgono i muscoli anteriori, laterali, posteriori superficiali e profondi. In sezione, la loggia anteriore ha una forma trapezoidale con il lato maggiore posto anteriormente e quello minore in posizione posteriore. I suoi bordi son formati anteriormente dalla sezione di taglio della fascia crurale, medialmente dalla parete laterale della tibia, posteriormente dalla membrana interossea che la divide dalla loggia posteriore profonda e lateralmente dal setto intermuscolare anteriore che la divide dalla loggia laterale.

14 3.1. FASCIA MUSCOLARE E LOGGE DELLA GAMBA 14 La loggia laterale ha una forma rettangolare i cui bordi sono formati antero-medialmente dal setto intermuscolare anteriore che la divide dalla loggia anteriore, medialmente dalla faccia laterale della fibula, posteriormente dal setto intermuscolare posteriore che la divide dalla loggia posteriore superficiale e lateralmente dalla sezione di taglio della fascia crurale. La loggia posteriore superficiale ha una forma di mezzaluna calante con la faccia posteriore formata dalla sezione di taglio della fascia crurale e la faccia anteriore formata dal setto intermuscolare trasverso che la divide dalla loggia posteriore profonda e dal setto intermuscolare posteriore che la divide dalla loggia laterale. La loggia posteriore profonda ha la forma di una semisfera il cui bordo posteriore curvo rappresenta il setto intermuscolare trasverso che la divide dalla loggia posteriore superficiale, il bordo anteriore è formato, spostandosi medio lateralmente dalla faccia posteriore della tibia, dalla membrana interossea e dalla faccia mediale della fibula. L interno delle loggie (fig. 4.6) è riempito da muscoli, arterie, vene e nervi. In particolare, per i muscoli, vi è la seguente suddivisione in logge loggia anteriore ove, spostandosi medio lateralmente, si trovano muscolo tibiale anteriore muscolo estensore lungo dell alluce. muscolo estensore lungo delle dita del piede. muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3 ). loggia laterale muscolo peroneo lungo. muscolo peroneo breve. oggia posteriore superficiale muscolo tricipite della sura. muscolo plantare. loggia posteriore profonda ove, spostandosi latero medialmente, si trovano muscolo popliteo. muscolo flessore lungo dell alluce. muscolo tibiale posteriore. muscolo flessore lungo delle dita del piede. A livello dell articolazione tibiotarsica si trovano dispositivi legamentosi di contenzione dei tendini che prendono il nome di retinacoli. Si distinguono retinacoli dei muscocc BY-NC-SA Copyright c 2012 Emiliano Bruni (info@ebruni.it) e Lorenzo Vagnoni () Rev. 413 del :24

15 3.2. LOGGIA ANTERIORE 15 li estensori, dei muscoli peronieri e dei muscoli flessori. Li vedremo alla fine, nella sezione 3.7. Analizziamo ora ogni muscolo e, per ognuno, identifichiamo forma origine decorso inserzione rapporto funzione innervatura 3.2 Loggia anteriore Muscolo tibiale anteriore Il muscolo tibiale anteriore è il muscolo più mediale dei quattro muscoli anteriori della gamba. Forma Presenta una forma triangolare prismatica con una faccia mediale di origine sulla tibia, una anteriore e una posteriore. Il lungo tendine d inserzione si porta al margine mediale del piede. Vedi fig. 4.9 e fig Origine Origina dalla metà superiore della faccia laterale della tibia, dalla porzione superomediale della membrana interossea della gamba, dalla fascia crurale che avvolge tutti i muscoli della gamba e dal vicino setto intermuscolare. Vedi fig Decorso I suoi fasci si portano verticalmente in basso e, giunti nella porzione inferiore della gamba, continuano nel tendine d inserzione Nel piede, il tendine d inserzione passa profondamente sotto al retinacolo superiore ed inferiore dei muscoli estensori che lo separano dalla cute, sormonta l articolazione tibiotarsica e si dirige poi medialmente. Vedi fig. 4.9 e fig Inserzione Si fissa medialmente all osso cuneiforme mediale e, sempre medialmente, alla base del primo osso metatarsale. Vedi fig. 4.8, fig e fig. 4.23

16 3.2. LOGGIA ANTERIORE 16 Rapporti Il muscolo tibiale anteriore, nella gamba, ha rapporto superficialmente con la fascia crurale, profondamente con la membrana interossea; medialmente è applicato contro la tibia e lateralmente ha i muscoli estensori delle dita e dell alluce. Funzione Flette dorsalmente adduce e ruota medialmente il piede. A piede fisso, avvicina la faccia anteriore della gamba al dorso del piede. Innervatura È innervato dal nervo perionero profondo (L4-S1) È interessante osservare come questo muscolo, nell uomo, sia la fusione di due muscoli distinti presenti nelle scimmie, il tibiale anteriore propriamente detto che s inserisce sul cuneiforme mediale e il muscolo lungo abduttore dell alluce che si inserisce sul primo metatarsale Muscolo estensore lungo dell alluce Il muscolo estensore lungo dell alluce è un muscolo anteriore della gamba. Forma Ha sezione triangolare con base posteriore e tendine d inserzione appiattitop. Origine Origina dal terzo medio della faccia mediale della fibula e dalla corrispondente porzione della membrana interossea. Vedi fig Decorso Si porta in basso, proseguendo nel tendine appiattito d inserzione a livello del terzo inferiore della fibula. Questo tendine passa in profondità sotto ai retinacoli. Nel piede, il tendine d inserzione è ricoperto dalla fascia dorsale e passa sull astragalo, sullo scafoide, sul osso cuneiforme mediale e sul 1 osso metatarsale. Vedi fig. 4.7 e fig Inserzione Va a inserirsi sulla faccia dorsale della falange distale dell alluce. Vedi fig. 4.7.

17 3.2. LOGGIA ANTERIORE 17 Rapporti Nella sua parte superiore il muscolo occupa una situazione profonda, tra il muscolo tibiale anteriore e il muscolo estensore lungo delle dita che lo coprono durante il decorso prossimale. Nella parte inferiore della gamba si fa superficiale ed è ricoperto dalla fascia crurale. Funzione Estende l alluce e partecipa ai movimenti di flessione dorsale e di adduzione del piede o supinazione del piede. A piede fisso, avvicina la tibia al dorso del piede come quando si cammina in salita. Innervatura È innervato dal nervo peroneo profondo (L4-S1); Muscolo estensore lungo delle dita del piede Il muscolo estensore lungo delle dita del piede è un muscolo anteriore della gamba. Si trova lateralmente al muscolo tibiale anteriore. Forma Origine Origina dal condilo laterale della tibia, dalla testa e dai 2/3 superiori della faccia mediale della fibula, dalla porzione laterale della membrana interossea, dalla fascia crurale e dai setti intermuscolari circostanti. Vedi fig. 4.7 e fig. 4.9 Decorso I fasci muscolari volgono in basso e continuano con un robusto tendine che, passato sotto ai retinacoli dei muscoli estensori, si divide in quattro tendini secondari (fig. 4.9 e fig. 4.10). Ciascuno di essi, destinato a ognuna delle quattro ultime dita, si suddivide, a livello dell articolazione metatarso-falangea, in tre linguette. Inserzione La linguetta intermedia termina sulla faccia dorsale della base della falange mediale, mentre quella laterale e quella mediale si riuniscono per fissarsi alla base della falange distale. Vedi fig. 4.7.

18 3.2. LOGGIA ANTERIORE 18 Rapporti Nella gamba il muscolo corrisponde superficialmente alla fascia crurale e profondamente alla membrana interossea e alla fibula; lateralmente è affiancato dai muscoli peronieri e medialmente dai muscoli tibiale anteriore ed estensore lungo dell alluce. Nel piede i tendini sono separati dalla cute mediante la fascia dorsale superficiale e, profondamente, sono in rapporto con il muscolo estensore breve delle dita. Funzione Contraendosi, estende le ultime quattro dita e contribuisce alla flessione dorsale, all abduzione o pronazione del piede e alla rotazione esterna del piede. Innervatura È innervato dal nervo peroniero profondo (L4-S1) Muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3 ) Il muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3 ) è il più laterale tra i muscoli anteriore della gamba. Occupa la parte infero-laterale della regione anteriore della gamba ed è posto lateralmente al muscolo estensore lungo delle dita con il quale talvolta è fuso. Forma Origine Origina dal terzo inferiore della faccia mediale della fibula e dalla corrispondente porzione della membrana interossea. Vedi fig. 4.7, fig. 4.9 e fig Decorso Il suo tendine passa al di sotto dei retinacoli dei muscoli estensori. Vedi fig. 4.9 e fig Inserzione Si inserisce sulla superficie dorsale della base del 5 osso metatarsale. Vedi fig. 4.7 e fig Rapporti Il muscolo peroneo 3, nella gamba, è in rapporto anteriormente con la fascia crurale, posteriormente con la fibula, lateralmente con il muscolo peroneo breve e medialmente con l estensore lungo delle dita. Il suo tendine d inserzione decorre, nel piede, al di sopra del muscolo estensore breve delle dita.

19 3.3. LOGGIA LATERALE 19 Funzione Flette dorsalmente, abduce e ruota esternamente il piede. Innervatura È innervato dal nervo peroneo profondo (L4-S1). 3.3 Loggia laterale Muscolo peroneo lungo Il muscolo peroneo lungo è il più superficiale e il più lungo dei due muscoli laterali della gamba. Forma Origine Origina dalla porzione Antero-laterale della testa della fibula, dal terzo superiore della faccia e del margine laterale dello stesso osso. Vedi fig Decorso I fasci muscolari si portano verticalmente in basso (fig e fig. 4.13); continuano in un lungo tendine d inserzione che passa dietro al malleolo laterale, lo circonda da dietro in avanti, passa in profondità al retinacolo superiore dei muscoli estensorio peronieri???, si piega in avanti passando in profondità al retinacolo inferiore (fig. 4.21)e si porta sulla faccia plantare del piede che attraversa in direzione antero-mediale attraverso un solco che si trova anteriormente alla tuberosità del cuboide (vedi fig. 4.4 e fig. 4.23). Inserzione Va a terminare sulla tuberosità del 1 osso metatarsale, sul 1 osso cuneiforme mediale. Vedi fig. 4.8 e fig

20 3.3. LOGGIA LATERALE 20 Rapporti Nella gamba è in rapporto anteriormente con i muscoli estensore lungo delle dita e peroneo anteriore; posteriormente corrisponde al muscolo soleo e al muscolo flessore lungo dell alluce. Nel collo del piede ricopre il muscolo peronismo breve, con il quale è contenuto in una guaina fibrosa (retinacoli dei muscoli peroneo) inizialmente unica ma che successivamente, a livello del calcagno, si sdoppia in due guaine distinte entro le quali i tendini possono scorrere grazie alla presenza di una guaina mucosa. Nella pianta del piede il tendine del peroneo lungo, ricoperto dal legamento calcaneocuboideo, percorre il solco dell osso cuboide dove è circondato da una seconda guaina mucosa. Funzione Con la sua azione flette plantarmente, abduce e ruota all esterno il piede. Agisce anche sulla volta plantare accentuandone la curvatura. Innervatura È innervato dal nervo peroneo superficiale (L4-S1) Muscolo peroneo breve Il muscolo peroneo breve è il più profondo e il più corto dei due muscoli laterali della gamba. Forma Robusto muscolo appiattito. Origine Origina dal 3 medio della faccia laterale della fibula nonché dai circostanti setti intramuscolari. Vedi fig. 4.7 e fig Decorso I fasci decorrono verticali in basso, continuando in un tendine che passa dietro al malleolo laterale, lo circonda in basso e in avanti. Dalla faccia laterale del calcagno, il tendine raggiunge il margine laterale del piede. Vedi fig. 4.12, fig e fig Inserzione Va a fissarsi alla parte dorsale della base del 5 osso metatarsale. Vedi fig. 4.8 e fig Rapporti È ricoperto dal muscolo peroneo lungo e medialmente è in rapporto con la fibula.

21 3.4. LOGGIA POSTERIORE SUPERFICIALE 21 Funzione Contraendosi, abduce e ruota all esterno il piede. Innervatura È innervato dal nervo peroneo superficiale (L5-S1). 3.4 Loggia posteriore superficiale Muscolo tricipite della sura Il muscolo tricipite della sura è uno dei due muscoli posteriori dello strato superficiale della gamba. Forma È formato da due muscoli, il gastrocnemio e il soleo. Il muscolo gastrocnemio è formato da due ventri muscolari, i gemelli della gamba detti anche capo mediale e capo laterale. Il soleo è invece (fig. 4.18) sito profondamente al muscolo gastrocnemio. Ambedue questi muscoli convergono distalmente, all altezza del terzo inferiore della fibula, su un unico grosso tendine d inserzione, il tendine calcaneale detto anche tendine di Achille (fig. 4.15). Origine Il gastocnemio origina dal femore (fig. 4.8). Il gemello mediale si stacca dall epicondilo mediale e dalla superficie posteriore del condilo. Il gastrocnemio laterale origina, trasversalmente, lievemente più in basso di quello mediale, dal solo condilo laterale per la presenza, superiormente dell origine del muscolo plantare (fig. 4.14). Ambedue i capi originano anche dalla porzione posteriore della capsula articolare del ginocchio. Il muscolo soleo origina della testa e della faccia posteriore della fibula (fig. 4.8), dalla linea obliqua del muscolo soleo e da un arcata fibrosa tesa fra testa della fibula e linea obliqua della tibia, l arcata del muscolo soleo (fig. 4.14). Decorso I tre capi muscolari del gastrocnemio laterale, del mediale e del soleo, si uniscono nel tendine calcaneale. Vedi fig e fig Inserzione Si inserisce sul terzo medio della faccia posteriore del calcagno, sulla sua tuberosità posteriore. Vedi fig. 4.8, fig e fig

22 3.4. LOGGIA POSTERIORE SUPERFICIALE 22 Rapporti A livello del ginocchio, il margine mediale del gemello laterale e il margine laterale del gemello mediale sono separati da uno spazio angolare aperto in alto e rappresentano i limiti inferiori della fossa poplitea. Il gemello laterale è incrociato dal tendine del muscolo bicipite e dal nervo peroneo comune; il gemello mediale corrisponde ai muscoli semimembranoso e semitendinoso. Profondamente i due gemelli sono a contatto con la capsula articolare. Tra essi decorre il fascio vascolonervoso della gamba costituito, dalla superficie in profondità e latero-medialmente, dal nervo tibiale, dalla vena e dall arteria poplitea. Più in basso i gemelli sono in rapporto superficialmente con la fascia crurale, con il sottocutaneo e quindi con la cute, profondamente con il muscolo soleo. Il muscolo soleo corrisponde posteriormente al muscolo gastrocnemio e al muscolo plantare; anteriormente è in rapporto con i muscoli flessore lungo dell alluce, flessore lungo delle dita e tibiale posteriore, nonché con l arteria e la vena tibiale posteriore e con il nervo tibiale. Il tendine calcaneale corrisponde superficialmente alla cute, mentre risulta separato anteriormente dall articolazione tibiotarsica mediante un piano adiposo e dalla faccia posteriore dal calcagno mediante una borsa mucosa. Funzione Contraendosi, flette plantarmente il piede e lo ruota all interno; concorre, con il muscolo gastrocnemio, alla flessione della gamba sulla coscia. Facendo perno sull avampiede, il tricipite estende la gamba sul piede (muscolo antigravitario). Innervatura È innervato dal nervo tibiale (L4-S1) Muscolo plantare Il muscolo plantare è uno dei due muscoli posteriori dello strato superficiale della gamba. È un piccolo muscolo, talora assente, posto profondamente al gemello laterale, sulla faccia posteriore dell articolazione del ginocchio. Forma Origine Origina dal condilo laterale del femore, della linea aspra del femore e dalla faccia posteriore della capsula articolare del ginocchio. Vedi fig. 4.8 e fig

23 3.5. LOGGIA POSTERIORE PROFONDA 23 Decorso Il breve corpo muscolare è seguito da un tendine lungo e sottile che decorre tra il gastrocnemio e il soleo inizialmente e quindi sul margine mediale del tendine calcaneale. Vedi fig e fig Inserzione Termina sulla faccia mediale del calcagno. Vedi fig. 4.8 e fig Rapporti Funzione Ha un azione simile a quella del tricipite della sura, anche se meno potente: flette plantarmente il piede e lo ruota all interno; concorre, con il muscolo gastrocnemio, alla flessione della gamba sulla coscia. Facendo perno sull avampiede, il tricipite estende la gamba sul piede (muscolo antigravitario). Innervatura È innervato dal nervo tibiale (L4-S1). 3.5 Loggia posteriore profonda Muscolo popliteo Il muscolo popliteo è un muscolo posteriore dello strato profondo della gamba posto sotto al muscolo plantare e ai gemelli del muscolo gastrocnemio. È l unico muscolo della gamba che non raggiunge il piede. Forma È un muscolo appiattito a sezione coronale triangolare. Origine Origina dalla faccia esterna dell epicondilo laterale del femore e dalla corrispondente porzione della capsula articolare del ginocchio. Vedi fig. 4.8 e fig Decorso Decorre quasi trasversalmente in direzione latero mediale (fig e fig. 4.20) allargandosi a formare un triangolo il cui vertice è l origine.

24 3.5. LOGGIA POSTERIORE PROFONDA 24 Inserzione S inserisce sul labbro superiore della linea obliqua e sulla faccia posteriore della tibia, al di sopra di tale linea. Vedi fig. 4.8 e fig Rapporti È in rapporto anteriormente con il condilo laterale del femore, con l articolazione del ginocchio e con la parte alta della faccia posteriore della tibia; posteriormente gli si pongono i muscoli plantare e gastrocnemio, i vasi poplitei e il nervo tibiale. Funzione Con la sua azione flette e ruota all interno la gamba. Innervatura È innervato dal nervo tibiale (L4-S1) Muscolo flessore lungo dell alluce Il muscolo flessore lungo dell alluce è il più laterale dei muscoli dello strato profondo della gamba. Forma Origine Origina dai 2/3 inferiori della faccia posteriore e del margine laterale della fibula, dalla membrana interossea e dal setto intermuscolare posteriore. Vedi fig. 4.8, fig e fig Decorso I fasci si portano in basso e finiscono su un lungo tendine (fig e fig. 4.20) che, passato sotto al malleolo mediale (fig. 4.24), decorre dapprima in un solco della faccia posteriore dell astragalo formato dal tubercolo laterale e mediale del processo posteriore dell astragalo (vedi fig. 4.23) e quindi della faccia mediale del calcagno, profondamente al retinacolo dei muscoli flessori. Giunto nella regione plantare (fig. 4.19), il tendine d inserzione si porta in avanti e medialmente e incrocia il tendine del muscolo flessore lungo delle dita del piede. Inserzione Va a fissarsi alla base della falange distale dell alluce. Vedi fig. 4.8 e fig

25 3.5. LOGGIA POSTERIORE PROFONDA 25 Rapporti Funzione Con la sua azione, flette l alluce e concorre alla flessione delle altre dita e alla flessione plantare del piede. All incrocio tra i tendini del muscolo flessore lungo delle dita e del muscolo flessore lungo dell alluce si trova una lacinia fibrosa di connessione; pertanto, la contrazione del muscolo flessore lungo dell alluce determina una flessione delle altre quattro dita. Innervatura È innervato dal nervo tibiale (L5-S1) Muscolo tibiale posteriore Il muscolo tibiale posteriore è il più profondo tra i muscoli posteriori dello strato profondo della gamba. È situato profondamente rispetto ai due muscoli flessori lunghi delle dita del piede e dell alluce. Forma Origine Origina dal labbro inferiore della linea obliqua e dalla faccia posteriore della tibia, dalla parte superiore della membrana interossea, dalla faccia mediale della fibula e dai setti intermuscolari circostanti. Vedi fig. 4.8 e fig Decorso Continua quindi in un tendine d inserzione (fig e fig. 4.20) che passa dietro al malleolo tibiale (fig e fig. 4.23). Inserzione Va a terminare sul tubercolo dell osso scafoide o navicolare tarsale, sulla superficie plantare delle tre ossa cuneiformi e dell estremità prossimale del 2, 3 e 4 osso metatarsale. Vedi fig. 4.8 e fig

26 3.5. LOGGIA POSTERIORE PROFONDA 26 Rapporti È in rapporto anteriormente con le facce posteriori della fibula e della tibia e corrisponde alla membrana interossea; posteriormente è ricoperto dai muscoli soleo, flessore lungo delle dita del piede e flessore lungo dell alluce ed entra in rapporto con l arteria e la vena tibiale posteriore e con il nervo tibiale. Nel collo del piede, il tendine del tibiale posteriore scorre in una doccia osteofibrosa formata dal retinacolo dei muscoli flessori. Funzione Agisce flettendo plantarmente il piede e partecipa ai movimenti di adduzione e di rotazione interna del piede; accentua anche la curvatura della volta plantare. Innervatura È innervato dal nervo tibiale (L5-S1) Muscolo flessore lungo delle dita del piede Il muscolo flessore lungo delle dita del piede è il più mediale dei muscoli dello strato profondo della gamba. Forma Origine Origina dalla linea obliqua e dal terzo medio della faccia posteriore della tibia. Vedi fig. 4.8 e fig Decorso I fasci muscolari si portano in basso e, in corrispondenza del terzo inferiore della gamba, proseguono in un lungo tendine (fig e fig. 4.20). Questo circonda in dietro il malleolo mediale e viene mantenuto vincolato contro la faccia mediale dal retinacolo dei tendini dei muscoli flessori (fig. 4.24). Attraversa quindi la regione plantare del piede obliquamente in avanti e lateralmente, incrocia il tendine del muscolo flessore lungo dell alluce e infine si divide nei quattro tendini terminali (fig. 4.19) a livello dello scafoide. Ogni tendine entra poi in un canale osteo fibroso formato dalle guaine fibrose. Inserzione I quattro tendini terminali si fissano alla base della falange distale delle ultime quattro dita (fig. 4.8) attraversando un occhiello formato dai rispettivi tendini del muscolo flessore breve delle dita (fig. 4.23).

27 3.6. FOSSA POPLITEA 27 Rapporti Il muscolo flessore lungo delle dita è in rapporto anteriormente con la tibia e con il muscolo tibiale posteriore, posteriormente con il muscolo soleo. Nella pianta del piede il tendine d inserzione decorre tra l abduttore dell alluce e il flessore breve delle dita che gli stanno inferiormente ed entra in rapporto con l adduttore dell alluce e il flessore lungo dell alluce che gli stanno superiormente. Funzione Insieme al muscolo della pianta del piede, flette le ultime quattro dita e concorre alla flessione plantare del piede. Innervatura È innervato dal nervo tibiale (L5-S1). 3.6 Fossa poplitea È una regione romboidale situata posteriormente al ginocchio. È delimitato, nella parte prossimale, dalle stremità inferiori dei muscoli posteriori della coscia, lateralmente, dal bicipite femorale e medialmente, dal semitendinoso e dal semimembranoso. Infine, distalmente, è delimitata dai capi laterali e mediali del muscolo gastrocnemio (fig. 4.25). La regione è chiusa superficialmente dalla fascia poplitea che fa seguito alla fascia lata della coscia e contiene tessuto adiposo che accoglie alcuni linfonodi poplitei, i vasi poplitei e la suddivisione del nervo ischiatico nei suoi rami terminali, i nervi tibiale e peroniero comune. Il piano profondo della regione è rappresentato dalla faccia poplitea del femore, dalla superficie posteriore della capsula articolare del ginocchio e dal muscolo popliteo. 3.7 Legamenti del collo del piede [Da verificare] I tendini che dalla gamba si portano al piede si inflettono in corrispondenza del collo del piede, formando un angolo che, in posizione di riposo del piede stesso, si aggira sui Per evitare lo spostamento di tali tendini dalla loro sede durante la flessione dorsale del piede questi scorrono, a livello dell articolazione tibio-tarsica, all interno di dispositivi legamentosi di contenzione dei tendini che prendono il nome di retinacoli.

28 3.7. LEGAMENTI DEL COLLO DEL PIEDE 28 I legamenti sono robuste strutture fibrose passive (non sono cioè in grado di contrarsi) che collegano tra loro due ossa o due parti dello stesso osso. Il loro contenuto di collagene (prevalentemente di tipo I) ed elastina varia, influenzandone la capacità di resistere alla tensione. I legamenti con un alta percentuale di elastina sono più elastici. Essi si comportano plasticamente se sottoposti a tensione prolungata, non essendo più in grado di recuperare la loro forma originaria. Essi svolgono essenzialmente una funzione stabilizzatrice, impedendo cioè che particolari movimenti o forze esterne alterino la posizione delle strutture ai quali sono collegati, senza provocare allentamenti delle fibre. Si distinguono retinacoli dei muscoli estensori o legamenti anteriori del collo del piede in posizione ventrale, retinacoli dei muscoli peronieri in posizione laterale, retinacoli dei muscoli flessori.o legamento laciniato in posizione mediale. inferiore superficiale inferiore lamina superficiale m. estensori superiore profondo superiore retinacoli m. peronieri superiore inferiore lamina profonda n. flessori dalla sua faccia profonda 2 setti I retinacoli dei muscoli estensori si distinguono in superiore e inferiore. Il retinacolo superiore (o legamento trasverso della gamba) è rappresentato da un nastro fibroso disposto trasversalmente che si fissa al margine anteriore della tibia e al margine laterale della fibula. Il retinacolo inferiore (o legamento crociato) è costituito da una porzione superficiale e da una profonda. La porzione superficiale si distacca dalla faccia laterale del calcagno, si porta medialmente e si biforca in due rami di cui quello inferiore termina sullo scafoide e sul 1 osso cuneiforme e quello superiore si divide in una lamina superficiale (o pretendinea) che passa anteriormente al tendine del muscolo tibiale anteriore e va a fissarsi al malleolo mediale, e in una lamina profonda, (o retro tendinea), che passa dietro al tendine e va ad inserirsi anch essa al malleolo mediale. Nello spessore della porzione superficiale del retinacolo si forma dunque un canale fibroso in cui viene accolto il tendine del muscolo tibiale anteriore. Lo scorrimento è facilitato dalla presenza di una guaina mucosa.

29 3.7. LEGAMENTI DEL COLLO DEL PIEDE 29 La porzione profonda del retinacolo ricalca le inserzioni della porzione superficiale, ma resta adagiata al piano scheletrico. Tra le due porzioni, superficiale e profonda, si delimita un canale suddiviso da setti sagittali in gallerie secondarie; in esse si impegnano i tendini dei muscoli peroneo anteriore, estensore lungo delle dita ed estensore lungo dell alluce. Anche qui guaine mucose facilitano lo scorrimento dei tendini. Il fascio vascolonervoso del piede non passa in alcuno di questi canali, ma decorre al di sotto del foglietto profondo. I retinacoli dei muscoli peronieri si distinguono in superiore e inferiore. Entrambi vanno dal malleolo laterale alla faccia laterale del calcagno. Formano una guaina divisa da un setto in due canali secondari destinati al passaggio dei tendini dei due muscoli peronieri laterali che vi si impegnano circondati da guaine mucose. Il retinacolo dei muscoli flessori è un legamento che si estende lungo il lato mediale del collo del piede. È teso dall apice e dal margine posteriore del malleolo mediale alla parte postero-inferiore della faccia mediale del calcagno. Due setti si staccano dalla sua faccia profonda e vanno ad inserirsi sullo scheletro sottostante. Si costituiscono in tal modo tre canali osteofibrosi destinati al passaggio dei tendini dei muscoli tibiale posteriore, flessore lungo delle dita e flessore lungo dell alluce. Anche in questo caso lo scorrimento dei tendini è facilitato da guaine mucose.

30 4 Immagini Figura 4.1: Tibia - Vista anteriore e posteriore

31 31 Figura 4.2: Fibula - Vista anteriore e posteriore

32 32 Figura 4.3: Tibia e fibula gamba destra con legamenti - Veduta anteriore

33 33 Figura 4.4: Ossa del piede - Visione mediale, dorsale e plantare cc BY-NC-SA Copyright c 2012 Emiliano Bruni (info@ebruni.it) e Lorenzo Vagnoni () Rev. 413 del :24

34 34 Figura 4.5: Sezione gamba - Vista trasversale vuota Figura 4.6: Sezione gamba - Vista trasversale

35 35 Figura 4.7: Inserzione muscoli della gamba - Vista anteriore

36 36 Figura 4.8: Inserzione muscoli della gamba - Vista posteriore

37 37 Figura 4.9: I soli muscoli anteriori della gamba e superfici di origine

38 38 Figura 4.10: Muscoli della gamba - Dissezione superficiale - Vista anteriore

39 39 Figura 4.11: Muscoli della gamba - Dissezione profonda - Vista anteriore

40 40 Figura 4.12: I soli muscoli laterali della gamba in visione laterale e posteriore.

41 41 Figura 4.13: Muscoli della gamba - Vista laterale

42 42 Figura 4.14: I soli muscoli posteriori superficiali della gamba in visione posteriore e laterale.

43 43 Figura 4.15: Muscoli della gamba - Dissezione superficiale - Vista posteriore

44 44 Figura 4.16: Tendine di Achille - Radiogramma normale Figura 4.17: Tendine di Achille - Radiogramma patologico

45 45 Figura 4.18: Muscoli della gamba - Dissezione intermedia - Vista posteriore

46 46 Figura 4.19: I soli muscoli posteriori profondi della gamba in visione posteriore con origini.

47 47 Figura 4.20: Muscoli della gamba - Dissezione profonda - Vista posteriore

48 48 Figura 4.21: Legamenti e tendini della caviglia destra - Vista laterale Figura 4.22: Legamenti e tendini della caviglia destra - Vista mediale

49 49 Figura 4.23: Legamenti e tendini del piede - Vista plantare

50 50 Figura 4.24: Muscoli e tendini del piede - Vista laterale e mediale cc BY-NC-SA Copyright c 2012 Emiliano Bruni (info@ebruni.it) e Lorenzo Vagnoni () Rev. 413 del :24

51 51 Figura 4.25: Fossa poplitea

52 Glossario 1. abduzione Il termine abduzione indica, in anatomia funzionale, un movimento che allontana un membro dalla linea mediana (il piano sagittale) del corpo. Nel caso del piede è sinonimo di pronazione del piede , adduzione L adduzione è uno dei movimenti che sono permessi da un articolazione. Si tratta del movimento che porta un arto più vicino alla linea mediana del corpo. Nel caso del piede è sinonimo di supinazione del piede. 16, 17, apofisi Punto di attacco dei legamenti o punti che si inseriscono nella struttura di un articolazione. 9, aponeurosi Membrana fibrosa che ricopre i muscoli. 7, concavo Superficie curva verso l interno. 10, condilo Sporgenza ossea di forma rotondeggiante o elissoidale appartenente ad un articolazione e la cui funzione è di permettere i movimenti dell osso con cui si articola convesso Superficie curva verso l esterno. 10, diafisi La parte centrale delle ossa lunghe. 9, dorsale La faccia superiore del piede o quella opposta al palmo nella mano. 16, eminenza Nome comune a numerose sporgenze o protuberanze di varie ossa, organi e tessuti epifisi L estremità tondeggiante delle ossa lunghe. 9, estensione Il movimento di un articolazione per cui l estremità distale di un segmento corporeo si allontana dall estremità prossimale del segmento corporeo contiguo di solito da una posizione raccolta a una allungata eversione del piede È sinonimo di pronazione del piede flessione Il movimento di un articolazione per cui l estremità distale di un segmento corporeo si avvicina all estremità prossimale del segmento corporeo contiguo di solito da una posizione allongata ad una raccolta. 52

53 Glossario flessione dorsale Movimento di flessione del piede per cui la punta del piede viene spinta verso l alto flessione plantare Movimento di estensione del piede per cui la punta del piede viene spinta verso il basso inserzione L attacco di un muscolo o di un tendine su ossa o cartilagine. 15, 16, inversione del piede È sinonimo di supinazione del piede plantare La faccia inferiore del piede. 20, pronazione del piede Esporre la pianta del piede verso l esterno ossia alzare la parte laterale del piede. 18, pronazione della mano Posizione della mano a palmo in giù ove radio e ulna risultano incrociati supinazione del piede Esporre la pianta del piede verso l interno ossia alzare la parte mediale del piede. 17, 52, supinazione della mano Posizione della mano a palmo in su ove radio e ulna risultano paralleli tegumento Membrana o tessuto che ricopre un organo o un organismo terzo (superiore/medio/inferiore/mediale/laterale) Divido la struttura d origine in tre parti. Se la divisione è cranio caudale, si parlerà di terzo superiore, terzo medio o intermedio, e terzo inferiore. Se la divisione è medio laterale, si parlerà di terzo mediale, terzo medio o intermedio, e terzo laterale. 16, tubercolo Piccole formazioni sporgenti e tondeggianti sulla superficie di un osso o di un organo, più o meno voluminose, su cui si inseriscono frequentemente i muscoli. 52

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